Rischi esposizione

Buongiorno,

soffro di ansia e attacchi di panico per cui ho difficoltà a viaggiare e ad allontanarmi troppo dalla mia "zona comfort".
Sto seguendo una psicoterapia TCC. Ma dopo alcuni mesi non ho ottenuto grandi risultati purtroppo.
La mia paura di espormi nasce si dalla paura che mi venga un forte attacco di panico ma, anche, dalla paura di non sapere come andrà a finire questo attacco, di non saperlo gestire..
Se una persona si espone e parte per una vacanza, qual'è la cosa peggiore che possa capitargli nell'ambito del panico e dell'ansia? Si rischia che sfoci in una qualche malattia e di ammalarsi di qualche psicosi o bipolarismo o di qualche malattia psichiatrica? È rischioso esporsi? E se si, perchè?


Grazie anticipatamente e cordiali saluti.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,

Da quanti mesi segue la TCC?
Ne ha parlato con il/la Collega delle esposizioni?
Ne ha già fatta qualcuna programmata in accordo con il collega?
Oltre che da un punto di vista comportamentale (che sarebbe in pratica: l'esposizione), avete lavorato sugli aspetti cognitivi delle sue paure?

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

[#2]
Utente
Utente
Gentilissimo Dott. Pizzoleo,
innanzitutto la ringrazio tantissimo per la sua risposta.

Seguo la TCC da 5/6 mesi e tutto è fermo alla parte "cognitiva" ed anzi ne parlavo proprio con un suo collega in una mia altra richiesta di consulto, sto pensando di cambiare terapeuta.. Mi da come compiti riflessioni da fare, decisioni da prendere.. scrivere ecc.. Ma anzi sto peggio quando esco dalla seduta. Indaga molto sul mio passato da bambina.. insomma sento che non avanza ed alcune volte lo percepisco poco professionale nei miei confronti e un pò troppo vicino come uomo.. questa è la mia sensazione..

Comunque vorrei andare in vacanza e quindi espormi e vorrei sapere se si corrono rischi ad esporsi e se si quali?

La ringrazio tanto e le porgo un cordiale saluto.
[#3]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Innanzitutto partiamo dal presupposto che in terapia cognitivo comportamentale, conta molto lo scambio di opinioni e punti di vista tra paziente e terapeuta con lo scopo di disconfermare e ristrutturare le credenze disfunzionali del paziente stesso. Questo rappresenta il fulcro del lavoro cognitivo.

Tuttavia, la relazione terapeutica e l'alleanza che si instaura tra i protagonisti della terapia è comunque fondamentale. Quindi, se lei, per suoi personali motivi, volesse cambiare terapeuta, lo faccia pure.

Lei dice di soffrire di attacchi di panico. Quindi è ansia. Il problema di chi soffre di panico è fondamentalmente l'interpretazione erronea che si da ai sintomi ansiosi.
Es: l'ansia porta con sé una serie di sintomi che coinvolgono il sistema neurovegetativo: battito cardiaco accelerato, nodo alla gola, sudorazione etc. Questi segnali vengono interpretati erroneamente da chi soffre di ansia/panico, come "segni" che qualcosa di catastrofico possa accadere:
- morire?
- impazzire?
- perdere il controllo di sé stessi?
Ciò non fa altro che incrementare notevolmente il livello di ansia e i sintomi che quest'emozione porta con sé, fino ad arrivare veramente ad accusare un attacco di panico.
In tutto questo circolo vizioso si innesca quindi un meccanismo di mantenimento del circolo vizioso, chiamato: ex consequentia reasoning: Ovvero si arriva ad interpretare l'emozione dell'ansia come la prova stessa dell'esistenza del pericolo. In breve: "se provo paura vuol dire che questa cosa è pericolosa". Quindi: il segnale di un pericolo diventa il pericolo stesso.

Ma l'ansia non porta ne ad impazzire, ne a morire ne a perdere il controllo, ne a sviluppare chissà quale malattia.

