Ansia, sintomi e terapia
Gentili Dott,
Non è la prima volta che scrivo ma sono impaurita e sfiduciata.
A seguito di vari eventi traumatici (lutti, violenze, etc), nel momento in cui ho iniziato a stare bene, ho iniziato a soffrire di ansia e attacchi di panico ormai quasi 3 anni fa.
Ho iniziato una psicoterapia di tipo rogersiano (in realtà non ero molto informata sulle psicoterapie esistenti). La terapeuta di allora mi ha sempre rassicurata dicendomi che sarei stata bene, ma non abbiamo mai veramente lavorato. Ho presto imparato a gestire da sola i miei attacchi di panico fino a che lei non ha considerato che la mia terapia fosse finita.
L'ansia si è però ripresentata: pensieri esistenziali, derealizzazione, ansia generalizzata in alcuni momenti.
Ho così chiesto ad alcuni psicoterapeuti un consiglio. La terapeuta psicodinamica, che frequento da circa 4 mesi, mi dice che è per me indispensabile andare a scavare sui motivi per poter stare bene. La terapeuta cognitivo-comportamentale dice che questo approccio nel mio caso non va bene. A questo punto la terapeuta psicodinamica mi dice "tu sai già come gestire la tua ansia,hai bisogno di capire i motivi per cui ce l'hai".
In breve, mi ritrovo dopo quasi 3 anni, quasi al punto di partenza, con nessuna garanzia che potrò mai stare bene e guarire. Non so quale approccio sarebbe meglio per me e non so come scoprirlo. Sono stanca, ci ho investito energie, fiducia e tanto denaro. Vorrei avere qualche speranza in più.
Grazie a chi mi risponderà.
Non è la prima volta che scrivo ma sono impaurita e sfiduciata.
A seguito di vari eventi traumatici (lutti, violenze, etc), nel momento in cui ho iniziato a stare bene, ho iniziato a soffrire di ansia e attacchi di panico ormai quasi 3 anni fa.
Ho iniziato una psicoterapia di tipo rogersiano (in realtà non ero molto informata sulle psicoterapie esistenti). La terapeuta di allora mi ha sempre rassicurata dicendomi che sarei stata bene, ma non abbiamo mai veramente lavorato. Ho presto imparato a gestire da sola i miei attacchi di panico fino a che lei non ha considerato che la mia terapia fosse finita.
L'ansia si è però ripresentata: pensieri esistenziali, derealizzazione, ansia generalizzata in alcuni momenti.
Ho così chiesto ad alcuni psicoterapeuti un consiglio. La terapeuta psicodinamica, che frequento da circa 4 mesi, mi dice che è per me indispensabile andare a scavare sui motivi per poter stare bene. La terapeuta cognitivo-comportamentale dice che questo approccio nel mio caso non va bene. A questo punto la terapeuta psicodinamica mi dice "tu sai già come gestire la tua ansia,hai bisogno di capire i motivi per cui ce l'hai".
In breve, mi ritrovo dopo quasi 3 anni, quasi al punto di partenza, con nessuna garanzia che potrò mai stare bene e guarire. Non so quale approccio sarebbe meglio per me e non so come scoprirlo. Sono stanca, ci ho investito energie, fiducia e tanto denaro. Vorrei avere qualche speranza in più.
Grazie a chi mi risponderà.
[#1]
Cara Utente,
come mai ha fatto il giro di più terapeute pensando che potessero darle garanzie su cosa è meglio per lei?
E' ovvio che ognuno crede nell'approccio che ha scelto di studiare ed è altrettanto ovvio che tutte le terapie riconosciute dalla comunità scientifica curano ogni tipo di tipo di disturbo psicologico, anche se con strumenti diversi.
Nessuno può garantire nulla nè in ambito psicologico nè in ambito medico, perchè l'"oggetto di lavoro" e cioè il paziente è un insieme complesso di emozioni, ricordi, percezioni, e non una macchina da riparare.
Anche scrivendo più volte a noi lei esprime sostanzialmente ansia e necessità di essere rassicurata su qualcosa su cui nessuno può darle una certezza assoluta.
Di preciso qual è la diagnosi che ha ricevuto?
Per quanto tempo è stata seguita dalla terapeuta rogersiana?
Ha chiesto un consulto alla terapeuta cognitivo-comportamentale o ha iniziato a farsi seguire anche da lei?
come mai ha fatto il giro di più terapeute pensando che potessero darle garanzie su cosa è meglio per lei?
E' ovvio che ognuno crede nell'approccio che ha scelto di studiare ed è altrettanto ovvio che tutte le terapie riconosciute dalla comunità scientifica curano ogni tipo di tipo di disturbo psicologico, anche se con strumenti diversi.
