Fame compulsiva

Buonasera,

Vi scrivo perché è da settembre che dopo un periodo di cinque mesi di dieta soffro di fame compulsiva, con 2/3 episodi settimanali.
Mi viene voglia di mangiare carboidrati (crackers e biscotti) e quando iniziò non riesco a fermarmi.

Sono in sovrappeso, la mia situazione non è così grave (imc 26,6), faccio sport da una a due volte a settimana e cerco di tenermi impegnata.
Fino a che restò fuori casa (vivo sola) riesco a dominare questa voglia ma non appena arrivo a casa mi viene voglia di svuotare la dispensa.
A volte mi viene quasi il vomito da tutto quello che mangio...
Per il resto mangio sano perché ho cercato di mantenere il menù che seguivo prima, per cui ho sempre molta verdura a pranzo e cena (300 gr) ma al di là di questo non riesco a staccarmi dai biscotti e dai crackers.

Nel tempo libero ho molti hobby, recito in una compagnia teatrale, seguo corsi di musica e di canto, esco spesso con gli amici (anche a cena), insomma ho una vita sociale abbastanza attiva! L'unica cosa che mi manca è un partner, o almeno, in questi mesi non ne ho avuti.

Io so che per evitare tutto ciò dovrei semplicemente evitare di restare in casa a lungo, ma non mi pare questa la soluzione definitiva... in casa non mi annoio perché ho sempre qualcosa da fare come suonare/cantare/fare i mestieri (anche se non è così divertente!)
Con il cibo ho sempre avuto un buon rapporto, nel senso che mi piace molto mangiare, da piccola ero più cicciottella e anche in casa coi miei siamo stati sempre tutti una buona forchetta.. anche mia mamma ha problemi di sovrappeso, soprattutto adesso che ha raggiunto la menopausa, per cui sicuramente qualche comportamento alimentare lo avrò preso da lei o da mio papà.

Io vorrei mantenermi in salute ma davvero quando mi trovo davanti ai biscotti non so come trattenermi... mi potete aiutare?
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597

Gentile utente,

Prendere in mano la questione dei distubi del comportamento alimentare potrebbe essere un inizio del prendersi cura di sè da vari punti di vista.
La informo che al proposito l'Azienda Sanitaria ha istituito da qualche anno ormai i "Centri per i disturbi alimentari", nei quali la complessa problematica è affrontata da vari punti di vista e da differenti figure professionali integrate tra loro: dietologo, psichiatra, psicologo, ...
Anche nel Suo capoluogo esisterà tale Centro, pubblico.
Non ha costi per l'utente (se non talvolta un modesto ticket).

I Centri sono dotati di una equipe multiprofessionale, che si occupa di alimentazione/dieta, di supporto psicologico ed altro, a 360 gradi, come potrà leggere qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-come-sconfiggere-i-dca.html

Questa è la modalità più completa affinchè il desiderio di riprendere il proprio controllo sul peso non strabordi in forme di magrezza eccessiva, in carenze alimentari ecc., lasciando però inalterati i problemi interiori; quelli che stanno alla base del disturbo del comportamento alimentare.

In alcune regioni è stato costituito anche uno "sportello di ascolto giovani" per i disturbi alimentari, dove psicologi e psicoterapeuti offrono la loro consulenza e si fanno carico di queste problematiche, avendo come obiettivo principale, soprattutto tramite una rilevazione precoce dei sintomi ed una corretta informazione agli adolescenti, la prevenzione, la riduzione del rischio di aggravamento e di cronicizzazione del disturbo. Lo sportello giovani è rivolto a tutti i ragazzi dai dodici anni in su, senza limite di età superiore.

Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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