Il test visto che le priorità della patologia sono altre

Buongiorno, mio figlio di 14 anni affetto da S. ALAGILLE TIPO 2, mi chiede di voler sostenere un test del quoziente intellettivo.
In effetti più che una necessità è diventata una curiosità sua poiché in questo momento sta prendendo cosa nza della sua patologia.
Ha iniziato a parlare a 10 mesi, mentre ha camminato a 18 mesi. A due anni leggeva patole di 4/6 lettere e a tre anni faceva addizioni e sottrazioni a mente. A quattro anni faceva dibisioni semplici a mente.
Suona la chitarra, è bravissimo a scuola e partecipa puntualmente alle olimpiadi matematiche con ottimo risultati.
A me non interessa, ma lui ha desiderio di misurare questo aspetto intellettivo e capire forse che è come tutti gli altri.
Vi saluto cordialmente e ringrazio chi vorrà darmi indicazioni.
P.s. il ragazzo è in cura al Gaslini, ma non so se li è possibile affrontare il test visto che le priorità della patologia sono altre.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,

Da quello che scrive, suo figlio, pur essendo affetto dalla S. di Alagille, presenta ottime capacità cognitive e psicomotorie rispetto ad età e sindrome. Aspetto abbastanza raro nei bambini e negli adolescenti che hanno la stessa patologia.

Spero che a Genova sia anche seguito da un/una Collega Neuropsicologo dato che il trattamento della patologia in questione è multidisciplinare.

È comprensibile il fatto che il ragazzo, che sta conoscendo e assumendo coscienza della propria sindrome, voglia eseguire un test che valuti il suo QI. Diciamo che è una richiesta che alcuni adolescenti con la stessa sindrome, tendono a porre. Ma occorre primariamente comprendere i motivi della richiesta.

In proposito a ciò, prima di procedere nel consulto, vorrei porle delle domande:
Lei dice "ma lui ha desiderio di misurare questo aspetto intellettivo e capire forse che è come tutti gli altri."
- siamo sicuri che il confrontarsi con gli altri sia il motivo che lo spinge a richiedere questa valutazione? È stato il ragazzo a dire/chiedere che vuole il confronto tra se e gli altri, oppure è una sua interpretazione alla richiesta?
- suo figlio tende ad essere ansioso?
- avete a disposizione uno psicoterapeuta dell'età evolutiva al quale fare riferimento?

Ringrazio anticipatamente per le risposte che vorrà fornirci.

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597

Gentile utente,

spesso la sindrome di Alagille correla con difficoltà o deficit cognitivi, cosa che non sembra essere presente il Suo figlio che "è bravissimo a scuola e partecipa puntualmente alle olimpiadi matematiche con ottimo risultati."

Se il ragazzo è in cura al Gaslini,
perchè non presentare la domanda direttamente all'equipe multidisciplinare si occupa di lui di persona?
Là hanno certamente tutti i dati fisio-psichici, anche quelli relativi allo sviluppo affettivo relazionale;
e dunque la risposta relativa al cognitivo è molto concreta, reale e operativa, non ipotetica come possiamo fare noi da qui.

Quale è la motivazione che La ha spinta a preferire di chiedere a noi, anzichè agli specialisti del Gaslini?

Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Buongiorno, innanzitutto vi ringrazio della disponibilità.
Il ragazzo è seguito dalla nascita presso il Gaslini ed è sempre stato informato del suo stato di salute. A 14 anni ovviamente ha una presa di coscienza differente. È un ragazzo sereno, molto equilibrato e maturo.
Io personalmente mi faccio guidare da un'amica psicologa nell'approccio alla problematica e nella gestione del rapporto con la malattia. La richiesta di eseguire il test è di mio figlio, io personalmente non ne ravvedo la necessità, ma avendo di fronte un piccolo uomo rispetto le sue idee.
Non ho avanzato la richiesta al medico di riferimento del Gaslini poiché a mio avviso è un ulteriore impegno per la struttura che già ai fa carico di innumerevoli ricoveri e visite e poiché non lo ritengo prioritario.
Seguirò il vostro consiglio e chiederò al prossimo ricovero.
Cordiali saluti.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597

Gentile utente,

Lei ha anche a disposizione la Psicologa, la quale conosce Lei, il ragazzo e tutta la situazione.
Gliene ha parlato?
Quale la sua valutazione relativamente alla richiesta del ragazzo?

