Pausa e rottura...
Buonasera gentili Dottori.
Mi presento...sono un ragazzo di 21 anni in piena crisi esistenziale e vorrei davvero aiuto nel trovare alcune risposte. Ho avuto una relazione di due anni con una ragazza più giovane di me, una ragazza eccezionale. Prima di proseguire, devo fare una premessa: prima di conoscerla la mia vita, seppure breve, era un totale disastro. Il compagno di mia madre, uomo violento, mi ha fatto patire l'inferno con varie storie di violenza domestica dalle indicibili atrocità. Tutto ciò ha causato in me vari problemi fin da piccolo, come alopecia, depressione e sbalzi di umore. Curandomi da uno psichiatra, ho dunque iniziato ad assumere psicofarmaci, sia per dormire sia per l'umore. Tuttavia, nel gennaio 2015, ho deciso di tentare il suicidio assumendo tutti i flaconi. Ricoverato in ospedale, una volta dimesso ho conosciuto questa ragazza, una meravigliosa creatura che mi ha letteralmente salvato la vita con il suo amore profondo. Ci siamo innamorati subito, e ciò che abbiamo vissuto è stato di una intensità indescrivibile; tutti gli interessi in comune, sempre mano nella mano, e quando facevamo l'amore eravamo solito a dire "siamo un'anima sola". Non mi dilungo nel descrivere tutti i nostri attimi di amore, vado al punto. Nel mese di gennaio sono iniziati vari problemi...i farmaci che prendevo non sembravano fare più effetto, e ho iniziato a diventare scontroso è impaziente. Così abbiamo avuto un pesante litigio culminato con un'azione vergognosa, le ho detto una parolaccia irrepetibile. Abbiamo fatto pace subito, ma credo che qualcosa in lei fosse cambiato...così mi ha chiesto una pausa due settimane dopo, sostenendo che la relazione fosse diventata marcia, e che ero lo spettro del ragazzo che amava. Preso dalla disperazione, cinque giorni dopo tentai di nuovo il suicidio. Non potevo accettare di veder senza la mia anima gemella...ma dopo quel gesto mi ha lasciato del tutto. Per un po' abbiamo continuato a vederci; io avevo compreso i mieri errori, cambiando atteggiamento e divenedo dolce in ogni cosa. Ma nelle ultime due settimane "non voglio stare con una persona insana mentalmente, ho paura per me. Mi serve tempo"...e ha detto di vivere la mia vita. Non so come farle capire che ho compreso i miei errori...non ha un altro, non è una ragazza facile. Tuttavia nonostante ripeta che sia finita non mi ha voluto restituire le cose lasciate a casa sua, e non ha nemmeno rimosso le nostre foto dai social network. Sono disperato. La amo più di qualsiasi altra cosa...insieme eravamo felici come non mai. Come può un mese aver cancellato due anni così intensi? Vi prego, cosingliatemi cosa fare gentili dottori, ho il cuore in frantumi. Il nostro amore è speciale, unico...non so più come dimostrarle quanto la amo e quanto tenga a lei..ora vedo che frequenta gente nuova e posti nuovi, alcuni di questi proprio non mi piacciono. Credetemi, non sono una cattiva persona, sono un essere umano...
Mi presento...sono un ragazzo di 21 anni in piena crisi esistenziale e vorrei davvero aiuto nel trovare alcune risposte. Ho avuto una relazione di due anni con una ragazza più giovane di me, una ragazza eccezionale. Prima di proseguire, devo fare una premessa: prima di conoscerla la mia vita, seppure breve, era un totale disastro. Il compagno di mia madre, uomo violento, mi ha fatto patire l'inferno con varie storie di violenza domestica dalle indicibili atrocità. Tutto ciò ha causato in me vari problemi fin da piccolo, come alopecia, depressione e sbalzi di umore. Curandomi da uno psichiatra, ho dunque iniziato ad assumere psicofarmaci, sia per dormire sia per l'umore. Tuttavia, nel gennaio 2015, ho deciso di tentare il suicidio assumendo tutti i flaconi. Ricoverato in ospedale, una volta dimesso ho conosciuto questa ragazza, una meravigliosa creatura che mi ha letteralmente salvato la vita con il suo amore profondo. Ci siamo innamorati subito, e ciò che abbiamo vissuto è stato di una intensità indescrivibile; tutti gli interessi in comune, sempre mano nella mano, e quando facevamo l'amore eravamo solito a dire "siamo un'anima sola". Non mi dilungo nel descrivere tutti i nostri attimi di amore, vado al punto. Nel mese di gennaio sono iniziati vari problemi...i farmaci che prendevo non sembravano fare più effetto, e ho iniziato a diventare scontroso è impaziente. Così abbiamo avuto un pesante litigio culminato con un'azione vergognosa, le ho detto una parolaccia irrepetibile. Abbiamo fatto pace subito, ma credo che qualcosa in lei fosse cambiato...così mi ha chiesto una pausa due settimane dopo, sostenendo che la relazione fosse diventata marcia, e che ero lo spettro del ragazzo che amava. Preso dalla