Rapporto patologico

Salve dottori, vi scrivo perché sono 3 mesi che non riesco ad uscire da un rapporto che non è neanche iniziato. Premetto che sono fidanzata da 5 anni, relazione abbastanza problematica e con frequenti liti, che non ho mai voluto chiudere perchè innamorata. diversi mesi fa, stringo amicizia con un mio collega di università e tutto procede tranquillamente, abbiamo feeling ma tipico di persone che condividono un "lavoro". Ci vediamo anche per un caffè, ma a parte un mio sentirmi a disagio in quel momento (dopo 2 mesi ho capito il motivo) tutto procede come sempre, ci sentiamo qualche volta, ma nulla di che. Finché a gennaio,gli argomenti cominciano a diventare più profondi e ad un certo punto ci ritroviamo:ferite simili, entrambi figli unici e incompresi.Iniziamo a fantasticare, lui mi dice di non voler altre ragazze attorno e io quella che deve "scegliere" tra lui ed il mio ragazzo. Decido cosi di lasciare il mio ragazzo, ma dopo qualche giorno visto che era in arrivo la sua laurea e lui è d'accordo con me. Dopo esattamente due giorni, dopo poche ore da una nostra conversazione tranquilla, mi scrive e inizia a dare i numeri, mi fa una mezza scenata di gelosia, mi accusa di avere due piedi in una scarpe, mi dice che lui già non aveva messo in conto di legarsi a qualcuno, figuriamoci a qualcuno nella mia condizione e mi chiede tempo, fino al suo esame, 20 giorni dopo, mi dice di lasciarlo da solo. io gli chiedo spiegazioni, se è subentrata un'altra e lui dice di no. Passati questi giorni, di lui nemmeno l'ombra. Lo cerco io e gli chiedo queste sante spiegazioni, lui mi dice che mi avrebbe chiamata e niente, mi bidona due volte. Parla solo tramite chat ma di cavolate. Alla fine gli scrivo che per me poteva finire tutto li, senza neanche un incontro e lui mi scrive i motivi del suo allontanamento, la distanza tra i nostri paesi, il sentirsi oppresso da me e la situazione con il mio ragazzo che nel frattempo avevo lasciato e che gli avevo comunicato, ma lui si attaccava al fatto che ancora mi commentasse su fb e che avesse lo stato impegnato. Assurdo. poi al mio acconsentire alla chiusura mi chiama e mi dice che in realtà lui voleva comunicarmi queste cose, ma rimandarci ad un incontro, che gli piacevo, che lui è andato in psicoterapia per la ex, che ha problemi a casa per i genitori che sono divorziati ecc.. cosi ci vediamo dopo una settimana per parlare. Ovviamente, non parliamo assolutamente di noi, quasi all'istante mi bacia e andiamo vicini ad un rapporto sessuale, dopo parliamo di cavolate ma non di noi. Dopo,Di nuovo sono sempre io a cercarlo, lui mi risponde in modo simpatico ma niente più, nessuno accenno a noi,ogni volta che tento di allontanarmi mi riprende con qualche briciola, a volte di gelosia. Ho affrontato di nuovo io il tutto e lui afferma che entrambi ci siamo raffreddati e che non è vero che io gli sono andata dietro, cambia le carte in tavola e io sto impazzendo, non riesco a smettere di cercarlo e ho bloccato la mia vita.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

non c'è una domanda alla fine di questo racconto, ma vorrei porti io una domanda: se non PARLATE prima di agire, soprattutto per chiarire e per capire, come potete pensare di andare avanti? Come mai tu continui a cercare questa persona?

Attualmente con il tuo ragazzo hai proprio chiuso la storia?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Gentile dottoressa, la ringrazio per la risposta. Lui ha sempre cercato di deviare il discorso, e le uniche due volte che ci sono riuscita e volevo troncare, ha ritrattato tutto e mi ha di nuovo tirata a se'. Con il mio ragazzo la storia è in stand-by. Ieri poco dopo aver scritto qui, ho affrontato con lui la situazione di petto e dopo diversi suoi tentativi di deviare il discorso o di buttarla sull'ironico, ha ammesso che: non voleva troncare in modo traumatico, che sta in un periodo brutto della sua vita e che se ne è andato in crisi perché lui non si avvicina alla gente. Ha cambiato più volte versione, prima dice che ci siamo raffreddati entrambi, poi che è andato in crisi. Quando io poi mi sono arrabbiata e gli ho elencato tutte le volte in cui mi ha illusa e l'ho quasi offeso, mi ha detto che non ci sono giustificazioni, e che forse, lunedì potremmo vederci se viene nella mia città. Il punto è che lui continua ad illudermi, la sua poca chiarezza mi destabilizza e sono innamorata di lui, venderei l'anima al diavolo per averlo. E questo suo mandarmi messaggi contraddittori, spesso mi ha anche cercata quando sparivo, alimenta la mia illusione di averlo. Io ho bloccato la mia vita, non faccio altro che pensare a lui, a come mi sono sentita amata, all'inizio di tutto, ed è così forte da coprire il suo ignorarmi successivo.
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Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Mi sono accorta che dall'enfasi, ho omesso la domanda, il problema. Non riesco ad uscire da questa situazione, da quest'ambiguità, ad esempio dopo quella discussione lui ha continuato a scrivermi, prima per dirmi che per quanto avesse sbagliato e ne era consapevole non gli piace che il fatto che io lo stesso trattando come un estraneo o che gli abbia detto che per mia fortuna non mi ero "donata" a lui; e poi per parlare di varie cose, futili. Appena nota che io sono presente, si allontana. Dall'ultima discussione in cui mi ha detto che non voleva troncare bruscamente ma in modo graduale, mi ero convinta che dovevo farmene una ragione e andar via, ma il suo ricercarmi, il sentirsi quasi ferito dalle mie parole, dal fatto che volesse dirmele di persona se fosse venuto ( che poi non è potuto venire), è come se avessero riacceso l'illusione, la sensazione che lui si sia allontanato solo per paura di una storia, viste le sue esperienze passate, ma che forse potrei riuscire ad averlo. Ecco la mia domanda è questa: perché fa così e perché io non riesco a distaccarmi da questa persona.