Scarsa autostima, ansia, mancanza di obiettivi
Buongiorno,
ho 24 anni e sento di non avere un obiettivo realistico nella mia vita.
Vivo a Milano con il mio compagno da due anni ormai. Con lui è sempre andato tutto bene, forse un po' piatta come vita di coppia ma ormai stiamo insieme da tanti anni e credo di essermi rassegnato alla monotonia e al sesso una volta alla settimana. Mi va bene? ni, me lo faccio bastare perché lo amo. La mia vita lavorativa è più complicata: ho studiato per fare l'attore e sono riuscito a fare una buona gavetta quando abitavo in un'altra città ma trasferendomi con il mio ragazzo, persi la maggior parte dei contatti che avevo. Pensavo di trovare terreno fertile a Milano e invece niente, riuscivo a trovare solamente porte chiuse. Un anno fa quindi, quando mi proposero un lavoro da commesso accettai immediatamente e misi da parte il mio sogno. Qui cominciarono i casini dentro la mia testa. Non riuscivo a lavorare in santa pace, lo stress era arrivato ai limiti, non perché non fossi bravo, sono sempre stato bravo con il pubblico ma non vedevo la ragione di alzarmi ogni mattina.
Accettai quel lavoro perché mi sentivo in colpa nei confronti dei miei genitori che continuavano a darmi i soldi necessari a realizzare il mio sogno. Nel frattempo il mio ragazzo rinunciò temporaneamente ai suoi di sogni e decise di accettare un lavoro ben pagato in un altro settore,mettendomi nella condizione di sentirmi in difetto anche nei suoi confronti che si sentiva cresciuto mentre io mi sentivo un ragazzino illuso e in ritardo coi tempi. Tuttavia non ce la feci a continuare e passai un altro paio di mesi a contemplare il nulla e aspettando una chiamata da qualcuno. Nel frattempo vedevo i miei vecchi amici che mi ero lasciato alle spalle fare carriera e diventare famosi, chi più o chi meno e chi non diventava famoso aveva trovato un qualcosa che non comprendesse fare il commesso in un negozio che lo rendesse felice. Mi sentivo l'unico in difetto e così accettai un altro lavoro da commesso, molto ben pagato e con un ruolo autoritario. Non resistetti un mese ed ebbi un'epifania: sarei dovuto tornare a chiedere provini a destra e sinistra e così feci, e all'inizio andò bene, non so perché ma trovai un sacco di casting e quasi fui preso per una pubblicità importante ma questa ricchezza di opportunità durò poco. Sono mesi ormai che non riesco a trovare un casting valido e passo le giornate davanti alla playstation.
In tutto questo sono diventato dipendente dal porno online e ho insicurezze su qualsiasi cosa riguardi il mio aspetto.
Sento perennemente un mal di stomaco da senso di colpa che non sembra andarsene e mi sento un fallito. Non riesco a reagire da mesi, mi sento impedito nelle situazioni sociali più semplici, evito di conoscere nuove persone e nonostante il mio orgoglio esca preponderante ogni tanto la maggior parte delle volte uso battute per umiliarmi in pubblico della serie "Io sono l'eterno disoccupato attore fallito".
Cosa devo fare? come mi devo comportare?
Grazie
ho 24 anni e sento di non avere un obiettivo realistico nella mia vita.
Vivo a Milano con il mio compagno da due anni ormai. Con lui è sempre andato tutto bene, forse un po' piatta come vita di coppia ma ormai stiamo insieme da tanti anni e credo di essermi rassegnato alla monotonia e al sesso una volta alla settimana. Mi va bene? ni, me lo faccio bastare perché lo amo. La mia vita lavorativa è più complicata: ho studiato per fare l'attore e sono riuscito a fare una buona gavetta quando abitavo in un'altra città ma trasferendomi con il mio ragazzo, persi la maggior parte dei contatti che avevo. Pensavo di trovare terreno fertile a Milano e invece niente, riuscivo a trovare solamente porte chiuse. Un anno fa quindi, quando mi proposero un lavoro da commesso accettai immediatamente e misi da parte il mio sogno. Qui cominciarono i casini dentro la mia testa. Non riuscivo a lavorare in santa pace, lo stress era arrivato ai limiti, non perché non fossi bravo, sono sempre stato bravo con il pubblico ma non vedevo la ragione di alzarmi ogni mattina.
