I soggetti ansiosi hanno terribilmente terrore dei sintomi
Salve la domanda sembra sin troppo banale....
Come mai tutti i soggetti ansiosi hanno terribilmente terrore dei sintomi di ansia acuta e panico pur sapendo che non si rischia nulla?
Da 5 anni ormai ci convivo e ogni volta è come se fosse la prima.....
[#1]
Perché l'ansioso è intanto un timoroso e quindi si circonda di persone che possono permettergli una certa protezione e tranquillità.
Inoltre, l'ansioso non è molto abile a leggere correttamente i sintomi di uno stato ansioso, pertanto ne è molto spaventato.
Cordiali saluti,
Inoltre, l'ansioso non è molto abile a leggere correttamente i sintomi di uno stato ansioso, pertanto ne è molto spaventato.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile Utente,
chi ha sperimentato momenti di intenso malessere provocato dall'ansia ne è naturalmente impaurito e teme che tali momenti si ripropongano di nuovo.
Questo accade con qualsiasi brutta esperienza, se ci pensa bene.
Banalmente, per fare un esempio, chi ha avuto un'indigestione mangiando un certo alimento non vi si accosterà più serenamente, pur sapendo che nella peggiore delle ipotesi potrà stare male, ma non morire.
La stessa cosa accade con l'ansia e gli attacchi di panico: chi ha sperimentato momenti molto brutti a causa dell'ansia teme naturalmente di trovarsi di nuovo in quella stessa situazione pur sapendo - sul piano razionale - che non vi è pericolo di morte.
La sensazione di essere sul punto di morire che compare nel corso dell'attacco di panico è però reale e lascia spesso un segno indelebile in chi l'ha provata.
Ci vuole raccontare qualcosa in più di sé e della sua storia?
chi ha sperimentato momenti di intenso malessere provocato dall'ansia ne è naturalmente impaurito e teme che tali momenti si ripropongano di nuovo.
Questo accade con qualsiasi brutta esperienza, se ci pensa bene.
Banalmente, per fare un esempio, chi ha avuto un'indigestione mangiando un certo alimento non vi si accosterà più serenamente, pur sapendo che nella peggiore delle ipotesi potrà stare male, ma non morire.
La stessa cosa accade con l'ansia e gli attacchi di panico: chi ha sperimentato momenti molto brutti a causa dell'ansia teme naturalmente di trovarsi di nuovo in quella stessa situazione pur sapendo - sul piano razionale - che non vi è pericolo di morte.
La sensazione di essere sul punto di morire che compare nel corso dell'attacco di panico è però reale e lascia spesso un segno indelebile in chi l'ha provata.
Ci vuole raccontare qualcosa in più di sé e della sua storia?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Ex utente
Non sempre....
Nel mio caso specifico, dopo anni di psicoterapia senza successo sul problema, L ansia e il panico è comparso nel momento in cui nel corso degli anni avevo sviluppato la certezza di non provare nessun timore è insicurezza nella vita privata e lavorativa.Ora invece L ansia mi rende insicuro quasi su tutto....
Certo la paura per le malattie è sempre stata una mia caratteristica.....
Nel mio caso specifico, dopo anni di psicoterapia senza successo sul problema, L ansia e il panico è comparso nel momento in cui nel corso degli anni avevo sviluppato la certezza di non provare nessun timore è insicurezza nella vita privata e lavorativa.Ora invece L ansia mi rende insicuro quasi su tutto....
Certo la paura per le malattie è sempre stata una mia caratteristica.....
[#5]
Ex utente
È stata non lo è più dopo quasi 3 anni. Più che altro di tipo analitico scovando sul passato e lutto familiari in giovane età, training autogeno senA successo. Un espeeienza sicuramente che mi arricchito ma non ha risolto il problema principale quindi i farmaci sono quelli che in questo momento aiutano di più seguito da specialisti.
[#9]
Ex utente
La sintomatologia negli anni è cambiata, curato inizialmente per attacco di panico e poi ad oggi per ansia generalizzata, non ho ancora raggiunto la tranquillità voluta.
Avevo anche iniziato la terapia breve strategica di Nardone ma troppo paradossale che mal si addice al mio carattere e quindi abbandonata.
Avevo anche iniziato la terapia breve strategica di Nardone ma troppo paradossale che mal si addice al mio carattere e quindi abbandonata.
[#12]
In effetti, tornando alla Sua domanda inziale, è indispensabile imparare a "leggere" correttamente la sintomatologia e a comportarsi di conseguenza.
In linea generale, nei disturbi d'ansia non è necessario andare a scavare nel passato del pz alla ricerca di cause che potrebbero aver determinato l'attuale disagio; molto spesso il problema è nelle convinzioni del pz e nelle strategie disfunzionali che il pz stesso tenta di mettere in atto per cercare di tenere a bada il problema. In questo modo, infatti, il pz non fa altro che peggiorare la situazione. Quindi bisogna lavorare sulle convinzioni e sul riconoscimento delle emozioni, in modo da leggerle bene e non spaventarsi.
