Disturbi del pensiero: esoterismo, ossessioni, istrionia, e problemi relazionali
Gent.mi,
il problema che vorrei esporre è piuttosto complesso, nonchè scivoloso, ma provo ugualmente a chiedere aiuto.
Parlare di esoterismo, o di disturbi del pensiero, è per me un un disagio, poichè ritengo di vivere questa anomala e ormai insopportabile situazione con i miei genitori, dunque considerandomi vittima di persone con problemi riguardanti la personalità.
Sono cosciente del fatto, che rischio di sembrare come una persona con manie di persecuzione e ossessioni, come se fossi io quello che dovrebbe curare certi disagi. Di sicuro, essendo cresciuto con i miei genitori, credo di aver sviluppato uno stress psicologico ed emotivo e problemi relazionali, ma in seguito a dei consulti specialistici, da diverso tempo riconosco che questi problemi sono una conseguenza dei disturbi della personalità che presentano i miei genitori.
Espongo brevemente i comportamenti dei miei genitori nei miei confronti, e perchè vorrei che iniziassero una psicoterapia, riconoscendo il loro problema, senza proiettarlo continuamente su qualcun altro.
- Lo sguardo sul cibo: di recente, ho notato che mio padre, vuole ad ogni modo, osservarmi mentre sto per mangiare qualsiasi cosa, puntando gli occhi sul momento in cui io sto iniziando ad imboccare il cibo, anche se non mi trovo vicino a lui, fa di tutto per spostarsi, e mettersi di fronte al sottoscritto per osservare la mia azione, o non riuscendo, per osservare almeno il cibo, fissandolo con uno sguardo molto serio.
Ho provato a rimanere in silenzio su quello che ho notato da circa 3 mesi, per capire se era solo una mia impressione, ma purtroppo non è così. L'attaccamento dei miei genitori sulle questione esoteriche, vi è sempre stato: mio padre è legato al gioco d'azzardo e ha un rapporto con il denaro purtroppo non molto sano, mia madre ha sempre nominato il demonio in vari discorsi, insistendo molto su questo termine, ed è una persona piuttosto labile. Entrambi hanno sempre avuto comportamenti altalenanti in cui l'isteria non è mai mancata. A mio avviso, forse sarebbe più corretto parlare di istrionia. Negli anni, hanno già avuto a che fare con psicoterapeuti, insieme a mia sorella, con cui ora non hanno quasi più un rapporto, ma nonostante varie sedute, i problemi relazionali con i soliti attacchi "morali" a noi figli, esistono ancora, perchè da quello che ho capito, mio padre non ha mai voluto attuare seriamente i consigli degli specialisti.
- Lo sguardo sui numeri e sui soldi: mio padre, ha spesso provato, con varie scuse, di farmi osservare dei numeri, o di farmeli dire con domande banali ma a trabocchetto (a che ora esci, quante persone c'erano, ecc.,ecc. nonostante le risposte già le conoscesse). Lo stesso atteggiamento lo ha con le banconote, provando a farsi cambiare dei soldi in momenti inappropriati (laurea, compleanno, funerali, ecc.ecc.).
In presenza di uno specialista, come fare a spronarli per parlare delle loro ossessioni?, è possibile che si convincano che dovrebbero curarsi?
Grazie
il problema che vorrei esporre è piuttosto complesso, nonchè scivoloso, ma provo ugualmente a chiedere aiuto.
Parlare di esoterismo, o di disturbi del pensiero, è per me un un disagio, poichè ritengo di vivere questa anomala e ormai insopportabile situazione con i miei genitori, dunque considerandomi vittima di persone con problemi riguardanti la personalità.
Sono cosciente del fatto, che rischio di sembrare come una persona con manie di persecuzione e ossessioni, come se fossi io quello che dovrebbe curare certi disagi. Di sicuro, essendo cresciuto con i miei genitori, credo di aver sviluppato uno stress psicologico ed emotivo e problemi relazionali, ma in seguito a dei consulti specialistici, da diverso tempo riconosco che questi problemi sono una conseguenza dei disturbi della personalità che presentano i miei genitori.
Espongo brevemente i comportamenti dei miei genitori nei miei confronti, e perchè vorrei che iniziassero una psicoterapia, riconoscendo il loro problema, senza proiettarlo continuamente su qualcun altro.
- Lo sguardo sul cibo: di recente, ho notato che mio padre, vuole ad ogni modo, osservarmi mentre sto per mangiare qualsiasi cosa, puntando gli occhi sul momento in cui io sto iniziando ad imboccare il cibo, anche se non mi trovo vicino a lui, fa di tutto per spostarsi, e mettersi di fronte al sottoscritto per osservare la mia azione, o non riuscendo, per osservare almeno il cibo, fissandolo con uno sguardo molto serio.