Accettai quel lavoro perché mi sentivo in colpa nei confronti dei miei genitori che continuavano a darmi i soldi necessari a realizzare il mio sogno. Nel frattempo il mio ragazzo rinunciò temporaneamente ai suoi di sogni e decise di accettare un lavoro ben pagato in un altro settore,mettendomi nella condizione di sentirmi in difetto anche nei suoi confronti che si sentiva cresciuto mentre io mi sentivo un ragazzino illuso e in ritardo coi tempi. Tuttavia non ce la feci a continuare e passai un altro paio di mesi a contemplare il nulla e aspettando una chiamata da qualcuno. Nel frattempo vedevo i miei vecchi amici che mi ero lasciato alle spalle fare carriera e diventare famosi, chi più o chi meno e chi non diventava famoso aveva trovato un qualcosa che non comprendesse fare il commesso in un negozio che lo rendesse felice. Mi sentivo l'unico in difetto e così accettai un altro lavoro da commesso, molto ben pagato e con un ruolo autoritario. Non resistetti un mese ed ebbi un'epifania: sarei dovuto tornare a chiedere provini a destra e sinistra e così feci, e all'inizio andò bene, non so perché ma trovai un sacco di casting e quasi fui preso per una pubblicità importante ma questa ricchezza di opportunità durò poco. Sono mesi ormai che non riesco a trovare un casting valido e passo le giornate davanti alla playstation.
In tutto questo sono diventato dipendente dal porno online e ho insicurezze su qualsiasi cosa riguardi il mio aspetto.
Sento perennemente un mal di stomaco da senso di colpa che non sembra andarsene e mi sento un fallito. Non riesco a reagire da mesi, mi sento impedito nelle situazioni sociali più semplici, evito di conoscere nuove persone e nonostante il mio orgoglio esca preponderante ogni tanto la maggior parte delle volte uso battute per umiliarmi in pubblico della serie "Io sono l'eterno disoccupato attore fallito".
Cosa devo fare? come mi devo comportare?
Grazie
[#1]
Sembra che la tua vita ruoti e sia imperniata attorno alla preoccupazione di dover essere bravo, dover raggiungere il successo. E inevitabilmente, quando si hanno aspettative alte, è facile deludersi.
Se fosse così saresti in buona compagnia. Una delle idee più contrabbandate, oggi, è che per poter farsi chiamare esseri umani degni di questo nome si *deve* avere successo. Ma ci si scorda di considerare due cose importanti: 1) ognuno definisce il successo a proprio modo; e lo si può ridefinire; 2) per definizione, non tutti possono avere "successo", non tutti possono essere ricchi, non tutti possono essere belli. Sono fenomeni statistici, c'è chi sta sulla cima della curva (pochi) e poi tutti gli altri.
Perciò forse nel tuo caso si tratta di difficoltà a stabilire aspettative più realistiche, oppure a reinventarsi, oppure entrambe le cose. E sembra essere presente anche una difficoltà a relazionarsi con le persone, che certo non aiuta, in nessun campo professionale.
Se fosse così saresti in buona compagnia. Una delle idee più contrabbandate, oggi, è che per poter farsi chiamare esseri umani degni di questo nome si *deve* avere successo. Ma ci si scorda di considerare due cose importanti: 1) ognuno definisce il successo a proprio modo; e lo si può ridefinire; 2) per definizione, non tutti possono avere "successo", non tutti possono essere ricchi, non tutti possono essere belli. Sono fenomeni statistici, c'è chi sta sulla cima della curva (pochi) e poi tutti gli altri.
Perciò forse nel tuo caso si tratta di difficoltà a stabilire aspettative più realistiche, oppure a reinventarsi, oppure entrambe le cose. E sembra essere presente anche una difficoltà a relazionarsi con le persone, che certo non aiuta, in nessun campo professionale.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Grazie per la risposta dottore, ma per quanto abbia ben delineato quello che è il problema di base della società in cui viviamo non mi ha detto niente che non mi fosse già ben chiaro, senza offesa.
Purtroppo sono ben consapevole della percentuale di persone che hanno successo rispetto a quelle che non ne hanno e mi va bene così. Il mio problema è diverso, le soddisfazioni che voglio ottenere non sono così tanto in alto. Sono obiettivi che ho già realizzato in gran parte in passato, è la mia percezione che me le fa sembrare irraggiungibili non la mia logica.
Il problema sta qui: io non voglio accontentarmi di un lavoro mediocre che non mi piaccia, per farle un esempio, Lei non si è accontentato ed è diventato un medico perché evidentemente aveva tutte le carte in regola per potercela fare.
Esattamente come ho tutte le carte in regola anche io.
Non per fare il classista ma l'idea di passare tutta la vita a vendere vestiti mi fa venire voglia di spararmi, quella vita non va bene per me.
Penso che la via della rassegnazione sia la via per una vita di serie B.
