Difficoltà personali
Buonasera,
sono una studentessa universitaria di 22 anni.
Mi trovo in un periodo un po' particolare, in quanto dovrei essere vicina alla fine della laurea triennale ma mi mancano parecchi esami e questo mi fa sentire un completo fallimento.
A ciò si somma il fatto che sono in Erasmus per svolgere il tirocinio finale e scrivere la tesi e questa situazione mi mette ancora più ansia, nonostante l'esperienza che sto vivendo sia davvero molto importante per me.
Principalmente ho delle grosse difficoltà per quanto riguarda la mia autostima, faccio fatica ad accettare il fatto che probabilmente perderò un anno per finire tutti gli esami, anche se ho avuto dei problemi di salute che non mi hanno permesso di stare effettivamente al passo durante le sessioni.
Il fatto che la mia autostima sia bassissima comporta anche periodi di solitudine, ansia, nervosismo e ogni tanto anche parecchia tristezza.
Di solito tendo a non esternare questi problemi per evitare di fare preoccupare la mia famiglia, dato che sono persone abbastanza severe e non voglio deluderle.
Non riesco ad affrontare questo periodo perché ho perso molta fiducia in me stessa, non riesco a concentrarmi e non riesco a portare a termine un obbiettivo fino alla fine perché mi arrendo molto prima.
Non so davvero come uscirne.
Ringrazio per l'attenzione e per la disponibilità.
sono una studentessa universitaria di 22 anni.
Mi trovo in un periodo un po' particolare, in quanto dovrei essere vicina alla fine della laurea triennale ma mi mancano parecchi esami e questo mi fa sentire un completo fallimento.
A ciò si somma il fatto che sono in Erasmus per svolgere il tirocinio finale e scrivere la tesi e questa situazione mi mette ancora più ansia, nonostante l'esperienza che sto vivendo sia davvero molto importante per me.
Principalmente ho delle grosse difficoltà per quanto riguarda la mia autostima, faccio fatica ad accettare il fatto che probabilmente perderò un anno per finire tutti gli esami, anche se ho avuto dei problemi di salute che non mi hanno permesso di stare effettivamente al passo durante le sessioni.
Il fatto che la mia autostima sia bassissima comporta anche periodi di solitudine, ansia, nervosismo e ogni tanto anche parecchia tristezza.
Di solito tendo a non esternare questi problemi per evitare di fare preoccupare la mia famiglia, dato che sono persone abbastanza severe e non voglio deluderle.
Non riesco ad affrontare questo periodo perché ho perso molta fiducia in me stessa, non riesco a concentrarmi e non riesco a portare a termine un obbiettivo fino alla fine perché mi arrendo molto prima.
Non so davvero come uscirne.
Ringrazio per l'attenzione e per la disponibilità.
[#1]
Gentile ragazza,
è possibile aumentare l'autostima e mi pare prioritario nel tuo caso, ma secondo me dovresti affrontare la problematica direttamente con uno psicologo psicoterapeuta.
Mentre ti occuperai della tua autostima e del tuo valore, che non dipende dagli esami che fai, allora potrai affrontare la vita con un atteggiamento diverso.
Hai provato a rivolgerti ad uno psicologo, magari in università?
è possibile aumentare l'autostima e mi pare prioritario nel tuo caso, ma secondo me dovresti affrontare la problematica direttamente con uno psicologo psicoterapeuta.
Mentre ti occuperai della tua autostima e del tuo valore, che non dipende dagli esami che fai, allora potrai affrontare la vita con un atteggiamento diverso.
Hai provato a rivolgerti ad uno psicologo, magari in università?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
Gentile Dottoressa Pileci,
La ringrazio molto per la Sua risposta.
Ho provato a parlare della mia situazione con una psicologa, ma ho abbandonato la terapia dopo poco in quanto continuavo ad essere profondamente convinta, purtroppo, del fatto che la mia felicità e la mia realizzazione dipendessero dagli esami universitari e non da altri fattori.
Il motivo per cui sono in un certo senso "paranoica" per la mia situazione universitaria è che al liceo ero davvero molto molto brava e me la cavavo davvero benissimo. Ora qualcosa è cambiato e prima di tutto è cambiato il mio atteggiamento nei confronti dello studio e di molte altre cose che fino a qualche anno fa mi avrebbero resa fiera di me stessa e che invece, attualmente, vedo come cose che è giusto fare, per l'età che ho o per altri motivi, ma non per soddisfazione.
Grazie per l'attenzione.
La ringrazio molto per la Sua risposta.
Ho provato a parlare della mia situazione con una psicologa, ma ho abbandonato la terapia dopo poco in quanto continuavo ad essere profondamente convinta, purtroppo, del fatto che la mia felicità e la mia realizzazione dipendessero dagli esami universitari e non da altri fattori.
Il motivo per cui sono in un certo senso "paranoica" per la mia situazione universitaria è che al liceo ero davvero molto molto brava e me la cavavo davvero benissimo. Ora qualcosa è cambiato e prima di tutto è cambiato il mio atteggiamento nei confronti dello studio e di molte altre cose che fino a qualche anno fa mi avrebbero resa fiera di me stessa e che invece, attualmente, vedo come cose che è giusto fare, per l'età che ho o per altri motivi, ma non per soddisfazione.
Grazie per l'attenzione.
[#3]
L'inghippo a mio avviso sta proprio nel ritenere che il valore personale sia nelle azioni o in ciò che si possiede: quando è così è sufficiente rimanere indietro con gli esami o perdere ciò che si ha per cadere in una profonda crisi.
Non si tratta di paranoia, ma crescendo si cambia e quindi viene rivista la scala delle cose importanti della vita. Non sto dicendo che lo studio non lo sia, ma se ci pensi essere molto brava a scuola è un modo per esprimere la propria competitività.
Ora tu hai avuto purtroppo dei problemi di salute e forse la competizione è in seconda battuta rispetto al passato, pur restando ancorata al desiderio di avere bei voti.
Dalle sedute con la psicologa che cos'altro era emerso?
Non si tratta di paranoia, ma crescendo si cambia e quindi viene rivista la scala delle cose importanti della vita. Non sto dicendo che lo studio non lo sia, ma se ci pensi essere molto brava a scuola è un modo per esprimere la propria competitività.
Ora tu hai avuto purtroppo dei problemi di salute e forse la competizione è in seconda battuta rispetto al passato, pur restando ancorata al desiderio di avere bei voti.
Dalle sedute con la psicologa che cos'altro era emerso?
[#4]
Ex utente
Gentile Dottoressa Pileci,
la Sua collega sosteneva che nonostante io cercassi di reagire a questa situazione, restavo perennemente ancorata all'idea di avere un certo successo (inteso come soddisfazione personale) in campo lavorativo. Successo che si può ottenere solamente tramite bei voti e carriera universitaria ottima, se non impeccabile, secondo la mia visione.
Grazie per l'attenzione.
la Sua collega sosteneva che nonostante io cercassi di reagire a questa situazione, restavo perennemente ancorata all'idea di avere un certo successo (inteso come soddisfazione personale) in campo lavorativo. Successo che si può ottenere solamente tramite bei voti e carriera universitaria ottima, se non impeccabile, secondo la mia visione.
Grazie per l'attenzione.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.2k visite dal 15/04/2017.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.