Ansia fortissima
Buona sera,
Ho 35 anni e una bambina di 10.
Ho avuto la depressione da piu giovane poi curata.. da quando e' nata mia figlia non ho avuto forti problemi.
Ma da circa 4 mesi ho un forte senso d'angoscia e di ansia che mi fa vivere male.
Ogni cosa diventa un vero problema.. soprattutto quando mi vengono attacchi piu forti (tipo quando sono invitata a cena faccio molta fatica a mantenere la calma).
Mi sento leggermente meglio solo sdraiata sul divano.
Sento che sto diventando un peso per la mia famiglia.. io provo a chiedere aiuto a Loro.. ma sembra non capiscano la gravità di questa situazione che mi paralizza in tutto.. nelle uscite, nei rapporti, in qualsiasi cosa.
E' come se dovessi affrontare ogni momento cose difficilissime.. invece magari devo solo andare a fare la spesa.
Mi aiuto con xanax da 0.25 e mi calma leggermente.
Vorrei veramente tornare a stare bene soprattutto per mia figlia ma non so come fare perché mi sento paralizzata in ogni cosa.
Mi sento anche inferiore a molte persone, mi sento inutile.
Gentile Signora,
qual è l'aiuto che si aspetterebbe dai suoi famigliari? Cosa potrebbero dire o fare per farla sentire compresa?
Questo sarebbe per Lei sufficiente a farla stare meglio?
A chi si riferisce in particolare?
Attualmente ha un compagno accanto a sé?
Lavora?
Ha già parlato del suo malessere con il suo medico di base? Le ha prescritto lui il farmaco che assume o è ancora seguita dallo psichiatra di alcuni anni fa?
Cordialità.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
Ho un lavoro dove sono dirigente...
Quando dico che non mi capiscono intendo che sottovalutano la mia situazione.. mio marito per primo.. mi dice che sono una debole... che devo tirare fuori gli attributi.
Io ci provo, le dico davvero... voglio cercare il piu possibile di dare un futuro sereno a mia figlia.
Ma a volte mi sento bloccata...ho bisogno di aiuto ..
Questa è un'importante consapevolezza, che non va lasciata inascoltata, a mio avviso.
Capisco il suo "bisogno" di essere compresa da suo marito, ma tale comprensione non deve essere una "necessità" per potersi finalmente sentire legittimata a richiedere l'aiuto che le serve. In questo momento per Lei la priorità è star meglio, non dimostrare qualcosa a qualcuno...
Ha già provato ad informarsi -e valutare- le possibilità presenti nel suo territorio per una preliminare consulenza psicologica?
Qualche seduta, giusto per capire cosa le sta accadendo e come potrebbe cercare di porvi rimedio.
Saluti.
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