Sospetto problema identità di genere
Buongiorno dottore,
sono una ragazza di 22 anni e da parecchio tempo (diciamo dall'adolescenza) penso di poter essere affetta da un problema di identificazione di genere; non mi sembra di avere la classica disforia, ma non riesco a valutarne l'entità. Premetto che non ho mai frequentato psicologi a cui porre la questione.
In realtà non ci sono motivi apparenti per cui dovrei pensare una cosa simile: so di provare attrazione per molte tipologie di persone indipendentemente dal loro genere, ma so bene che l'orientamento sessuale non ha nulla a che vedere col genere in cui ci si identifica; e le mie uniche esperienze sessuali sono state con un uomo, esperienze che ho trovato pienamente soddisfacenti.
Tuttavia, quando devo pensare a me stessa come donna, meglio come "essere di sesso femminile" mi prende frequentemente senso di angoscia che mi scatena a volte attacchi di forte tristezza. Quando il mio corpo ha cominciato a mutare, con l'adolescenza, mi sentivo a disagio e lo nascondevo sempre con vestiti larghi; all'età in cui tutte le mie coetanee si truccavano io non avevo nessun interesse per il mio aspetto fisico, e finché ho potuto non ho neppure indossato reggiseni perchè non volevo rassegnarmi all'idea dei cambiamenti del mio corpo. Una sera udii mia madre confidarsi con mio padre: era molto preoccupata per i miei atteggiamenti. Da allora, per non deluderla, cercai di essere più carina truccandomi e vestendomi in maniera più femminile. Inizialmente non avevo nessuna spontaneità nel farlo; col tempo tuttavia sono riuscita a trovare un compromesso adottando uno stile personale di trucco e vestiario che spesso si rifà ai miei musicisti preferiti; ma per quanto truccati ed estrosi, c'è da dire che ho sempre preso a modello solo uomini. Mi piace vestirmi in maniera unisex e molte volte mi piacerebbe completamente maschile, ma sono una persona che ha sempre avuto paura del giudizio degli altri e quindi sfrutto solo occasioni particolari (es. feste con travestimenti) per farlo. Inoltre ho sempre avuto momenti di forte disagio riguardo al mio corpo; ancora adesso cerco di modellarlo per rendererlo il più neutro possibile nelle forme restando magra e facendo molto sport. Non raramente ho sognato o immaginato di possedere caratteri sessuali da ermafrodita. Inoltre, se durante l'adolescenza il pensiero non mi sfiorava, adesso che sento molte amiche parlare dell'eventualità di avere un figlio io dico che mi terrorizza il pensiero di una gravidanza e delle modifiche che il mio corpo potrebbe subire. Mi sembra - non so se riesco a spiegarmi - che per me possa essere qualcosa di innaturale, che non riesco quadi a credere possibile mi possa accadere. Avrà notato, inoltre, che ho evitato per quanto potevo di rifermi a me stessa con espressioni denotanti un genere: per quanto se devo io utilizzi il femminile per abitudine e perché fisicamente è così che appaio, mi rendo conto che preferisco perifrasi neutre.
Grazie in anticipo a chi vorrà rispondermi
sono una ragazza di 22 anni e da parecchio tempo (diciamo dall'adolescenza) penso di poter essere affetta da un problema di identificazione di genere; non mi sembra di avere la classica disforia, ma non riesco a valutarne l'entità. Premetto che non ho mai frequentato psicologi a cui porre la questione.
In realtà non ci sono motivi apparenti per cui dovrei pensare una cosa simile: so di provare attrazione per molte tipologie di persone indipendentemente dal loro genere, ma so bene che l'orientamento sessuale non ha nulla a che vedere col genere in cui ci si identifica; e le mie uniche esperienze sessuali sono state con un uomo, esperienze che ho trovato pienamente soddisfacenti.
