Problemi di penetrazione

Gentili Dottori,

sto con il mio ragazzo da quasi due anni e siamo molto felici. Con lui ho avuto le prime esperienze sessuali e mi sono sempre sentita a mio agio e ascoltata, ma non siamo ancora riusciti ad avere una penetrazione completa e stiamo cercando di capire il perchè. Abbiamo iniziato a provarci dopo circa un anno di relazione usando il preservativo, ma presto io ho iniziato a usare il cerotto e poi l'anello, sia perché mi danno più sicurezza, sia perché non doversi preoccupare del preservativo rende più spontaneo il momento. Mentre con uno o due dita la penetrazione avviene facilmente, però, quando proviamo a inserire il pene, dopo 5-6 centimetri è come se ci fosse un blocco e non riusciamo a continuare, perché il dolore per me è troppo forte, nonostante l'uso del lubrificante (non so se conti, ma lui è abbastanza dotato). Il tutto è complicato dal fatto che negli ultimi otto mesi ho vissuto all'estero e quindi abbiamo avuto meno occasioni; diciamo però che ormai ci abbiamo provato circa una ventina di volte e la cosa sta diventando molto frustrante, soprattutto per me: lui è sempre stato bravo a sdrammatizzare e a non forzarmi in nessun modo.
Quando mi hanno prescritto i contraccettivi ho fatto tutti gli esami del caso ma non quello ginecologico, perché non avevo ancora iniziato con i tentativi di penetrazione e pensavo non fosse materialmente possibile farlo (ignoranza mia?). Aggiungo che io mi masturbo regolarmente, nei preliminari ci siamo trovati bene fin dall'inizio e raggiungiamo l'orgasmo anche senza penetrazione, quindi ho una percezione positiva della nostra vita sessuale. Quello che non capisco è se si possa trattare di un problema organico (quale?) o se sia un blocco inconscio di natura psicologica, considerato che la penetrazione avviene solo parzialmente. Soprattutto vorrei sapere se dovrei rivolgermi prima alla ginecologa per una visita o andare direttamente da uno psicologo specializzato.
Vi ringrazio per l'ascolto in ogni caso!
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Cara Ragazza,
La diagnosi deve essere ginecologica e psico-sessuologica, quindi differenziale.

Il ginecologo ha fatto un'eco?
Va tutto bene?
Escluse le rare, ma possibili, cause organiche si procederà con la disamina delle cause - o meglio concause - psichiche, e relazionali.

Le allego delle video interviste, un canale salute e delle letture

https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/110-vaginismo.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/861-sessualita-femminile-disfunzioni-cause-e-terapie.html-

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1995-donne-e-sessualita-vergini-adulte-vaginismo-parte-seconda.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4106-l-intimita-impossibile-donne-vergini-adulte-e-matrimoni-bianchi.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,

Il percorso diagnostico che lei dovrebbe fare è quello di avvalersi in primis di una visita ginecologica. Tramite il consulto di persona, il medico la visiterà e probabilmente, se lo riterrà opportuno, potrà prescriverle degli esami clinici e/o strumentali da svolgere.

Se gli esiti della visita e dei possibili accertamenti successivi, daranno esito negativo, vorrà dire che non è presente un problema di tipo organico ma bensì funzionale.

Il problema si definisce funzionale quando l'organo in questione è stato accertato come sano ma è presente comunque una componente interna/psichica cognitiva (pensieri, credenze disfunzionali, emozioni sgradevoli) che non permette comunque a quell'organo sano di svolgere le sue normali funzioni.

In questo caso, se e quando verranno escluse cause organiche, dovrà fare riferimento ad un/una Collega Psicologo Psicoterapeuta perfezionato in sessuologia clinica, avvalendosi del sito Federazione Italiana Sessuologia Scientifica http://www.fissonline.it/


In bocca al lupo
Saluti

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597

Gentile utente,

penetrazione e orgasmo afferiscono a due fasi differenti della risposta sessuale.
Lei è orgasmica, ma "relativamente" poco penetrativa.

Al contempo
- non ha paura di gravidanze indesiderate perchè assume la pillola,
- non ha paura della penetrazione tuot court perchè inserisce le due dita,
- MA ha paura del PENE; lì prova dolore. E ciò dovrebbe farLa riflettere.

Quasi mai la donna con questi problemi affronta di buon grado "preliminarmente" la visita ginecologica;
spesso è preferibile affidarsi PRIMA ad una psico-sessuologa e percorrere i gradini preliminari che permettono di acquisire maggiore fiducia in sè e dunque accettare come possibile (e non come violazione) la ginecologica.
Questo in relazione alla Sua domanda "...vorrei sapere se dovrei rivolgermi prima alla ginecologa per una visita o andare direttamente da uno psicologo specializzato. .."

Per ulteriori chiarimenti si rivolga con fiducia a noi Psicologhe/i perfezionate in sessuologia clinica.

Saluti cordiali.





Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#4]
Utente
Utente
Grazie a tutti delle risposte.
Rispetto alla visita ginecologica, in realtà non delle remore a farla, anzi forse in effetti mi aiuterebbe a eliminare il pensiero di eventuali cause organiche.
Credo che non sia la visita ginecologica in sè, ma la difficoltà ad accettare di avere questo problema che mi ha un po' frenato all'inizio, poi sono partita e sarebbe stato materialmente complicato prenotare una visita nei brevi periodi in cui tornavo a casa. Tra poco però tornerò definitivamente e penso di poter affrontare la cosa con più serenità.
[#5]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Ha letto le lettire e visto i video?

Se trattasi davvero di vaginismo, consideri che ci sono vari gradi di gravità, non potrà farla la visita ginecologica, o per lo meno non del tutto.

verrà rimandata a quando starà meglio.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
"Tra poco però tornerò definitivamente e penso di poter affrontare la cosa con più serenità"

Molto bene! Con più serenità e pazienza affronterà il problema, minori saranno i tempi di cura e maggiore sarà la possibilità che il disagio di cui ci ha parlato diventi solo un vecchio ricordo.

In bocca al lupo
Saluti cari
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

capisco che per del tempo abbia avuto
"..difficoltà ad accettare di avere questo problema..",
spesso la donna si chiede come mai quello che risulta così naturale e piacevole per le altre, sia per sè fonte di dolore..

Nel frattempo può verificare se nella Sua zona geografica ci sono psicologhe perfezionate in sessuologia clinica (Registro in fissonline.it).
Se la sede è ancora quella indicata in anagrafica (Bxxxx), c'è molta disponibilità, in quanto è sede di una importante scuola post-universitaria di perfezionamento in sessuologia.

Saluti cordiali.