Disturbo identità di genere, ossessioni, identificazione femminile
Salve Egregi Dottori, sono qui per richiedere un consulto per un problema che mi affligge da tempo. Premetto che sono una persona estremamente ansiosa ed ipocondriaca, a volte mi vengono attacchi d'ansia e di ipocondria tali che non riesco a fare altro se non documentarmi compulsivamente su internet ignorando qualsiasi altro impegno.
Premesso questo vi scrivo per alcuni comportamenti che ho avuto fin da bambino e anche da adolescente che non riesco a spiegarmi e che temo possano essere indice di un disturbo dell'identità di genere.
Sono stato un bambino "normale": amavo le macchinine, i soldatini, i mostri, gli scorpioni, i serpenti, le pistole giocattolo e le spade ed avevo tanti amici maschi. Tutte le cose tipiche dei bambini, eppure avevo una particolarità: quando si trattava di fare giochi di immaginazione con mio fratello o con altri bambini volevo sempre interpretare un personaggio femminile. Non ero attratto da ruoli tipo casalinga o "mamma", giocavo comunque a fare il guerriero però volevo farlo immaginando di essere una femmina guerriera. Alcune volte ho anche interpretato il maschio. Inoltre ricordo che a volte da piccolo mi mettevo delle arance sul petto per simulare un seno e la cosa credo mi piacesse.
Da grande ed adolescente ho sempre mantenuto una sorta di identificazione col genere femminile, questo non significa che io mi sentissi femmina eppure spesso nei giochi di ruolo online oppure nei videogiochi che davano la possibilità di scegliere il sesso preferivo sempre creare un personaggio femminile, è come se lo sentissi più semplice da interpretare e come se sentissi che la storia era arricchita di più se il protagonista era una donna e riuscivo a caratterizzare molto meglio e in maniera molto più profonda e dettagliata una donna rispetto ad un uomo, era come se riuscissi a connettermi con facilità con l'universo femminile e con il genere femminile rispetto a quello maschile e riuscissi ad immaginare e a dare vita nella mia mente con più facilità ad un personaggio femminile. Spesso in quei personaggi che creavo enfatizzavo quelle caratteristiche che trovavo attraenti nelle donne e quei caratteri (sia fisici che caratteriali) che speravo di trovare in una ragazza ed in una compagna.
Oltre ciò però non mi sono mai sentito in difetto ad essere uomo, non mi sento a disagio col mio sesso, non ho mai praticato cross-dressing, non ho mai voluto che usassero pronomi femminili, nè ho mai tentato di dare un'immagine androgina di me.
Ho accolto con gioia la crescita dei peli corporei, la crescita della barba che tutt'ora porto ben folta e anche la crescita del pene per me è stata un gioioso cambiamento (anzi se potessi non disdegnerei qualche cm in più). Insomma ho vissuto in maniera soddisfatta e serena i cambiamenti adolescenziali.
Mi sono sempre piaciute attività di forza e mascoline come boxe, arrampicata e non ho mai apprezzato il mio fisico esile e longilineo (per la quale sono stato anche vittima di bullismo) tanto che ho praticato sollevamento peso riuscendo ad irrobustirmi con mio grande sollievo e se potessi avere un fisico più "grosso" non mi spiacerebbe.
Sono eterosessuale ed ho avuto anche storie importanti.
Aggiungo che nella mia vita è sempre mancata la figura paterna poichè mio padre è sempre stato molto severo, distaccato e poco presente, e quando i miei genitori si separarono, quando io avevo 13 anni lo diventò ancora di più, io e lui non abbiamo mai avuto un buon rapporto. Negli anni dell'adolescenza il nostro rapporto era pessimo.
Tuttavia non mi spiego il perchè di quei comportamenti da bambino e perchè mantenga questa facilità di identificazione/connessione col genere femminile.
Grazie a tutti.
Premesso questo vi scrivo per alcuni comportamenti che ho avuto fin da bambino e anche da adolescente che non riesco a spiegarmi e che temo possano essere indice di un disturbo dell'identità di genere.
