Ansia, panico, derealizzazione, depersonalizzazione

Salve dottori, sono un ragazzo di 19 anni e dopo aver fumato una canna (la prima) un mese fa circa sono andato dallo psichiatra perché ho avuto un attacco di panico. Questo mi ha dato per tirarmi su, da prendere "escitalopram" una alla sera e dopo una settimana di panico e paranoie in cui non mangiavo e non dormivo più, grazie anche alle parole del mio dottore, mi era un Po passata l'ansia però non riuscivo ancora a dormire e quindi dato anche dal fatto che avevo trovato lavoro ho smesso con questa pastiglia che mi aveva fatto stare un Po meglio. Subito dopo aver smesso con questa pastiglia ho avuto la seconda visita con un altro psichiatra che mi ha diagnosticato il sintomo della derealizzazione e della depersonalizzazione e così mi ha ordinato da prendere alla mattina una pastiglia di maveral. Dopo un primo periodo di giramento di testa e di sonnolenza ma non di ansia perché ero sicuro che dopo 10 giorni circa la pastiglia avrebbe cominciato a fare effetto la mia mente ha cominciato a farsi delle paranoie e dei pensieri senza alcun senso (tipo mi chiedo cosa sia il senso della vita e anche il senso dei comportamenti delle persone) e in questi ultimi giorni anche se i 10 giorni dallinzio mi sembra di essere tornato indietro e si stare peggio perché ho questi pensieri che mi perseguitano e non mi fanno concentrare e tutto (tipo il passare delle ore) mi fa stare male perché penso sempre a quello che mi sta accadendo e ho paura di avere qualche grave malattia mentale che non posso curare. Oggi e ieri ho avuto due attacchi di ansia che non so spiegare ma è come se fossi intrappolato in una sensazIone di irrealta e non capisco più cosa sia vero e normale e cosa sia colpa della malattia mentale che non so neanche se ce davvero o no. Ho paura di andare fuori di testa e non riuscire a spiegare appieno la situazione al mio psichiatra. Sono molto in confusione e mi sento triste e non ho voglia di fare nulla perché i pensieri non mi lasciano in pace. Ho molta paura e non capisco perché la pastiglia non faccia il suo effetto. Ho 19 anni non ho uno scopo e alcune volte penso che se tutto questo non dovesse passare potrei pensare anche al suicidio perché una vita da malato mentale non voglio farla. Inoltre non riesco più a riconoscermi mi sembra tutto strano come se fossi in un sogno e non mi ricordo più cosa sono le emozioni e tutto è quasi irreale. Secondo voi dottori meglio rivolgersi ad un psicologo o continuare con le medicine ?
[#1]
Dr.ssa Rossella Guerini Psicologo, Psicoterapeuta 27 8
Gentile utente,
continui a prendere le medicine, ma contemporaneamente si rivolga a uno psicologo psicoterapeuta.
E' molto importante e molto più efficace associare ai farmaci la psicoterapia.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Rossella Guerini

Dr.ssa Rossella Guerini
Psicologa, Psicoterapeuta, Dottore di ricerca in Psicologia
Ordine degli Psicologi del Lazio n. 19295

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la risposta gentile dott.ssa, se però in questo periodo di cura con questi psicofarmaci a causa anche di un Po di nervosismo ho cominciato a fumare sigarette più del solito (4-5 al giorno) può aver influito ?
[#3]
Dr.ssa Rossella Guerini Psicologo, Psicoterapeuta 27 8
Buongiorno.
Il fumo di sigarette può influire solo indirettamente. Le spiego come con una possibile ipotesi di ciò che potrebbe accadere.
Il percorso potrebbe essere un po' questo. Si sente nervoso e fuma sigarette. Il fumo di sigarette provoca sia aumento della pressione arteriosa che alterazione del ritmo cardiaco. Quindi comincia a percepire la tachicardia e va in ansia sia per il fatto stesso che percepisce la tachicardia e comincia a focalizzarcisi sia perché quando ci si sente ansiosi la tachicardia è sempre presente.