Nessuno può garantire nulla nè in ambito psicologico nè in ambito medico, perchè l'"oggetto di lavoro" e cioè il paziente è un insieme complesso di emozioni, ricordi, percezioni, e non una macchina da riparare.
Anche scrivendo più volte a noi lei esprime sostanzialmente ansia e necessità di essere rassicurata su qualcosa su cui nessuno può darle una certezza assoluta.
Di preciso qual è la diagnosi che ha ricevuto?
Per quanto tempo è stata seguita dalla terapeuta rogersiana?
Ha chiesto un consulto alla terapeuta cognitivo-comportamentale o ha iniziato a farsi seguire anche da lei?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Ex utente
Cara Dott. , tutti mi hanno sempre parlato di ansia. Ho chiesto solo un parere alla Dott.ssa cognitiva, ma seguo una terapia psicodinamica. La terapia rogersiana è durata 2 anni fino a che la terapeuta ha considerato finito il percorso, ma l'ansia si è ripresentata sotto altra forma.
Non so cosa fare...
Non so cosa fare...
[#4]
Penso che il percorso che sta effettuando possa essere adatto al caso, se nel corso della terapia rogersiana ha già imparato a gestire l'ansia (le è sembrato di farlo da sola, ma è stato il percorso terapeutico a consentirle di utilizzare le sue risorse psicologiche in questo modo).
Cerchi di fidarsi e anche di darsi il tempo necessario per lavorare su questioni di fondo che finora non sono state presumibilmente trattate.
Cerchi di fidarsi e anche di darsi il tempo necessario per lavorare su questioni di fondo che finora non sono state presumibilmente trattate.
[#8]
Ex utente
Capisco, è esattamente ciò che pensa la terapeuta. L'ansia ultimamente mi sta facendo molta paura, temo di impazzire, di avere qualche malattia mentale grave, mi dispero. So bene che è l'ansia a "spaventarmi" così ma....oggi compio 29 anni, vorrei avere un figlio con il mio fidanzato, vivere serenamente e invece immagino il mio futuro e tremo all'idea che possa essere sempre così.
[#12]
Ex utente
Cara Dott.ssa, ne ho parlato con la mia terapeuta. Io ho un passato di abbandoni, violenza da un ex e lutti importanti. In questi anni, ho cercato (come mio solito fare) di nascondere la mia polvere sotto in tappeto. Ora questa forte ansia chiede di essere ascoltata e capita. Ho anche difficoltà spesso a riconoscere le emozioni. In ultimo, ho delle aspettative poco realistiche, ho sempre pensato che la psicoterapia mi avrebbe fatta stare bene completamente, non considerando che tutti noi abbiamo le nostre debolezze e quindi anche questo va ridimensionato. Io spero di cuore di liberarmi dall'ansia "patologica".
[#13]
"In questi anni, ho cercato (come mio solito fare) di nascondere la mia polvere sotto in tappeto. Ora questa forte ansia chiede di essere ascoltata e capita"
Già, e non può bastare qualche mese di psicoterapia per risolvere tutto.
Questo percorso può portarla a realizzare le sue aspettative, che non è detto siano irrealistiche, ma occorre tempo e occorre impegno costante da parte sua, se desidera risolvere tutto.
Già, e non può bastare qualche mese di psicoterapia per risolvere tutto.
Questo percorso può portarla a realizzare le sue aspettative, che non è detto siano irrealistiche, ma occorre tempo e occorre impegno costante da parte sua, se desidera risolvere tutto.
[#16]
Ex utente
Cara Dott.ssa,
la ringrazio molto per il suo sostegno!
Questa terapia sta effettivamente sviscerando molte cose.
Tuttavia, a volte, mi spaventa e, personalmente, non mi trovo molto d'accordo su alcune interpretazioni che mi da la mia terapeuta (ne parlerò sicuramente con lei). Anzi, devo dire che, su questo argomento in particolare, mi sono addirittura arrabbiata.
Io ho sempre abbastanza paura di perdere il controllo, credo che sia tipico dell'ansioso.
Ieri ho raccontato alla mia terapeuta di quando, circa un anno fa, proprio quando la precedente terapeuta mi disse che per lei il percorso era concluso, io iniziai a sperimentare nuove forme d'ansia, sotto forma di pensieri intrusivi "e se facessi male a qualcuno? e se mi buttassi giù dalla finestra?". La terapeuta rogersiana non diede molto peso alla cosa, dicendo che si trattava "solo" di pensieri ansiosi che non significano nulla.
Quando ieri, ho raccontato questo episodio, la mia terapeuta l'ha interpretato come invece un allarme perchè, secondo lei, io avevo paura di potermi buttare veramente giù dalla finestra! Lì per lì ci sono rimasta un po' male, chiaramente non era quello che volevo, era la paura di perdere il controllo. Ora, io non sono una psicoterapeuta ci mancherebbe, ma l'interpretazione della terapeuta mi pare totalmente errata!! Oltre ad avermi spaventata molto.... A me sta bene analizzare tutto per capire le origini della mia ansia, ma non vorrei che a volte questa terapia analizzasse troppo, quasi a voler per forza dare un'interpretazione anche quando non c'è. Sono rimasta molto avvilita e allarmata da queste parole e oggi mi sento anche arrabbiata. Ho molta fiducia nella terapeuta, ma su questa cosa mi sembra che abbia toppato in pieno. Sono questi i momenti in cui ho paura di aver scelto un indirizzo sbagliato.
la ringrazio molto per il suo sostegno!
Questa terapia sta effettivamente sviscerando molte cose.
Tuttavia, a volte, mi spaventa e, personalmente, non mi trovo molto d'accordo su alcune interpretazioni che mi da la mia terapeuta (ne parlerò sicuramente con lei). Anzi, devo dire che, su questo argomento in particolare, mi sono addirittura arrabbiata.
Io ho sempre abbastanza paura di perdere il controllo, credo che sia tipico dell'ansioso.
Ieri ho raccontato alla mia terapeuta di quando, circa un anno fa, proprio quando la precedente terapeuta mi disse che per lei il percorso era concluso, io iniziai a sperimentare nuove forme d'ansia, sotto forma di pensieri intrusivi "e se facessi male a qualcuno? e se mi buttassi giù dalla finestra?". La terapeuta rogersiana non diede molto peso alla cosa, dicendo che si trattava "solo" di pensieri ansiosi che non significano nulla.
Quando ieri, ho raccontato questo episodio, la mia terapeuta l'ha interpretato come invece un allarme perchè, secondo lei, io avevo paura di potermi buttare veramente giù dalla finestra! Lì per lì ci sono rimasta un po' male, chiaramente non era quello che volevo, era la paura di perdere il controllo. Ora, io non sono una psicoterapeuta ci mancherebbe, ma l'interpretazione della terapeuta mi pare totalmente errata!! Oltre ad avermi spaventata molto.... A me sta bene analizzare tutto per capire le origini della mia ansia, ma non vorrei che a volte questa terapia analizzasse troppo, quasi a voler per forza dare un'interpretazione anche quando non c'è. Sono rimasta molto avvilita e allarmata da queste parole e oggi mi sento anche arrabbiata. Ho molta fiducia nella terapeuta, ma su questa cosa mi sembra che abbia toppato in pieno. Sono questi i momenti in cui ho paura di aver scelto un indirizzo sbagliato.
[#17]
In realtà, in ottica psicodinamica, i pensieri ansiosi hanno sempre un'origine inconscia e un significato e probabilmente non è stato un bene sottovalutare questi nuovi sintomi, emersi alla fine del percorso rogersiano - tanto è vero che lei in seguito ha deciso di intraprendere una nuova psicoterapia e che quindi sentiva che non era affatto tutto risolto.
Bisognerebbe poi vedere cosa la dottoressa le ha detto, come e perché glielo ha detto, e quale è stata la sua percezione di questa come di altre interpretazioni.
Volendo lei avere il controllo di tutto può faticare ad accettare le interpretazioni perché la loro stessa esistenza significa che qualcun altro ha un maggiore controllo e una maggiore comprensione di lei circa la sua stessa situazione.
Bisognerebbe poi vedere cosa la dottoressa le ha detto, come e perché glielo ha detto, e quale è stata la sua percezione di questa come di altre interpretazioni.
Volendo lei avere il controllo di tutto può faticare ad accettare le interpretazioni perché la loro stessa esistenza significa che qualcun altro ha un maggiore controllo e una maggiore comprensione di lei circa la sua stessa situazione.
[#19]
Non so se sia il suo caso (e non mi sembra nemmeno così importante stabilirlo), ma tutto sommato una persona che forse si sente abbandonata perché la terapia è agli sgoccioli e vive un peggioramento che non trova ascolto e risposta può pensare seriamente, in un momento di forte tristezza, di farla finita.
Lei ha avuto realmente questo pensiero: che volesse farlo davvero o che l'abbia solo pensato non cambia molto per la sua attuale terapia e, come le dicevo, per commentare quanto le è stato detto bisognerebbe sapere quando, come e perché la sua attuale terapeuta le ha detto questo, quale reazione ha visto o voleva suscitare in lei, qual è stata la sua percezione di quell'interpretazione rispetto alla sua reale portata.
Come vede gli aspetti da considerare sono tanti ed è più utile che lei non ne parli qui, ma che riprenda il discorso in seduta.
Lei ha avuto realmente questo pensiero: che volesse farlo davvero o che l'abbia solo pensato non cambia molto per la sua attuale terapia e, come le dicevo, per commentare quanto le è stato detto bisognerebbe sapere quando, come e perché la sua attuale terapeuta le ha detto questo, quale reazione ha visto o voleva suscitare in lei, qual è stata la sua percezione di quell'interpretazione rispetto alla sua reale portata.
Come vede gli aspetti da considerare sono tanti ed è più utile che lei non ne parli qui, ma che riprenda il discorso in seduta.
[#20]
Ex utente
Cara Dott.ssa,
ne parlerò sicuramente con la terapeuta domani. Anche io penso che la precedente terapeuta non avrebbe dovuto liquidarmi semplicemente con un "è solo ansia, ce la farai, va tutto bene" perchè era chiaro che il mio percorso non fosse concluso. Capisco anche che in un'ottica psicodinamica si tende a ricercare un significato inconscio ma io, personalmente, avere timore di fare qualche gesto folle, lo interpreto come la mia ansia che, non essendo stata risolta, e avendo io imparato presto a gestire i miei attacchi di panico, sia venuta fuori sottoforma di pensieri intrusivi.
Chiaramente io non sono una psicoterapeuta ma non avevo la benchè minima idea di farla finita per questo, dato che nella vita non l'ho pensato nemmeno in momenti ben peggiori.
Comunque ne parlerò con la mia terapeuta. Grazie di cuore!
ne parlerò sicuramente con la terapeuta domani. Anche io penso che la precedente terapeuta non avrebbe dovuto liquidarmi semplicemente con un "è solo ansia, ce la farai, va tutto bene" perchè era chiaro che il mio percorso non fosse concluso. Capisco anche che in un'ottica psicodinamica si tende a ricercare un significato inconscio ma io, personalmente, avere timore di fare qualche gesto folle, lo interpreto come la mia ansia che, non essendo stata risolta, e avendo io imparato presto a gestire i miei attacchi di panico, sia venuta fuori sottoforma di pensieri intrusivi.
Chiaramente io non sono una psicoterapeuta ma non avevo la benchè minima idea di farla finita per questo, dato che nella vita non l'ho pensato nemmeno in momenti ben peggiori.
Comunque ne parlerò con la mia terapeuta. Grazie di cuore!
[#22]
Ex utente
Vorrei chiederle un parere. Ultimamente sono le domande esistenziali a mettermi molta ansia. Mi chiedo perchè la persone fanno le cose e che senso ha la vita. So bene che queste domande non hanno una risposta razionale e quando me le faccio mi spavento.
Inoltre, quando sono immersa nella mia giornata, sto benissimo, ma appena mi fermo un attimo inizio a sentire una strana "paura" e mi sento come distante da me stessa (sensazione tipo derealizzazione).
Inutile dire che mi butto giù abbastanza in questi momenti perchè temo di non poterne venire fuori...
Inoltre, quando sono immersa nella mia giornata, sto benissimo, ma appena mi fermo un attimo inizio a sentire una strana "paura" e mi sento come distante da me stessa (sensazione tipo derealizzazione).
Inutile dire che mi butto giù abbastanza in questi momenti perchè temo di non poterne venire fuori...
[#23]
"Mi chiedo perchè la persone fanno le cose e che senso ha la vita"
Si tratta presumibilmente di pensieri e dubbi ossessivi come lo erano questi:
"e se facessi male a qualcuno? e se mi buttassi giù dalla finestra?"
e dell'ansia/inquietudine ad essi associata.
Legga questo articolo:
http://www.serviziodipsicologia.it/ossessioni-curare-o-gestire/
Si tratta presumibilmente di pensieri e dubbi ossessivi come lo erano questi:
"e se facessi male a qualcuno? e se mi buttassi giù dalla finestra?"
e dell'ansia/inquietudine ad essi associata.
Legga questo articolo:
http://www.serviziodipsicologia.it/ossessioni-curare-o-gestire/
[#26]
Ex utente
Cara Dott.ssa,
questi giorni non sono facili. Sono spesso impaurita, triste, faccio fatica a dormire perchè sono presa da mille paure, temo di non poter mai stare bene e il pessimsmo in questi momenti prende il sopravvento. Non èsempre così, alterno momenti di benessere, a momenti di angoscia molto forte. Quando provo a starmi a sentire, mi sembra quasi di "non riconoscermi". Sono situazioni sgradevoli che a volte mi fanno pensare di diventare matta.
Ho letto con interesse l'articolo che mi ha linkato. Anche io penso che sia bene indagare le causa e la radice del disagio perchè esso si possa risolvere. Forse "gestirlo" non basta, come diceva lei. Tuttavia ho sentito spesso alcuni terapeuti dire che andare ad indagare cause spesso inesistenti non faccia che peggiorare la situazione e questo mi spaventa non poco.
Ho comunque compreso che leggere su internet e controproducente. Io mi spavento molto e passo da momenti di benessere e di serenità in cui uardo al futuro con fiducia, a momenti in cui l'ansia e l'angoscia sono tali da farmi temere per la mia salute mentale e l'enorme paura che io possa essere ormai condannata. Spesso ho il terrore di diventare depressa anche senza motivo e di rimanerlo sempre. Insomma, pensieri agoscianti. In quei momenti vedo la situazione forse più brutta e nera di quanto sia e spesso non è facile non farsi distorcere la realtà dalla paura.
questi giorni non sono facili. Sono spesso impaurita, triste, faccio fatica a dormire perchè sono presa da mille paure, temo di non poter mai stare bene e il pessimsmo in questi momenti prende il sopravvento. Non èsempre così, alterno momenti di benessere, a momenti di angoscia molto forte. Quando provo a starmi a sentire, mi sembra quasi di "non riconoscermi". Sono situazioni sgradevoli che a volte mi fanno pensare di diventare matta.
Ho letto con interesse l'articolo che mi ha linkato. Anche io penso che sia bene indagare le causa e la radice del disagio perchè esso si possa risolvere. Forse "gestirlo" non basta, come diceva lei. Tuttavia ho sentito spesso alcuni terapeuti dire che andare ad indagare cause spesso inesistenti non faccia che peggiorare la situazione e questo mi spaventa non poco.
Ho comunque compreso che leggere su internet e controproducente. Io mi spavento molto e passo da momenti di benessere e di serenità in cui uardo al futuro con fiducia, a momenti in cui l'ansia e l'angoscia sono tali da farmi temere per la mia salute mentale e l'enorme paura che io possa essere ormai condannata. Spesso ho il terrore di diventare depressa anche senza motivo e di rimanerlo sempre. Insomma, pensieri agoscianti. In quei momenti vedo la situazione forse più brutta e nera di quanto sia e spesso non è facile non farsi distorcere la realtà dalla paura.
[#27]
Le cause esistono sempre e i disturbi psicologici non piovono dal cielo, bastano cognizioni anche elementari di Psicologia per capirlo ^___^
Perché non valuta di rivolgersi anche ad uno psichiatra per una terapia di supporto che la aiuti ad abbassare l'ansia mentre effettua la psicoterapia?
Perché non valuta di rivolgersi anche ad uno psichiatra per una terapia di supporto che la aiuti ad abbassare l'ansia mentre effettua la psicoterapia?
[#28]
Ex utente
Cara Dott.ssa Massaro,
Ieri ne ho parlato con la mia terapeuta. Lei sostiene che sia veramente ora che io non tappi più il mio dolore ma lo viva. Negli anni ho tirato fuori le più svariate tecniche per non sentirlo e ricacciarlo sotto al tappeto. Sono contraria ai medicinali Dott.ssa, in questo caso penso che la miglior medicina per me sia vivere tutto. Credo molto nella terapeuta e ce la metterò tutta perché so che devo fare i conti con il mio passato ma poi starò bene!!
Ieri ne ho parlato con la mia terapeuta. Lei sostiene che sia veramente ora che io non tappi più il mio dolore ma lo viva. Negli anni ho tirato fuori le più svariate tecniche per non sentirlo e ricacciarlo sotto al tappeto. Sono contraria ai medicinali Dott.ssa, in questo caso penso che la miglior medicina per me sia vivere tutto. Credo molto nella terapeuta e ce la metterò tutta perché so che devo fare i conti con il mio passato ma poi starò bene!!
[#30]
Ex utente
Gentili Dottori,
in queste ultime settimane sono venuta in contatto con il mio dolore ed è davvero davvero forte. Spesso mi sento angosciata, impotente, piango, ho paura, mi sento come una bimba bisognosa di protezione.
La mia terapeuta sostiene che il peggio sia ormai passato ma a me non sembra, anzi, soffro anche di insonnia e spesso, quando mi addormento, vengo risvegliata da un improvviso scossone di spavento.
La terapeuta sostiene che io non sono mai stata abituata a vivere le emozioni e le ho sempre sedate cercando di non provarle, adesso queste mi stanno sommergendo come un fiume in piena.
Mi fido della terapeuta, ma la sofferenza è tanta e mi sento peggiorata invece che migliorata, volevo aggiornarvi in questo senso.
Grazie
in queste ultime settimane sono venuta in contatto con il mio dolore ed è davvero davvero forte. Spesso mi sento angosciata, impotente, piango, ho paura, mi sento come una bimba bisognosa di protezione.
