Il mio amante se n'è andato
Buongiorno.
Sono una signora di 51 anni, sposata da 24.
Sono legatissima a mio marito (56 anni), che è una persona splendida e con cui ho un'ottima intesa praticamente su tutto.
Siamo da sempre abituati a coccolarci molto, baci, abbracci, carezze, complimenti e tenerezza in quantità.
Purtroppo però da diversi anni mio marito soffre di impotenza, che ha cercato di curare rivolgendosi a diversi andrologi, ma senza successo. Anche il Cialis si è rivelato deludente.
Lui però non mi trascura, dedicandosi al mio piacere con la masturbazione e affermando che la cosa più importante è che io stia bene, perchè lui è felice quando mi sa soddisfatta.
Qualche mese fa mi è accaduta una cosa del tutto inaspettata: ho iniziato una relazione con un amico comune, che mi ha sconvolto completamente la mia vita.
Quest'uomo è molto più giovane di me e io non ho mai provato alcun interesse per lui, ma casualmente abbiamo cominciato ad entrare in maggiore confidenza, scoprendo in poco tempo di provare attrazione reciproca a livello erotico.
Per farla breve, siamo finiti a letto ed è stata un'esperienza esaltante.
Lui è un amante fantasioso e curioso, con l'energia e l'entusiasmo della sua giovane età.
E' un esteta raffinato, con una vena di feticismo che mi ha molto divertita. Io sono sufficientemente sicura di me per sentirmi perfettamente a mio agio con lui e per seguirlo e stimolarlo in giochi e sperimentazioni.
Insomma, abbiamo fatto del sesso meraviglioso, condito negli intervalli tra un incontro e l'altro da scambi di sogni e fantasie che rendevano gli incontri successivi sempre più infuocati.
Poi però lui si è tirato indietro: gravi problemi familiari suoi e, forse, una mia tendenza ad un eccessivo attaccamento gli hanno fatto scegliere di interrompere la nostra relazione, anche se mi ha sempre detto che sono la donna con cui si è sentito più eccitato e, poi, appagato e che i nostri rapporti sessuali sono stati i migliori che si ricordi.
Io ho accettato senza discutere la sua decisione e mi sono fatta da parte senza più chiedergli niente, ma mi sento malissimo.
Ci ho pensato e non ritengo di essere innamorata di lui, quindi non è per questo che mi manca.
Quello che mi manca è il sesso che facevamo, coinvolgente, libero, completo, appagante, divertente... esaltante. Un sesso che mi faceva sentire desiderata e splendida.
Non so come elaborare questa perdita, non so come gestire questo senso di vuoto.
Mi sento brutta, vecchia, stanca... finita.
Vorrei solo che tornasse nel mio letto, ma lui ora fa "solo l'amico" e io mi adatto disciplinatamente, però soffro molto e non riesco a non pensare a lui e a non desiderarlo.
Potete aiutarmi?
Grazie.
Sono una signora di 51 anni, sposata da 24.
Sono legatissima a mio marito (56 anni), che è una persona splendida e con cui ho un'ottima intesa praticamente su tutto.
Siamo da sempre abituati a coccolarci molto, baci, abbracci, carezze, complimenti e tenerezza in quantità.
Purtroppo però da diversi anni mio marito soffre di impotenza, che ha cercato di curare rivolgendosi a diversi andrologi, ma senza successo. Anche il Cialis si è rivelato deludente.
Lui però non mi trascura, dedicandosi al mio piacere con la masturbazione e affermando che la cosa più importante è che io stia bene, perchè lui è felice quando mi sa soddisfatta.
Qualche mese fa mi è accaduta una cosa del tutto inaspettata: ho iniziato una relazione con un amico comune, che mi ha sconvolto completamente la mia vita.
Quest'uomo è molto più giovane di me e io non ho mai provato alcun interesse per lui, ma casualmente abbiamo cominciato ad entrare in maggiore confidenza, scoprendo in poco tempo di provare attrazione reciproca a livello erotico.
Per farla breve, siamo finiti a letto ed è stata un'esperienza esaltante.
Lui è un amante fantasioso e curioso, con l'energia e l'entusiasmo della sua giovane età.
E' un esteta raffinato, con una vena di feticismo che mi ha molto divertita. Io sono sufficientemente sicura di me per sentirmi perfettamente a mio agio con lui e per seguirlo e stimolarlo in giochi e sperimentazioni.
Insomma, abbiamo fatto del sesso meraviglioso, condito negli intervalli tra un incontro e l'altro da scambi di sogni e fantasie che rendevano gli incontri successivi sempre più infuocati.
Poi però lui si è tirato indietro: gravi problemi familiari suoi e, forse, una mia tendenza ad un eccessivo attaccamento gli hanno fatto scegliere di interrompere la nostra relazione, anche se mi ha sempre detto che sono la donna con cui si è sentito più eccitato e, poi, appagato e che i nostri rapporti sessuali sono stati i migliori che si ricordi.
Io ho accettato senza discutere la sua decisione e mi sono fatta da parte senza più chiedergli niente, ma mi sento malissimo.
