Ansia, stress, oppressione causata da famiglia

Buonasera a tutti,
La situazione di cui vi vorrei parlare è molto... intricata e credo abbia bisogno di qualche spiegazione prima di poter essere compresa appieno. Vivo in famiglia con mia madre, mio padre e mio fratello minore di 4 anni. Da quando ho ricordi ed ho affrontato la mia "fase adolescenziale" (parliamo di quindi... 4 anni fa, circa) ho sempre dovuto sopportare una costante pressione da parte dei miei genitori. Costantemente, ogni azione che io compievo non era mai sufficiente a soddisfare i loro desideri, ogni mio tentativo di dimostrare che io fossi migliore era vano, poiché venivo reputato "bravo" solo in un ambito di persone con graduazioni o capacità minori. Ho sempre trovato le aspettative nei miei confronti fin troppo elevate, quasi pretenziose. Lo stress che loro provavano a lavoro veniva continuamente scaricato su di me, sui miei voti di scuola, su ciò che pensavo, facevo o semplicemente mettevo in discussione. Ogni motivo era buono per darmi torto. Puo' sembrare eccessivo ciò che dico, ma sfortunatamente, non lo penso soltanto io. Numerosi amici dei miei genitori confermano che sono molto "dittatori" nei miei confronti e che non sono disponibili a darmi un attimo di pace.
Ora, però, torniamo al presente.
Ora sono maggiorenne e frequento il quinto anno di un istituto scientifico, prossimissimo alla maturità. In 4 anni, nulla di quanto raccontato prima è cambiato. Anzi, penso si sia addirittura intensificato. Tutto ciò mi sta causando un forte stress, impedendomi di concentrarmi appieno durante le ore di studio o di potermi sentire "libero" una volta che tali ore sono terminate. Mi vengono imposti continuamente limiti, su qualunque cosa: ore di studio (minimo 3), ore in cui poter uscire (massimo 10.30), poter far venire o meno la mia fidanzata su in casa (non vogliono prendersi responsabilità, dicono.) o addirittura il tempo in cui posso "svagarmi" (si parla di una sola ora al giorno). mi impediscono di avere contatti con i miei amici (quei pochi che ho, lontani da me). In questi giorni ho forti dolori allo stomaco, un'ansia costante che mi assilla, facendomi calare l'autostima nei miei confronti e su quello che sarà il mio incerto futuro da uniersitario. Mi sento oppresso. Privo di libertà. Inferiore a chiunque a qualunque situazione. Incapace di reagire o affrontare ciò che mi circonda... i risultati spesso me ne danno conferma, poichè ho subito un peggioramento in questo periodo.
Qualunque consiglio abbiate, è ben accetto.
Ringrazio in anticipo
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"Mi vengono imposti continuamente limiti, su qualunque cosa: ore di studio (minimo 3), ore in cui poter uscire (massimo 10.30), poter far venire o meno la mia fidanzata su in casa (non vogliono prendersi responsabilità, dicono.) o addirittura il tempo in cui posso "svagarmi" (si parla di una sola ora al giorno). mi impediscono di avere contatti con i miei amici (quei pochi che ho, lontani da me)."

Posso chiederti che cosa fai tu per guadagnare quella libertà che desideri?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
"Posso chiederti che cosa fai tu per guadagnare quella libertà che desideri?"

Nonostante tutto, eseguo tutto ciò che mi viene chiesto di fare, tento di dare sempre il meglio di me e dimostro di non essere così incapace come credono, grazie alla media scolastica (negli ultimi anni era sempre tendente all'8, mai avuto voti inferiore al 7, quest anno 7.5) e le attività extrascolastiche (ho conseguito diversi esami di inglese, il più recente è il C2, superato con successo).
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