Anorgasmia, psicologica o fisica?
Buongiorno e grazie anticipatamente per le risposte (e mi scuso per la prolissità, ma è necessaria per farvi capire tutto altrimenti non assume significato alcuno).
Sono un ragazzo di 26 anni e sto affrontando una crisi psicologica dovuta alla mia anorgasmia.
Premesso che all'età di 11 anni sono stato circonciso per fimosi, fin dal mio primo rapporto, avuto circa 8 anni fa, ho sperimentato tempistiche particolarmente prolungate che raggiungevano anche e spesso i 90 minuti.
All'inizio era una cosa piacevole, in quanto ero un ragazzino e pensavo che durare tanto fosse un buon segno, ma col tempo ho cominciato a soffrire di questa durata eccessiva in quanto la mia partner non sempre era disposta a seguirmi per tanto tempo, per non parlare del fatto che ad un certo punto mi stancavo anche io e che, essendo in età adolescenziale, spesso si approfittava di tempi morti più o meno brevi, in cui magari i genitori non c'erano, tempi che però non bastavano mai.
Al contrario la masturbazione mi ha sempre soddisfatto, anche se pure qui le tempistiche erano più o meno lunghe (raggiungono in certi casi anche i 20 minuti, raramente un po' in più) mentre la masturbazione da parte della partner talvolta mi soddisfa in tempi simili ai miei, altre volte in tempi anche raddoppiati.
Ad un certo punto avevo attribuito questo problema alla mia partner, ma ora che sono con un'altra donna sto sperimentando gli stessi identici sintomi. Di recente ho eseguito una visita andrologica presso uno studio privato e mi è stata richiesta una dettagliata analisi del sangue, dove è risultato tutto nella norma ad eccezione del 17-beta-estradiolo, leggermente inferiore ai valori normali.
Il medico mi ha così prescritto un ciclo di 75 giorni di Clomid (mezza pastiglia per 2 volte a settimana) e Rileit (una pastiglia al giorno, nei giorni in cui non assumevo il Clomid).
Nonostante una certa efficacia, che vedeva aumentato di molto il mio desiderio sessuale, le tempistiche sono rimaste purtroppo superiori ai 60 minuti.
L'andrologo, da cui mi ero recato prima di cambiare partner, mi aveva inoltre detto che al termine di questo ciclo, se la cosa non avesse funzionato avrei dovuto più plausibilmente andare da uno psicologo per le coppie, cosa che a mio avviso non assume più senso in quanto ho verificato sulla mia pelle che il problema sussiste anche con altre partner e non solo con la prima.
Mi trovo in questo istante in una fase di completo stallo, in quanto mi sento del tutto insoddisfatto e molto spesso anche frustrato, specie quando non riesco a raggiungere quasi mai il massimo del piacere con la partner, chiunque essa sia, ma non so se tale causa sia di natura psicologica o fisica.
Spero in lumi da parte di voi professionisti.
Cordialmente.
Sono un ragazzo di 26 anni e sto affrontando una crisi psicologica dovuta alla mia anorgasmia.
Premesso che all'età di 11 anni sono stato circonciso per fimosi, fin dal mio primo rapporto, avuto circa 8 anni fa, ho sperimentato tempistiche particolarmente prolungate che raggiungevano anche e spesso i 90 minuti.
All'inizio era una cosa piacevole, in quanto ero un ragazzino e pensavo che durare tanto fosse un buon segno, ma col tempo ho cominciato a soffrire di questa durata eccessiva in quanto la mia partner non sempre era disposta a seguirmi per tanto tempo, per non parlare del fatto che ad un certo punto mi stancavo anche io e che, essendo in età adolescenziale, spesso si approfittava di tempi morti più o meno brevi, in cui magari i genitori non c'erano, tempi che però non bastavano mai.
Al contrario la masturbazione mi ha sempre soddisfatto, anche se pure qui le tempistiche erano più o meno lunghe (raggiungono in certi casi anche i 20 minuti, raramente un po' in più) mentre la masturbazione da parte della partner talvolta mi soddisfa in tempi simili ai miei, altre volte in tempi anche raddoppiati.
Ad un certo punto avevo attribuito questo problema alla mia partner, ma ora che sono con un'altra donna sto sperimentando gli stessi identici sintomi. Di recente ho eseguito una visita andrologica presso uno studio privato e mi è stata richiesta una dettagliata analisi del sangue, dove è risultato tutto nella norma ad eccezione del 17-beta-estradiolo, leggermente inferiore ai valori normali.
Il medico mi ha così prescritto un ciclo di 75 giorni di Clomid (mezza pastiglia per 2 volte a settimana) e Rileit (una pastiglia al giorno, nei giorni in cui non assumevo il Clomid).
Nonostante una certa efficacia, che vedeva aumentato di molto il mio desiderio sessuale, le tempistiche sono rimaste purtroppo superiori ai 60 minuti.
L'andrologo, da cui mi ero recato prima di cambiare partner, mi aveva inoltre detto che al termine di questo ciclo, se la cosa non avesse funzionato avrei dovuto più plausibilmente andare da uno psicologo per le coppie, cosa che a mio avviso non assume più senso in quanto ho verificato sulla mia pelle che il problema sussiste anche con altre partner e non solo con la prima.
