Amore e Amicizia
Salve, scrivo per chiedere un parere sulla mia esperienza.
Ho 26 anni e da circa 7 ho una relazione molto bella con un ragazzo di 27. Ci siamo conosciuti intorno ai 18 anni e la nostra storia è cresciuta con noi, all'inizio con in modo più adolescenziale, poi più solida profonda e matura. Non ho dubbi su di noi, abbiamo un rapporto sano basato non solo sull'amore ma anche sul dialogo, la stima e il profondo rispetto reciproci. Insomma, siamo davvero felici insieme; con lui vedo un futuro, dei progetti, in lui il mio compagno di vita.
Prima di lui io non ho avuto altre esperienze, è stato il primo un po' in tutto. Ho avuto qualche breve frequentazione con altri ma niente più di qualche cotta e uscita senza seguito, ed il mio primo bacio l'ho dato a lui. Poiché non ho particolari problemi di aspetto (intendo che comunque venivo notata e piacevo a qualcuno) imputo questa mia praticamente totale assenza di relazioni maschili prima dei 18anni principalmente a problemi caratteriali: sono(ed in particolare ero a quell'età) timida e insicura, e questo nell'adolescenza può risultare invalidante nei rapporti sociali perchè i ragazzi in genere tendono ad approcciarsi a quelle più spigliate e alla mano. Inoltre avevo (ed ho ancora, in parte) una scarsa propensione al contatto fisico, che mi portava letteralmente a "scattare" quando venivo toccata, anche involontariamente da qualcuno (indipendentemente dal sesso), e questo di certo non facilitava le cose. Ancora oggi non sono una tipa che manifesta i propri sentimenti in modo fisico di sua spontanea volontà. Non ho mai avuto articolari traumi che giustifichino questa cosa, credo sia solo carattere. Con il mio ragazzo invece questa ritrosia fisica non è mai stata così forte, ho sentito fin da subito, a pelle, meno barriere con lui: oggi abbiamo un rapporto bellissimo anche sotto l'aspetto sessuale e nessun tipo di chiusura da parte mia.
I miei dubbi riguardano un amico speciale a cui ho sempre voluto molto bene e con cui negli ultimi anni il rapporto si è consolidato maggiormente. Siamo molto in confidenza, ci capiamo, siamo stati la reciproca spalla in momenti difficili negli anni universitari. A volte mi sono chiesta cosa provassi per lui, ho cercato di andare a fondo dentro di me e la conclusione a cui sono arrivata è che se non avessi avuto il mio ragazzo, o se nn lo avessi amato così tanto, ora probabilmente starei con lui. Questi pensieri derivano anche dal fatto che anche lui è stato capace di abbassare le mie barriere fisiche(al contrario di me è un tipo espansivo sotto quell'aspetto). Inoltre inizialmente non pensavo potesse provare qualche sentimento diverso per me, ma qualche mese fa mi ha confessato di essere innamorato e mi è crollato il mondo addsso. Per un po abbiamo deciso di non sentirci+, poi da qualche tempo ci siamo riavvicinati. So cmq di piacergli e a volte nonostante tutto continuo a pensare a come sarebbe se.. Cosa ne pensate?c'è qualcosa che dovrei fare?
Ho 26 anni e da circa 7 ho una relazione molto bella con un ragazzo di 27. Ci siamo conosciuti intorno ai 18 anni e la nostra storia è cresciuta con noi, all'inizio con in modo più adolescenziale, poi più solida profonda e matura. Non ho dubbi su di noi, abbiamo un rapporto sano basato non solo sull'amore ma anche sul dialogo, la stima e il profondo rispetto reciproci. Insomma, siamo davvero felici insieme; con lui vedo un futuro, dei progetti, in lui il mio compagno di vita.
