Trasloco, agorafobia, panico
Buongiorno,
il mio nome è C. ed sono nei primi 30. Volevo cordialmente richiedere un parere riguardo la mia attuale condizione.
Sono molto consapevole di ciò che in passato mi ha portato a sviluppare un invalidante disturbo di panico quando avevo 21 anni, risoltosi con psicoterapia e tanta consapevolezza. L'ultimo triennio è stato piuttosto burrascoso dal punto di vista emotivo, con diversi traslochi nella mia vecchia zona di residenza, causa un incendio molto grave (non da me provocato), il termine della convivenza e relazione dell'epoca, la perdita del lavoro (nell'arco di tre mesi). Nel 2015 inizio una nuova relazione con un uomo molto più anziano di me col quale programmo (sinceramente forse un po' troppo avventatamente) una gravidanza. Lui cambia idea, diventa abusivo (più abuso di alcool) e mi rispedisce nella mia provincia di origine. Impossibilitata dalle condizioni economiche, sociali ed emotive nelle quali vivevo (madre gravemente invalida con psicosi e depressione maggiore e padre parkinsoniano) decido nella più totale disperazione di sottopormi ad un intervento di IVG, al cavallo del quale ho avuto pensieri di tipo suicidiario. Sono consapevole che la mia condizione attuale è in parte causata da questa decisione, presa dopo averci pensato a lungo e assolutamente contro ogni mio desiderio emotivo. Non riesco ancora a perdonarmi il gesto ma ho cercato di ripartire da quel momento.. Probabilmente ho cercato, e tutt'ora cerco in questi elementi una scusa per essermi sottoposta all'intervento.
Il punto è questo, oggi: mi sono trasferita a Lecco da 10 giorni a 300km da casa, insieme al mio attuale compagno. Da circa 4 mesi, ho smesso di fumare, mangiarmi le unghie (con una voracità tra l'altro impressionante), di consumare carne e sottoponendomi probabilmente a uno stress eccessivo. Tra il 2015 e il 2017 ho perso circa 30kg, riacquistandone 6 o 7 da quando ho smesso di fumare. Ho lavorato negli ultimi anni, intermittentemente, avendo brutte esperienze in ogni occasione (non sono stata pagata per il lavoro svolto regolarmente). La mia forza di volontà e inversamente proporzionale alla mia capacità di farmi rispettare e lascio che le persone dal carattere più deciso si aprofittino di me. Mi lamento a casa e tendo ad avere un carattere irascibile con i miei famigliari ma sono totalmente inetta nel far valere il più ridicolo dei miei diritti. Ora, come dicevo, vivo a Lecco e sto sperimentando nuovamente attacchi di ansia molto intensi (al limite del panico) ed il puro terrore di uscire di casa. So che non sono cardiopatica, solo fibromialgica (senza supporti farmacologici). Io mi chiedo, quali sono i passi che posso intraprendere per uscirne, questa volta, senza farmaci? Vedo la situazione veramente difficile da sola e sto causando un clima orribile in casa. Al momento non sarei in grado di lavorare. Esistono nella provincia di Lecco dei consultori ai quali rivolgermi? Ringrazio e mi scuso per essermi dilungata. Cordialità.
il mio nome è C. ed sono nei primi 30. Volevo cordialmente richiedere un parere riguardo la mia attuale condizione.
Sono molto consapevole di ciò che in passato mi ha portato a sviluppare un invalidante disturbo di panico quando avevo 21 anni, risoltosi con psicoterapia e tanta consapevolezza. L'ultimo triennio è stato piuttosto burrascoso dal punto di vista emotivo, con diversi traslochi nella mia vecchia zona di residenza, causa un incendio molto grave (non da me provocato), il termine della convivenza e relazione dell'epoca, la perdita del lavoro (nell'arco di tre mesi). Nel 2015 inizio una nuova relazione con un uomo molto più anziano di me col quale programmo (sinceramente forse un po' troppo avventatamente) una gravidanza. Lui cambia idea, diventa abusivo (più abuso di alcool) e mi rispedisce nella mia provincia di origine. Impossibilitata dalle condizioni economiche, sociali ed emotive nelle quali vivevo (madre gravemente invalida con psicosi e depressione maggiore e padre parkinsoniano) decido nella più totale disperazione di sottopormi ad un intervento di IVG, al cavallo del quale ho avuto pensieri di tipo suicidiario. Sono consapevole che la mia condizione attuale è in parte causata da questa decisione, presa dopo averci pensato a lungo e assolutamente contro ogni mio desiderio emotivo. Non riesco ancora a perdonarmi il gesto ma ho cercato di ripartire da quel momento.. Probabilmente ho cercato, e tutt'ora cerco in questi elementi una scusa per essermi sottoposta all'intervento.
Il punto è questo, oggi: mi sono trasferita a Lecco da 10 giorni a 300km da casa, insieme al mio attuale compagno. Da circa 4 mesi, ho smesso di fumare, mangiarmi le unghie (con una voracità tra l'altro impressionante), di consumare carne e sottoponendomi probabilmente a uno stress eccessivo. Tra il 2015 e il 2017 ho perso circa 30kg, riacquistandone 6 o 7 da quando ho smesso di fumare. Ho lavorato negli ultimi anni, intermittentemente, avendo brutte esperienze in ogni occasione (non sono stata pagata per il lavoro svolto regolarmente). La mia forza di volontà e inversamente proporzionale alla mia capacità di farmi rispettare e lascio che le persone dal carattere più deciso si aprofittino di me. Mi lamento a casa e tendo ad avere un carattere irascibile con i miei famigliari ma sono totalmente inetta nel far valere il più ridicolo dei miei diritti. Ora, come dicevo, vivo a Lecco e sto sperimentando nuovamente attacchi di ansia molto intensi (al limite del panico) ed il puro terrore di uscire di casa. So che non sono cardiopatica, solo fibromialgica (senza supporti farmacologici). Io mi chiedo, quali sono i passi che posso intraprendere per uscirne, questa volta, senza farmaci? Vedo la situazione veramente difficile da sola e sto causando un clima orribile in casa. Al momento non sarei in grado di lavorare. Esistono nella provincia di Lecco dei consultori ai quali rivolgermi? Ringrazio e mi scuso per essermi dilungata. Cordialità.
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Gentile utente,
C'è in Lei consapevolezza della complessità della situazione, pregressa e attuale, che ci descrive;
da cui la Sua richiesta, molto concreta, verso un percorso psicologico vis-à-vis:
"..Esistono nella provincia di Lecco dei consultori ai quali rivolgermi?.."
La risposta è SI'.
In quella sede potrà incontrare certamente uno/a Psicologo/a competente ed empatico/a.
Digitando questo link trova sedi ed orari di apertura.
http://www.orari-di-apertura.it/consultori-lecco.htm
Come Lei saprà, non occorre impegnativa del medico di base.
Se ritiene ci faccia sapere.
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Dottoressa Brunialti, La ringrazio molto per la sua celere ed utilissima risposta. In effetti avevo verificato la presenza sul territorio di consultori ma non ero riuscita a comprendere se potessero agire sul disagio psicologico e se fosse servita l'impegnativa del mio medico. Non ho ancora trasferito la residenza dal Trentino Alto Adige a qui.
Le auguro una buona serata di cuore.
Sono fiduciosa di trovare un servizio efficiente e cordiale come quello trovato qui.
Cordiali saluti.
Le auguro una buona serata di cuore.
Sono fiduciosa di trovare un servizio efficiente e cordiale come quello trovato qui.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 06/04/2017.
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