Insonnia, psicoterapia e disperazione
Gentili Dottori,
Mi scuso in anticipo per la lunghezza del mio messaggio.
Sono una giovane donna di 30 anni.Da quando ne ho 17 soffro di insonnia, a periodi.
È iniziato tutto al liceo,in un momento di forte stress,poi la cosa si è cronicizzata da sè e ormai non riesco ad addormentarmi per una sorta di circolo vizioso estenuante.Anche in periodi in cui non sono particolarmente stressata mi basta pensare al fatto che devo dormire per non chiudere occhio tutta la notte.Ho passato periodi drammatici, in cui anche per 3 notti di seguito non riuscivo a chiudere occhio.Questa situazione mi ha creato grossi problemi nello studio e nel lavoro, e nella vita in generale;di certo l'insonnia è comunque il sintomo di un mio disagio più profondo,ma nel tempo si è anche trasformata nella causa di ulteriori problemi, in un circolo vizioso infernale dal quale io non riesco a vedere più via d'uscita.
In tutti questi anni ho provato di tutto, da rimedi naturali a benzodiazepine.E ovviamente anche la psicoterapia.
La psicoterapia l' ho iniziata in realtà non per trattare nello specifico l'insonnia, ma per mie problematiche di ansia, depressione e forte senso di inadeguatezza sottostanti.Ma come mi hanno spiegato più volte, è risolvendo i problemi che sono alla base del mio malessere che posso in qualche modo agire anche sull'insonnia.
Eppure dopo ormai quasi10 ANNI di psicoterapie(con 3 terapeute diverse),il problema persiste e mi rende la vita impossibile.La prossima settimana inizierò un nuovo lavoro e sono terrorizzata. Ricomincerà il calvario di insonnia e totale alienazione e errori continui(L' insonnia comumque ce L' ho anche quando non lavoro, ma da disoccupata nessuno mi rimprovera se faccio errori o se sono totalmente assente con la testa).Ho estremo bisogno di lavorare e non posso più permettermi di vivere così ma non so più cosa fare.La smettimana scorsa ho chiuso di mia iniziativa con l'ultima terapeuta perché non vedevo più benefici nella terapia (tengo a precisare che in questi 10 anni di progressi ne ho fatti, però sto ancora male e mi sembra assurdo continuare, è una rapina a mano armata, avrei potuto comprare un appartamento con tutti i soldi spesi in psicoterapie).Quando ho fatto presente alla psicologa che non vedevo più benefici concreti nella terapia e che sentivo di perdere tempo, lei mi ha detto che avrei dovuto continuare,e che a volte, come nel mio caso,bisogna continuare per anni e forse anche tutta la vita (lei la metteva sul fatto che ci sono persone che hanno come hobby quello di correre o fare bungee jumping,e spendono tempo e soldi per queste cose, e altre che possono investire su sè stesse).
non riesco davvero più a vedere speranza per la mia vita disastrata, penso al suicidio come unica soluzione. So di avere bisogno di fare qualcosa per me, ma come muovermi per fare qualcosa che abbia effetti concreti e trovare professionisti che riconoscano quando la terapia non sta funzionando, invece di voler allungare il brodo all'infinito?
Mi scuso in anticipo per la lunghezza del mio messaggio.
Sono una giovane donna di 30 anni.Da quando ne ho 17 soffro di insonnia, a periodi.
È iniziato tutto al liceo,in un momento di forte stress,poi la cosa si è cronicizzata da sè e ormai non riesco ad addormentarmi per una sorta di circolo vizioso estenuante.Anche in periodi in cui non sono particolarmente stressata mi basta pensare al fatto che devo dormire per non chiudere occhio tutta la notte.Ho passato periodi drammatici, in cui anche per 3 notti di seguito non riuscivo a chiudere occhio.Questa situazione mi ha creato grossi problemi nello studio e nel lavoro, e nella vita in generale;di certo l'insonnia è comunque il sintomo di un mio disagio più profondo,ma nel tempo si è anche trasformata nella causa di ulteriori problemi, in un circolo vizioso infernale dal quale io non riesco a vedere più via d'uscita.
