Complessi inferiorità

Buonasera gentili Dottori,
Sono un ragazzo di 25 anni, e mi trovo alle prese con una problematica quantomai nuova, e se vorrete darmi delucidazioni o consigli al riguardo, non chiedo di meglio. Come sopra riportato, questo mio post tratta di alcuni complessi d'inferiorità che sto riscontrando (almeno credo) negli ultimi giorni, durante i primi mesi di relazione con una ragazza, la mia seconda ragazza per l'esattezza. Tengo a precisare che mi scuso qualora questo post possa risultare spam.
Prima una breve anamnesi: conosco molto bene il tipo di persona che sono. Ho sempre evitato di rivolgermi a "specialisti della mente" in quanto ho sempre trovato il modo di affrontare, con metodo rigoroso ed empatico, i problemi che a mano a mano nascevano dentro di me. In effetti, i problemi dal mondo esterno non mi hanno mai creato difficoltà insormontabili, o quantomeno non hanno mai perturbato il mio animo più di tanto (ho sempre applicato alla mia vita una sorta di bushido giapponese, con molta serenità). A 23 anni ho incontrato la prima ragazza che mi abbia mai folgorato. Io mi approcciai a lei con tutto l'amore e la comprensione e l'empatia e la lealtà possibili (imprescindibili da un vero rapporto). Solo che lei non ha fatto altro che mostrare ottusa gelosia, farmi sentire in colpa per ogni cosa non le andasse bene, offendersi per quasi tutto (spesso dovevo reprimere il mio umorismo, di per se esuberante ed eclettico), e soprattutto ha profondamente deluso la mia fiducia, nascondendomi delle cose che, una volta scoperte, hanno rotto la storia (cosa che sarebbe avvenuta comunque, visto il suo carattere repressivo ed infantile). Ho sofferto tantissimo ma soprattutto, ho percepito chiaramente un peggioramento graduale del mio "spirito" (sono laureato in medicina, ma comunque do alla spiritualità grande importanza). Sono diventato irascibile, più permaloso (lo ero anche tempo prima, ma avevo risolto questo aspetto di me), paranoico, con costanti sensi di colpa e, soprattutto, insicuro. Passati diversi mesi, ho conosciuto una ragazza. Mi ha subito ispirato bontà, fiducia, intelligenza, empatia. Dopo due mesi di frequentazione, ci siamo messi insieme, ed era davvero come appariva. E mi capisce a fondo. È sempre andato tutto bene, solo che ultimamente io avverto una profonda depressione mista ad ansia, e qui comincia il difficile per me; l'ammissione: quando fa battute, se mi accorgo che sono più sagaci delle mie, o che comunque mi spiazzano mostrandomi una lei più intraprendente o al limite dello scurrile, mi freddo. Ha avuto molti ragazzi: è molto esperta sessualmente (spesso ho accusato questa cosa anche con l'altra), e questa cosa mi lascia turbato. Temo che io possa essere da meno di lei, anche nel semplice umorismo. Ultimamente ho paura di essere ottuso, stupido, permaloso e inferiore al me di prima, mentre lei è sempre così rilassata e ridente. Scusate la banalità, ma soffro di ansia da molti giorni e vorrei chiarimenti. Vi ringrazio in anticipo.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile ragazzo,
Verosimilmente la sua ansia attuale e la tristezza che ne deriva, hanno basi agonistiche.
Le spiego ciò che intendo (e lei consideri che siamo online e quindi ci sono dei limiti che lei ben comprenderà):
-probabilmente lei è entrato in agonismo (o antagonismo) con la sua compagna (e forse non solo). Nel suo caso, in proposito, lei ci scrive:
*"quando fa battute, se mi accorgo che sono PIÙ sagaci delle mie, o che comunque mi spiazzano [...]"
* "Ha avuto molti ragazzi: è molto esperta sessualmente (spesso ho accusato questa cosa anche con l'altra), e questa cosa mi lascia turbato. [...]".

Ora:
Lo riesce a vedere o meno il confronto agonistico che lei mette in atto nei confronti della sua compagna?
- battute più sagaci delle mie...
- esperta sessualmente...
- ha avuto molti ragazzi...

Ed ecco che: l'agonismo ansia-correlato, conduce a scarsa autostima e autovalutazione di sé: "Ultimamente ho paura di essere ottuso, stupido, permaloso e inferiore al me di prima"

Ora.
- Tenga conto che quello che le ho scritto rappresenta un parere online e via web ci sono molti limiti.
- una consulenza dal vivo presso un/una Collega Psicoterapeuta, potrebbe certamente tornare utile quantomeno per comprendere le origini delle sue sgradevoli emozioni di questo periodo e cercare insieme strategie di gestione delle stesse.

