Ricordare una violenza

Ci sono interrogativi a cui non riesco, non posso dare una risposta. E so che dovrei smettere di indagare, di tormentarmi, e accettare la fortuna che comunque ho avuto in una situazione del genere. Già, fortuna. Perchè io sono una vittima fortunata. Ha abusato di me, ma non lo ricordo. Sono una vittima fortunata perchè sono stata violentata ma non lo ricordo. Non lo ricordo perchè ero in stato di incoscienza. Per anni non ho nemmeno saputo che questo, la "cosa" che mi è successa, fosse stupro. Sono così stupida che solo leggendo un libro, solo cercando su internet mi è venuto il dubbio, anni dopo, che quello che era successo non fosse una cosa normale, sana. Sono stata così stupida, così idiota, da stringere un rapporto, in seguito, con la persona che l'aveva fatto, a volte pentendomi anche se lo trattavo male.Sono stata violentata e mi dispiace pensare che un mio parente, una persona di cui mi fidavo, possa avere un ruolo in tutto questo. Sono stata violentata ma sono fortunata perchè non lo ricordo, perchè pensavo che bere mi avesse resa più adulta, pensavo che reggere l'alcool non fosse una cosa poi così difficile da fare. E invece la mattina dopo ero in ospedale. E non mi è sembrato strano nemmeno quando mi chiedevano se volessi la pillola. Volessi? E cosa ne potevo sapere io? Eppure non capisco perchè, se ho avuto questa fortuna, voglio farmi male, cercando in continuazione un modo per ricordare cosa fosse successo, quando di solito si fa di tutto per dimenticare? Perchè sento il bisogno di ricordare qualcosa che non mi è possibile ricordare, ma che è giusto rimanga nell'oscuro dell'oblio? Posso considerarmi una vittima se non ricordo nemmeno quello che mi è successo? E se non lo ricordo nemmeno, se solo recentemente ho preso coscienza di ciò che mi è successo, perchè sento che questa cosa, comunque, mi fa stare male? Come faccio a risolvere una cosa che non ricordo, che non ho vissuto? Forse fa più male tutto quello che c'è intorno, come se la violenza non si riducesse solo all'atto in sè, ma si propagasse come i cerchi sull'acqua quando lanci un sasso. Non lo so, però sento che devo risolvere questa situazione, ma non so come. Sento un senso di colpa dentro di me che non riesco a risolvere. Forse la verità è che una soluzione non c'è. Troppi interrogativi senza risposta.
Ringrazio, comunque. Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

mi dispiace molto per quanto accaduto e per la sofferenza che Le sta generando.

Tuttavia, mi focalizzerei proprio su questa sofferenza, se ci sono oggi questioni che non Le permettono di elaborare quanto accaduto e poter quindi andare avanti con la Sua vita.

Anziché disperarsi alla ricerca di risposte su cosa è accaduto e che Lei non ricorda, è preferibile capire come sta oggi e come poter ricominciare a vivere serenamente.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Rossella Guerini Psicologo, Psicoterapeuta 27 8
Gentile utente,

quello che riferisce è accaduto perché la mente umana ha la necessità di proteggersi da esperienze traumatiche, da cose che non dovrebbero mai accadere, come la violenza di un essere umano su un altro essere umano.
E la mente umana per proteggersi in quei momenti è come se si "staccasse" da quella situazione, giungendo in uno stato di incoscienza, proprio come descrive.

Più che stupida era magari molto giovane ad esempio o con una serie di altre probabili insicurezze ad esempio e non sarebbe strano anche che magari potesse anche essere stata non in grado di classificare in una categoria l'accaduto.
In più, essendo un'esperienza traumatica, ne aveva successivamente solo pezzetti di ricordo, proprio come adesso.

"Perchè sento il bisogno di ricordare qualcosa che non mi è possibile ricordare, ma che è giusto rimanga nell'oscuro dell'oblio? Posso considerarmi una vittima se non ricordo nemmeno quello che mi è successo? E se non lo ricordo nemmeno, se solo recentemente ho preso coscienza di ciò che mi è successo, perchè sento che questa cosa, comunque, mi fa stare male? Come faccio a risolvere una cosa che non ricordo, che non ho vissuto?"

Ne sente il bisogno perché la memoria non cancella le cose che accadono e finché non vengono elaborate restano comunque impresse nella memoria (anche se non ne abbiamo accesso) e possono condizionare prima o poi aspetti delle nostre esperienze e provocarci sofferenza.

Il punto è che, proprio perché la mente non cancella le esperienze, anche se nel momento dell'esperienza traumatica la mente può trovarsi altrove e la persona dunque in uno stato di incoscienza come nel suo caso e come accade in tantissimi casi, è fondamentale che l'esperienza traumatica venga elaborata.

Per questo le consiglio di rivolgersi a uno/a psicologo/a psicoterapeuta della sua città che abbia competenze e tratti l'elaborazione di esperienze traumatiche, all'interno delle quali rientra anche l'abuso sessuale.

Nel contesto della psicoterapia, troverà il giusto spazio per elaborare la violenza sessuale e anche tutto il resto e tutte le emozioni implicate e riacquisire il giusto equilibrio per riprendere in mano la sua vita senza che questa esperienza possa condizionarla più né nel presente né in futuro.

Un cordiale saluto
Dott.ssa Rossella Guerini

Dr.ssa Rossella Guerini
Psicologa, Psicoterapeuta, Dottore di ricerca in Psicologia
Ordine degli Psicologi del Lazio n. 19295

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Utente
Utente
Gentili dottoresse, vi ringrazio di cuore per le risposte preziose che ho ricevuto. Prenderò in considerazione l'idea di vedere uno psicologo. Ancora grazie.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Mi pare la scelta più saggia per elaborare questa dolorosa vicenda. Se vuole, ci aggiorni in futuro.

Cordiali saluti,