Cordiali saluti,
In linea generale, nei disturbi d'ansia non è necessario andare a scavare nel passato del pz alla ricerca di cause che potrebbero aver determinato l'attuale disagio; molto spesso il problema è nelle convinzioni del pz e nelle strategie disfunzionali che il pz stesso tenta di mettere in atto per cercare di tenere a bada il problema. In questo modo, infatti, il pz non fa altro che peggiorare la situazione. Quindi bisogna lavorare sulle convinzioni e sul riconoscimento delle emozioni, in modo da leggerle bene e non spaventarsi.
Cordiali saluti,
[#13]
Non tutti i casi sono uguali e molte volte le terapie (tutte, senza eccezione) non durano poco perché le cause dei problemi risalgono a decenni prima (come il lutto al quale accenna) e la personalità si è strutturata nel tempo "attorno" ad esse.
Magari lei ha interrotto prematuramente la terapia, magari la frequenza delle sedute era troppo scarsa, magari quello psicoterapeuta non era giusto per lei.
Da quanto dice suppongo che abbia già all'epoca consultato più di uno psicologo, dal momento che risulta difficile pensare che nel corso di una psicoterapia che lei definisce "analitica" le sia stato insegnato il Training Autogeno.
Anche riguardo a quest'ultimo, se i problemi sono radicati e risalenti a decenni prima non fa miracoli, ma se è eseguito correttamente e quotidianamente (almeno 2 volte al giorno, meglio 3) dà in genere buoni risultati non certo sulle cause, ma almeno sulle conseguenze (i sintomi).
Francamente le suggerirei di scegliere la psicoterapia che preferisce e di portarla avanti per tutto il tempo necessario e con la frequenza necessaria, se è quello che occorre ora e la via farmacologica non le sta dando risultati soddisfacenti.
Se fosse stato aiutato da piccolo (mi riferisco sempre al lutto, non sapendo altro di lei) ora non sarebbe a questo punto, ma bisogna fare i conti con quella che è la realtà di oggi.
Magari lei ha interrotto prematuramente la terapia, magari la frequenza delle sedute era troppo scarsa, magari quello psicoterapeuta non era giusto per lei.
Da quanto dice suppongo che abbia già all'epoca consultato più di uno psicologo, dal momento che risulta difficile pensare che nel corso di una psicoterapia che lei definisce "analitica" le sia stato insegnato il Training Autogeno.
Anche riguardo a quest'ultimo, se i problemi sono radicati e risalenti a decenni prima non fa miracoli, ma se è eseguito correttamente e quotidianamente (almeno 2 volte al giorno, meglio 3) dà in genere buoni risultati non certo sulle cause, ma almeno sulle conseguenze (i sintomi).
Francamente le suggerirei di scegliere la psicoterapia che preferisce e di portarla avanti per tutto il tempo necessario e con la frequenza necessaria, se è quello che occorre ora e la via farmacologica non le sta dando risultati soddisfacenti.
Se fosse stato aiutato da piccolo (mi riferisco sempre al lutto, non sapendo altro di lei) ora non sarebbe a questo punto, ma bisogna fare i conti con quella che è la realtà di oggi.
[#14]
Ex utente
Quello che ho potuto apprendere in questi anni è il modo in cui ci poniamo le domande sui disturbi psicosomatici.
Tralasciando L infanzia, la vera domanda è: cosa mi vuole comunicare il panico e L ansia?
Sicuramente qualcosa di me che non viene espressa pienamente.
Su quello ci lavoro da anni ormai con buoni risultati sono cambiato tanto in meglio grazie alla psicoterapia e alle cure.Sono sempre stato un tipo ansioso ma ormAi da anni la valvola dell ansia è incontrollabile.
Il vero problema sono i sintomi....spaventosi.se non accetti la paura dei sintomi ansiosi la paura cresce. Ma ad oggi non ci riesco.A primo accenno cado nello sconforto e mi abbatto.
Da sempre perfezionista sull alimentazione , sport, ECC.. ma oggi sono diventato più insicuro del mio corpo non riesco a fare una corsa per paura della tachicardia.
Tralasciando L infanzia, la vera domanda è: cosa mi vuole comunicare il panico e L ansia?
Sicuramente qualcosa di me che non viene espressa pienamente.
Su quello ci lavoro da anni ormai con buoni risultati sono cambiato tanto in meglio grazie alla psicoterapia e alle cure.Sono sempre stato un tipo ansioso ma ormAi da anni la valvola dell ansia è incontrollabile.
Il vero problema sono i sintomi....spaventosi.se non accetti la paura dei sintomi ansiosi la paura cresce. Ma ad oggi non ci riesco.A primo accenno cado nello sconforto e mi abbatto.
Da sempre perfezionista sull alimentazione , sport, ECC.. ma oggi sono diventato più insicuro del mio corpo non riesco a fare una corsa per paura della tachicardia.
Questo consulto ha ricevuto 15 risposte e 4.4k visite dal 19/04/2017.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.