Ci ho pensato e non ritengo di essere innamorata di lui, quindi non è per questo che mi manca.
Quello che mi manca è il sesso che facevamo, coinvolgente, libero, completo, appagante, divertente... esaltante. Un sesso che mi faceva sentire desiderata e splendida.
Non so come elaborare questa perdita, non so come gestire questo senso di vuoto.
Mi sento brutta, vecchia, stanca... finita.
Vorrei solo che tornasse nel mio letto, ma lui ora fa "solo l'amico" e io mi adatto disciplinatamente, però soffro molto e non riesco a non pensare a lui e a non desiderarlo.
Potete aiutarmi?
Grazie.
[#1]
Gentile utente,
più che comprensibile che
"..Quello che mi manca è il sesso che facevamo, coinvolgente, libero, completo, appagante, divertente... esaltante. Un sesso che mi faceva sentire desiderata e splendida. .."
La sessualità risponde a varie istanze, sessuali e non sessuali, che Lei fa intravvedere al meglio.
Sentirsi desiderati (per unomi e per donne) è appagante,
sostiene l'identità in fasi della vita no facili (v. i 50 anni per una donna), e molto altro
Il dolore riguarda parecchi ambiti: fisico, narcisistioco, psicologico...
"..Vorrei solo che tornasse nel mio letto ..", ma non è nè in Suo potere, nè nel nostro.
Cordiali saluti.
più che comprensibile che
"..Quello che mi manca è il sesso che facevamo, coinvolgente, libero, completo, appagante, divertente... esaltante. Un sesso che mi faceva sentire desiderata e splendida. .."
La sessualità risponde a varie istanze, sessuali e non sessuali, che Lei fa intravvedere al meglio.
Sentirsi desiderati (per unomi e per donne) è appagante,
sostiene l'identità in fasi della vita no facili (v. i 50 anni per una donna), e molto altro
Il dolore riguarda parecchi ambiti: fisico, narcisistioco, psicologico...
"..Vorrei solo che tornasse nel mio letto ..", ma non è nè in Suo potere, nè nel nostro.
Cordiali saluti.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Buona sera,
L'impotenza, termine che non esiste, ha svariati livelli di cura.
Se il cialis non funziona, ci sono altri step terapeutici.
Posso chiederle quale diagnosi hanno fatto?
E quali sono le cause?
Passando alla seconda parte del suo consulto, sembra che questo giovane Amante così esibizionista ed appagante, abbia avuto una funzione riparativa.
Consolatoria.
Oltre ad elaborare il lutto, perché non prova ad investire nel rapporto con suo marito, visto che lo racconta come molto appagante, ed intimo?
L'impotenza, termine che non esiste, ha svariati livelli di cura.
Se il cialis non funziona, ci sono altri step terapeutici.
Posso chiederle quale diagnosi hanno fatto?
E quali sono le cause?
Passando alla seconda parte del suo consulto, sembra che questo giovane Amante così esibizionista ed appagante, abbia avuto una funzione riparativa.
Consolatoria.
Oltre ad elaborare il lutto, perché non prova ad investire nel rapporto con suo marito, visto che lo racconta come molto appagante, ed intimo?
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Ex utente
Grazie per le risposte.
Dott.ssa Randone, investo da molto tempo nel rapporto con mio marito, e infatti siamo legatissimi e anche molto complici.
Però l'esperienza con questo giovane uomo mi ha resa chiara la mancanza di qualcosa di fondamentale.
Mio marito è una persona di squisita gentilezza, molto delicato, dal carattere quieto... e questa sua pacatezza si manifesta anche nel sesso, che con lui è sempre stato dolce e tenero.
Il mio amante invece era irruento e impetuoso, in certi momenti addirittura aggressivo, con una passionalità rude e dominante, e farlo con lui era come stare sulle montagne russe, un'emozione profonda, viscerale.
Insomma, sono passata dal sentirmi coccolata e viziata come una bambina al sentirmi voluta e "usata" (evidenzio le virgolette) come donna.
A 51 anni, un'esperienza davvero esaltante a cui - mi rendo conto - ora fatico a rinunciare...
Dott.ssa Randone, investo da molto tempo nel rapporto con mio marito, e infatti siamo legatissimi e anche molto complici.
Però l'esperienza con questo giovane uomo mi ha resa chiara la mancanza di qualcosa di fondamentale.
Mio marito è una persona di squisita gentilezza, molto delicato, dal carattere quieto... e questa sua pacatezza si manifesta anche nel sesso, che con lui è sempre stato dolce e tenero.
Il mio amante invece era irruento e impetuoso, in certi momenti addirittura aggressivo, con una passionalità rude e dominante, e farlo con lui era come stare sulle montagne russe, un'emozione profonda, viscerale.
Insomma, sono passata dal sentirmi coccolata e viziata come una bambina al sentirmi voluta e "usata" (evidenzio le virgolette) come donna.
A 51 anni, un'esperienza davvero esaltante a cui - mi rendo conto - ora fatico a rinunciare...
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.3k visite dal 04/04/2017.
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