Ansia e somatizzazione
Buonasera, ho 19 anni e da circa cinque ho un grave problema di ansia; la "storia" è questa:
una sera di circa cinque anni fa appunto, mentre ero in auto con mio padre in autostrada, ho sentito improvvisamente il bisogno di defecare, come se dovessi andare in bagno ma con un tempo limite di pochi secondi. Una volta trovato una zona un po' nascosta in un prato ho fatto quel che dovevo ma, una volta tornato in auto, sentivo questo stimolo molto forte che mi spingeva a chiedere ogni tre minuti a mio padre di fermarsi di nuovo per permettermi di scendere e ripetere l'operazione.
Una situazione molto simile è ricapitata qualche settimana più tardi ad una cena di classe (più o meno a metà luglio) in cui una volta sedutomi a tavola, prima ancora di iniziare a cenare, ho risentito lo stesso bisogno; dopo la settima volta che andavo in poco più di un'ora ho chiamato e miei genitori e mi sono fatto riaccompagnare a casa.
Per i mesi estivi successivi a questi eventi ho sempre avuto una paura nera di uscire di casa: quando uscivo stavo in giro da solo, facevo dei lunghi giri in scooter per evitare di incontrare semafori sulla mia strada perché ad ogni fermata sentivo di nuovo il bisogno di defecare e, vedendo che non c'erano posti adatti nei paraggi, sentivo sempre più salire l'ansia e di conseguenza lo stimolo, entrando in un circolo vizioso che mi ha procurato mille disagi in questi anni.
Il mio medico curante, una volta visitatomi, aveva parlato di colite e mi sembra mi avesse dato da prendere il Valpinax; dopo alcuni mesi la situazione sembrava essere un po' migliorata, eppure tutti i giorni a scuola avevo paura di non riuscire ad andare in bango in tempo nel caso avessi avuto un attacco e per questo mi agitavo e sentivo crescere quindi il dolore fisico fino al punto di farmi fare delle scene pietose "correndo" in bagno durante le spiegazioni, le verifiche, persino durante l'esame di maturità.
Avevo cercato, per risolvere il problema, di convincermi da solo del fatto che se fossi andato in bagno una volta al giorno non avrei dovuto avere alcun tipo di problema, e infatti il metodo sembrava funzionare.
Da sei mesi o poco più però, il problema sembra essere diventato quello della minzione; dato che in questo caso una persona mediamente va ad urinare ogni qualche ora, non ho più potuto applicare il meccanismo mentale che mi aveva fatto quasi superare il problema precedente, e quindi sono sempre in balia di questo problema. Come anche quello precedente, si manifesta però solo quando sono in un posto in cui penso di non avere la possibilità di andare in bagno (attualmente appunto per urinare), e dal pensiero inizio a sentire lo stimolo, che mi mette in agitazione e mi fa aumentare lo stimolo, e così via...
Ho molti problemi a prendere il treno (mezz'ora) per andare all'università, come anche a seguire le lezioni e ad uscire con gli amici perché mi faccio sempre milioni di problemi sul dove potrei andare nel caso avessi bisogno; e regolarmente lo stimolo arriva per farmi preoccupare.
A settembre ero andato a parlare con una psichiatra che mi aveva consigliato prima il Cymbalta (preso per tre giorni e poi lasciato lì per la nausea incredibile che mi dava), e poi il Sereupin, che non ho più preso dopo che al quarto giorno in rete ho letto di molte persone che erano diventate dipendenti da questo farmaco dopo cure di sei mesi (come quella che mi era stata consigliata).
Mi sono quindi rivolto ad una psicologa ma per adesso (tre sedute) ovviamente non sono ancora riuscito a trovare un metodo per superare il problema.
Penso che la mia paura sia quella di non riuscire a controllare gli sfinterei in caso di bisogno più che quella di trovare un posto dove andare nel caso (che penso sia più una conseguenza), ma stà di fatto che non riesco più a vivere: perdo centinaia di ore di lezione per paura di andare in università, spesso non esco con gli amici per paura di andare in posti senza bagni o con bagni difficili da raggiungere... In compenso se sto a casa non ho mai un mal di pancia, posso stare 12 ore senza il minimo stimolo (sia esso di defecare o di urinare) e vivo benissimo.
Voglio solo evitare di passare la vita in casa perché non è il tipo di vita che fa per me e, cosa più importante, mi sembra stupido essere "vittima" della mia mente.
una sera di circa cinque anni fa appunto, mentre ero in auto con mio padre in autostrada, ho sentito improvvisamente il bisogno di defecare, come se dovessi andare in bagno ma con un tempo limite di pochi secondi. Una volta trovato una zona un po' nascosta in un prato ho fatto quel che dovevo ma, una volta tornato in auto, sentivo questo stimolo molto forte che mi spingeva a chiedere ogni tre minuti a mio padre di fermarsi di nuovo per permettermi di scendere e ripetere l'operazione.
