Reazione ad un lutto
Buongiorno, volevo chiedere un consulto riguardo una situazione che sto attraversando.
La scorsa settimana ho perso mia nonna di 90 anni a cui ero immensamente legata e con cui sono cresciuta nella stessa casa. Il nostro era un rapporto davvero speciale e per anni ho sofferto l'idea che un giorno sarebbe potuta mancare, ero iperprotettiva e ad ogni suo acciacco mi allarmavo.
Il mese scorso le è stato diagnosticata una malattia terminale che entro un mese l'avrebbe portata via.
La terra mi è caduta sotto i piedi e ho sofferto come non mai, ho pianto tanto e non mi sentivo capace di accettare la realtà. Lentamente poi ho razionalmente capito che non c'erano se o ma: a breve sarebbe morta.
Le sono così stata vicina durante l'ultima fase della sua vita, proprio come avevo fatto prima e l'ho vista perdere le capacità motorie e cognitive. L'ho vista anche soffrire, arrivando a chiedere che la sua sofferenza potesse finire presto. E la sua sofferenza è finita.
Ora mi trovo ad essere serena e a pensare a lei sorridendo, senza sentirne l'insopportabile macanza. Ho pianto, ma non esageratamente. Non sto soffrendo come avrei pensato, sto vivendo e programmando la mia vita e sono tornata alla mia routine che avevo parzialmente perso standole accanto, quasi sentendomi in colpa, perché non sto vivendo il lutto come dovrebbe essere vissuto e come avrei pensato di viverlo, cioè rimanendo devastata dalla sua perdita. Tutti mi dicono che il dolore arriverà, ma ancora non lo sento, e pensando a lei sorrido, ma non piango. Ma perché? Era la persona più importante per me, su di lei organizzavo la mia vita e a lei andavano tutte le mie preoccupazioni.
Non riesco a capacitarmi di questa reazione, non riesco a capire se qualcosa in me non vada, o se questa sia solamente una fase transitoria e a breve sarò realmente devastata come mi aspettavo di essere. Come dovrei comportarmi? Cosa dovrei provare? La mia reazione è così anormale?
Vi ringrazio in anticipo e saluto cordialmente!
La scorsa settimana ho perso mia nonna di 90 anni a cui ero immensamente legata e con cui sono cresciuta nella stessa casa. Il nostro era un rapporto davvero speciale e per anni ho sofferto l'idea che un giorno sarebbe potuta mancare, ero iperprotettiva e ad ogni suo acciacco mi allarmavo.
Il mese scorso le è stato diagnosticata una malattia terminale che entro un mese l'avrebbe portata via.
La terra mi è caduta sotto i piedi e ho sofferto come non mai, ho pianto tanto e non mi sentivo capace di accettare la realtà. Lentamente poi ho razionalmente capito che non c'erano se o ma: a breve sarebbe morta.
Le sono così stata vicina durante l'ultima fase della sua vita, proprio come avevo fatto prima e l'ho vista perdere le capacità motorie e cognitive. L'ho vista anche soffrire, arrivando a chiedere che la sua sofferenza potesse finire presto. E la sua sofferenza è finita.
Ora mi trovo ad essere serena e a pensare a lei sorridendo, senza sentirne l'insopportabile macanza. Ho pianto, ma non esageratamente. Non sto soffrendo come avrei pensato, sto vivendo e programmando la mia vita e sono tornata alla mia routine che avevo parzialmente perso standole accanto, quasi sentendomi in colpa, perché non sto vivendo il lutto come dovrebbe essere vissuto e come avrei pensato di viverlo, cioè rimanendo devastata dalla sua perdita. Tutti mi dicono che il dolore arriverà, ma ancora non lo sento, e pensando a lei sorrido, ma non piango. Ma perché? Era la persona più importante per me, su di lei organizzavo la mia vita e a lei andavano tutte le mie preoccupazioni.
Non riesco a capacitarmi di questa reazione, non riesco a capire se qualcosa in me non vada, o se questa sia solamente una fase transitoria e a breve sarò realmente devastata come mi aspettavo di essere. Come dovrei comportarmi? Cosa dovrei provare? La mia reazione è così anormale?
