Non capisco più niente.

Salve,

Sono un ragazzo di 22 anni.

Ormai da 4 anni mi rendo sempre più conto di avere un problema che non posso trascurare.
Sono molto intelligente, liceo sempre primo in classe. Ero dotato di un'ottima memoria visiva, il che mi permetteva di memorizzare senza problemi numerose pagine di libri e saperle ripetere sia oralmente che scriverle sui test in classe utilizzando quasi le stesse parole.
Avevo un vocabolario linguistico vastissimo e riuscivo a trovare sinonimi o organizzare un discorso in modo impeccabile, anche durante le normali conversazioni (istantaneo) , sia durante un esame. Mi bastava leggere una sola volta un testo per capirlo a fondo. La mia calligrafia era perfetta e pulita, e nei compiti in classe di italiano ho sempre portato ottimi voti grazie alle mie capacità espressive e in tutte le altre materie ero comunque il migliore fra tutti, tant'è che al diploma sono stato il primo in tutto l'istituto con 95/100.

Il problema è iniziato a venir fuori alla fine del 5 anno di liceo (18 anni) e ne ho avvertito la presenza decisa prima degli esami.
Ho iniziato a non fare bene i compiti, a fregarmene di più e il che era uno scandalo per i professori che mi vedevano come alunno modello.
Mi sono comunque diplomato senza problemi.

Potrei elencare qualche tratto della mia personalità per dare qualche ulteriore indizio:
Durante la mia infanzia e adolescenza sono sempre stato un ragazzo molto apprensivo e ansioso riguardo la mia salute, ero una sorta di ipocondriaco e a qualsiasi sintomo dovevo trovare una causa specifica credibile, altrimenti ero turbato per giorni.
Durante le scuole medie non mi rendo conto della nascita (mi sforzo ma non trovo la parola adatta.. ecco dopo 2 minuti), del SORGERE di un lieve disturbo ossessivo e ripeto nella mente delle canzoni o respiro un certo numero di volte in un determinato modo, o penso una certa cosa finché la sequenza di quel pensiero non mi sembra perfetta, ma finite le medie tutto ok.

Come dicevo il problema è sorto 4 anni fa come un problema di attenzione allo studio, ma oggi è ben di più.
Il mio vocabolario si è ridotto e spesso non trovo le parole un po' più "elaborate" o quelle che trovo sono semplici, a differenza di come mi esprimevo prima.
Quando ascolto una persona che mi parla devo sforzarmi di concentrarmi su quello che dice, e su quello devo ragionarci un po' prima di concepire il senso. A causa di questo spesso guardo chi mi parla con lo sguardo immerso nel vuoto e spesso annuisco per fingere di aver capito, soprattutto se si tratta di passaggi complicati.
Stessa cosa accade quando leggo, che sia un testo di studio o un romanzo. Difatti ormai non leggo più perché è diventata un'autoflagellazione in quanto difficilmente riesco a leggere una pagina e scorrere alla prossima senza essermi prima soffermato su quasi ogni frase, e dettaglio che se non capisco non riesco a tralasciare.
La mia calligrafia è più disordinata.

Potrei continuare ma sono finiti i caratteri. Per favore aiutatemi
[#1]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Caro Utente,

non possiamo fare diagnosi a distanza ed è difficile inquadrare quello che lei sta riferendo.

Si potrebbe trattare di un disturbo d'ansia, come lei ipotizza, ma solo una valutazione accurata del caso, condotta di persona, potrà dissipare i suoi dubbi e consentirle di capire cosa le sta succedendo.

Le suggerisco perciò di rivolgersi di persona ad uno psicologo per fare chiarezza e capire cosa si può fare per aiutarla.

Un caro saluto,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
Utente
Utente
grazie per la risposta dottoressa Flavia.

Non soffro di ansia o attacchi di panico.

Il mio problema adesso è quasi diventato cognitivo tant'è che anche ho sospettato l'insediarsi dell'alzheimer.
Dimentico, dimentico le cose e gli appuntamenti, gli oggetti che tocco o sposto un momento prima, o del tipo: cerco un oggetto specifico per tutta la casa, lo trovo e dopo 5 minuti dimentico di averlo trovato e quello stesso lo ricerco per poi accorgermi di averlo in tasca.

