Insonnia e malessere improvvisi
Salve. Sono un uomo di 21 anni.
Da un anno a questa parte soffro di improvvisi malesseri (senso di svenimento, a volte rigidità del collo, sensazione strana agli occhi e in genere malessere inspiegabile) e casi di insonnia (prevalentemente quando la mattina dopo devo svegliarmi a tutti i costi presto per far qualcosa di importante, come ad esempio un esame universitario).
Per quanto riguarda i malesseri improvvisi mi capitano principalmente quando sono da solo (sia letteralmente che inteso come "non con conoscenti") in treno, in aula o in genere in luoghi distanti da casa o da cui non posso andarmene; anche se a volte mi capita anche mentre sono tranquillo a casa. Ci sono situzioni in cui il malessere capita sempre (ad esempio almeno una volta a lezione accade) e quindi riesco già a presagire i sintomi. Il malessere spesso raggiunge picchi che mi spingono a voler scappare per paura di svenire (non sono mai svenuto in vita mia), e in genere dopo una mezz'ora passano. Durante i momenti di malessere un sollievo passegero é dato dal pensiero di una possibile soluzione nei casi peggiori, ad esempio pensare a chiamare il capotreno nel caso in cui stia troppo male in treno (cosa che in realtà non sono mai stato costretto a fare). Un'altro piccolo sollievo é dato dal chiamare qualche mio amico al telefono e parlarci. Non ho idea se siano veri e proprio attacchi di panico o semplici sintomi di ansia, anche perché in genere non ho paura prima che compaiano i primi sintomi (é appena appaiono che inizio a provarla), e non sono stressato. Vorrei capire se sembra abbastanza grave da rivolgersi a uno psicologo o se con degli accorgimenti posso eliminare questi inconvenienti.
Da un anno a questa parte soffro di improvvisi malesseri (senso di svenimento, a volte rigidità del collo, sensazione strana agli occhi e in genere malessere inspiegabile) e casi di insonnia (prevalentemente quando la mattina dopo devo svegliarmi a tutti i costi presto per far qualcosa di importante, come ad esempio un esame universitario).
Per quanto riguarda i malesseri improvvisi mi capitano principalmente quando sono da solo (sia letteralmente che inteso come "non con conoscenti") in treno, in aula o in genere in luoghi distanti da casa o da cui non posso andarmene; anche se a volte mi capita anche mentre sono tranquillo a casa. Ci sono situzioni in cui il malessere capita sempre (ad esempio almeno una volta a lezione accade) e quindi riesco già a presagire i sintomi. Il malessere spesso raggiunge picchi che mi spingono a voler scappare per paura di svenire (non sono mai svenuto in vita mia), e in genere dopo una mezz'ora passano. Durante i momenti di malessere un sollievo passegero é dato dal pensiero di una possibile soluzione nei casi peggiori, ad esempio pensare a chiamare il capotreno nel caso in cui stia troppo male in treno (cosa che in realtà non sono mai stato costretto a fare). Un'altro piccolo sollievo é dato dal chiamare qualche mio amico al telefono e parlarci. Non ho idea se siano veri e proprio attacchi di panico o semplici sintomi di ansia, anche perché in genere non ho paura prima che compaiano i primi sintomi (é appena appaiono che inizio a provarla), e non sono stressato. Vorrei capire se sembra abbastanza grave da rivolgersi a uno psicologo o se con degli accorgimenti posso eliminare questi inconvenienti.
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E' necessario rivolgersi ad uno psicologo di persona per capire di che cosa si tratta: l'attacco di panico ha caratteristiche ben precise e deve essere diagnosticato da uno psicologo psicoterapeuta.
Di solito, vista la Sua età, è possibile trattare queste problematiche in tempi stretti.
Cordiali saluti,
Di solito, vista la Sua età, è possibile trattare queste problematiche in tempi stretti.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.7k visite dal 09/04/2017.
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