La stessa potrebbe applicare personalmente i tests ove lo ritenesse opportuno.

Saluti cordiali.






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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,
Anch' io, come la Collega, non posso che suggerirle di fare riferimento all'equipe che segue suo figlio senza però temere di gravare su chissà quale spesa dato che la somministrazione di test cognitivi sul QI, è una pratica quotidiana.

Nello stesso tempo però, a mio personale parere, sarebbe il caso di indagare ,primariamente, le basi motivazionali di questo pensiero desiderante espresso dal ragazzo.
Siamo di fronte ad un adolescente.
Ergo sarebbe importante capire se questo desiderio è:
- voglio capire il mio QI. È se risultasse basso? (Ansia). Che risvolti sull'umore del ragazzo potrebbe avere? Tristezza?
- voglio comprendere se la patologia che ho, ha avuto o può avere ricadute sull'intelligenza. Si ma...a che pro?
- sono come gli altri (uguale? Più bravo? Meno bravo?). Questa ad esempio sarebbe una motivazione non di confronto, ma di agonismo e competitività.

Perciò tutto ciò andrebbe indagato tramite una consulenza specialistica di un/una Collega.
Il suggerimento nasce fondamentalmente dall'idea che è vero che obiettivamente non c'è nulla di male a richiedere di sapere e conoscere il proprio QI.
Ma, anche indipendentemente dalla patologia, è bene sempre proseguire per gradi e senza fretta.
perciò il suggerimento è quello di fare riferimento alla Collega dal vivo che meglio di chiunque altro conosce il ragazzo da un punto di vista cognitivo.
Parli con la Collega. Così le idee di tutti saranno più chiare e si potrà procedere secondo criteri funzionali al benessere di suo figlio.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Grazie delle risposte esaustive.
Temo che l'ipotesi dello spirito agonistico sia quella più accreditabile. Easendo molto bravo a scuola ed anche talentuoso nella chitarra(a detta del suo maestro) tende a voler primeggiare. Personalmente un sano spirito agonistico è a mio avviso desiderabile in un giovane che vuole realizzare ed affermare se stesso nella vita. Io vorrei che lui andasse per la sua strada senza porsi dubbi sulle sue capacità, cercando invece le conferme nei risultati brillanti che consegue dal primo giorno di scuola. Se insisterá con la richiesta,
mi rivolgerò all'equipe del Gaslini, senza coinvolgere la mia amica che mi consiglia amorevolmente, ma è coinvolta affettivamente ed emotivamente nella vita di mio figlio.
Cordiali saluti e grazie per il tempo che mi avete dedicato.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
"Personalmente un sano spirito agonistico è a mio avviso desiderabile in un giovane che vuole realizzare ed affermare se stesso nella vita"

Sì ma sarebbe utile comprendere quanto questo spirito agonistico prescinde o meno dalla autoconsapevolezza della patologia che suo figlio ha acquisito.

" Io vorrei che lui andasse per la sua strada senza porsi dubbi sulle sue capacità,". Infatti. Sarebbe auspicabile proprio questo, anche in relazione a ciò che le dicevo. Insomma, sarebbe un po come dire: "che te ne frega del tuo QI? sei bravo a prescindere. Non occorre valutarlo dato che non ci sono gli estremi per farlo"

"mi rivolgerò all'equipe del Gaslini, senza coinvolgere la mia amica che mi consiglia amorevolmente, ma è coinvolta affettivamente ed emotivamente nella vita di mio figlio." Sì. Concordo. Lo ritengo il passo più opportuno!
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
E' stato un piacere.

Saluti cordiali.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Saluti a lei

Buona giornata signora.