Difficile rapporto con i genitori
Gentili dottori, sto facendo un grande lavoro su me stessa...sto cercando di migliorarmi nelle mie insicurezze, cerco di non rimuginare. Queste mie insicurezze mi hanno divorata nel momento in cui tutta una serie di problemi uno assommato all'altro mi hanno afflitta nella sfera più personale: famiglia, amore. Non ho retto più. Sono passata letteralmente da figlia perfetta che era in regola con gli esami e a cui mancava poco per finire l'università a quella che aveva perso completamente la concentrazione, rimuginava su tutto.. aveva perso letteralmente il controllo della situazione. I miei hanno pensato di aiutarmi dicendomi cose cattive per spronarmi e invece hanno ottenuto l'effetto contrario ossia le mie insicurezze e concentrazione diminuivano sempre di più. Pur con qualche difficoltà nell'accettarlo sono andata a chiedere aiuto ad una psicologa e da qualche mese sto reagendo bene, pian piano riacquisto la mia serenità è noto che riesco a tenere la concentrazione di un tempo. Il vero problema è mio padre che sebbene sappia che ci soffro per questo blocco universitario, che mi sono rinchiusa in casa per studiare senza riuscire ad aver esiti positivi per la mancata concentrazione, che mi sono colpevolizzata etc etc... continua a martoriarmi. Quando qualcuno chiede come sono con gli esami come è successo ieri al telefono ..ha riposto con un tono assurdo, quasi facendo intendere che io sia fallita... e ha pure detto dei miei problemi a parenti come replica o giustificazione a tutto ciò. Sono riuscita a mantenere il controllo delle mie emozioni anche giorni fa o settimane fa quando continuava a chiedermi come andasse lo studio o mi faceva pressione ma ieri davvero sono sbottata. Sono davvero disperata, anche perché pur stando casomai fuori casa tutto il giorno per non vederlo...in giornate di festa come ieri che era Pasqua di certo devo essere a casa e può succedere di tutto. Ho davvero paura del mondo in questo momento e ho paura di venir ferita..non so più cosa fare! Essendo sotto pressione riesco a gestire le eventuali pressioni esterne ma quando si tratta dei genitori la questione è ben diversa.
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Cara Utente,
come mai sta scrivendo a noi, che non la conosciamo, se è già seguita di persona da mesi da una nostra collega?
Cosa le dice la sua psicologa su quello che sta succedendo?
come mai sta scrivendo a noi, che non la conosciamo, se è già seguita di persona da mesi da una nostra collega?
Cosa le dice la sua psicologa su quello che sta succedendo?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
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Utente
Gentile Dr.ssa Massaro, avevo già parlato con la psicologa di questa situazione riguardante sopratutto mio padre che mi faceva pressioni e mi aveva consigliato di dire esplicitamente ai miei genitori come mi sentissi e che di chieder loro di evitare certi comportamenti che mi fanno stare male. Mia madre ha capito ma mio padre no.. già settimane fa ero riuscita a mantenere la serenità nonostante dopo l'ennesima volta lui avesse fatto pressione ma ieri non ci sono riuscita. La psicologa mi ha detto che essendo stata tanto ferita ora mi sto ristabilendo ma che è un momento in cui sono fragile e che le ricadute possono esserci. Ho evitato appositamente contatti praticamene con il mondo per non esser turbata o ferita da nulla eppure.... è avvilente mi creda. Ho chiesto questo consulto perché ho un esame a brevissimo e la psicologa non riuscirò a vederla prima di settimana prossima
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E' molto difficile dirle qualcosa di utile senza conoscerla.
Sta già mettendo in pratica quello che è l'unico consiglio che le avrei potuto dare, cioè di andare a studiare altrove, limitando i contatti con suo padre, per restare più tranquilla.
Forse lui reagisce così perchè è stato cresciuto in questo modo e ha avuto questo comportamento solo adesso perchè prima lei non ha mai dato pensieri nè problemi:
"Sono passata letteralmente da figlia perfetta che era in regola con gli esami e a cui mancava poco per finire l'università a quella che aveva perso completamente la concentrazione, rimuginava su tutto.. aveva perso letteralmente il controllo della situazione".
Magari anche sua madre è stata cresciuta così, ma è stata in grado di rendersi conto che non è insultando i figli che si ottiene di spronarli.
Può indagare su questo e chiedere a suo padre se anche lui veniva insultato per spronarlo a fare quello che doveva, e come si sentiva in quei momenti.
Sta già mettendo in pratica quello che è l'unico consiglio che le avrei potuto dare, cioè di andare a studiare altrove, limitando i contatti con suo padre, per restare più tranquilla.
Forse lui reagisce così perchè è stato cresciuto in questo modo e ha avuto questo comportamento solo adesso perchè prima lei non ha mai dato pensieri nè problemi:
"Sono passata letteralmente da figlia perfetta che era in regola con gli esami e a cui mancava poco per finire l'università a quella che aveva perso completamente la concentrazione, rimuginava su tutto.. aveva perso letteralmente il controllo della situazione".
Magari anche sua madre è stata cresciuta così, ma è stata in grado di rendersi conto che non è insultando i figli che si ottiene di spronarli.
Può indagare su questo e chiedere a suo padre se anche lui veniva insultato per spronarlo a fare quello che doveva, e come si sentiva in quei momenti.
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Utente
Gentile dottoressa si ho indagato a fondo sulla storia familiare dei miei genitori ed entrambi provengono da contesti difficili. Mia madre è sempre stata svalutata e mio padre pure, mia nonna ( paterna) lo insultava verbalmente siccome all'epoca non trovava lavoro mentre il fratello( mio zio) aveva trovato subito. Lui sta facendo lo stesso con me, glielo dico ma sembra non capire. Mi promette che non mi farà pressioni ma poi alla prima occasione mi rinfaccia tutto ed io inevitabilmente crollo e non riesco a non rimuginare su tutto, mi sembra quasi di dovermi sempre giustificare in tutto sebbene abbiano visto con i loro occhi in che condizioni ero e sono.
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Utente
Glielo ho chiesto giusto ieri, è ben conscio del fatto di aver avuto una situazione familiare difficile, ne soffriva e piangeva davanti a mia madre...ma davvero sembra non capire. Ieri ha fatto notare che LUI nonostante tutto è riuscito comunque ad avere una vita normale, a realizzarsi... quindi come a far intendere che certi pesi devo portarli pure io. Lavorando con la psicologa che mi segue ho capito che diversi schemi comportamentali es perfezionismo, confronto con gli altri mi son stati trasmessi da mio padre. Io sto cercando di distanziarmene...ieri gli ho fatto notare questo ma davvero sembra non ammetterlo!! Non ammette di voler primeggiare in tutto, di non accettermi per quella che sono adesso..non più perfetta.
È come parlare ad un muro.
La ringrazio per la sua repentina risposta, sono ben conoscia dei limiti di un consulto online ma sono davvero scoraggiata al momento e non sapevo a chi rivolgermi ora come ora
È come parlare ad un muro.
La ringrazio per la sua repentina risposta, sono ben conoscia dei limiti di un consulto online ma sono davvero scoraggiata al momento e non sapevo a chi rivolgermi ora come ora
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 1.9k visite dal 17/04/2017.
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