Sono stato un bambino "normale": amavo le macchinine, i soldatini, i mostri, gli scorpioni, i serpenti, le pistole giocattolo e le spade ed avevo tanti amici maschi. Tutte le cose tipiche dei bambini, eppure avevo una particolarità: quando si trattava di fare giochi di immaginazione con mio fratello o con altri bambini volevo sempre interpretare un personaggio femminile. Non ero attratto da ruoli tipo casalinga o "mamma", giocavo comunque a fare il guerriero però volevo farlo immaginando di essere una femmina guerriera. Alcune volte ho anche interpretato il maschio. Inoltre ricordo che a volte da piccolo mi mettevo delle arance sul petto per simulare un seno e la cosa credo mi piacesse.
Da grande ed adolescente ho sempre mantenuto una sorta di identificazione col genere femminile, questo non significa che io mi sentissi femmina eppure spesso nei giochi di ruolo online oppure nei videogiochi che davano la possibilità di scegliere il sesso preferivo sempre creare un personaggio femminile, è come se lo sentissi più semplice da interpretare e come se sentissi che la storia era arricchita di più se il protagonista era una donna e riuscivo a caratterizzare molto meglio e in maniera molto più profonda e dettagliata una donna rispetto ad un uomo, era come se riuscissi a connettermi con facilità con l'universo femminile e con il genere femminile rispetto a quello maschile e riuscissi ad immaginare e a dare vita nella mia mente con più facilità ad un personaggio femminile. Spesso in quei personaggi che creavo enfatizzavo quelle caratteristiche che trovavo attraenti nelle donne e quei caratteri (sia fisici che caratteriali) che speravo di trovare in una ragazza ed in una compagna.
Oltre ciò però non mi sono mai sentito in difetto ad essere uomo, non mi sento a disagio col mio sesso, non ho mai praticato cross-dressing, non ho mai voluto che usassero pronomi femminili, nè ho mai tentato di dare un'immagine androgina di me.
Ho accolto con gioia la crescita dei peli corporei, la crescita della barba che tutt'ora porto ben folta e anche la crescita del pene per me è stata un gioioso cambiamento (anzi se potessi non disdegnerei qualche cm in più). Insomma ho vissuto in maniera soddisfatta e serena i cambiamenti adolescenziali.
Mi sono sempre piaciute attività di forza e mascoline come boxe, arrampicata e non ho mai apprezzato il mio fisico esile e longilineo (per la quale sono stato anche vittima di bullismo) tanto che ho praticato sollevamento peso riuscendo ad irrobustirmi con mio grande sollievo e se potessi avere un fisico più "grosso" non mi spiacerebbe.
Sono eterosessuale ed ho avuto anche storie importanti.
Aggiungo che nella mia vita è sempre mancata la figura paterna poichè mio padre è sempre stato molto severo, distaccato e poco presente, e quando i miei genitori si separarono, quando io avevo 13 anni lo diventò ancora di più, io e lui non abbiamo mai avuto un buon rapporto. Negli anni dell'adolescenza il nostro rapporto era pessimo.
Tuttavia non mi spiego il perchè di quei comportamenti da bambino e perchè mantenga questa facilità di identificazione/connessione col genere femminile.
Grazie a tutti.
[#1]
"Tuttavia non mi spiego il perchè di quei comportamenti da bambino e perchè mantenga questa facilità di identificazione/connessione col genere femminile."
Gentile Utente,
premesso che non è necessario spiegare tutto nella vita, anche perché molte domande possono tradire ansia ed ossessività, se Lei oggi vive bene la Sua sessualità, è eterosessuale e immagino abbia una vita sentimentale, qual è il problema?
Gentile Utente,
premesso che non è necessario spiegare tutto nella vita, anche perché molte domande possono tradire ansia ed ossessività, se Lei oggi vive bene la Sua sessualità, è eterosessuale e immagino abbia una vita sentimentale, qual è il problema?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.1k visite dal 12/05/2017.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Bullismo
Il bullismo comprende una serie di comportamenti violenti intenzionali di tipo fisico o verbale ripetuti nel tempo nei confronti di una determinata persona. Si può manifestare anche in modo virtuale online e sui social network (cyberbullismo).