Prima di lui io non ho avuto altre esperienze, è stato il primo un po' in tutto. Ho avuto qualche breve frequentazione con altri ma niente più di qualche cotta e uscita senza seguito, ed il mio primo bacio l'ho dato a lui. Poiché non ho particolari problemi di aspetto (intendo che comunque venivo notata e piacevo a qualcuno) imputo questa mia praticamente totale assenza di relazioni maschili prima dei 18anni principalmente a problemi caratteriali: sono(ed in particolare ero a quell'età) timida e insicura, e questo nell'adolescenza può risultare invalidante nei rapporti sociali perchè i ragazzi in genere tendono ad approcciarsi a quelle più spigliate e alla mano. Inoltre avevo (ed ho ancora, in parte) una scarsa propensione al contatto fisico, che mi portava letteralmente a "scattare" quando venivo toccata, anche involontariamente da qualcuno (indipendentemente dal sesso), e questo di certo non facilitava le cose. Ancora oggi non sono una tipa che manifesta i propri sentimenti in modo fisico di sua spontanea volontà. Non ho mai avuto articolari traumi che giustifichino questa cosa, credo sia solo carattere. Con il mio ragazzo invece questa ritrosia fisica non è mai stata così forte, ho sentito fin da subito, a pelle, meno barriere con lui: oggi abbiamo un rapporto bellissimo anche sotto l'aspetto sessuale e nessun tipo di chiusura da parte mia.
I miei dubbi riguardano un amico speciale a cui ho sempre voluto molto bene e con cui negli ultimi anni il rapporto si è consolidato maggiormente. Siamo molto in confidenza, ci capiamo, siamo stati la reciproca spalla in momenti difficili negli anni universitari. A volte mi sono chiesta cosa provassi per lui, ho cercato di andare a fondo dentro di me e la conclusione a cui sono arrivata è che se non avessi avuto il mio ragazzo, o se nn lo avessi amato così tanto, ora probabilmente starei con lui. Questi pensieri derivano anche dal fatto che anche lui è stato capace di abbassare le mie barriere fisiche(al contrario di me è un tipo espansivo sotto quell'aspetto). Inoltre inizialmente non pensavo potesse provare qualche sentimento diverso per me, ma qualche mese fa mi ha confessato di essere innamorato e mi è crollato il mondo addsso. Per un po abbiamo deciso di non sentirci+, poi da qualche tempo ci siamo riavvicinati. So cmq di piacergli e a volte nonostante tutto continuo a pensare a come sarebbe se.. Cosa ne pensate?c'è qualcosa che dovrei fare?
[#1]
Gentile ragazza,
che cosa pensa di dover fare?
Capita che qualcuno possa interessarsi a noi, anche se si è già in un'altra relazione. Perché Le è crollato il mondo addosso?
Potrebbe anche capitare di essere attratti da un'altra persona, pur essendo legati a qualcuno, ma dov'è il problema?
E' chiaro che dipende da che cosa ne fa di questa attrazione...
Se è felice con il Suo ragazzo, perché complicarsi la vita?
che cosa pensa di dover fare?
Capita che qualcuno possa interessarsi a noi, anche se si è già in un'altra relazione. Perché Le è crollato il mondo addosso?
Potrebbe anche capitare di essere attratti da un'altra persona, pur essendo legati a qualcuno, ma dov'è il problema?
E' chiaro che dipende da che cosa ne fa di questa attrazione...
Se è felice con il Suo ragazzo, perché complicarsi la vita?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Salve, e grazie per la risposta tempestiva.
Mi è crollato il mondo addosso perché sapere che anche lui provava qualcosa ha aggiunto altri dubbi ai dubbi che già avevo sui miei sentimenti nei suoi confronti.
So che un'attrazione può capitare ma in questo caso mi sembra che si tratti di un sentimento più profondo rispetto ad una semplice attrazione o cotta..insomma, io credo di amare anche lui, seppur in modo diverso (perché è una persona diversa).. è possibile?.