Ho provato a rimanere in silenzio su quello che ho notato da circa 3 mesi, per capire se era solo una mia impressione, ma purtroppo non è così. L'attaccamento dei miei genitori sulle questione esoteriche, vi è sempre stato: mio padre è legato al gioco d'azzardo e ha un rapporto con il denaro purtroppo non molto sano, mia madre ha sempre nominato il demonio in vari discorsi, insistendo molto su questo termine, ed è una persona piuttosto labile. Entrambi hanno sempre avuto comportamenti altalenanti in cui l'isteria non è mai mancata. A mio avviso, forse sarebbe più corretto parlare di istrionia. Negli anni, hanno già avuto a che fare con psicoterapeuti, insieme a mia sorella, con cui ora non hanno quasi più un rapporto, ma nonostante varie sedute, i problemi relazionali con i soliti attacchi "morali" a noi figli, esistono ancora, perchè da quello che ho capito, mio padre non ha mai voluto attuare seriamente i consigli degli specialisti.
- Lo sguardo sui numeri e sui soldi: mio padre, ha spesso provato, con varie scuse, di farmi osservare dei numeri, o di farmeli dire con domande banali ma a trabocchetto (a che ora esci, quante persone c'erano, ecc.,ecc. nonostante le risposte già le conoscesse). Lo stesso atteggiamento lo ha con le banconote, provando a farsi cambiare dei soldi in momenti inappropriati (laurea, compleanno, funerali, ecc.ecc.).
In presenza di uno specialista, come fare a spronarli per parlare delle loro ossessioni?, è possibile che si convincano che dovrebbero curarsi?
Grazie
[#1]
Gentile utente,
Lei vive ancora con i Suoi genitori?
Come mai? Studia? Lavora?
Lei ci chiede come far sì che i Suoi genitori chiedano aiuto.
Ma hanno fatto questa esperienza non traendone - da quanto Lei dice - molta utilità. E dunque perchè insistere?
D'latra parte convincere qualcuno che non lo ritiene necessario
a farsi curare
è un'impresa improba, come potrà leggere qui:
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/276895-come-convincere-qualcuno-a-farsi-aiutare.html
Saluti cordiali.
Lei vive ancora con i Suoi genitori?
Come mai? Studia? Lavora?
Lei ci chiede come far sì che i Suoi genitori chiedano aiuto.
Ma hanno fatto questa esperienza non traendone - da quanto Lei dice - molta utilità. E dunque perchè insistere?
D'latra parte convincere qualcuno che non lo ritiene necessario
a farsi curare
è un'impresa improba, come potrà leggere qui:
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/276895-come-convincere-qualcuno-a-farsi-aiutare.html
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Gen.ma dott.ssa Brunialti,
grazie per la tempestiva risposta.
Sì, io vivo ancora con i miei genitori, o meglio, sono tornato a vivere con loro, dopo gli anni trascorsi fuori quando studiavo all'università, anni in cui nonostante il mio impegno a studiare e lavorare, loro, pur sovvenzionandomi nel necessario, hanno fatto di tutto per farmi venire i sensi di colpa, con ragionamenti, paragoni, ed un linguaggio che hanno sempre sfociato nella perversione.
Qualsiasi cosa io faccia, per loro potrebbe essere diversa da quello che è, facendomi sentire inadatto, sfortunato, oppure quando riesco a raggiungere un traguardo, fin troppo fortunato, o complice di qualche raggiro che mi abbia portato a quel traguardo.
Avere a che fare con loro, pur essendo economicamente indipendente, è sempre un problema, perchè riescono a tirar fuori da me una sorta di compassione nei loro riguardi, manipolando la dimensione affettiva che esiste in ogni famiglia, in un modo molto complicato da spiegare. Anche gli sguardi, c'entrano in tutto questo.
Attualmente, non riesco a trovare una stabilità dal punto di vista lavorativo, ma anche relazionale, e non solo perchè ogni giorni non vi sono grandi occasioni, ma soprattutto perchè cresciuto con i miei genitori, e sopportando il loro atteggiamento, il loro comportamento, la fiducia in me stesso e negli altri, viene meno in ogni contesto.
Che loro alludano ad un mio coinvolgimento sessuale con persone che incontro per lavoro, non credo sia un comportamento da ritenere sopportabile, sano e molto comune. Eppure, il sesso e la realizzazione del sè, sono due argomenti esistenziali che loro, nel rapporto con me, hanno riempito sempre di dubbi, incertezze, sensi di colpa.