Vi ringrazio in anticipo e saluto cordialmente!
[#1]
Gentile signorina,
Non è assolutamente anormale ciò che le sta succedendo. Il lutto generalmente viene vissuto post-mortem ma questa non è una verità assoluta.
Lei è stata veramente in gamba a prendersi cura di sua nonna e starle vicino fino alla morte, nel modo in cui ha fatto.
Il lutto della perdita di sua nonna, lei lo ha già vissuto piangendo mentre e dopo la guardava soffrire.
"La terra mi è caduta sotto i piedi e ho sofferto come non mai, ho pianto tanto e non mi sentivo capace di accettare la realtà."
Questo è stato il suo lutto. La consapevolezza dolorosa della perdita emotiva e fisica che stava per accadere ed è accaduta.
Non si senta in colpa. Non c'è un modo giusto o sbagliato di vivere un lutto. Ognuno lo vive a suo modo.
Se poi le verrà da piangere o soffrire,lo faccia pure, ma nel momento in cui lei guardava sua nonna perdere le capacità cognitive e motorie, in quel momento, lei, ha compreso la realtà della vita e della morte. In quelli istanti lei ha sentito dolore. Questo è il suo lutto.
Le faccio le mie più sincere condoglianze.
Un caro saluto
in bocca al lupo per tutto!
Non è assolutamente anormale ciò che le sta succedendo. Il lutto generalmente viene vissuto post-mortem ma questa non è una verità assoluta.
Lei è stata veramente in gamba a prendersi cura di sua nonna e starle vicino fino alla morte, nel modo in cui ha fatto.
Il lutto della perdita di sua nonna, lei lo ha già vissuto piangendo mentre e dopo la guardava soffrire.
"La terra mi è caduta sotto i piedi e ho sofferto come non mai, ho pianto tanto e non mi sentivo capace di accettare la realtà."
Questo è stato il suo lutto. La consapevolezza dolorosa della perdita emotiva e fisica che stava per accadere ed è accaduta.
Non si senta in colpa. Non c'è un modo giusto o sbagliato di vivere un lutto. Ognuno lo vive a suo modo.
Se poi le verrà da piangere o soffrire,lo faccia pure, ma nel momento in cui lei guardava sua nonna perdere le capacità cognitive e motorie, in quel momento, lei, ha compreso la realtà della vita e della morte. In quelli istanti lei ha sentito dolore. Questo è il suo lutto.
Le faccio le mie più sincere condoglianze.
Un caro saluto
in bocca al lupo per tutto!
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
[#2]
Utente
Dottore, la ringrazio infinitamente per le sue parole che mi sono tanto di sollievo.
È il primo vero lutto che vivo e le mie reazioni mi hanno confusa. Il mio terrore è quello di trovarmi in una fase di shock o di negazione o pensare che il mio subconscio non voglia rendersi conto della perdita, e che quindi io stia reagendo come nulla fosse tornando alla mia vita, ma penso anche che il mese che ho vissuto non possa permettermi di negare il lutto, perché appunto l'ho vista spegnersi.
La ringrazio ancora di cuore e le auguro buona giornata!
È il primo vero lutto che vivo e le mie reazioni mi hanno confusa. Il mio terrore è quello di trovarmi in una fase di shock o di negazione o pensare che il mio subconscio non voglia rendersi conto della perdita, e che quindi io stia reagendo come nulla fosse tornando alla mia vita, ma penso anche che il mese che ho vissuto non possa permettermi di negare il lutto, perché appunto l'ho vista spegnersi.
La ringrazio ancora di cuore e le auguro buona giornata!
[#3]
Non stia a razionalizzare tanto, non le torna utile...
e poi... chi è che non è emotivamente "confuso" al primo lutto che vive? Lo siamo tutti.
Lei si è resa conto della perdita per il fatto stesso che lo scrive ;-)
Buona giornata a lei e molti auguri per la sua vita!
e poi... chi è che non è emotivamente "confuso" al primo lutto che vive? Lo siamo tutti.
Lei si è resa conto della perdita per il fatto stesso che lo scrive ;-)
Buona giornata a lei e molti auguri per la sua vita!
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.3k visite dal 10/04/2017.
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