Quindi si focalizza ancora di più sul suo corpo e ciò che percepisce e questo provoca un aumento ulteriore dell'ansia e della tachicardia. In alcuni casi questo diventa l'innesco o per un nuovo attacco di panico oppure per ripercepire i sintomi di derealizzazione o depersonalizzazione e se già presenti potenziarne la percezione.
Pertanto, la natura, la fonte è sempre l'ansia e il disagio psicologico che manifesta attraverso questi sintomi.
Per questo è molto importante in questa fase mantenere i farmaci ma iniziare un percorso con uno psicologo psicoterapeuta. In questo modo può iniziare a lavorare in psicoterapia con uno psicologo psicoterapeuta e non appena sarà possibile lo psichiatra potrà progressivamente diminuirle il quantitativo di farmaci fino a che non sarà più necessario che li assuma. Ma tutto deve passare sempre attraverso il consulto con specialisti che la seguono direttamente ai quali riferire sempre come si sente. Non faccia mai a modo suo, non sospenda farmaci che le sono stati prescritti né in alcun modo la terapia in corso.
L'unica aggiunta necessaria è la psicoterapia.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Rossella Guerini
[#4]
Utente
Utente
Grazie della risposta e un'ultima cosa, alla mia età ancora con tutta la vita davanti posso uscirne definitivamente oppure dovrò convivere con quest'ansia che credo mi abbia anche mandato in depressione? Cioè esistono persone con problemi così che grazie a farmaci e psicoterapia ne sono usciti oppure l'ansia e la paura di tutto rimarrà per sempre ?
Mi scusi ma sono un po disperato perché rovinarmi la vita per una cosa così stupida mi fa soffrire e fa soffrire anche i miei genitori e tutta la gente che mi sta attorno e già dopo un solo mese sono esausto
[#5]
Dr.ssa Rossella Guerini Psicologo, Psicoterapeuta 27 8
Salve.
Certo che può uscirne definitivamente.
Questo non significa che non avrà più ansia o paura nella sua vita, perché avere ansia, paura, ecc. fa parte della natura stessa di essere umani, ma non ne avrà a livello patologico come adesso e potrà apprendere anche delle strategie che le risulteranno utili per la gestione delle situazioni e delle sue emozioni.
Tanto la derealizzazione e la depersonalizzazione quanto gli attacchi di panico e l'ansia in generale oltre che questi stati di tristezza che riferisce possono essere efficacemente trattati in psicoterapia. E in questa fase e fino ad altra decisione degli specialisti che la seguono e seguiranno anche con l'aiuto dei farmaci.
Aggiungiamo un altro elemento importante. E' a maggior ragione importante la psicoterapia proprio perché non è la singola assunzione di una canna ad aver provocato tutto questo. Di certo è assolutamente opportuno che non assuma più cannabis perché la cannabis può innescare determinati stati psicologici. Però il fatto stesso che a distanza di un mese persistono, indica che di certo ci sono cose che prima o poi nella sua vita avrebbe dovuto affrontare in psicoterapia, compresa la necessità di riuscire a gestire l'ansia, la paura, ecc.
Pertanto non c'è nulla di compromesso e non si è affatto "rovinato la vita".
La prenda come un'opportunità, pur in un momento di grande malessere e crisi, per iniziare ad apprendere strategie per gestire ansia, paura, un po' tutte le emozioni, e conoscere, gestire ed affrontare in psicoterapia il suo disagio psicologico.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Rossella Guerini
[#6]
Utente
Utente
Grazie dott.ssa per le risposte. L'aver parlato con lei mi aiuta e mi rassicura molto.
Grazie infinite e cordiali saluti
[#7]
Dr.ssa Rossella Guerini Psicologo, Psicoterapeuta 27 8
Benissimo. Ne sono felice.