Sto provando con fatica, ad andare via da casa, ma come le ho detto prima, la paura che loro possano distruggere ogi cosa che io costruisco, è tanta. Anche telefonicamente, è insopportabile ascoltare una loro conversazione ambigua in cui con qualsiasi scusa, mi chiedono dei numeri, o fanno allusioni a sfondo sessuale.
Vorrei invece che loro due, si rendessero conto che i loro difetti, pur facendo male agli altri, e non a loro stessi, dovrebbero curarseli.
Secondo lei, in che modo affrontare il problema del pensiero esoterico senza cadere nei falsi pregiudizi, o nelle proiezioni su di me di ipotetiche manie di persecuzione?.
grazie per la tempestiva risposta.
Sì, io vivo ancora con i miei genitori, o meglio, sono tornato a vivere con loro, dopo gli anni trascorsi fuori quando studiavo all'università, anni in cui nonostante il mio impegno a studiare e lavorare, loro, pur sovvenzionandomi nel necessario, hanno fatto di tutto per farmi venire i sensi di colpa, con ragionamenti, paragoni, ed un linguaggio che hanno sempre sfociato nella perversione.
Qualsiasi cosa io faccia, per loro potrebbe essere diversa da quello che è, facendomi sentire inadatto, sfortunato, oppure quando riesco a raggiungere un traguardo, fin troppo fortunato, o complice di qualche raggiro che mi abbia portato a quel traguardo.
Avere a che fare con loro, pur essendo economicamente indipendente, è sempre un problema, perchè riescono a tirar fuori da me una sorta di compassione nei loro riguardi, manipolando la dimensione affettiva che esiste in ogni famiglia, in un modo molto complicato da spiegare. Anche gli sguardi, c'entrano in tutto questo.
Attualmente, non riesco a trovare una stabilità dal punto di vista lavorativo, ma anche relazionale, e non solo perchè ogni giorni non vi sono grandi occasioni, ma soprattutto perchè cresciuto con i miei genitori, e sopportando il loro atteggiamento, il loro comportamento, la fiducia in me stesso e negli altri, viene meno in ogni contesto.
Che loro alludano ad un mio coinvolgimento sessuale con persone che incontro per lavoro, non credo sia un comportamento da ritenere sopportabile, sano e molto comune. Eppure, il sesso e la realizzazione del sè, sono due argomenti esistenziali che loro, nel rapporto con me, hanno riempito sempre di dubbi, incertezze, sensi di colpa.
Sto provando con fatica, ad andare via da casa, ma come le ho detto prima, la paura che loro possano distruggere ogi cosa che io costruisco, è tanta. Anche telefonicamente, è insopportabile ascoltare una loro conversazione ambigua in cui con qualsiasi scusa, mi chiedono dei numeri, o fanno allusioni a sfondo sessuale.
Vorrei invece che loro due, si rendessero conto che i loro difetti, pur facendo male agli altri, e non a loro stessi, dovrebbero curarseli.
Secondo lei, in che modo affrontare il problema del pensiero esoterico senza cadere nei falsi pregiudizi, o nelle proiezioni su di me di ipotetiche manie di persecuzione?.
[#3]
All'ultima domanda non so rispondere
il pensiero esoterico non riguarda la psicologia.
Per quanto riguarda Lei,
uscire dalla casa genitoriale è sano e proficuo potenzialmente.
Se però ha il loro "occhi interiorizzati",
che anche a distanza La giudicano,
faccia ricorso di persona ad uno/a Psicologo/a,
senza attendere oltre.
Rispetto al desiderio:
"..Vorrei invece che loro due, si rendessero conto che i loro difetti, pur facendo male agli altri, e non a loro stessi, dovrebbero curarseli. .."
non è in Suo petere trasformarlo in realtà.
Saluti cordiali.
il pensiero esoterico non riguarda la psicologia.
Per quanto riguarda Lei,
uscire dalla casa genitoriale è sano e proficuo potenzialmente.
Se però ha il loro "occhi interiorizzati",
che anche a distanza La giudicano,
faccia ricorso di persona ad uno/a Psicologo/a,
senza attendere oltre.
Rispetto al desiderio:
"..Vorrei invece che loro due, si rendessero conto che i loro difetti, pur facendo male agli altri, e non a loro stessi, dovrebbero curarseli. .."
non è in Suo petere trasformarlo in realtà.
Saluti cordiali.
[#4]
Utente
Salve Dott.ssa,
posso chiederle a cosa appartiene il pensiero esoterico?, se non alla psicologia, mi piacerebbe capire come suggerire loro un aiuto, che indirettamente è anche un aiuto per me stesso.
