Bruciare le tappe
Buongiorno,
scrivo per un dubbio in merito alla mia relazione.
Sto insieme ad una ragazza coetanea da dieci mesi, tutto è evoluto molto in fretta, ci conoscevamo da anni, ma non c'eravamo mai frequentati, d'un tratto ci siamo ritrovati ed è scoccata la scintilla.
Ci siamo frequentati inizialmente in modo tranquillo, ma con la costante voglia di noi, dopo poco è scattato l'innamoramento e dopo un paio di mesi i primi "ti amo" ricambiati. Il tutto in un continuo evolvere tanto da pensare già a vivere insieme.
Inizialmente avevo il timore di bruciare le tappe, ma mi "adeguavo" in quanto innamorato. Poi, forse per istinto di "protezione", ho iniziato a trovare e focalizzarmi sui suoi difetti, forse per rallentare un po' le cose. Ultimamente, parlando più concretamente di convivenza, è lei che ha iniziato a manifestare dei dubbi, dicendo che forse abbiamo bruciato le tappe anche ritagliandoci poco spazio per la nostra individualità e quindi ha qualche dubbio, forse anche per dei miei comportamenti un po' opprimenti, per quanto non siano mai stati limitanti a livello pratico.
Pur tuttora frequentandoci, siamo forse meno noi stessi, da quando abbiamo fatto il punto della situazione le parole "amore" sono quasi sparite come è sparito il "ti amo", forse per il timore di sbilanciarsi. Anche il mio comportamento è piuttosto forzato per il timore di fare un passo di troppo e farle "rimuginare" sul chi ama di più l'altro e magari farla spaventare o riflettere troppo (ho già chiesto e parlato troppo con lei). E' anche in un periodo di forte stress.
Io sono innamorato di questa persona e anche lei, suppongo, altrimenti non staremmo ancora insieme. Sono convinto che abbiamo solo bisogno di ritrovare il giusto equilibrio tra noi come coppia e noi stessi come individui. In questa "crisi", se così si può chiamare, mi sono reso conto che se prima facevo spesso confronti con ex o altre ragazze che conoscevo per cercare di capire se lei era la donna "perfetta" per me o per cercare di tenerla a distanza in caso di rottura, adesso ho capito, veramente, che era un meccanismo di autodifesa e che lei mi va bene così com'è.
Se prima ero sballottato tra l'infatuazione e l'innamoramento e timoroso che tutto questo potesse cambiare, adesso capisco che sì, qualcosa è cambiato, è un sentimento più stabile e che vuole evolvere senza il bisogno del "pucci pucci", ma con il rispetto dei propri spazi e il piacere di raccontarseli. Credo di essere passato dall'innamoramento all'amore, alla volontà di stare con l'altra persona, ma senza il "bisogno" di essere sempre insieme. Ovviamente, non so se l'altra persona provi ancora amore, ma se così non fosse forse, per quanto in maniera più fredda e meno frequente, non mi cercherebbe o vorrebbe vedere.
Per quanto consapevole che ogni storia è a sé, mi chiedo se è possibile "rallentare" in un rapporto per recuperare e ripartire in maniera più sana e meno opprimente e se ci sia un modo "giusto". Io credo fermamente nel nostro amore.
scrivo per un dubbio in merito alla mia relazione.
Sto insieme ad una ragazza coetanea da dieci mesi, tutto è evoluto molto in fretta, ci conoscevamo da anni, ma non c'eravamo mai frequentati, d'un tratto ci siamo ritrovati ed è scoccata la scintilla.
Ci siamo frequentati inizialmente in modo tranquillo, ma con la costante voglia di noi, dopo poco è scattato l'innamoramento e dopo un paio di mesi i primi "ti amo" ricambiati. Il tutto in un continuo evolvere tanto da pensare già a vivere insieme.
Inizialmente avevo il timore di bruciare le tappe, ma mi "adeguavo" in quanto innamorato. Poi, forse per istinto di "protezione", ho iniziato a trovare e focalizzarmi sui suoi difetti, forse per rallentare un po' le cose. Ultimamente, parlando più concretamente di convivenza, è lei che ha iniziato a manifestare dei dubbi, dicendo che forse abbiamo bruciato le tappe anche ritagliandoci poco spazio per la nostra individualità e quindi ha qualche dubbio, forse anche per dei miei comportamenti un po' opprimenti, per quanto non siano mai stati limitanti a livello pratico.
Pur tuttora frequentandoci, siamo forse meno noi stessi, da quando abbiamo fatto il punto della situazione le parole "amore" sono quasi sparite come è sparito il "ti amo", forse per il timore di sbilanciarsi. Anche il mio comportamento è piuttosto forzato per il timore di fare un passo di troppo e farle "rimuginare" sul chi ama di più l'altro e magari farla spaventare o riflettere troppo (ho già chiesto e parlato troppo con lei). E' anche in un periodo di forte stress.