Tuttavia, quando devo pensare a me stessa come donna, meglio come "essere di sesso femminile" mi prende frequentemente senso di angoscia che mi scatena a volte attacchi di forte tristezza. Quando il mio corpo ha cominciato a mutare, con l'adolescenza, mi sentivo a disagio e lo nascondevo sempre con vestiti larghi; all'età in cui tutte le mie coetanee si truccavano io non avevo nessun interesse per il mio aspetto fisico, e finché ho potuto non ho neppure indossato reggiseni perchè non volevo rassegnarmi all'idea dei cambiamenti del mio corpo. Una sera udii mia madre confidarsi con mio padre: era molto preoccupata per i miei atteggiamenti. Da allora, per non deluderla, cercai di essere più carina truccandomi e vestendomi in maniera più femminile. Inizialmente non avevo nessuna spontaneità nel farlo; col tempo tuttavia sono riuscita a trovare un compromesso adottando uno stile personale di trucco e vestiario che spesso si rifà ai miei musicisti preferiti; ma per quanto truccati ed estrosi, c'è da dire che ho sempre preso a modello solo uomini. Mi piace vestirmi in maniera unisex e molte volte mi piacerebbe completamente maschile, ma sono una persona che ha sempre avuto paura del giudizio degli altri e quindi sfrutto solo occasioni particolari (es. feste con travestimenti) per farlo. Inoltre ho sempre avuto momenti di forte disagio riguardo al mio corpo; ancora adesso cerco di modellarlo per rendererlo il più neutro possibile nelle forme restando magra e facendo molto sport. Non raramente ho sognato o immaginato di possedere caratteri sessuali da ermafrodita. Inoltre, se durante l'adolescenza il pensiero non mi sfiorava, adesso che sento molte amiche parlare dell'eventualità di avere un figlio io dico che mi terrorizza il pensiero di una gravidanza e delle modifiche che il mio corpo potrebbe subire. Mi sembra - non so se riesco a spiegarmi - che per me possa essere qualcosa di innaturale, che non riesco quadi a credere possibile mi possa accadere. Avrà notato, inoltre, che ho evitato per quanto potevo di rifermi a me stessa con espressioni denotanti un genere: per quanto se devo io utilizzi il femminile per abitudine e perché fisicamente è così che appaio, mi rendo conto che preferisco perifrasi neutre.
Grazie in anticipo a chi vorrà rispondermi
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Gentile ragazza,
ritengo che la cosa migliore da fare sia contattare uno psicologo psicoterapeuta perché da qui è difficilissimo poterti aiutare.
Ciò che descrivi, infatti, potrebbe essere riferito a molte spiegazioni. Potresti aver vissuto l' adolescenza e i cambiamenti del tuo corpo come qualcosa di "traumatico", cui abituarti e con i quali hai fatto molta fatica a sentirti a tuo agio.
Ci sono molte ragazzine che fanno fatica ad accettare i cambiamenti del corpo tipici dell'adolescenza e nascondono le proprie forme sotto magliette più larghe di qualche taglia, oppure che fanno diete molte ferree per avere un peso bassissimo per non avere forme e non ingrassare.
Spesso crescere e svilupparsi per molte ragazze significa sformarsi.
Insomma, andrei cauta nel parlare di identità di genere, perché anche tutte le problematiche psicosomatiche (in termini di organizzazione della personalità) possono darci spiegazioni in merito.
Cordiali saluti,
ritengo che la cosa migliore da fare sia contattare uno psicologo psicoterapeuta perché da qui è difficilissimo poterti aiutare.
Ciò che descrivi, infatti, potrebbe essere riferito a molte spiegazioni. Potresti aver vissuto l' adolescenza e i cambiamenti del tuo corpo come qualcosa di "traumatico", cui abituarti e con i quali hai fatto molta fatica a sentirti a tuo agio.
Ci sono molte ragazzine che fanno fatica ad accettare i cambiamenti del corpo tipici dell'adolescenza e nascondono le proprie forme sotto magliette più larghe di qualche taglia, oppure che fanno diete molte ferree per avere un peso bassissimo per non avere forme e non ingrassare.
Spesso crescere e svilupparsi per molte ragazze significa sformarsi.
Insomma, andrei cauta nel parlare di identità di genere, perché anche tutte le problematiche psicosomatiche (in termini di organizzazione della personalità) possono darci spiegazioni in merito.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.6k visite dal 28/05/2017.
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