La mia terapeuta sostiene che il peggio sia ormai passato ma a me non sembra, anzi, soffro anche di insonnia e spesso, quando mi addormento, vengo risvegliata da un improvviso scossone di spavento.
La terapeuta sostiene che io non sono mai stata abituata a vivere le emozioni e le ho sempre sedate cercando di non provarle, adesso queste mi stanno sommergendo come un fiume in piena.
Mi fido della terapeuta, ma la sofferenza è tanta e mi sento peggiorata invece che migliorata, volevo aggiornarvi in questo senso.
Grazie
[#31]
Se la situazione è questa:
"non sono mai stata abituata a vivere le emozioni e le ho sempre sedate cercando di non provarle, adesso queste mi stanno sommergendo come un fiume in piena"
è normale che, "aperta la diga" dell'emotività, lei si senta sommergere da ciò che ha sempre represso.
Questo non è piacevole, ma è necessario per liberarsi da tutto il dolore che ha accumulato e può comportare un transitorio peggioramento che indica semplicemente che il lavoro psicologico ha effetto e ha sbloccato una situazione prima cristallizzata in uno stato di serenità illusoria.
"non sono mai stata abituata a vivere le emozioni e le ho sempre sedate cercando di non provarle, adesso queste mi stanno sommergendo come un fiume in piena"
è normale che, "aperta la diga" dell'emotività, lei si senta sommergere da ciò che ha sempre represso.
Questo non è piacevole, ma è necessario per liberarsi da tutto il dolore che ha accumulato e può comportare un transitorio peggioramento che indica semplicemente che il lavoro psicologico ha effetto e ha sbloccato una situazione prima cristallizzata in uno stato di serenità illusoria.
[#34]
Ex utente
Cara Dott.ssa, torno a scriverle. Dopo alcuni mesi, ho avuto un miglioramento tale che credevo ormai che tutto fosse passato ma ora mi ritrovo nuovamente angosciata e ogni volta che mi metto a dormire sento come un tuffo al cuore che mi risveglia, mentre il mio sonno era decisamente migliorato. Possibile che ci siano sempre dei passi indietro? Quanto durerà tutto questo?
[#35]
Carissima,
si tratta di un percorso non breve e deve avere pazienza.
Se conta il tempo che passa (ci siamo sentite due mesi fa, non è passato poi così tanto) non farà che angosciarsi perchè la situazione non è ancora cambiata stabilmente come lei vorrebbe, ovviamente.
Iniziamo a vedere il lato positivo nel fatto che ha avuto un miglioramento e che quindi lo avrà di nuovo perchè è in grado di migliorare e riprendersi.
Gli alti e bassi sono molto comuni in terapia e non si deve lasciar spaventare dal fatto che a volte si fanno passi avanti e altre volte un passo indietro.
Deve solo continuare con fiducia il suo percorso e accettare che in alcuni momenti, magari anche per cause contingenti, potrà non stare ancora bene.
L'importante è che il suo percorso stia tendendo verso la guarigione, non che ci siano ancora dei momenti di malessere, perchè è normale che questo accada.
si tratta di un percorso non breve e deve avere pazienza.
Se conta il tempo che passa (ci siamo sentite due mesi fa, non è passato poi così tanto) non farà che angosciarsi perchè la situazione non è ancora cambiata stabilmente come lei vorrebbe, ovviamente.
Iniziamo a vedere il lato positivo nel fatto che ha avuto un miglioramento e che quindi lo avrà di nuovo perchè è in grado di migliorare e riprendersi.
Gli alti e bassi sono molto comuni in terapia e non si deve lasciar spaventare dal fatto che a volte si fanno passi avanti e altre volte un passo indietro.
Deve solo continuare con fiducia il suo percorso e accettare che in alcuni momenti, magari anche per cause contingenti, potrà non stare ancora bene.
L'importante è che il suo percorso stia tendendo verso la guarigione, non che ci siano ancora dei momenti di malessere, perchè è normale che questo accada.
[#38]
Ex utente
Cara Dott.ssa, ho comunque iniziato la terapia psicodinamica a ottobre del 2016. Come è possibile che io a volte mi senta addirittura peggiorata? Ho ricominciato anche ad avere pensieri paurosi come quello di perdere il controllo e buttarmi dalla finestra. So bene che non lo farei mai, ma i pensieri non sono comunque felici. E se non ci fossero speranze per me di poter stare bene stabilmente? Con la terapeuta abbiamo tirato fuori le cause ma i dolori non sono passati e io mi sento smarrita, angosciata...
[#39]
Si tratta di qualche mese di terapia, è ancora troppo poco per pensare di risolvere il problema (nella mia esperienza perfino le Terapie Cognitivo-Comportamentali durano spesso anni...).
