Di 24 anni ed è da quando sono piccola che soffro di ansia perenne
Salve dottori sono una ragazza di 24 anni ed è da quando sono piccola che soffro di ansia PERENNE. Anche se sembra banale da raccontare tutto comincia dall' asilo a partire diciamo dal distacco con mia madre. Ero l unica bambina che piangeva per 5 per di fila fino a quando mia madre non ritornava a prendermi. Poi alle elementari il primo giorno di scuola è stato disastroso. Mia cugina che ha la stessa mia età è stata messa in una classe diversa dalla mia. Ed ecco il mio primo ricordò di panico totale. Ho fatto un casino purché mia madre mi cambiasse di classe perché volevo qualcuno accanto. Mia madre è sempre rimasta delusa da questo mio comportamento e non l ha mai accettato. Se devo parlare del rapporto con mia madre devo dire che è disastroso. Mia madre è ottusa chiusa e mi sembra che non è mai soddisfatta degli sforzi che faccio per aiutarla ad esempio in casa e pretende da me e basta. Siamo 5 figli lavora solo mio padre e io sono la più grande sfortunatamente. Mia madre mi ha sempre fatto pesare questo perché mi ha identificato sempre come la responsabile di tutto. Della pulizia della casa, del sapersi rapportare con gli altri, dei risultati all' università ecc. Inoltre fin dall' infanzia mi ha sempre paragonato ad altre persone. Ad esempio diceva che mia cugina non doveva essere meglio di me nello studio ora all' università di è fissata con una ragazza che si è già laureata e io se tutto va bene mi Laureo a luglio. Immaginate la sua non accettazione nei confronti di questa situazione. Ttto questo mi fa sentire molto depressa ma non credo sia solo questo il punto della situazione. Alle medie la svolta nel senso più negativo possibile del termine. Ero una ragazza in prima media perfetta studiavo serenamente e non ero nemmeno in classe con mia cugina perché mia madre riuscì a convincermi ad andare sola in classe. Poi in seconda media inizia il mio calvario. Ho il mio primo attacco di panico mentre leggevo in classe ad alta voce. Il cuore sembrava uscisse dalla maglietta la voce e i muscoli tremavano insomma non mi riconoscevo piu. Da la ho iniziato a isolarsi sempre più fino a quando non sono rimasta completamente sola. Non ho mai avuto amiche solo relazioni amorose. Ora sono fidanzata da 4 anni con un ragazzo da cui credo di essere dipendente perché se non lo vedo per un giorno mi sento male. E mia madre mi rimprovera perché sono sempre a casa sua. Mio padre è passivo ed è sempre stato assente tranne economicamente. Mi sento sola e depressa la mia vita sembra che non ha più senso. Mi preoccupo eccessivamente per tutto. Soprattutto per il giudizio degli altri e dei miei. Vorrei uscire da questa situazione.sono andata da una psicologa che mi disse che ho una sindrome ansioadepressiva ma non mi è servita la terapia sono sempre la stessa. Come si può uscire da questa situazione?grazie anticipatamente
[#1]
Gentile ragazza,
che tipo di psicoterapia hai fatto?
La psicoterapeuta ti ha forse prescritto qualcosa da fare tra una seduta e l'altra? Se sì, che cosa?
Hai interrotto tu la terapia o era d'accordo anche la terapeuta?
che tipo di psicoterapia hai fatto?
La psicoterapeuta ti ha forse prescritto qualcosa da fare tra una seduta e l'altra? Se sì, che cosa?
Hai interrotto tu la terapia o era d'accordo anche la terapeuta?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Non so dottoressa come si chiama questa terapia. La terapeuta mi ha detto di trovare delle passioni degli hobby e di dedicarmi a quelli oltre che fare solo i miei doveri. E di dire ai miei ciò che penso di loro. Sinceramente io non riesco a fare entrambe le cose mi manca proprio la volontà....mi sento sempre stanca e apatica e non c'è niente che mi interessa più di tanto.. Di mettermi in una situazione ancora più sgradevole con i miei non ci penso proprio perchè non voglio sentire altre prediche da parte loro....l'unica cosa che mi interessa è andare a casa del mio ragazzo. Ma la terapeuta mi ha detto che non dobbiamo stare sempre attaccati e che io non mi devo aggrappare a lui e di prendermi i miei spazi. Ma sinceramente ogni volta che mi prendo i miei spazi è una tragedia perchè rimango sola tra me e me e mi sento in un vuoto terribile e mi sento soprattutto sola..questa sensazione di solitudine si presenta anche quando sono in compagnia di altre persone ma meno accentuata...infatti per non sentirmi sola esco sempre con il mio ragazzo e i suoi amici..mi meraviglio anche io di me stessa perchè fino a qualche tempo fa non riuscivo a dire una parola con gli altri. Ora invece pur di non stare sola faccio di tutto. Poi ogni volta che devo aprire un libro dell'università per studiare tremo tutta ho la tachicardia e mi viene la nausea e una specie di sonnolenza.. non so perchè ho un'ansia folle che non mi fa concentrare per niente sullo studio...e poi appena leggo il primo paragrafo sono già stanca...sembro su un altro pianeta....se lo sapesse mia madre non oso immaginare come la prenderebbe... il fatto che ho ansia in questi ultimi esami mi sta facendo esaurire. Vorrei risolvere tutto questo. Almeno il fatto della concentrazione nello studio. La laurea sembra un piccolo spiraglio di speranza per trovare un lavoro decente e rifarsi una vita. Comunque io non sono più andata dalla psicologa..dovevo andare la scorsa settimana ma mi sono decisa di non andare..ero troppo giù..poi ultimamente non riuscivo più a parlare con la terapeuta..lei mi faceva domande ma io non riuscivo a esprimermi tranne con si no non lo so o forse...
[#3]
Gentile utente,
Lei qui ci parla della psicoterapia,
interrotta unilateralmente tra l'altro,
ma non ci dice se sta proseguendo con i farmaci che l'anno scorso aveva iniziato ad assumere.
Spiace che abbia smesso con la Psicologa,
è proprio quando ci si sente giù il momento di andare...
L'abbinamento di psicoterapia e terapia farmacologica è altamente indicata, soprattutto per le forme prolungate e resistenti:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html
Saluti cordiali.
Lei qui ci parla della psicoterapia,
interrotta unilateralmente tra l'altro,
ma non ci dice se sta proseguendo con i farmaci che l'anno scorso aveva iniziato ad assumere.
Spiace che abbia smesso con la Psicologa,
è proprio quando ci si sente giù il momento di andare...
L'abbinamento di psicoterapia e terapia farmacologica è altamente indicata, soprattutto per le forme prolungate e resistenti:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.6k visite dal 25/04/2017.
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