Ora tuttavia come si diceva è fondamentale che si metta alla ricerca di un/una collega psicologo/a psicoterapeuta della sua città per intraprendere il percorso di psicoterapia.
Se vuole, mi tenga aggiornata.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Rossella Guerini
[#8]
Utente
Utente
Ok dott.ssa la terrò aggiornata molto volentieri. Grazie veramente cordiali saluti!!
[#9]
Utente
Utente
Salve dottoressa domani ho la visita dallo psichiatra e gli chiederò di fare un percorso con un psicologo però avrei una domanda da farle.. Adesso sto meglio cioè l'ansia mi viene quando credo di avere qualcosa che non va però è come se non riuscissi a provare emozioni e non avessi più dei veri e propri stimoli. Per esempio quando esco con i miei amici non sento il bisogno di parlare o di scherzare assieme a loro e quando provo a fare un discorso ci penso troppo e ho l'impressione di dire una cosa senza senso. Inoltre ho l'impressione di non sapere se sto bene oppure ho ancora qualcosa che non va. Vorrei sapere quindi se è normale in questo periodo essere un Po così in confusione e non sapere più come comportarmi per essere me stesso, e se un psicologo mi aiuterà tipo a dimenticare queste cose e a farmi ritornare me stesso?
[#10]
Dr.ssa Rossella Guerini Psicologo, Psicoterapeuta 27 8
Buongiorno.
Mi scuso per il ritardo nella mia risposta.
Spero che nel frattempo abbia iniziato la psicoterapia.
Nel contesto della psicoterapia può acquisire ancora maggiore consapevolezza ed elaborarle e senz'altro progressivamente stare sempre meglio.
Si impegni con fiducia nella psicoterapia col collega che la segue/seguirà.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Rossella Guerini
[#11]
Utente
Utente
Salve dottoressa grazie per la risposta. Ho cominciato la psicoterapia ma ho fatto solo una/due sedute di "conoscenza". Devo ammettere che sono un po scettico riguardo a questo metodo di cura ma sono allo stesso tempo anche fiducioso perché voglio uscire da questo tunnel. Ho ancora molta paura, alcune volte vorrei smettere anche di prendere le pastiglie perché credo mi siano state date troppo presto senza capire bene quali erano i miei reali problemi. Comunque la depersonalizzazione continua ad esserci e mi sembra sempre di essere quasi in un sogno, e alcune volte soprattutto la mattina mi sale l'ansia perché vedo che niente è migliorato. Ho una continua rimuginazione di pensieri e paure che non smettono mai ma sono abbastanza determinato a uscire da questa cosa anche perché vedo i miei amici/parenti stare bene e andare avanti serenamente con la loro vita e quindi voglio tornare ad essere come loro. Speriamo bene anche perché la psicologa a cui mi sono rivolto dicono in tanti che è molto brava e anche a me sembra essere molto brava e competente.
Comunque grazie della risposta
Cordiali saluti
[#12]
Dr.ssa Rossella Guerini Psicologo, Psicoterapeuta 27 8
Benissimo.
Una/due sedute è veramente troppo poco ancora.
Molto bene, prosegua la psicoterapia con impegno e costanza.
In una fase successiva, proseguendo nella psicoterapia, lo psichiatra potrà valutare insieme a lei e alla collega che la segue in psicoterapia il momento in cui poter ridurre il quantitativo di farmaci che prende fino a non assumerli più.
E' molto importante però che non faccia mai di iniziativa sua. Deve sempre rivolgere richieste e seguire le indicazioni della collega che la segue in psicoterapia e dello psichiatra.
Quando lo desidera, può aggiornarmi in qualsiasi momento.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Rossella Guerini
[#13]
Utente
Utente
Si dottoressa appena starò meglio le farò sapere. Speriamo bene!! Grazie delle risposte
Cordiali saluti
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto