Derealizzazione e senso di estraneita dopo una singola assunzione di cannabis; paura di impazzire
Salve, vi scrivo per un disturbo che persiste da circa 2 mesi. Ho 18 anni e tra poco più di mese dovrò affrontare la maturità e dei test di ingresso per l'università, che mi mettono molta ansia. Premetto che sono una persona sportiva e salutare (faccio palestra da 2 anni) e prima di quest esperienza sono stato sempre molto solare, affrontavo le cose sempre in maniera positiva, avevo pochissima ansia (che forse invece inconsciamente reprimevo) e stavo bene, anche se dormivo sempre poco (5 ore) e a intervalli non regolari, perché dormivo anche il pomeriggio; inoltre ho avuto 3 attacchi di panico successivi a periodi scolastici molto stressanti (2 a 13-15 anni e uno a 16).
Tutto iniziò 2 mesi fa ad una festa con gli amici, dopo che avevo bevuto qualche bicchiere di vino, mi venne proposto di fumare della cannabis (era il terzo spinello in tutta la mia vita), accettai, inizialmente mi sentivo un po stordito; poi non appena mi sono seduto ho iniziato a vedere tutto come se lo stessi guardando la scena da una fotografia o da un televisore, in terza persona insomma; chiaramente questa situazione mi ha spaventato molto e mi è venuto un fortissimo attacco di panico che è durato circa 20 minuti anche se per me erano come 3 ore, ho avuto paura di morire e di non tornare più come prima, ho vomitato 3 volte; dopo circa 2 ore mi sono sentito meglio e sono andato a dormire. Il giorno seguente mi sentivo strano e disorientato, dopo qualche giorno tuttavia avvertivo un forte senso di estraneità, mi sembrava di stare in un sogno lucido e tutto mi sembrava molto più faticoso e stressante, non capendo ho iniziato a cercare su internet, e da li le ansie sono aumentate, perché leggevo gente che soffre di queste condizioni da anni. Da allora le cose sono andate con alti e bassi e la derealizzazione, e le ansie, accompagnate da domande esistenziali quasi ossessive si facevano più presenti nei periodi più faticosi e stressanti (iscrizione al test dell'università, compiti in classe..), circa un mese fa infatti sono andato all'open day dell università, è stata una giornata molto faticosa e stressante e quando sono tornato a casa ho avuto un attacco di panico che è durato circa 5-10 minuti (avevo molta paura di morire e di perdere il controllo di me stesso). Ho deciso cosi di fare una visita da un neurologo e da uno psichiatra che mia prescritto; 29 gocce di lorazepam (7-7-15) e 2 Brintellix. Da quando assumo i farmaci sto notevolmente meglio e riesco quasi a fare le cose che facevo prima, la derealizzazione sta quasi svanendo, tuttavia non mi sento ancora "normale" e ho difficoltà mnemoniche (faccio fatica a ricordare cosa ho fatto nei giorni precedenti e a studiare).
Volevo capire cosa mi sia successo dal punto di vista medico. E se quest'esperienza possa essere causata unicamente dalla cannabis o
dalla "slatentizzazione" della sostanza di una condizione di stress e ansia repressi, se riuscirò a tornare come ero prima e se avrà ripercussioni sul mio futuro. Grazie.
Tutto iniziò 2 mesi fa ad una festa con gli amici, dopo che avevo bevuto qualche bicchiere di vino, mi venne proposto di fumare della cannabis (era il terzo spinello in tutta la mia vita), accettai, inizialmente mi sentivo un po stordito; poi non appena mi sono seduto ho iniziato a vedere tutto come se lo stessi guardando la scena da una fotografia o da un televisore, in terza persona insomma; chiaramente questa situazione mi ha spaventato molto e mi è venuto un fortissimo attacco di panico che è durato circa 20 minuti anche se per me erano come 3 ore, ho avuto paura di morire e di non tornare più come prima, ho vomitato 3 volte; dopo circa 2 ore mi sono sentito meglio e sono andato a dormire. Il giorno seguente mi sentivo strano e disorientato, dopo qualche giorno tuttavia avvertivo un forte senso di estraneità, mi sembrava di stare in un sogno lucido e tutto mi sembrava molto più faticoso e stressante, non capendo ho iniziato a cercare su internet, e da li le ansie sono aumentate, perché leggevo gente che soffre di queste condizioni da anni. Da allora le cose sono andate con alti e bassi e la derealizzazione, e le ansie, accompagnate da domande esistenziali quasi ossessive si facevano più presenti nei periodi più faticosi e stressanti (iscrizione al test dell'università, compiti in classe..), circa un mese fa infatti sono andato all'open day dell università, è stata una giornata molto faticosa e stressante e quando sono tornato a casa ho avuto un attacco di panico che è durato circa 5-10 minuti (avevo molta paura di morire e di perdere il controllo di me stesso). Ho deciso cosi di fare una visita da un neurologo e da uno psichiatra che mia prescritto; 29 gocce di lorazepam (7-7-15) e 2 Brintellix. Da quando assumo i farmaci sto notevolmente meglio e riesco quasi a fare le cose che facevo prima, la derealizzazione sta quasi svanendo, tuttavia non mi sento ancora "normale" e ho difficoltà mnemoniche (faccio fatica a ricordare cosa ho fatto nei giorni precedenti e a studiare).
Volevo capire cosa mi sia successo dal punto di vista medico. E se quest'esperienza possa essere causata unicamente dalla cannabis o
dalla "slatentizzazione" della sostanza di una condizione di stress e ansia repressi, se riuscirò a tornare come ero prima e se avrà ripercussioni sul mio futuro. Grazie.
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Buonasera.
Da quanto riferisce, in passato ha avuto attacchi di panico "successivi a periodi scolastici molto stressanti (2 a 13-15 anni e uno a 16)".
Ora sta affrontando la maturità e poi i test di ingresso all'università e lei stesso ammette un carico di "molta ansia". Anche l’episodio che descrive dell’open day è estremamente indicativo. Tutta questa ansia indubbiamente avrà un ruolo nella sua sintomatologia, come è stato del resto in passato, sulla base di quanto riferisce circa gli attacchi di panico che ha già avuto in passato in momenti stressanti.
Consideri che la derealizzazione è un sintomo che si accompagna sia agli attacchi di panico sia può conseguire all'assunzione di cannabis.
Circa la cannabis si è abbastanza spaventato dal non ripeterne l'assunzione, cosa infatti fortemente sconsigliabile. Riferisce che era la terza volta che ne faceva assunzione senza aggiungere nulla sulle due volte precedenti. Presumo che le due volte precedenti non abbia avuto questi effetti.
Rispetto alla situazione attuale consideri che un carico eccessivo di ansia non aiuta né a studiare né a dormire né ad avere una buona memoria per le cose, ad esempio, e questo incide ulteriormente sulla memoria e genera altra ansia che complica le cose e la sintomatologia generale. Ciò verosimilmente potrebbe essere quanto sta accadendo. Tanto più che riferisce tra l’altro che in passato “dormiva sempre poco”. Quindi probabilmente anche ora potrebbe tra le altre cose non avere neppure una buona qualità del sonno.
Una singola assunzione di cannabis, come meglio di me potrà chiarirle il neurologo che ha consultato e lo psichiatra che le ha prescritto i farmaci, è del tutto inverosimile provochi effetti così duraturi nel tempo.
Tanto più che si inserisce nella sua storia di attacchi di panico, che riferisce.
Posso consigliarle di fare riferimento allo psichiatra per il trattamento farmacologico che le ha prescritto e magari in questo momento facendosi aiutare anche probabilmente per dormire meglio, ma per trattare gli attacchi di panico, avere dei dati e restituirle elementi maggiori e più rigorosi e inquadrare e trattare tutto il resto della sua sintomatologia psicologica è necessaria e fortemente consigliabile la psicoterapia.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Rossella Guerini
Da quanto riferisce, in passato ha avuto attacchi di panico "successivi a periodi scolastici molto stressanti (2 a 13-15 anni e uno a 16)".
Ora sta affrontando la maturità e poi i test di ingresso all'università e lei stesso ammette un carico di "molta ansia". Anche l’episodio che descrive dell’open day è estremamente indicativo. Tutta questa ansia indubbiamente avrà un ruolo nella sua sintomatologia, come è stato del resto in passato, sulla base di quanto riferisce circa gli attacchi di panico che ha già avuto in passato in momenti stressanti.
Consideri che la derealizzazione è un sintomo che si accompagna sia agli attacchi di panico sia può conseguire all'assunzione di cannabis.
Circa la cannabis si è abbastanza spaventato dal non ripeterne l'assunzione, cosa infatti fortemente sconsigliabile. Riferisce che era la terza volta che ne faceva assunzione senza aggiungere nulla sulle due volte precedenti. Presumo che le due volte precedenti non abbia avuto questi effetti.
Rispetto alla situazione attuale consideri che un carico eccessivo di ansia non aiuta né a studiare né a dormire né ad avere una buona memoria per le cose, ad esempio, e questo incide ulteriormente sulla memoria e genera altra ansia che complica le cose e la sintomatologia generale. Ciò verosimilmente potrebbe essere quanto sta accadendo. Tanto più che riferisce tra l’altro che in passato “dormiva sempre poco”. Quindi probabilmente anche ora potrebbe tra le altre cose non avere neppure una buona qualità del sonno.
Una singola assunzione di cannabis, come meglio di me potrà chiarirle il neurologo che ha consultato e lo psichiatra che le ha prescritto i farmaci, è del tutto inverosimile provochi effetti così duraturi nel tempo.
Tanto più che si inserisce nella sua storia di attacchi di panico, che riferisce.
Posso consigliarle di fare riferimento allo psichiatra per il trattamento farmacologico che le ha prescritto e magari in questo momento facendosi aiutare anche probabilmente per dormire meglio, ma per trattare gli attacchi di panico, avere dei dati e restituirle elementi maggiori e più rigorosi e inquadrare e trattare tutto il resto della sua sintomatologia psicologica è necessaria e fortemente consigliabile la psicoterapia.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Rossella Guerini
Dr.ssa Rossella Guerini
Psicologa, Psicoterapeuta, Dottore di ricerca in Psicologia
Ordine degli Psicologi del Lazio n. 19295
[#2]
Gentile ragazzo,
Ai saggi suggerimenti della Collega Guerini,
aggiungo, occupandomi clinicamente di disturbi da dipendenza da sostanze (caso non tuo, dato che ci racconti di un uso meno che sporadico) ti posso dire che secondo ricerche scientifiche del National Drug Corte Institute (NDCI), chi utilizza di tanto in tanto – o per la prima volta – Cannabis, probabilmente avrà un test positivo dall’ 1 ai 3 giorni successivi all'assunzione. Ovvero il thc rimane in circolo nel sangue per massimo 72 ore.
Ciò depone a favore a quanto detto dalla collega in relazione all'ansia e all'utilità di associare alla terapia farmacologica, una psicoterapia.
Ecco una piccola guida che potrà orientarti nella scelta del trattamento psicoterapico che ritieni più idoneo al tuo disagio
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html.
Saluti
Ai saggi suggerimenti della Collega Guerini,
aggiungo, occupandomi clinicamente di disturbi da dipendenza da sostanze (caso non tuo, dato che ci racconti di un uso meno che sporadico) ti posso dire che secondo ricerche scientifiche del National Drug Corte Institute (NDCI), chi utilizza di tanto in tanto – o per la prima volta – Cannabis, probabilmente avrà un test positivo dall’ 1 ai 3 giorni successivi all'assunzione. Ovvero il thc rimane in circolo nel sangue per massimo 72 ore.
Ciò depone a favore a quanto detto dalla collega in relazione all'ansia e all'utilità di associare alla terapia farmacologica, una psicoterapia.
Ecco una piccola guida che potrà orientarti nella scelta del trattamento psicoterapico che ritieni più idoneo al tuo disagio
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html.
Saluti
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 18.8k visite dal 03/05/2017.
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