Senso di insoddisfazione

Buonasera, sono una ragazza di 20 anni e vi scrivo per avere un parere sulla mia situazione. Caratterialmente sono sempre stata una persona che tutti quelli che mi conoscono definiscono "lunatica": ho sbalzi d'umore repentini che in particolari periodo di stress possono avvenire in archi temporali brevissimi (poche ore o pochi minuti). fino a qualche mese fa ho continuato ad avere questo umore altalenante, che passava da stati di euforia immotivata a stati depressivi causati anche sono da una sciocca discussione. ultimamente invece il tono del mio umore si mantiene sempre a livelli bassi o molto bassi. vivo in un costante senso di insoddisfazione, la mattina faccio molta fatica ad alzarmi dal letto a meno che non debba andare al lavoro, ma in ogni caso vivo i miei impegni quotidiani come dei "devo fare questo, devo fare quest'altro!" che non mi danno gioia ne voglia di andare avanti. specifico che frequento una facoltà che mi costringe a lunghi viaggi con i mezzi pubblici per reggiungerla e poi tornare a casa, e lavoro part time in un negozio che mi impegna anche il sabato e la domenica, giornate in cui vedo invece tutti i miei coetanei riposarsi e divertirsi. la sensazione che ho è anche quella di vedermi negata la possibilità di condurre la vita che ogni mio coetaneo "normale" fa: sono assillata dal mio senso di responsabiltà, che mi costringe a dover fare tutto per non sentirmi una nullità. di fronte a me stessa devo essere perfetta e riuscire a fare tutto e bene, altrimenti automaticamente mi giudico una fallita. ma contemporaneamente mi sento molto stanca, e anche se oggettivamente so che non ho un motivo per sentirmi triste e così insoddisfatta della mia vita ho crisi di pianto improvvise durante la giornata e scatti d'ira on le persone che mi vogliono bene. ho accennato questo problema al mio medico di base il quale mi ha consigliato di rivolgermi a uno psicologo di cui mi ha dato il numero di telefono. non mi sono ancora rivolta però a questo specialista perchè ho avuto una discussione in merito con i miei genitori, i quali dicono che devo parlare con loro e non con uno specalista. in più ho il terrore che questo significhi andare in terapia per anni o dover assumere farmaci, idee che mi spaventano. volevo chiedervi se secondo voi questo mio problema si possa risolvere eventualmente con una psicoterapia breve e senza l'assunzione di farmaci. grazie mille per l'ascolto vi auguro buon lavoro.
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
forse la prima cosa da fare sarebbe una valutazione psichiatrica, e poi eventualmente quella psicologica, perchè questi sbalzi d'umore di cui parli andrebbero accuratamente monitorati

Mi rendo conto dei motivi per cui potresti temere il supporto farmacologico, ma ti assicuro che è meno devastante ti quanto ti immagini. probabilmente sei circondata da persone che utilizzano questi farmaci, ma non te ne sei mai accorta

Ma per ora non possiamo tirare ad indovinare. E riportare il tuo umore a livelli accettabili è la condizione necessaria per affrontare un'eventuale psicoterapia, breve o lunga che sia

Visto che sei maggiorenne puoi fissare un incontro con uno psichiatra pressoil CPS della tua zona (puoi sempre chiedere al tuo medico per questo) che ti riceverà gratuitamente, e sarai tu a decidere cosa fare dopo

Fallo però, non aspettare che questi sbalzi possano disturbarti ulteriormente

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Utente
Utente
Egregio Dottor Bulla,
innanzitutto la ringrazio per la risposta e per la celerità con cui questa è arrivata. durante la visita di cui accennavo sopra, ho chiesto alla mia dottoressa se la nostra ASL fornisse questo servizio, ma mi ha risposto di no, quindi mi ha fornito il nominativo di uno psicologo privato. Le domando: Lei mi consglia una valutazione psichiatrica prima di quella psicologica per quale motivo? Grazie mille davvero.
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Perchè quando ci sono sbalzi d'umore è assolutamente necessario inquadrarli dal punto di vista psichiatrico

Non è nulla di preoccupante, stai tranquilla

cerca il CPS della tua zona, e telefona lunedì

in alternativa prova con un consultorio familiare
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Utente
Utente
Mi scusi se le pongo ancora una domanda di ordine pratico, ma il CPS deve appartenere necessariamente alla mia asl o posso rivolgermi a quella del paese più vicino al mio? sto cercando su internet ma non riesco a trovare questa informazione.Grazie ancora!
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
puoi provare presso un qualsiasi CPS appartenente alla tua ASL. Quando li contatterai ti chiederanno la tua provenienza ed eventualmente ti indicheranno il CPS competente per la tua zona
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Utente
Utente
Grazie mille Dottore! finora il suo è stato il consiglio più costruttivo che abbia avuto.
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Speriamo!

Tieni duro e facci sapere
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Utente
Utente
Ho chiamato il csp di competenza per il territorio in cui risiedo; mi ha risposto una signora abbastanza scortese che voleva sapere a tutti i costi per telefono il motivo SPECIFICO per il quale mi stessi rivolgendo a loro; ho spiegato che volevo richiedere un consulto e mi ha detto di tornare dal mio medico di base per farmi fare non ho capito cosa e poi andare li in ospedale per fissare la visita. ho avuto la sensazione che mi rispondesse come se fossi solo una seccatrice.
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Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14
Gentile ragazza,
purtroppo in ospedale, così come in ogni luogo di lavoro, ci sono persone scortesi. Non prendertela come una cosa personale, ma hai ragione ad arrabbiarti per mancanza di professionalità quando si tratta di privacy: al telefono non hanno diritto di chiederti per quale ragione specifica volevi fissare l'appuntamento.
Comunque per fissare qualsiasi appuntamento in ospedale è necessario avere l'impegnativa (o ricetta) del tuo medico di base.

Leggendo la tua richiesta e quello che descrivi di te, mi sentirei di "sdrammatizzare" gli sbalzi d'umore: sei molto giovane, a vent'anni è più che normale avere dubbi incertezze, (anche sbalzi ormonali!) o, come scrivi tu "senso di insoddisfazione". La chiave è proprio qui. Tu scrivi che vorresti la perfezione, ma ti senti insoddisfatta.
Sdrammatizzare significa cogliere i segnali del tuo corpo come messaggi, non solo come fastidi.

Consultare uno psichiatra può essere utile, ma credo che per iniziare possa essere più che sufficiente una consulenza psicologica, o da un privato (chiedi al tuo medico di base o a professionisti che possano consigliarti per il meglio) o nel pubblico, ci sono i consultori, a cui puoi rivolgerti gratuitamente e in modo anonimo.

A volte è sufficiente una breve consulenza per inquadrare il problema, altre volte è necessaria una psicoterapia un pò più lunga, in casi più complessi e problematici si associano farmaci.

Un caro saluto.

Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
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