Mi trovo in questo istante in una fase di completo stallo, in quanto mi sento del tutto insoddisfatto e molto spesso anche frustrato, specie quando non riesco a raggiungere quasi mai il massimo del piacere con la partner, chiunque essa sia, ma non so se tale causa sia di natura psicologica o fisica.
Spero in lumi da parte di voi professionisti.
Cordialmente.
[#2]
Utente
Gent.mo Dott. Cavallini,
anzitutto la ringrazio per la celere risposta nonostante la festività. In prima ipotesi si era discusso col mio andrologo, di una "terapia di coppia" da uno psicologo, cosa che ritengo superflua visto il mio "insuccesso" con tutte le partner. Per questo, probabilmente riterrei più adatta la visita "in solitaria" da uno psicologo, che credo forse sia la soluzione migliore, anche per non coinvolgere la mia attuale partner con cui sono da poco e non ho lo stesso feeling che avevo con la vecchia, con cui sono stato invece per svariati anni.
Lei cosa ne pensa?
Grazie mille per il Suo consulto.
Cordialmente.
anzitutto la ringrazio per la celere risposta nonostante la festività. In prima ipotesi si era discusso col mio andrologo, di una "terapia di coppia" da uno psicologo, cosa che ritengo superflua visto il mio "insuccesso" con tutte le partner. Per questo, probabilmente riterrei più adatta la visita "in solitaria" da uno psicologo, che credo forse sia la soluzione migliore, anche per non coinvolgere la mia attuale partner con cui sono da poco e non ho lo stesso feeling che avevo con la vecchia, con cui sono stato invece per svariati anni.
Lei cosa ne pensa?
Grazie mille per il Suo consulto.
Cordialmente.
[#4]
Gentile Utente,
di solito queste problematiche sono legate ad un ipercontrollo e scarsa capacità di lasciarsi andare, ragion per cui il problema si verifica con diverse partners.
E' anche vero che solitamente le problematiche sessuali sono della coppia e non individuali, ma non è escluso che si possa lavorare anche con il pz. in terapia.
Anzi, ad essere precisi, non so dirLe da qui se il trattamento elettivo potrà essere una psicoterapia (anche se è molto probabile, per cui è meglio affidarsi direttamente ad uno psicologo specializzato in psicoterapia), o semplicemente una terapia mansionale.
In ogni caso, si rivolga allo psicologo psicoterapeuta, anche da solo. Poi, se vuole, ci faccia sapere.
Cordiali saluti,
di solito queste problematiche sono legate ad un ipercontrollo e scarsa capacità di lasciarsi andare, ragion per cui il problema si verifica con diverse partners.
E' anche vero che solitamente le problematiche sessuali sono della coppia e non individuali, ma non è escluso che si possa lavorare anche con il pz. in terapia.
Anzi, ad essere precisi, non so dirLe da qui se il trattamento elettivo potrà essere una psicoterapia (anche se è molto probabile, per cui è meglio affidarsi direttamente ad uno psicologo specializzato in psicoterapia), o semplicemente una terapia mansionale.
In ogni caso, si rivolga allo psicologo psicoterapeuta, anche da solo. Poi, se vuole, ci faccia sapere.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#5]
Gentile Utente,
aggiungo qualche nota a quelle già rivecute da
Dr. Cavallini, ed un articolo sull'eiaculazione ritardata/anorgasmia
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1600-eiaculazione-ritardata-quando-il-piacere-tarda-ad-arrivare.html
La diagnosi deve essere scrupolosa e competente, ci sono vari gradi di gravità nel L'eiaculazione ritardata:
1- quando il paziente non raggiunge mai l'orgasmo, soltanto di notte con polluzioni notturne, senza in censorio controllo della coscienza.
2- quando il paziente raggiunge l'orgasmo soltanto con L'autoerotismo, ma da solo, senza la partner
3- quando il paziente raggiunge l'orgasmo con la masturbazione in presenza della partner
4- quando il paziente raggiunge l'orgasmo grazie alla masturbazione o altre pratiche extra coito praticate dalla partner.
Guardi anche questa video intervista, comprenderà cosa fare.
https://m.youtube.com/watch?v=2C-f9gHy-jE
aggiungo qualche nota a quelle già rivecute da
Dr. Cavallini, ed un articolo sull'eiaculazione ritardata/anorgasmia
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1600-eiaculazione-ritardata-quando-il-piacere-tarda-ad-arrivare.html
La diagnosi deve essere scrupolosa e competente, ci sono vari gradi di gravità nel L'eiaculazione ritardata:
1- quando il paziente non raggiunge mai l'orgasmo, soltanto di notte con polluzioni notturne, senza in censorio controllo della coscienza.
2- quando il paziente raggiunge l'orgasmo soltanto con L'autoerotismo, ma da solo, senza la partner
3- quando il paziente raggiunge l'orgasmo con la masturbazione in presenza della partner
4- quando il paziente raggiunge l'orgasmo grazie alla masturbazione o altre pratiche extra coito praticate dalla partner.
Guardi anche questa video intervista, comprenderà cosa fare.
https://m.youtube.com/watch?v=2C-f9gHy-jE
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.6k visite dal 28/05/2017.
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