Forse quello che non ho lasciato intendere nella mia esposizione è che non sono uno dei tanti che ci provano ma non ce la fanno perché non sono bravi. In passato ho avuto tantissimi riscontri positivi e la mia insicurezza non riguarda la mia competenza del settore o meno quanto il fatto di non riuscire a cogliere le varie opportunità che mi capitano. Come ha detto giustamente lei ho dei problemi a relazionarmi con le persone, mentre parlo con persone che ritengo "superiori" o "i successo" mi sento sempre in soggezione, che siano amici o meno. Non riesco a chiedere o ad accettare aiuto dai miei amici del settore che hanno avuto successo perché ho troppa paura di fallire e di deludere le loro aspettative e/o di dovere dare loro qualcosa in cambio. E quindi mi sento bloccato e privo di sbocchi.
Purtroppo sono ben consapevole della percentuale di persone che hanno successo rispetto a quelle che non ne hanno e mi va bene così. Il mio problema è diverso, le soddisfazioni che voglio ottenere non sono così tanto in alto. Sono obiettivi che ho già realizzato in gran parte in passato, è la mia percezione che me le fa sembrare irraggiungibili non la mia logica.
Il problema sta qui: io non voglio accontentarmi di un lavoro mediocre che non mi piaccia, per farle un esempio, Lei non si è accontentato ed è diventato un medico perché evidentemente aveva tutte le carte in regola per potercela fare.
Esattamente come ho tutte le carte in regola anche io.
Non per fare il classista ma l'idea di passare tutta la vita a vendere vestiti mi fa venire voglia di spararmi, quella vita non va bene per me.
Penso che la via della rassegnazione sia la via per una vita di serie B.
Forse quello che non ho lasciato intendere nella mia esposizione è che non sono uno dei tanti che ci provano ma non ce la fanno perché non sono bravi. In passato ho avuto tantissimi riscontri positivi e la mia insicurezza non riguarda la mia competenza del settore o meno quanto il fatto di non riuscire a cogliere le varie opportunità che mi capitano. Come ha detto giustamente lei ho dei problemi a relazionarmi con le persone, mentre parlo con persone che ritengo "superiori" o "i successo" mi sento sempre in soggezione, che siano amici o meno. Non riesco a chiedere o ad accettare aiuto dai miei amici del settore che hanno avuto successo perché ho troppa paura di fallire e di deludere le loro aspettative e/o di dovere dare loro qualcosa in cambio. E quindi mi sento bloccato e privo di sbocchi.
[#3]
>>> non mi ha detto niente che non mi fosse già ben chiaro, senza offesa
>>>
Bene, ma se ti ha fatto leggermente irritare sentirtelo ripetere, forse non ti è così chiaro come dici.
Oppure ti è fin troppo chiaro e magari le tue aspettative sono davvero realistiche. Ma siccome non riesci a raggiungerle, questo ti fa arrabbiare. E sarebbe comprensibile.
La dipendenza da videopornografia e/o videogiochi sono segnali di solito abbastanza attendibili che la persona ha grosse difficoltà a procurarsi piacere nella vita reale. Non solo di tipo sessuale.
Nel tuo caso ciò potrebbe consistere in un'incapacità a relazionarti con le persone che ti ostacola anche sul lavoro, paura di fallire e una rigidità di fondo che ti fanno restare chiuso nel tuo guscio. Rendendoti difficile persino chiedere aiuto. Anche se a volte può essere difficile stabilire il limite fra paura degli altri e senso di superiorità nei confronti degli altri. Ma il risultato è lo stesso: l'isolamento.
Non vedo molte alternative oltre a suggerirti di consultare un collega di persona. Se il problema è la chiusura, purtroppo non c'è aiuto online che possa risolvertelo.
>>>
Bene, ma se ti ha fatto leggermente irritare sentirtelo ripetere, forse non ti è così chiaro come dici.
Oppure ti è fin troppo chiaro e magari le tue aspettative sono davvero realistiche. Ma siccome non riesci a raggiungerle, questo ti fa arrabbiare. E sarebbe comprensibile.
La dipendenza da videopornografia e/o videogiochi sono segnali di solito abbastanza attendibili che la persona ha grosse difficoltà a procurarsi piacere nella vita reale. Non solo di tipo sessuale.
Nel tuo caso ciò potrebbe consistere in un'incapacità a relazionarti con le persone che ti ostacola anche sul lavoro, paura di fallire e una rigidità di fondo che ti fanno restare chiuso nel tuo guscio. Rendendoti difficile persino chiedere aiuto. Anche se a volte può essere difficile stabilire il limite fra paura degli altri e senso di superiorità nei confronti degli altri. Ma il risultato è lo stesso: l'isolamento.
Non vedo molte alternative oltre a suggerirti di consultare un collega di persona. Se il problema è la chiusura, purtroppo non c'è aiuto online che possa risolvertelo.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 8.7k visite dal 21/04/2017.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.