Attaccamento ai genitori da adulta
Buonasera
mi rivolgo a voi perchè mi capitano delle reazioni che non mi so spiegare. Ho sempre avuto un rapporto conflittuale con mia madre e a 25 anni sono andata via di casa pur non avendo un lavoro fisso, mi sono sempre arrangiata e ho sempre voluto essere indipendente dalla mia famiglia. Con gli anni (adesso ne ho 33) mi sono stabilizzata da un punto di vista lavorativo ed economico. Il mio problema è che mi chiudo in me stessa, non voglio uscire con nessuno e non mi sento a mio agio con nessuno; sto bene solo a casa mia da sola. Le uniche persone che vedo volentieri sono proprio mia mamma e mio papà, sono i miei punti di riferimento, chiamo mio padre 2 volte al giorno e l'altra mattina mi sono messa a piangere nel bagno dell'ufficio perchè sentivo tanto la loro mancanza. Mi rendo conto che non è normale avere queste reazioni a 33 anni, eppure tra un sabato sera fuori con altre persone e una cena a casa con i miei genitori io tendo a "preferire"la seconda; le persone che mi chiedono ancora di uscire non mi hanno mai fatto nulla di male, anzi, ma io mi sento sempre un pò in tensione e spesso ho proprio crisi di panico soprattutto quando ci sono le classiche cene di gruppo (mi viene proprio da scappare via, e avendo paura che succeda rinuncio ad uscire). Ho paura di fare tutto, anche di fare un viaggio, la sola idea di allontanarmi da casa mi mette paura. Al weekend invece di cercare di uscire mi chiudo in casa ed esco solo per vedere mia mamma e mio papà. Poi mi capita che quando stiamo insieme per parecchio tempo anche là mi viene fuori il bisogno di stare da sola e di tornarmene a casa mia.
C'è modo di uscire da questa situazione?A cosa è dovuto tutto questo?Mi devo rivolgere a uno specialista o è normale?
Grazie per le risposte
mi rivolgo a voi perchè mi capitano delle reazioni che non mi so spiegare. Ho sempre avuto un rapporto conflittuale con mia madre e a 25 anni sono andata via di casa pur non avendo un lavoro fisso, mi sono sempre arrangiata e ho sempre voluto essere indipendente dalla mia famiglia. Con gli anni (adesso ne ho 33) mi sono stabilizzata da un punto di vista lavorativo ed economico. Il mio problema è che mi chiudo in me stessa, non voglio uscire con nessuno e non mi sento a mio agio con nessuno; sto bene solo a casa mia da sola. Le uniche persone che vedo volentieri sono proprio mia mamma e mio papà, sono i miei punti di riferimento, chiamo mio padre 2 volte al giorno e l'altra mattina mi sono messa a piangere nel bagno dell'ufficio perchè sentivo tanto la loro mancanza. Mi rendo conto che non è normale avere queste reazioni a 33 anni, eppure tra un sabato sera fuori con altre persone e una cena a casa con i miei genitori io tendo a "preferire"la seconda; le persone che mi chiedono ancora di uscire non mi hanno mai fatto nulla di male, anzi, ma io mi sento sempre un pò in tensione e spesso ho proprio crisi di panico soprattutto quando ci sono le classiche cene di gruppo (mi viene proprio da scappare via, e avendo paura che succeda rinuncio ad uscire). Ho paura di fare tutto, anche di fare un viaggio, la sola idea di allontanarmi da casa mi mette paura. Al weekend invece di cercare di uscire mi chiudo in casa ed esco solo per vedere mia mamma e mio papà. Poi mi capita che quando stiamo insieme per parecchio tempo anche là mi viene fuori il bisogno di stare da sola e di tornarmene a casa mia.
C'è modo di uscire da questa situazione?A cosa è dovuto tutto questo?Mi devo rivolgere a uno specialista o è normale?
Grazie per le risposte
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Gent.le Ragazza,
l'evitamento di situazioni ansiogene è una modalità di difesa e come tale eprime la percezione di un rischio.
La propensione a chiudersi in se stessa è solo l'inevitabile conseguenza.
Tuttavia le relazioni interpersonali sono fondamentali per sviluppare una condizione di vita gratificante, in particolare le relazioni affettive.
"non mi sento a mio agio con nessuno"
Credo sia arrivato il momento di iniziare a prenderti cura dei tuoi bisogni affettivi iniziando a condividere il tuo vissuto con uno psicoterapeuta, nonostante possano sembrarti modalità relazionali consolidate, non significa che non sia possibile avviare un processo di cambiamento che, se è efficace, non richiede tempi biblici.
Se ci hai scritto hai già fatto il primo passo ora occorre proseguire in questa direzione.
l'evitamento di situazioni ansiogene è una modalità di difesa e come tale eprime la percezione di un rischio.
La propensione a chiudersi in se stessa è solo l'inevitabile conseguenza.
Tuttavia le relazioni interpersonali sono fondamentali per sviluppare una condizione di vita gratificante, in particolare le relazioni affettive.
"non mi sento a mio agio con nessuno"
Credo sia arrivato il momento di iniziare a prenderti cura dei tuoi bisogni affettivi iniziando a condividere il tuo vissuto con uno psicoterapeuta, nonostante possano sembrarti modalità relazionali consolidate, non significa che non sia possibile avviare un processo di cambiamento che, se è efficace, non richiede tempi biblici.
Se ci hai scritto hai già fatto il primo passo ora occorre proseguire in questa direzione.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 8.5k visite dal 07/06/2017.
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