Alti e bassi sono normali e tanti tipi di trattamento, sia psicologici che fisici e medici, provocano temporanei "peggioramenti" necessari alla guarigione.
Come molte cure mediche non sono indolori, non lo sono nemmeno quelle psicologiche.
Ciò che conta è analizzare e dare un senso a quello che emerge, che si tratti di emozioni o di pensieri non fa differenza.
Alti e bassi sono normali e tanti tipi di trattamento, sia psicologici che fisici e medici, provocano temporanei "peggioramenti" necessari alla guarigione.
Come molte cure mediche non sono indolori, non lo sono nemmeno quelle psicologiche.
Ciò che conta è analizzare e dare un senso a quello che emerge, che si tratti di emozioni o di pensieri non fa differenza.
[#41]
Ex utente
Cara Dott.ssa, le faccio un'ultima domanda. La terapeuta mi diceva che la mia angoscia forte viene da lontano, avendo sempre io evitato di sentirla. Mi aveva però anche detto che secondo lei il.peggio era passato, ma non è così. A volte sono proprio giù, angosciata, stanca, priva di voglia....ma perché? Ho avuto settimane belle..
[#42]
Ex utente
Carissima Dott. Massaro e gentili dottori,
sto proseguendo la terapia psicodinamica con buoni risultati, sono contenta di aver trovato il giusto approccio.
Rimane però, da anni ormai, la paura degli attacchi di panico che mi è rimasta. Ormai non è più questione di averli, ma della paura di averne uno, che mi condiziona la vita.
Non posso più bere un bicchiere di vino oppure, quando mi sento molto stanca, ho delle sensazioni corporee che mi mettono subito in allarme...me ne libererò mai? E' come se fossi rimasta shockata un episodio in particolare. Mi era capitato di avere alcuni attacchi di panico negli anni precedenti ma non mi avevano lasciato quella paura.
sto proseguendo la terapia psicodinamica con buoni risultati, sono contenta di aver trovato il giusto approccio.
Rimane però, da anni ormai, la paura degli attacchi di panico che mi è rimasta. Ormai non è più questione di averli, ma della paura di averne uno, che mi condiziona la vita.
Non posso più bere un bicchiere di vino oppure, quando mi sento molto stanca, ho delle sensazioni corporee che mi mettono subito in allarme...me ne libererò mai? E' come se fossi rimasta shockata un episodio in particolare. Mi era capitato di avere alcuni attacchi di panico negli anni precedenti ma non mi avevano lasciato quella paura.
[#43]
"Ormai non è più questione di averli, ma della paura di averne uno, che mi condiziona la vita."
Benissimo, quindi non sta più avendo attacchi, ma solamente la paura che possano ricomparire (ansia anticipatoria) che mi pare più che giustificata dai suoi trascorsi, ma che un po' alla volta supererà.
Questo è un passo avanti molto importante.
Benissimo, quindi non sta più avendo attacchi, ma solamente la paura che possano ricomparire (ansia anticipatoria) che mi pare più che giustificata dai suoi trascorsi, ma che un po' alla volta supererà.
Questo è un passo avanti molto importante.
[#44]
Ex utente
Cara Dott.ssa, si ma in verità sono anni che non li ho. La scorsa notte ho avuto una forte paura e tremori che mi hanno obbligato ad assumere un ansiolitico....e poi ci sono i giorni in cui sono annoiata e apatica e nei quali mi spavento perché solitamente sono sempre di buon umore e non capisco questi cambiamenti. In generale, la paura mi condiziona molto.
[#45]
Vedrà che con il lavoro che sta facendo le passerà un po' alla volta anche la paura di stare male.
Non deve vedere il ricorso occasionale all'ansiolitico come una sconfitta, ma semplicemente come l'utilizzo di una stampella che in alcuni momenti è utile, se non necessaria.
Non deve vedere il ricorso occasionale all'ansiolitico come una sconfitta, ma semplicemente come l'utilizzo di una stampella che in alcuni momenti è utile, se non necessaria.
[#48]
Ex utente
Cara Dott.ssa, ho spesso dei momenti in cui mi sento angosciata e l'umore si abbassa. La mia terapeuta dice che capita a tutti ma io li acuisco e li trattengo avendone una paura folle. In generale, ho paura delle emozioni tipo tristezza o apatia perché mi assalgono a volte a ciel sereno e non credo sia normale..