In tutti questi anni ho provato di tutto, da rimedi naturali a benzodiazepine.E ovviamente anche la psicoterapia.
La psicoterapia l' ho iniziata in realtà non per trattare nello specifico l'insonnia, ma per mie problematiche di ansia, depressione e forte senso di inadeguatezza sottostanti.Ma come mi hanno spiegato più volte, è risolvendo i problemi che sono alla base del mio malessere che posso in qualche modo agire anche sull'insonnia.
Eppure dopo ormai quasi10 ANNI di psicoterapie(con 3 terapeute diverse),il problema persiste e mi rende la vita impossibile.La prossima settimana inizierò un nuovo lavoro e sono terrorizzata. Ricomincerà il calvario di insonnia e totale alienazione e errori continui(L' insonnia comumque ce L' ho anche quando non lavoro, ma da disoccupata nessuno mi rimprovera se faccio errori o se sono totalmente assente con la testa).Ho estremo bisogno di lavorare e non posso più permettermi di vivere così ma non so più cosa fare.La smettimana scorsa ho chiuso di mia iniziativa con l'ultima terapeuta perché non vedevo più benefici nella terapia (tengo a precisare che in questi 10 anni di progressi ne ho fatti, però sto ancora male e mi sembra assurdo continuare, è una rapina a mano armata, avrei potuto comprare un appartamento con tutti i soldi spesi in psicoterapie).Quando ho fatto presente alla psicologa che non vedevo più benefici concreti nella terapia e che sentivo di perdere tempo, lei mi ha detto che avrei dovuto continuare,e che a volte, come nel mio caso,bisogna continuare per anni e forse anche tutta la vita (lei la metteva sul fatto che ci sono persone che hanno come hobby quello di correre o fare bungee jumping,e spendono tempo e soldi per queste cose, e altre che possono investire su sè stesse).
non riesco davvero più a vedere speranza per la mia vita disastrata, penso al suicidio come unica soluzione. So di avere bisogno di fare qualcosa per me, ma come muovermi per fare qualcosa che abbia effetti concreti e trovare professionisti che riconoscano quando la terapia non sta funzionando, invece di voler allungare il brodo all'infinito?
[#1]
Gentile utente,
Posso chiederle che tipo di terapie ha seguito?
(Intendo orientamenti psicoterapici)
ci sono metodologie e tecniche ad hoc, utilizzate in alcuni orientamenti psicoterapici, che consentono di lavorare sull'insonnia (e su altri problemi sonno-correlati) con risultati abbastanza soddisfacenti, consentendo di migliorare sensibilmente la qualità del sonno e quindi della vita di chi soffre di questo fastidioso, e spesso quasi invalidante, disturbo.
Potrebbe ,cortesemente, fare un sunto di come e su cosa ha lavorato in terapia?
Posso chiederle che tipo di terapie ha seguito?
(Intendo orientamenti psicoterapici)
ci sono metodologie e tecniche ad hoc, utilizzate in alcuni orientamenti psicoterapici, che consentono di lavorare sull'insonnia (e su altri problemi sonno-correlati) con risultati abbastanza soddisfacenti, consentendo di migliorare sensibilmente la qualità del sonno e quindi della vita di chi soffre di questo fastidioso, e spesso quasi invalidante, disturbo.
Potrebbe ,cortesemente, fare un sunto di come e su cosa ha lavorato in terapia?
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
[#2]
Utente
Gentile Dottor Pizzoleo,
La prima psicoterapia era di orientamento analitico junghiano, la seconda era di tipo umanistico-integrato e l'ultima di tipo psicodinamico (l'ultima a quanto ho capito però era solo psicologa, e non psicoterapeuta, ma il percorso è durato comunque più di due anni).
Dalle terapie sono emerse cose diverse.
Nell'ultima sono emersi tratti perfezionistici, sintomi depressivi(marcati) e ansiosi, ed una enorme mole di rabbia verso la vita.
