Le mani legate,come se sapessi dove andare

Buongiorno.
Mi sembra banale e completamente fuori luogo scrivervi.Conosco i motivi dei mie problemi e so che cosa dovrei fare per risolverli,tuttavia non ci riesco.E’ come se avessi le mani legate,come se sapessi dove andare per stare meglio ma non riuscissi a muovere le gambe per camminare.Sono una persona introversa,non esterno mai le mie sofferenze.Neanche con me stessa ultimamente.
Al momento nulla va bene nella mia vita.Più precisamente tutto è iniziato da quando è iniziata l’università.Mi sono trasferita in un’altra città ed ero contenta di iniziare una nuova esperienza.Niente è andato come volevo,anzi.Problemi in famiglia causati dalla malattia di una persona cara,relazione disastrosa con un ragazzo,delusioni in amicizia.Tutto questo ha avuto ripercussioni negative sul mio studio,non a caso sono fuori corso.Continuo a logorarmi, non è facile accettare tanti fallimenti.Sto cercando di contenere il dolore causato da un recente lutto e nel frattempo sto cercando di mantenere il controllo per provare ad andare avanti ma ogni sera vado a dormire senza aver concluso nulla.
Dopo un’autoanalisi ho provato a capire qual è stato il motivo principale per cui, pur non volendo, ho messo un freno nella mia vita perdendo anni preziosi . Anche se non vorrei ammetterlo conosco la causa: l’immensa delusione di aver fallito con l’unica persona con la quale sono riuscita a legarmi e con la quale desideravo passare tutta la mia vita. So che non sono questi i grandi problemi dell'esistenza! Ci sono tante persone che si lasciano e vanno avanti. Ma io ho davvero fermato tutto per questo e mi sento proprio un’idiota. E’ stato un dolore lento nascosto dalla rabbia per un po’ di tempo e poi riemerso peggio di prima. Non ci vediamo da un anno ma ci siamo sentiti fino a un po’ di tempo fa. Mi chiedeva perdono, mi chiedeva ancora di vederci per parlare, ho rifiutato e chiuso definitivamente. So che non mi ama nonostante dica il contrario. Continuo a stare rinchiusa dentro le quattro pareti della mia stanza, a chiedermi ancora “Perché non è venuto a cercarmi? Perché ha bussato alla mia porta dopo tanto tempo? Perché continuo a chiedermi queste cose quando conosco la risposta?”. Mi dico che forse mi avrebbe fatto bene parlare con lui ma che sarebbe stata solo una tortura. Mi dico che non ha senso chiederselo, soprattutto non dopo tutto questo tempo. Non sono una ragazza superficiale, non una di quelle che ha bisogno necessariamente di un ragazzo per stare bene. A volte vorrei quella leggerezza che vedo nelle mie coetanee, sembra si viva meglio così. So che non diventerei mai come molte di loro. Vivo i sentimenti con sincerità, stimo le persone genuine e ho amato una persona che continua a dire di amarmi ma che nella mia vita ha portato solo tanta tristezza. Tutto questo va avanti da ANNI ormai. E’ normale tutto questo? Come faccio ad andare avanti senza dover guardare il passato con questa amarezza paralizzante? Vorrei solo un consiglio, per quanto possibile. Grazie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara Utente,

non è "normale" che dopo anni lei stia ancora così male e che non riesca ad andare avanti con la sua vita.

Probabilmente sono tanti i fattori che concorrono a creare il suo disagio, come i recenti cambiamenti avvenuti nella sua esistenza, e non ha nessuna importanza che lei sappia razionalmente cosa dovrebbe fare per stare meglio.
Stiamo parlando di vissuti soggettivi, di emozioni, di sensazioni e paure che non hanno a che fare con i ragionamenti che può elaborare al riguardo.
Pensare anzi di conoscere la strada verso la soluzione e di non riuscire a percorrerla può contribuire a farla sentire ancora peggio, mentre ciò che conta è che comprenda che una difficoltà emotiva non può essere superata ragionando, ma lavorando con gli strumenti adeguati e l'aiuto di uno psicologo.

E' possibile che nel suo passato, nelle relazioni fondamentali della sua vita, sia successo qualcosa che l'ha resa vulnerabile dal punto di vista affettivo e lei da sola difficilmente può rendersene conto, nè può farci nulla.

Le suggerisco perciò di rivolgersi ad un mio collega che effettui la psicoterapia psicodinamica/psicoanalitica per lavorare sul suo mondo relazionale ed elaborare le emozioni che evidentemente non ha ancora superato.

Ci rifletta!

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
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La ringrazio Dottoressa, ci penserò.