Ergo: può tranquillamente viaggiare e andare dove vuole!

Ps: magari durante il viaggio/vacanza, può rileggere questo consulto

In bocca al lupo!

Cordiali saluti
[#4]
Utente
Utente
No mi scusi ma lei È BRAVISSIMO!

Dott. Pizzoleo la ringrazio tantissimo. Ha risposto al mio quesito (alla mia paura) in modo cosi esauriente che mi ha dato una dose di coraggio e tranquillità nell'affrontare le esposizioni che neanche un ansiolitico..

Ero convinta andassero fatte gradualmente, con attenzione, piano piano perchè pericolose... e invece no. Bisogna andare e se si sta male pensare che passerà e più ci si espone e più passeranno gli attacchi di panico perchè e un pò la vera medicina quella.. abituare il nostro cervello a non avere paura in situazioni diverse. Giusto?
E comunque lo stare male durante le esposizioni non comporta malattie gravi psichiatriche o peggioramenti..giusto?

Stampo la sua risposta e la porterò sempre con me :-D

Grazie di cuore.
Un cordiale saluto.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
" Bisogna andare e se si sta male pensare che passerà e più ci si espone e più passeranno gli attacchi di panico perchè e un pò la vera medicina quella.. abituare il nostro cervello a non avere paura in situazioni diverse. Giusto?"
GIUSTO!

"E comunque lo stare male durante le esposizioni non comporta malattie gravi psichiatriche o peggioramenti..giusto?"
GIUSTO!

badi bene però:
1) le ho spiegato scientificamente il suo circolo vizioso. Quindi il suo "funzionamento cognitivo" rispetto all'ansia che sperimenta.

2)quelle che le ho dato sono delle rassicurazioni. Le rassicurazioni per l'ansia servono a poco.
Quindi il mio suggerimento clinico resta comunque quello di lavorare, anche con un altro collega sui suoi sintomi in modo da riuscire ad appropriarsi della facoltà di gestire l'ansia.

Lieto di esserle stato d'aiuto.
Buona vacanza ; -)
[#6]
Utente
Utente
E una curiosità: ma perchè è cosi dura superarli? Perchè si tratta di risposte "automatiche" inconsce, forse? Perchè davvero si è coscienti che non esistono pericoli e che non si muore di certo.. eppure ci vogliono quintali di coraggio per avanzare verso il superamento.. questa è una mia pura curiosità :-)

Grazie ancora
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
È difficile superarli perché in parte è come lei dice: si innescano e si INNESTANO nella nostra psiche meccanismi automatici stimolo-risposta che concorrono a determinare circoli viziosi che occorre "spezzare"!
[#8]
Utente
Utente
Dott. Pizzoleo,

ancora graze di cuore e davvero trovo che lei sia bravissimo. Come trovo bravi anche altei suoi colleghi qui devo dire. Peccato che sono lontana.. Invece ora dovrò vedere di trovare un buon psicoterapeuta nella mia zona. Il mio è bravo ma da quando mi ha invitata fuori per bere qualcosa assieme.. da quando mi ha detto sarebbe venuto volentieri a prendermi al mare.. non ho più quella spontaneità.. non so sono.. in imbarazzo..

Non so come ringraziarla. È davvero bravissimo. E pensi che le sue risposte mi accompagneranno nei miei viaggi e spostamenti! Un cordiale saluto e ancora grazie infinite! :-)
[#9]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Sono certo che troverà un/una Collega altrettanto preparata. Conosco bene la sua Provincia e Città e le assicuro che esistono ottimi colleghi anche perché proprio nella città che lei ha indicato nell'account esistono importanti scuole di specializzazione in terapia cognitiva e cognitivo comportamentale. Quindi è una zona ricca di Colleghi molto preparati.

Sul comportamento del collega è preferibile che non mi pronunci.

Veramente lieto di esserle stato d'aiuto!
Molti auguri!
[#10]
Utente
Utente
Grazie di cuore, davvero! :-)
[#11]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Prego!

Siamo qui per questo :-)
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