Sono bloccata nella vita e per quanto mi sforzi mi sento perennemente indietro, l'unico mio desiderio è sempre stato quello di sentirmi stimata ed apprezzata, ci ho provato fortemente investendo su me stessa, ma ho capito che a causa dei miei limiti questo non potrà mai accadere per quanto mi sforzi.
Ci sarebbe molto altro da aggiungere. Dall'età di 11 anni ho idee suicidarie che oggi sono più forti che mai (oggi sono pensieri di lucida disperazione però, nel senso che sono arrivata alla conclusione che a causa dei miei limiti dovrò vivere male e non potrò mai essere soddisfatta o felice, quindi vivere in questo modo non vale la pena).
Ad ogni modo vorrei sapere cosa posso fare per me, se esistono altre vie oltre la psicoterapia (onestamente ho perso un po' di fiducia, perché ho il dubbio che mi tengano per interesse economico e mi sento presa in giro, non è possibile dire nel 2017 che una terapia debba durare per sempre credo).
Grazie in anticipo
La prima psicoterapia era di orientamento analitico junghiano, la seconda era di tipo umanistico-integrato e l'ultima di tipo psicodinamico (l'ultima a quanto ho capito però era solo psicologa, e non psicoterapeuta, ma il percorso è durato comunque più di due anni).
Dalle terapie sono emerse cose diverse.
Nell'ultima sono emersi tratti perfezionistici, sintomi depressivi(marcati) e ansiosi, ed una enorme mole di rabbia verso la vita.
Sono bloccata nella vita e per quanto mi sforzi mi sento perennemente indietro, l'unico mio desiderio è sempre stato quello di sentirmi stimata ed apprezzata, ci ho provato fortemente investendo su me stessa, ma ho capito che a causa dei miei limiti questo non potrà mai accadere per quanto mi sforzi.
Ci sarebbe molto altro da aggiungere. Dall'età di 11 anni ho idee suicidarie che oggi sono più forti che mai (oggi sono pensieri di lucida disperazione però, nel senso che sono arrivata alla conclusione che a causa dei miei limiti dovrò vivere male e non potrò mai essere soddisfatta o felice, quindi vivere in questo modo non vale la pena).
Ad ogni modo vorrei sapere cosa posso fare per me, se esistono altre vie oltre la psicoterapia (onestamente ho perso un po' di fiducia, perché ho il dubbio che mi tengano per interesse economico e mi sento presa in giro, non è possibile dire nel 2017 che una terapia debba durare per sempre credo).
Grazie in anticipo
[#3]
"onestamente ho perso un po' di fiducia, perché ho il dubbio che mi tengano per interesse economico e mi sento presa in giro, non è possibile dire nel 2017 che una terapia debba durare per sempre credo"
Concordo pienamente con lei.
Per tale motivo, per il problema dell'insonnia e per altro, le invio tre articoli a cui fare riferimento. In uno di essi è indicata la terapia ad hoc per trattare l'insonnia nei suoi vari gradi di intensità. https://www.medicitalia.it/minforma/neurologia/189-l-insonnia.html https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3051-insonnia-puo-essere-utile-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
saluti cordiali
Concordo pienamente con lei.
Per tale motivo, per il problema dell'insonnia e per altro, le invio tre articoli a cui fare riferimento. In uno di essi è indicata la terapia ad hoc per trattare l'insonnia nei suoi vari gradi di intensità. https://www.medicitalia.it/minforma/neurologia/189-l-insonnia.html https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3051-insonnia-puo-essere-utile-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
saluti cordiali
[#4]
Ps: come avrà modo di leggere nell'ultimo articolo, esistono terapie brevi e focalizzate sul sintomo e sui sintomi di cui lei scrive, che potranno darle una mano sostanziosa.
Quindi: si affidi alla scienza clinica fondata sulla ricerca scientifica.