Cordiali saluti

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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Utente
Utente
La ringrazio per la risposta, Dr Pizzoleo.
Si, riesco a vedere l'agone che mi contraddistingue. Sono sempre stato un tipo piuttosto agonistico, soprattutto con me stesso. Con gli altri ormai non più, ma ho sempre preteso tanto da me. Ma c'è dell'altro. Da poco mi ha rivelato che in passato ha tradito due dei suoi partner precedenti a me. È come se avessi un calo di fiducia, io non ho tradito MAI nessuno, la paranoia mi avvince. Non riesco a fidarmi completamente come all'inizio...potrebbe raggirarmi facilmente oppure è una mia paura esagerata? Questo mi drena molte forze. Ogni volta che mi parla del suo passato (che so bene non competermi direttamente) avverto quasi repulsione...Avverto un misto di carenza di fiducia, timori, agonismo (la ringrazio moltissimo per aver fatto luce), pensieri intrusivi (per esempio, una versione di lei molto più mascolina e diretta, che lei magari tiene a bada per non turbarmi); c'è molta confusione...Ad ogni modo, come mi consiglia di combattere, lavorando su me stesso, la confusione e l'agonismo nei confronti di lei? Ed ovviamente dovrò capire come rimettere la mia fiducia al suo posto. La ringrazio ancora
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile ragazzo,

Lieto di esserle stato di aiuto a far un "po di luce".

Per quanto concerne la fiducia che è scemata nei confronti della sua compagna, ho una riflessione da proporle (che potrà smentirmi se non la ritiene idonea):
- tenga conto che alla base dell'agonismo c'è ansia, ed è dall'agonismo che *probabilmente* deriva la sua mancanza di fiducia nel partner. Mi vengono in mente, in proposito, dei pensieri che potrebbero appartenerle:
* " e se arriverà a tradire anche me?"
* " devo dare il massimo di me per evitare che ciò avvenga" (agonismo verso se stesso)
* " non voglio che io venga tradito e assomigliare ai suoi due ex"

in questi pensieri (le ripeto: ipotizzati! dato che siamo online) c'è agonismo.

"Ad ogni modo, come mi consiglia di combattere, lavorando su me stesso, la confusione e l'agonismo nei confronti di lei? Ed ovviamente dovrò capire come rimettere la mia fiducia al suo posto."
Come ipotizzato: agonismo e mancanza di fiducia sono correlati positivamente. Ovvero quanto più aumenta il primo, più aumenta la seconda e viceversa.

Per quanto detto,
Il modo più utile per lei per riuscire a gestire la sua emotività ansiosa e il suo carattere agonistico, rimane il suggerimento che le ho dato. Ovvero avvalersi di una consulenza de visu con un/una Collega. Lo faccia più in termini preventivi onde evitare che l'ansia agonistica e la tristezza autosvalutante, aumentino, evolvendosi negativamente per intensità, frequenza e durata.

In bocca al lupo!
Saluti
[#4]
Utente
Utente
Gentile dottore,
La ringrazio e ci tengo a precisare che lei non ha soltanto fatto "un po' di luce": lei mi ha permesso di confermare un pensiero che ho in testa da diverso tempo. L'agonismo, soprattutto quello con me stesso, è molto forte. Anche sessualmente. Dei tre pensieri che ha ipotizzato, il primo è senz'altro vero: tant'è che proprio stanotte ho avuto un incubo devastante, dove la mia ragazza serenamente mi tradiva ed io non ho dormito per nulla. Ne ho parlato anche a lei. Lei mi rassicura come può, dicendomi cose che so (che lei non lo farebbe mai, proprio perché lo ha fatto e sa quanto questo l'abbia devastata) ed io le credo. A volte il mio stato fluttua e sono maggiormente ben disposto, il mio "agonismo" scema. A volte, se non risponde a miei messaggi per lungo tempo, sento il nervosismo montare in me. Tutto ciò è assurdo per me. Temo di apparirle fragile per questi miei "complessi" attuali, e non gliene parlo mai, anche se a volte percepisce la mia agitazione. Mi scuso per darle disturbo ulteriormente, ma ritengo che le sue risposte mi stiano aiutando, e voglio prendere in considerazione i suoi consigli.
La ringrazio
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Queste emozioni "fluttuanti" tra *serenità (data dalle rassicuranti parole della sua compagna)
e
*nervosismo (che scaturisce quando avverte meno il controllo sulla compagna e quindi la fiducia scema)

non le consideri/giudichi come assurde. Nella vita chi di noi non inciampa in qualcosa alla quale non riusciamo a dare un senso? Quando questo accade e si protrae per un periodo di tempo sostanzioso, diventando per noi quasi intollerabile, è bene che ci affidiamo ad un aiuto specialistico.

ps: L'autogiudizio negativo altro non fa che accrescerle insicurezze, ansie e rabbia...

Saluti ;)
[#6]
Utente
Utente
Grazie di nuovo dottore :)