Una situazione molto simile è ricapitata qualche settimana più tardi ad una cena di classe (più o meno a metà luglio) in cui una volta sedutomi a tavola, prima ancora di iniziare a cenare, ho risentito lo stesso bisogno; dopo la settima volta che andavo in poco più di un'ora ho chiamato e miei genitori e mi sono fatto riaccompagnare a casa.
Per i mesi estivi successivi a questi eventi ho sempre avuto una paura nera di uscire di casa: quando uscivo stavo in giro da solo, facevo dei lunghi giri in scooter per evitare di incontrare semafori sulla mia strada perché ad ogni fermata sentivo di nuovo il bisogno di defecare e, vedendo che non c'erano posti adatti nei paraggi, sentivo sempre più salire l'ansia e di conseguenza lo stimolo, entrando in un circolo vizioso che mi ha procurato mille disagi in questi anni.
Il mio medico curante, una volta visitatomi, aveva parlato di colite e mi sembra mi avesse dato da prendere il Valpinax; dopo alcuni mesi la situazione sembrava essere un po' migliorata, eppure tutti i giorni a scuola avevo paura di non riuscire ad andare in bango in tempo nel caso avessi avuto un attacco e per questo mi agitavo e sentivo crescere quindi il dolore fisico fino al punto di farmi fare delle scene pietose "correndo" in bagno durante le spiegazioni, le verifiche, persino durante l'esame di maturità.
Avevo cercato, per risolvere il problema, di convincermi da solo del fatto che se fossi andato in bagno una volta al giorno non avrei dovuto avere alcun tipo di problema, e infatti il metodo sembrava funzionare.
Da sei mesi o poco più però, il problema sembra essere diventato quello della minzione; dato che in questo caso una persona mediamente va ad urinare ogni qualche ora, non ho più potuto applicare il meccanismo mentale che mi aveva fatto quasi superare il problema precedente, e quindi sono sempre in balia di questo problema. Come anche quello precedente, si manifesta però solo quando sono in un posto in cui penso di non avere la possibilità di andare in bagno (attualmente appunto per urinare), e dal pensiero inizio a sentire lo stimolo, che mi mette in agitazione e mi fa aumentare lo stimolo, e così via...
Ho molti problemi a prendere il treno (mezz'ora) per andare all'università, come anche a seguire le lezioni e ad uscire con gli amici perché mi faccio sempre milioni di problemi sul dove potrei andare nel caso avessi bisogno; e regolarmente lo stimolo arriva per farmi preoccupare.
A settembre ero andato a parlare con una psichiatra che mi aveva consigliato prima il Cymbalta (preso per tre giorni e poi lasciato lì per la nausea incredibile che mi dava), e poi il Sereupin, che non ho più preso dopo che al quarto giorno in rete ho letto di molte persone che erano diventate dipendenti da questo farmaco dopo cure di sei mesi (come quella che mi era stata consigliata).
Mi sono quindi rivolto ad una psicologa ma per adesso (tre sedute) ovviamente non sono ancora riuscito a trovare un metodo per superare il problema.
Penso che la mia paura sia quella di non riuscire a controllare gli sfinterei in caso di bisogno più che quella di trovare un posto dove andare nel caso (che penso sia più una conseguenza), ma stà di fatto che non riesco più a vivere: perdo centinaia di ore di lezione per paura di andare in università, spesso non esco con gli amici per paura di andare in posti senza bagni o con bagni difficili da raggiungere... In compenso se sto a casa non ho mai un mal di pancia, posso stare 12 ore senza il minimo stimolo (sia esso di defecare o di urinare) e vivo benissimo.
Voglio solo evitare di passare la vita in casa perché non è il tipo di vita che fa per me e, cosa più importante, mi sembra stupido essere "vittima" della mia mente.
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Gentile ragazzo
La paura di potersi trovare in situazioni imbarazzanti, come quando ad esempio si deve usare un bagno e non ce ne sono nelle vicinanze, è effettivamente uno dei sintomi possibili del disturbo d'ansia.
Se già hai iniziato a consultare una psicologa, la cosa migliore da fare in questo momento è continuare ad andarci e vedere se è in grado di aiutarti a risolvere il tuo problema.
Eventualmente fra un po' potresti aggiornarci e farci sapere come va, senza alcuna fretta.
Cordiali saluti
La paura di potersi trovare in situazioni imbarazzanti, come quando ad esempio si deve usare un bagno e non ce ne sono nelle vicinanze, è effettivamente uno dei sintomi possibili del disturbo d'ansia.
Se già hai iniziato a consultare una psicologa, la cosa migliore da fare in questo momento è continuare ad andarci e vedere se è in grado di aiutarti a risolvere il tuo problema.
Eventualmente fra un po' potresti aggiornarci e farci sapere come va, senza alcuna fretta.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.