Rapporti con uomini - verginità

Buonasera,
Vi scrivo per esporre un problema di cui non ho mai parlato con nessuno anche per capire quale sia il modo migliore per affrontarlo.
Ho vissuto dai 5 ai 30 anni in un ambiente estremamente limitante sotto tutti i punti di vista compreso quello sessuale.
Praticamente era un argomento vietato... Non si potevano leggere romanzi, o guardare film dove si lasciava intendere ad un rapporto sessuale, anche se non venivano riprese direttamente le scene... la donna doveva avere un abbigliamento assolutamente casto: gonna assolutamente 10cm sotto il ginocchio e una scollatura che non lasciasse intravedere l'attaccatura del seno. Anche il trucco il massimo era acqua e sapone sicuramente non un rossetto rosso acceso, non bisognava essere in alcun modo provocanti per non essere "pietra d'inciampo" per gli uomini appartenenti allo stesso gruppo. Vietato innamorarsi prima di avere un'età adatta per il matrimonio (quindi niente prima cotta a scuola...) Vietato anche solo pensare al sesso, si commetteva già peccato... il risultato è che a 30 anni non ho mai avuto una relazione con l'altro sesso, mai dato il primo bacio, mai frequentato nessuno ed ovviamente nessun tipo di rapporto sessuale... finalmente sono riuscita ad uscire da questa situazione seppur a fatica ma adesso ho una grandissima difficoltà a rapportarmrapportarmi con gli uomini, a considerare me stessa come una donna che possa in qualche modo sedurre un uomo... cioè sono proprio ignorante sull' argomento. Diciamo che ho capito che i bambini non vengono portati dalla cicogna ma non ci vado molto lontano. Adesso sto affrontando un percorso con uno psicologo per risolvere anche i numerosi altri problemi che questa situazione mi ha creato, ma questo è un argomento che non riesco ad affrontare, non so proprio come parlarne ed è vero che sicuramente ci sono altre priorità ma il tempo passa... ed anche questo aspetto mi sta mettendo seriamente a disagio. Cosa posso fare? E' possibile che una volta ripristinati gli altri traumi si risolva automaticamente anche questo? Grazie
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

l'indicazione corretta che Le possiamo fornire è di avere maggiore fiducia e confidenza con il Suo Psicologo, parlando con lui anche di sesso.
D'altra parte, Lei ci va apposta per risolvere i problemi, no?
E questo problema legato alla sessualità e al rapporto con il maschile non si risolve "automaticamente"..


Non si creda una "mosca bianca", sono molte le situazioni simili,
ognuna per motivi specifici,
di cui quello educativo è il principale.

Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Utente,
concordando pienamente con il suggeirmento della dott.ssa Brunialti, le allego una lettura che spero possa offrirle ulteriori spunti di riflessione:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2433-ho-un-disturbo-sessuale-ma-mi-vergogno-a-parlarne.html

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Utente
Utente
Buongiorno,
Vi ringrazio per le risposte.
Ho letto l'articolo suggerito ed in effetti il problema è proprio questo.
So perfettamente che la cosa migliore sarebbe quella di parlarne con lo psicologo che già mi sta seguendo ma non so proprio come fare... nel senso che partendo dal presupposto che mi è stato insegnato (non dai miei genitori, ma da altre figure di riferimento della mia infanzia) ad allontanare qualunque desiderio in tutti i campi o qualunque pensiero di tipo sessuale, anche solo capire come funziona, non so veramente come affrontare l'argomento, non so come parlarne e all' imbarazzo dell' argomento si aggiunge anche proprio una sensazione di ignoranza.... cioè ci sono ragazzine della metà dei miei anni che sicuramente sono molto più "avanti" di me in questo campo... mi rendo conto che prima o poi sarà una difficoltà da affrontare insieme a tutte le altre, anche per considerare me stessa come donna.... ma non so veramente come cominciare e come approcciare all'argomento...
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597


Si dia un tempo ragionevole di attesa
prendendo con se stessa l'impegno che,
scaduto il quale,
ne parlerà con lo Psicologo.

Sarà in imbarazzo i primi cinque minuti e poi non più.

