Difficoltà con lo psicoterapeuta
Gentili dottori,
scrivo perchè a seguito di alcune problematiche sto pensando di iniziare un percorso con un terapeuta, la cosa che mi frena è il fatto di essere introverso e quindi fare molta fatica a raccontare i miei problemi ad una persona esterna. Questo non per il timore di essere giudicato ma più per un fatto caratteriale.
Che consiglio mi potete dare?
Vi ringrazio anticipatamente
scrivo perchè a seguito di alcune problematiche sto pensando di iniziare un percorso con un terapeuta, la cosa che mi frena è il fatto di essere introverso e quindi fare molta fatica a raccontare i miei problemi ad una persona esterna. Questo non per il timore di essere giudicato ma più per un fatto caratteriale.
Che consiglio mi potete dare?
Vi ringrazio anticipatamente
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Generalmente in chi è introverso, c'è una buona componente ansiosa. L'ansia si vince solo esponendosi a ciò che si teme!
Quindi, vada e si sieda di fronte al terapeuta e vedrà come l'ansia inizierà a calare sensibilmente.
In bocca al lupo!
Quindi, vada e si sieda di fronte al terapeuta e vedrà come l'ansia inizierà a calare sensibilmente.
In bocca al lupo!
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
[#5]
Non abusa del mio tempo tranquillo!
Diciamo che ad entrambe le sue domande, le rispondo dicendole che dipende dalla formazione e dell'orientamento del Collega.
Ci sono alcuni che preferiscono, nel primo colloquio, far parlare liberamente il paziente.
Altri che prediligono un dialogo per cercare di condividere e comprendere insieme i motivi dell'accesso alla terapia.
Ma consideri che entrambe le domande che mi ha fatto, hanno una base ansiosa il cui pensiero (anche inconsapevole) è: "cerchiamo di capire un po come funziona sta roba..."
Altro non è che ansia anticipatoria: : "meglio conoscere, il meglio possibile, prima le cose = ansia"
Mi creda: vada, si sieda e vedrà come tutti i suoi rimuginii ansiosi, scemeranno lentamente.
Sicuramente, le verranno in mente altre domande da farmi. Ma questo e le mie risposte non sarebbero utili a placare la sua ansia...
Segua il suggerimento che le ho dato!
Diciamo che ad entrambe le sue domande, le rispondo dicendole che dipende dalla formazione e dell'orientamento del Collega.
Ci sono alcuni che preferiscono, nel primo colloquio, far parlare liberamente il paziente.
Altri che prediligono un dialogo per cercare di condividere e comprendere insieme i motivi dell'accesso alla terapia.
Ma consideri che entrambe le domande che mi ha fatto, hanno una base ansiosa il cui pensiero (anche inconsapevole) è: "cerchiamo di capire un po come funziona sta roba..."
Altro non è che ansia anticipatoria: : "meglio conoscere, il meglio possibile, prima le cose = ansia"
Mi creda: vada, si sieda e vedrà come tutti i suoi rimuginii ansiosi, scemeranno lentamente.
Sicuramente, le verranno in mente altre domande da farmi. Ma questo e le mie risposte non sarebbero utili a placare la sua ansia...
Segua il suggerimento che le ho dato!
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Gentile Utente,
a complemento di quanto già suggerito, che senz'altro condivido, aggiungo queste letture che ritengo possano esserle utili:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
Saluti cordiali.
a complemento di quanto già suggerito, che senz'altro condivido, aggiungo queste letture che ritengo possano esserle utili:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
Saluti cordiali.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 1.3k visite dal 31/05/2017.
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