Credo che in un'altra realtà sarei probabilmente riuscita ad amare entrambi senza togliere niente a nessuno...sicuramente lo avrei baciato (e invece no, di questa "attrazione" reciproca non ne ho fatto nulla). Ma la realtà in cui vivo è questa, e non si possono avere più relazioni contemporaneamente, e anche solo baciare il mio migliore amico sarebbe una profonda ingiustizia verso il mio ragazzo. A volte penso che sarebbe stato bello averlo conosciuto prima, e vivere appieno queste due relazioni in momenti diversi della mia vita, sarebbe stato più semplice e socialmente accettabile.
Sono pensieri a cui sono giunta dopo averci ragionato tanto, aperta ad ogni conclusione possibile: ho persino pensato che avrei potuto lasciare il mio fidanzato, credendo che provare qualcosa per un altro significasse non amarlo più...ma poi ho scavato a fondo e mi sono detta che non era vero. E così ho fatto la mia scelta, perché è la più logica da fare ma nonostante tutto continuo a sentirmi in colpa perché non posso fare a meno di pensarci, una parte di me vorrebbe buttarsi tra le braccia dell'altro (mi vergogno a dirlo, e mi sento in colpa per questi pensieri, anche se non verranno mai attuati) perché sa che l'amore per il mio ragazzo non ne risentirebbe e che lui sarà comunque il mio futuro. Io credo che tutto questo sia dovuto al fatto di non aver avuto altre esperienze prima di lui, e che questa cosa mi manchi a livello "formativo" e mi porti ad avere confusioni di questo tipo...e poiché non si possono cambiare le cose mi chiedo, sarà sempre così? mi ritroverò a 40 anni ad essere attratta da altri e a chiedermi ancora cosa si prova a fare certe esperienze con altri? a pentirmi magari di non averlo fatto a suo tempo?
Mi è crollato il mondo addosso perché sapere che anche lui provava qualcosa ha aggiunto altri dubbi ai dubbi che già avevo sui miei sentimenti nei suoi confronti.
So che un'attrazione può capitare ma in questo caso mi sembra che si tratti di un sentimento più profondo rispetto ad una semplice attrazione o cotta..insomma, io credo di amare anche lui, seppur in modo diverso (perché è una persona diversa).. è possibile?.
Credo che in un'altra realtà sarei probabilmente riuscita ad amare entrambi senza togliere niente a nessuno...sicuramente lo avrei baciato (e invece no, di questa "attrazione" reciproca non ne ho fatto nulla). Ma la realtà in cui vivo è questa, e non si possono avere più relazioni contemporaneamente, e anche solo baciare il mio migliore amico sarebbe una profonda ingiustizia verso il mio ragazzo. A volte penso che sarebbe stato bello averlo conosciuto prima, e vivere appieno queste due relazioni in momenti diversi della mia vita, sarebbe stato più semplice e socialmente accettabile.
Sono pensieri a cui sono giunta dopo averci ragionato tanto, aperta ad ogni conclusione possibile: ho persino pensato che avrei potuto lasciare il mio fidanzato, credendo che provare qualcosa per un altro significasse non amarlo più...ma poi ho scavato a fondo e mi sono detta che non era vero. E così ho fatto la mia scelta, perché è la più logica da fare ma nonostante tutto continuo a sentirmi in colpa perché non posso fare a meno di pensarci, una parte di me vorrebbe buttarsi tra le braccia dell'altro (mi vergogno a dirlo, e mi sento in colpa per questi pensieri, anche se non verranno mai attuati) perché sa che l'amore per il mio ragazzo non ne risentirebbe e che lui sarà comunque il mio futuro. Io credo che tutto questo sia dovuto al fatto di non aver avuto altre esperienze prima di lui, e che questa cosa mi manchi a livello "formativo" e mi porti ad avere confusioni di questo tipo...e poiché non si possono cambiare le cose mi chiedo, sarà sempre così? mi ritroverò a 40 anni ad essere attratta da altri e a chiedermi ancora cosa si prova a fare certe esperienze con altri? a pentirmi magari di non averlo fatto a suo tempo?
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.2k visite dal 10/05/2017.
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