[#49]
Ex utente
Gentile Dott.ssa Massaro, torno ad aggiornarla...in queste settimane ho cambiato atteggiamento, mi sento più forte, più consapevole di potercela fare e ho deciso di adottare dei metodi più positivi di affrontare le cose. Nonostante questo, l'ansia è arrivata di notte. Proprio nel momento in cui sto per addormentarmi è come se sognassi qualcosa di angosciante per qualche secondo (di solito non lo ricordo mai, ma ad es. Mi è capitato di sognare che un uomo volesse abusare di me) e mi sveglio in prega ad un'ansia forte. Appena provo a riaddoermentarmi, capita di nuovo e spesso vado avanti per molte ore. Non posso immaginare quanto il mio passato mi abbia potuta traumatizzare ma so che ho quasi 30 anni e sto faticosamente cercando di costruire la mia vita, non voglio più che il mio passato rovini il mio presente. Sono molto amareggiata per quello che mi sta capitando.
[#50]
Ex utente
Aggiungo che più volte ho detto alla mia terapeuta che vorrei delle risposte che lei volutamente non mi da. Non mi rassicura e non mi consiglia mai. So che lo fa per il mio bene ma io a volte le ho chiesto come liberarmi dall'ansia e lei mi ha detto che io potrei aprire una scuola su come gestire l'ansia per non sentirla perché in questo sono maestra ma non è ciò che serve a me. Il problema è che, da quando ho aperto la diga delle emozioni, è tutto peggio di prima, più difficile, intenso, angosciante e, il più delle volte, incomprensibile.
[#51]
Le riporto quanto ha detto lei stessa alcuni mesi fa:
"Io ho un passato di abbandoni, violenza da un ex e lutti importanti. In questi anni, ho cercato (come mio solito fare) di nascondere la mia polvere sotto in tappeto. Ora questa forte ansia chiede di essere ascoltata e capita".
Con queste premesse deve avere pazienza e darsi il tempo di lavorare su tutti i diversi nodi del passato che aveva cercato di ignorare e che nel frattempo hanno portato ad un'angoscia ingestibile.
Come le ha detto la sua psicologa, lei conosce già tante tecniche e strategie per contenere e gestire l'ansia, ma queste non costituiscono la soluzione perciò anche mettendole in atto non può aspettarsi di rimettere come prima la polvere sotto il tappeto...
Anche se è difficile è necessario che tolleri la fatica della terapia e che non si aspetti che le arrivino rassicurazioni (inconcludenti) e consigli (superflui, perchè conosce già gli esercizi che può attuare).
Per avere un ulteriore aiuto può valutare eventualmente il ricorso ad un supporto farmacologico che allevii l'ansia, del quale discutere con un medico psichiatra.
"Io ho un passato di abbandoni, violenza da un ex e lutti importanti. In questi anni, ho cercato (come mio solito fare) di nascondere la mia polvere sotto in tappeto. Ora questa forte ansia chiede di essere ascoltata e capita".
Con queste premesse deve avere pazienza e darsi il tempo di lavorare su tutti i diversi nodi del passato che aveva cercato di ignorare e che nel frattempo hanno portato ad un'angoscia ingestibile.
Come le ha detto la sua psicologa, lei conosce già tante tecniche e strategie per contenere e gestire l'ansia, ma queste non costituiscono la soluzione perciò anche mettendole in atto non può aspettarsi di rimettere come prima la polvere sotto il tappeto...
Anche se è difficile è necessario che tolleri la fatica della terapia e che non si aspetti che le arrivino rassicurazioni (inconcludenti) e consigli (superflui, perchè conosce già gli esercizi che può attuare).
Per avere un ulteriore aiuto può valutare eventualmente il ricorso ad un supporto farmacologico che allevii l'ansia, del quale discutere con un medico psichiatra.
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Ex utente
Carissima Dottoressa, le faccio innanzitutto i miei migliori auguri di Buon Natale. Volevo aggiornarla: la terapia ha avuto una svolta, ho capito che la mia ansia è dovuta al voler controllare presente e futuro nel tentativo di non soffrire più. Questa consapevolezza mi ha portato ad accettare me stessa e a stare decisamente meglio. La terapeuta mi sta prospettando, nell'arco di qualche mese, la fine della terapia. Ci sono ancora due punti su cui fatico: accettare che mia madre sia una persona poco empatica e che di materno abbia avuto ben poco (cosa che mi ha lasciato un vuoto affettivo gigante) e che mi ha portata in passato a fare degli errori anche con il mio compagno, l'unica persona che mi ama e mi da gioia. Da qui il secondo problema: gestire il senso di colpa nei confronti del mio compagno, un uomo meraviglioso e unico che mi ha sostenuta e sopportata sempre e di cui io, con tutte le mie problematiche, mi sento sempre poco degna e terrorizzata di perderlo e di perdere tutto. Vorrei sapere il suo parere. Come sempre, la ringrazio di cuore.
Questo consulto ha ricevuto 54 risposte e 6.5k visite dal 02/04/2017.
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