Come scrivevo sulla presentazione ho problemi a comprendere un testo in modo immediato, al contrario dei bei tempi scolastici (4 anni fa), anzi a volte faccio fatica anche a collegare il significato di un termine al termine stesso e questo accade anche con termini o periodi fraseologici molto elementari...
Anche nella conversazione parlata non sono più scorrevole come un tempo, mi inceppo ad ogni frase perchè non trovo il termine, e la mia costruzione di una frase è diventata davvero banale e faticosa.
Nello scrivere A MANO spesso faccio errori non proprio grammaticali (anche quelli) ma soprattutto nella forma ELEMENTARE della parola stessa, salto delle lettere, sbaglio a scrivere, ad esempio: tavlino anziché tavolino.

No dottoressa... non credo sia ansia... seppur sia molto preoccupato..
[#3]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Mi riferivo all'ansia per quanto lei ha raccontato:

"Durante le scuole medie mi rendo conto del SORGERE di un lieve disturbo ossessivo e ripeto nella mente delle canzoni o respiro un certo numero di volte in un determinato modo, o penso una certa cosa finché la sequenza di quel pensiero non mi sembra perfetta, ma finite le medie tutto ok"

perché questo tipo di disturbo ansioso-ossessivo non svanisce e non scompare nel nulla, se non curato, ma si può trasformare ed evolvere nel tempo.

I sintomi cognitivi che lei riferisce possono infatti essere conseguenza di ansia, ma anche di un disturbo dell'umore.

Le suggerisco di sottoporsi ad una valutazione psicologica e neuropsicologica per chiarire bene qual è la sua situazione, rilevando e quantificando eventuali deficit cognitivi - che potrebbero anche non risultare ai test, come accade quando è l'ansia a provocarli nella vita di tutti i giorni.
[#4]
Utente
Utente
La ringrazio enormemente per il suo supporto, anche a questa tarda ora.

l'unica visita neurologica a cui mi sono sottoposto è stata una risonanza magnetica l'anno scorso a causa dei miei continui mal di testa, ma come credevo, dall'esame non risultava nulla.

Concordo con lei di dover andare da uno psicologo, ma faccio tantissima fatica a condividere questo problema con la mia famiglia... me lo tengo dentro così stretto perchè non voglio esser visto in modo diverso. Abito poi in una piccola cittadina lontana dalle grandi città e se volessi andare di nascosto non è semplice...

La ringrazio tanto ancora per l'aiuto...
[#5]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
E' fondamentale che si sottoponga a dei test e che chiarisca come stanno le cose.

Se la situazione è evidente e grave come lei la percepisce sono sicura che i suoi se ne siano già accorti.
Se così non fosse significherebbe che lei sta involontariamente ingigantendo delle defaillance cognitive dovute all'ansia.

Da qui non posso stabilire nulla, ma la invito a non lasciar perdere e a prendere quanto prima appuntamento con un mio collega che possa esaminare il suo caso.
[#6]
Utente
Utente
Grazie ancora per la risposta.

La situazione dall'esterno non viene percepita più di tanto perchè non ho un lavoro che mi impone lettura o studio, ed è anche uno dei motivi per cui ho rinunciato all'università.
In famiglia allo stesso modo, non ho problemi evidenti o così palesi che possano fargli capire qualcosa, parlo, ragiono, converso non come prima okay ma neanche tanto da fare notare qualcosa. Mi vedono però diverso anche nel comportamento anche se mio padre e mio fratello mi dicono sempre che non ci sono con la testa, dato che dimentico cose importanti o oggetti. Inoltre ho da poco iniziato una relazione e mio padre presumo motivi la mia sbadataggine con questo nuovo evento.
Io me ne rendo conto perchè so cosa ho dentro e so il modo in cui vedo le cose e la fatica che faccio ad elaborare anche le cose semplici.
Ad esempio la cosa perennemente presente da 4 anni è l'incapacità di mettere a fuoco un oggetto visivo. Non parlo in termini di vista, la mia vista non ha problemi "tecnici", ma parlo del fatto che non riesco a focalizzare un "oggetto", neanche una lettera di una parola, sono come con lo sguardo nel semi vuoto. Vedo ma non vedo a fondo. Non so come spiegarmi...

Ad ogni modo, dottoressa Flavia, presumo che le sue consultazioni non possano andare oltre il consiglio di una visita specialistica... La ringrazio molto per il suo tempo e assistenza...

lorenzo.....
[#7]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Caro Lorenzo,

spero che si attiverà per condividere la situazione con suoi familiari e per richiedere un consulto neuropsicologico perché il problema necessita di una valutazione e di un inquadramento diagnostico, se sarà il caso, in modo tale da poter intervenire ed aiutarla a recuperare.

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