Io sono innamorato di questa persona e anche lei, suppongo, altrimenti non staremmo ancora insieme. Sono convinto che abbiamo solo bisogno di ritrovare il giusto equilibrio tra noi come coppia e noi stessi come individui. In questa "crisi", se così si può chiamare, mi sono reso conto che se prima facevo spesso confronti con ex o altre ragazze che conoscevo per cercare di capire se lei era la donna "perfetta" per me o per cercare di tenerla a distanza in caso di rottura, adesso ho capito, veramente, che era un meccanismo di autodifesa e che lei mi va bene così com'è.
Se prima ero sballottato tra l'infatuazione e l'innamoramento e timoroso che tutto questo potesse cambiare, adesso capisco che sì, qualcosa è cambiato, è un sentimento più stabile e che vuole evolvere senza il bisogno del "pucci pucci", ma con il rispetto dei propri spazi e il piacere di raccontarseli. Credo di essere passato dall'innamoramento all'amore, alla volontà di stare con l'altra persona, ma senza il "bisogno" di essere sempre insieme. Ovviamente, non so se l'altra persona provi ancora amore, ma se così non fosse forse, per quanto in maniera più fredda e meno frequente, non mi cercherebbe o vorrebbe vedere.
Per quanto consapevole che ogni storia è a sé, mi chiedo se è possibile "rallentare" in un rapporto per recuperare e ripartire in maniera più sana e meno opprimente e se ci sia un modo "giusto". Io credo fermamente nel nostro amore.
[#1]
Gentile Utente,
ha provato a parlare anche di questo ultimo aspetto con la Sua compagna, di come si sente?
Se Lei dice che ora sente di essere passato dall'innamoramento all'amore, qual è il problema?
ha provato a parlare anche di questo ultimo aspetto con la Sua compagna, di come si sente?
Se Lei dice che ora sente di essere passato dall'innamoramento all'amore, qual è il problema?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
Perché credo che lei non provi la stessa cosa, ma si senta disinnamorata e che, per motivi suoi o atteggiamenti miei, stia valutando la nostra relazione in maniera negativa.
La sento lontana, vedo dettagli che le cose si stanno affievolendo. Probabilmente sta subentrando anche la noia e a me viene da agire di rimbalzo, visto che lei sta diventando un muro.
Ed è lei che ha iniziato a manifestare dei dubbi.
Non so cosa fare, se provare a parlarne di nuovo o altro.
Il sesso, che è sempre stato bellissimo e frequente, è ormai diventato un tabù da un paio di settimane.
Non riesco neanche a capire come mai sta ancora con me se non è più coinvolta come prima, non c'è più progettualità.
La sento lontana, vedo dettagli che le cose si stanno affievolendo. Probabilmente sta subentrando anche la noia e a me viene da agire di rimbalzo, visto che lei sta diventando un muro.
Ed è lei che ha iniziato a manifestare dei dubbi.
Non so cosa fare, se provare a parlarne di nuovo o altro.
Il sesso, che è sempre stato bellissimo e frequente, è ormai diventato un tabù da un paio di settimane.
Non riesco neanche a capire come mai sta ancora con me se non è più coinvolta come prima, non c'è più progettualità.
[#3]
Ex utente
Di fatto non so quanto sia il caso parlarne nuovamente, oppure far finta di niente, cercando di ritrovare non so in che modo di nuovo una sintonia.
Una persona che si sente "soffocare" da un rapporto in cui abbiamo bruciato le tappe, ma in modo naturale, in cui comunque c'è stata intesa su ogni dove, ma in cui ora c'è "riflessione", un sentimento più freddo, il sesso che per ora è sparito dopo la nostra chiacchierata... come è giusto comportarsi?
Credo anche che abbia dei ripensamenti circa a certi miei comportamenti durante qualche lite precedente e recente.
Quanto essere se stessi e ignorare la questione? Quanto cercare il contatto fisico? Quanto cercare di essere "affettuosi" come prima?
Una persona che si sente "soffocare" da un rapporto in cui abbiamo bruciato le tappe, ma in modo naturale, in cui comunque c'è stata intesa su ogni dove, ma in cui ora c'è "riflessione", un sentimento più freddo, il sesso che per ora è sparito dopo la nostra chiacchierata... come è giusto comportarsi?
Credo anche che abbia dei ripensamenti circa a certi miei comportamenti durante qualche lite precedente e recente.
Quanto essere se stessi e ignorare la questione? Quanto cercare il contatto fisico? Quanto cercare di essere "affettuosi" come prima?
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 8.9k visite dal 10/05/2017.
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