La parte informativa la può completare anche in Internet,
scegliendo siti certificati di specialisti delle varie branche (medici e psicologi)
e non forum dove ognuno (qualsiasi) dice la sua parlando della propria esperienza come fosse un sapere universale, creando così confusione e disinformazione.
Anche qui a Medicitalia può reperire dei "Minforma" e delle "News" molto documentati e puntuali sulle tematiche della sessualità.

Saluti cordiali.





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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

già nei consulti precedenti, i Colleghi Le hanno suggerito di discutere di tutte le Sue perplessità in terapia, perché questo servizio può certamente orientare l'Utenza, ma non rispondere alle Sue domande specifiche.

A me, tuttavia, sorprende un aspetto di questa terapia: Lei ha iniziato la terapia lo scorso dicembre, ma non è mai riuscita a parlare di questi aspetti relazionali e sessuali con il terapeuta.
Ma il terapeuta non Le ha mai domandato nulla a riguardo?

Secondo Lei come sta procedendo questa terapia? Si fida del curante? c'è una buona alleanza terapeutica? Se sì, come mai chiede spesso agli psicologi di Medicitalia?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Vi ringrazio per le risposte.
Rispondo alla dott.ssa Pileci... è un po' complicato, non so se riesco a spiegarmi bene... Vengo da una situazione molto difficile da cui sono uscita distrutta e soprattutto senza una mia struttura personale, (ho sempre eseguito ordini, mi sono comportata sempre compre un automa. Mi si diceva cosa fare ed io eseguivo nella maniera più perfetta possibile perché anche i giudizi, sempre negativi non mancavano.) Adesso con lo psicologo sto cercando di iniziare a rivolgere l'attenzione a me stessa per la prima volta nella mia vita e probabilmente la sfera sessuale è l'ultimo dei miei problemi anche se mi sto rendendo conto che anche questo mi crea dei disagi. Con lui mi trovo bene, sto imparando ad avere fiducia perché finora gli altri mi hanno sempre ferita profondamente. La prima cosa che mi ha detto è che con lui ero in un ambiente dove non venivo giudicata, dove ero libera di fare e dire quello che volevo e che pensavo, parole e concetti del tutto nuovi per me, che mi hanno mandata in crisi. Mi rendo conto di avere bisogno di questo percorso ed ho una paura folle di fare qualcosa di male che possa rovinare tutto... Mi rivolgo a voi, non perché non mi fidi di lui, ma mi serve per tranquillizzati e prendere coraggio, per avere un po' di sicurezza in più... se espongo un problema a voi e mi dite di parlarne con lui apertamente mi sento poi più tranquilla di farlo, immagino che non succeda nulla e che non ho nulla da temere... forse è un po' egoistico, non lo so, mi serve solo per prendere sicurezza e una forza che ho paura di non avere. Posso solo scusarmi se il mio rivolgermi a voi crea dei problemi e cercherò di limitarmi.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

Non è che
"... il mio rivolgermi a voi crea dei problemi e cercherò di limitarmi. .."
non ci crea problemi affatti.

Potrebbe crearne a Lei,
ove il "doppio canale" interferisse con la Sua terapia di persona; questa è la nostra "raccomandazione".

Se siamo riuscite ad essere incoraggianti nell'invogliarLa a perlerne col Suo terapeuta,
abbiamo raggiunto - noi e Lei - un biettivo produttivo.

Saluti cordiali.
[#8]
Utente
Utente
Grazie,
No assolutamente non è che chiedo a voi per non parlarne con il mio psicologo... finora ho sempre detto anche a lui quello che ho scritto a voi... tranne questo argomento, su cui mi blocco un po' per disagio, imbarazzo e un po' perché ho talmente tante cose da affrontare che forse questa è la meno urgente.
Il problema è che fondamentalmente sono sola, sto male e non ho nessuno a cui rivolgermi e questo è un periodo particolarmente difficile (tipo ieri che ho avuto una crisi di pianto che mi è durata quasi un'ora). Parlarne durante le sedute mi è utile, anzi direi essenziale, ma purtroppo sono solo 50 minuti a settimana , ed a volte entro in crisi, sento di non farcela e quindi scrivo qui, come sul diario. È un modo per avere supporto in quel momento, raccogliere un po' di forza e cercare di fare ordine nella testa. Ma so perfettamente che questo non potrà mai sostituire il rapporto diretto con lui e non ho nessuna intenzione di farlo.
Spero solo che prima o poi passerà.