disperazione, cinque giorni dopo tentai di nuovo il suicidio. Non potevo accettare di veder senza la mia anima gemella...ma dopo quel gesto mi ha lasciato del tutto. Per un po' abbiamo continuato a vederci; io avevo compreso i mieri errori, cambiando atteggiamento e divenedo dolce in ogni cosa. Ma nelle ultime due settimane "non voglio stare con una persona insana mentalmente, ho paura per me. Mi serve tempo"...e ha detto di vivere la mia vita. Non so come farle capire che ho compreso i miei errori...non ha un altro, non è una ragazza facile. Tuttavia nonostante ripeta che sia finita non mi ha voluto restituire le cose lasciate a casa sua, e non ha nemmeno rimosso le nostre foto dai social network. Sono disperato. La amo più di qualsiasi altra cosa...insieme eravamo felici come non mai. Come può un mese aver cancellato due anni così intensi? Vi prego, cosingliatemi cosa fare gentili dottori, ho il cuore in frantumi. Il nostro amore è speciale, unico...non so più come dimostrarle quanto la amo e quanto tenga a lei..ora vedo che frequenta gente nuova e posti nuovi, alcuni di questi proprio non mi piacciono. Credetemi, non sono una cattiva persona, sono un essere umano...
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Caro Utente,
penso che la ragazza si sia molto spaventata nel momento in cui, come lei ci dice, i farmaci non le facevano più effetto ed è diventato una persona in parte diversa da quella che aveva conosciuto.
Il successivo tentativo di suicidio non può che averla ulteriormente spaventata.
Non pensa che tutto questo sia comprensibile e che magari la ragazza si sia sentita travolta da una situazione più grande di lei?
Mi spiace molto per quello che ha dovuto passare in casa, con il suo patrigno.
Vivete ancora insieme?
Per quanto riguarda la sua terapia, che farmaci assumeva e assume?
Che diagnosi ha ricevuto?
Ha mai fatto una psicoterapia?
penso che la ragazza si sia molto spaventata nel momento in cui, come lei ci dice, i farmaci non le facevano più effetto ed è diventato una persona in parte diversa da quella che aveva conosciuto.
Il successivo tentativo di suicidio non può che averla ulteriormente spaventata.
Non pensa che tutto questo sia comprensibile e che magari la ragazza si sia sentita travolta da una situazione più grande di lei?
Mi spiace molto per quello che ha dovuto passare in casa, con il suo patrigno.
Vivete ancora insieme?
Per quanto riguarda la sua terapia, che farmaci assumeva e assume?
Che diagnosi ha ricevuto?
Ha mai fatto una psicoterapia?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#5]
E ora quale terapia farmacologica le ha prescritto al posto del Trittico?
Con 2 tentativi di suicidio alle spalle e una diagnosi come quella che ha ricevuto non può astenersi dal seguire una terapia.
Penso che sia fondamentale che lei si faccia curare adeguatamente, iniziando anche una psicoterapia, sia per sé stesso, sia per recuperare il rapporto con la ragazza, che potrebbe riavvicinarsi se lei le dimostrasse che si sta curando seriamente (farmaci + psicoterapia).
Con 2 tentativi di suicidio alle spalle e una diagnosi come quella che ha ricevuto non può astenersi dal seguire una terapia.
Penso che sia fondamentale che lei si faccia curare adeguatamente, iniziando anche una psicoterapia, sia per sé stesso, sia per recuperare il rapporto con la ragazza, che potrebbe riavvicinarsi se lei le dimostrasse che si sta curando seriamente (farmaci + psicoterapia).
[#9]
Sarebbe preferibile che la seguissero due persone diverse per i farmaci e per la psicoterapia, come avviene di solito anche nei centri pubblici.
Potrebbe mantenere i rapporti con lo psichiatra per la gestione della terapia farmacologica e rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta per la psicoterapia.
Il fatto che scriva a noi per porre determinate domande e quindi per cercare delle risposte mi fa pensare che il lavoro che sta effettuando possa essere o non adeguato o non sufficiente, se ha sentito il bisogno di chiedere altri pareri, perciò le suggerisco di riflettere sulla possibilità di fare questo cambiamento.
Potrebbe mantenere i rapporti con lo psichiatra per la gestione della terapia farmacologica e rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta per la psicoterapia.
Il fatto che scriva a noi per porre determinate domande e quindi per cercare delle risposte mi fa pensare che il lavoro che sta effettuando possa essere o non adeguato o non sufficiente, se ha sentito il bisogno di chiedere altri pareri, perciò le suggerisco di riflettere sulla possibilità di fare questo cambiamento.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 1.2k visite dal 29/03/2017.
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