Situazione particolare.
Buonasera Dottori,
Vorrei esporvi una situazione un pò particolare che va avanti da un pò di anni. Sono un ragazzo di 19 anni che ha sempre dovuto "combattere" con la sua autostima. Dai 13/14 anni in particolare ho iniziato ad accorgermi di questi primi problemi, ma inizialmente riuscivo a gestire meglio la situazione dimenticandomene quando ero in gruppo e riuscendo a risultare anche abbastanza simpatico, pur avendo avuto sempre pochi amici. Nell'ultimo periodo questa situazione è però peggiorata. Mi spiego: temo quasi ossessivamente il giudizio altrui. Quando ad esempio siamo in comitiva e dico la mia su una determinata cosa anche su di qualche sciocchezza tendo a guardare ossessivamente lo sguardo dell'(o degli) interlocutore/i. Se per caso questi girano lo sguardo mentre parlo, oppure quando inizio a dire una frase (anche con tono abbastanza alto) questi non si fermano subito per ascoltarmi e mi parlano sopra tra di loro, subito inizio a formularmi 40 "film" mentali sui concetti che sto esprimendo, inizio a credere che stia dicendo sciocchezze, o che magari agli altri non interessi ciò che io stia dicendo perchè magari per qualcuno la mia opinione conti poco. Sembrerebbero sciocchezze, ma questo incide enormemente anche sul mio linguaggio, se mezza volta succede quanto ho appena detto, non riesco a concludere bene le frasi prendendomi molte pause tra una parola e l'altra allungando dunque i tempi di esposizione e provocando quindi, con molta probabilitá noia in colui/colei che ascolta peggiorando la situazione. Analizzando le varie situazioni, ho notato che la situazione stia peggiorando particolarmente da quando ho finito le superiori e mi ricapita di vedere questi vecchi amici con cui prima scherzavo di piu. Vedendoli meno frequentemente rispetto a prima, noto che tutti bene o male siano cambiati, li noto più sicuri, maturi (come dovrebbe essere per un ragazzo di 20anni) mentre io mi vedo sempre bloccato sulle solite cose, non riuscendo a migliorare, anzi a volte mi sembra di andare addirittura indietro. È una situazione non facile anche perchè temendo cosí tanto il giudizio altrui (se il problema è quello, perche ahimè negli ultimi tempi mi sto preoccupando di avere "patologie" più gravi) non posso nemmeno instaurare facilmente nuove amicizie perchè giá mi è difficile attaccare bottone e poi a questo si aggiungono i miei film ed il timore che l'altro/a non sia interessato/a. Io vorrei veramente porre fine a questo problema e migliorare ma delle volte mi sembra vivere in una confusione tale che mi porta ad intraprendere la soluzione più semplice: arrendermi e limitarmi ad un saluto con i conoscenti e standomene sempre sulle mie per non incappare in quelle situazioni descritte. Ovviamente non va bene cosi perchè non sarebbe vita e non potrei mai avere successo, soprattutto nei confronti dell'altro sesso che cerca sempre persone iper-sicire. Mi scuso se mi son dilungato troppo, vi ringrazio per la lettura.
In attesa di risposte,
Saluti.
Vorrei esporvi una situazione un pò particolare che va avanti da un pò di anni. Sono un ragazzo di 19 anni che ha sempre dovuto "combattere" con la sua autostima. Dai 13/14 anni in particolare ho iniziato ad accorgermi di questi primi problemi, ma inizialmente riuscivo a gestire meglio la situazione dimenticandomene quando ero in gruppo e riuscendo a risultare anche abbastanza simpatico, pur avendo avuto sempre pochi amici. Nell'ultimo periodo questa situazione è però peggiorata. Mi spiego: temo quasi ossessivamente il giudizio altrui. Quando ad esempio siamo in comitiva e dico la mia su una determinata cosa anche su di qualche sciocchezza tendo a guardare ossessivamente lo sguardo dell'(o degli) interlocutore/i. Se per caso questi girano lo sguardo mentre parlo, oppure quando inizio a dire una frase (anche con tono abbastanza alto) questi non si fermano subito per ascoltarmi e mi parlano sopra tra di loro, subito inizio a formularmi 40 "film" mentali sui concetti che sto esprimendo, inizio a credere che stia dicendo sciocchezze, o che magari agli altri non interessi ciò che io stia dicendo perchè magari per qualcuno la mia opinione conti poco. Sembrerebbero sciocchezze, ma questo incide enormemente anche sul mio linguaggio, se mezza volta succede quanto ho appena detto, non riesco a concludere bene le frasi prendendomi molte pause tra una parola e l'altra allungando dunque i tempi di esposizione e provocando quindi, con molta probabilitá noia in colui/colei che ascolta peggiorando la situazione. Analizzando le varie situazioni, ho notato che la situazione stia peggiorando particolarmente da quando ho finito le superiori e mi ricapita di vedere questi vecchi amici con cui prima scherzavo di piu. Vedendoli meno frequentemente rispetto a prima, noto che tutti bene o male siano cambiati, li noto più sicuri, maturi (come dovrebbe essere per un ragazzo di 20anni) mentre io mi vedo sempre bloccato sulle solite cose, non riuscendo a migliorare, anzi a volte mi sembra di andare addirittura indietro. È una situazione non facile anche perchè temendo cosí tanto il giudizio altrui (se il problema è quello, perche ahimè negli ultimi tempi mi sto preoccupando di avere "patologie" più gravi) non posso nemmeno instaurare facilmente nuove amicizie perchè giá mi è difficile attaccare bottone e poi a questo si aggiungono i miei film ed il timore che l'altro/a non sia interessato/a. Io vorrei veramente porre fine a questo problema e migliorare ma delle volte mi sembra vivere in una confusione tale che mi porta ad intraprendere la soluzione più semplice: arrendermi e limitarmi ad un saluto con i conoscenti e standomene sempre sulle mie per non incappare in quelle situazioni descritte. Ovviamente non va bene cosi perchè non sarebbe vita e non potrei mai avere successo, soprattutto nei confronti dell'altro sesso che cerca sempre persone iper-sicire. Mi scuso se mi son dilungato troppo, vi ringrazio per la lettura.
In attesa di risposte,
Saluti.
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Gentile ragazzo,
il fatto di avere una bassa autostima, ti porta ad avere degli schemi cognitivi e comportamentali come quelli che hai descritto, cioè il timore del giudizio altrui, il sentirsi perennemente a disagio e come "inferiore" o "diverso" dagli altri, probabilmente non meritevole, ecc...
Certamente si può modificare la situazione e in particolare il modo in cui tu elabori le informazioni che ricevi, ma devi rivolgerti di persona ad uno psicologo psicoterapeuta per lasciarti aiutare a cambiare.
Cordiali saluti,
il fatto di avere una bassa autostima, ti porta ad avere degli schemi cognitivi e comportamentali come quelli che hai descritto, cioè il timore del giudizio altrui, il sentirsi perennemente a disagio e come "inferiore" o "diverso" dagli altri, probabilmente non meritevole, ecc...
Certamente si può modificare la situazione e in particolare il modo in cui tu elabori le informazioni che ricevi, ma devi rivolgerti di persona ad uno psicologo psicoterapeuta per lasciarti aiutare a cambiare.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.3k visite dal 27/03/2017.
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