Le allego anche qualcosa sulla pratica meditativa della mindfulness che nel suo caso potrebbe tornare utile. https://www.medicitalia.it/blog/psichiatria/5995-meditazione-vivere-la-realta-senza-esserne-travolti-dodici-risposte-sulla-mindfulness.html https://www.medicitalia.it/news/psichiatria/5422-mindfulness-nel-trattamento-di-ansia-depressione-e-difficolta-relazionali.html https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/927-meditazione-una-pratica-per-conoscersi-e-star-meglio-con-se-stessi.html
Quindi: si affidi alla scienza clinica fondata sulla ricerca scientifica.
Le allego anche qualcosa sulla pratica meditativa della mindfulness che nel suo caso potrebbe tornare utile. https://www.medicitalia.it/blog/psichiatria/5995-meditazione-vivere-la-realta-senza-esserne-travolti-dodici-risposte-sulla-mindfulness.html https://www.medicitalia.it/news/psichiatria/5422-mindfulness-nel-trattamento-di-ansia-depressione-e-difficolta-relazionali.html https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/927-meditazione-una-pratica-per-conoscersi-e-star-meglio-con-se-stessi.html
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Utente
Gentile Dottor Pizzoleo,
La ringrazio molto per le informazioni.
Per quanto riguarda il perfezionismo cosa sarebbe opportuno fare?esistono buone letture in merito (anche libri)? Il mio problema è che vengo rifiutata da chi mi piace perché non sono abbastanza, non sono all'altezza. È questo che alimenta il mio perfezionismo. Dovrei quindi farmi piacere chi non mi piace? Ho 30 anni e ormai temo davvero di dovermi accontentare di chi non mi piace sul serio
La ringrazio molto per le informazioni.
Per quanto riguarda il perfezionismo cosa sarebbe opportuno fare?esistono buone letture in merito (anche libri)? Il mio problema è che vengo rifiutata da chi mi piace perché non sono abbastanza, non sono all'altezza. È questo che alimenta il mio perfezionismo. Dovrei quindi farmi piacere chi non mi piace? Ho 30 anni e ormai temo davvero di dovermi accontentare di chi non mi piace sul serio
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Gentile utente,
1) non posso proporle libri di auto aiuto sul perfezionismo perché quest'ultimo ha vari livelli di intensità e gravità. Quindi: non conoscendola di persona, non posso valutare e non conosco "quanto" lei sia perfezionista. Non sarebbe assolutamente utile, per lei, proporle un testo.
2) " Il mio problema è che vengo rifiutata da chi mi piace perché non sono abbastanza, non sono all'altezza. È questo che alimenta il mio perfezionismo."
Se questo è il suo funzionamento cognitivo e ha consapevolezza di ciò, prima ancora che sul perfezionismo, sarebbe il caso di lavorare sul sulle sue tendenze autosvalutative, per poi riuscire a gestire il modo funzionale il perfezionismo.
I suggerimenti su come fare ciò, li trova nei link dei precedenti consulti.
1) non posso proporle libri di auto aiuto sul perfezionismo perché quest'ultimo ha vari livelli di intensità e gravità. Quindi: non conoscendola di persona, non posso valutare e non conosco "quanto" lei sia perfezionista. Non sarebbe assolutamente utile, per lei, proporle un testo.
2) " Il mio problema è che vengo rifiutata da chi mi piace perché non sono abbastanza, non sono all'altezza. È questo che alimenta il mio perfezionismo."
Se questo è il suo funzionamento cognitivo e ha consapevolezza di ciò, prima ancora che sul perfezionismo, sarebbe il caso di lavorare sul sulle sue tendenze autosvalutative, per poi riuscire a gestire il modo funzionale il perfezionismo.
I suggerimenti su come fare ciò, li trova nei link dei precedenti consulti.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 5.5k visite dal 12/05/2017.
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Approfondimento su Insonnia
L'insonnia è un disturbo del sonno che comporta difficoltà ad addormentarsi o rimanere addormentati: tipologie, cause, conseguenze, cure e rimedi naturali.