Capisco benissimo il suo parere, e me lo aspettavo, infatti la mia paura in tutto questo, è sempre quella di sentirmi dire, che devo essere io a curarmi, e non loro, purtroppo...
posso chiederle a cosa appartiene il pensiero esoterico?, se non alla psicologia, mi piacerebbe capire come suggerire loro un aiuto, che indirettamente è anche un aiuto per me stesso.
Capisco benissimo il suo parere, e me lo aspettavo, infatti la mia paura in tutto questo, è sempre quella di sentirmi dire, che devo essere io a curarmi, e non loro, purtroppo...
[#5]
Lei può occuparsi del "proprio" benessere,
e,
ove non riuscisse ad orientarsi verso una Sua serenità personale e autonomia di giudizio dai genitori,
può chiedere aiuto di persona ad uno/a Psicologo/a.
Loro hanno la loro vita
e probabilmente intendono mantenerla così.
Più di questo non è possibile online.
Saluti cordiali.
[#6]
Utente
Gent.ma dott.ssa Brunialti,
ho già fatto un percorso individuale con un bravo psicoterapeuta, e saltuariamente continuo ad avere dei colloqui.
Il mio percorso, con il percorso che dovrebbero intraprendere i miei genitori, sono due cose differenti, che ovvio, potrebbero anche incontrarsi.
Ma la richiesta del mio post su questo sito, era proprio il voler capire come far riconoscere ad una persona, in questo caso cara, a risolvere questi problemi, che io in prima persona vivo tutti i giorni, perchè proiettati su di me, e non solo.
Le avevo chiesto, a quale branca di studi appartiene il pensiero esoterico, perchè Lei mi ha risposto che non riguarda la psicologia.
Nel mio caso, può sembrare eccessivo, ma purtroppo, credo di ritrovarmi in una situazione, in cui soltanto due persone, coniugi e miei genitori, rappresentano una sorta di "setta", intesa in senso laico.
Ho sentito parlare di psico-sette, sette magico-esoteriche, che se non erro, si distanziano dall'evocazione diretta del satanismo, ma si basano su suggestioni, manipolazione e controllo mentale, con tutti i perversi comportamenti che vi possono derivare.
Due coniugi che intendono portare avanti i rapporti familiari con una filosofia destrutturata come hanno fatto i miei genitori, credo possano definirsi una "setta", dando loro il beneficio del dubbio, che forse lo hanno in modo incosciente (ma io credo, che siano incoscienti fino ad un certo punto.)
A chi posso parlare di persona di questi problemi?.
Pur avendo provato in tanti modi di convincerli a non coinvolgermi nelle loro manipolazioni, purtroppo giorno dopo giorno, il loro comportamento (o meglio atteggiamento) è sempre uguale, e sembra quasi una sorta di istinto molto forte destinato a perseguitare se non me, una prossima "vittima".
ho già fatto un percorso individuale con un bravo psicoterapeuta, e saltuariamente continuo ad avere dei colloqui.
Il mio percorso, con il percorso che dovrebbero intraprendere i miei genitori, sono due cose differenti, che ovvio, potrebbero anche incontrarsi.
Ma la richiesta del mio post su questo sito, era proprio il voler capire come far riconoscere ad una persona, in questo caso cara, a risolvere questi problemi, che io in prima persona vivo tutti i giorni, perchè proiettati su di me, e non solo.
Le avevo chiesto, a quale branca di studi appartiene il pensiero esoterico, perchè Lei mi ha risposto che non riguarda la psicologia.
Nel mio caso, può sembrare eccessivo, ma purtroppo, credo di ritrovarmi in una situazione, in cui soltanto due persone, coniugi e miei genitori, rappresentano una sorta di "setta", intesa in senso laico.
Ho sentito parlare di psico-sette, sette magico-esoteriche, che se non erro, si distanziano dall'evocazione diretta del satanismo, ma si basano su suggestioni, manipolazione e controllo mentale, con tutti i perversi comportamenti che vi possono derivare.
Due coniugi che intendono portare avanti i rapporti familiari con una filosofia destrutturata come hanno fatto i miei genitori, credo possano definirsi una "setta", dando loro il beneficio del dubbio, che forse lo hanno in modo incosciente (ma io credo, che siano incoscienti fino ad un certo punto.)
A chi posso parlare di persona di questi problemi?.
Pur avendo provato in tanti modi di convincerli a non coinvolgermi nelle loro manipolazioni, purtroppo giorno dopo giorno, il loro comportamento (o meglio atteggiamento) è sempre uguale, e sembra quasi una sorta di istinto molto forte destinato a perseguitare se non me, una prossima "vittima".
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 5.4k visite dal 28/04/2017.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.