Dipendenza e improvvisa sfiducia nel terapeuta
Buongiorno e grazie a chi potrà rispondere.
Ho una storia familiare non molto serena.
Da piccola mi fissavo con alcune figure adulte e immaginavo che potessero adottarmi, fantasticavo continuamente, e a volte le pregavo. Ho cercato di attirare l'attenzione dell' adulto anche facendo la vittima (ma senza raccontare davvero come erano le cose a casa mia, era un atteggiamento) o smettendo di mangiare. Come mai?
Poi è stato l'opposto, ho ed ho sempre avuto difficoltà a fidarmi degli altri e li tenevo a distanza. Questa volta in parte sto riuscendo a fidarmi, con una psicologa molto brava, dopo tanta resistenza.
In passato da altri psicologi, anche da bambina, non mi sono fidata. Ora mi trovo a pensare continuamente al passato, i cui ricordi aumentano, e continuo a raccontarglielo mentalmente, come se le parlassi nella mia testa, vale anche per alcuni problemi e situazioni del presente, ancora difficili. Questa è dipendenza?
Inoltre, nell'ultimo incontro è stato meno interessata e un po' frettolosa. Di solito sono io a voler scappare. Ho pensato che ora che non porto più sintomi (pensieri distruttivi, problemi alimentari e altro) forse non sono più interessante, ho pensato che non gliene fregasse niente di me e di non piacergli come persona. All'inizio non mi importava d ero contenta di non essere affezionata mentre lei cercava di coinvolgermi, ma ora è bastato così poco per sentire di non valere nulla. Devo interrompere, o si può uscire da questa situazione pur continuando?
Ho una storia familiare non molto serena.
Da piccola mi fissavo con alcune figure adulte e immaginavo che potessero adottarmi, fantasticavo continuamente, e a volte le pregavo. Ho cercato di attirare l'attenzione dell' adulto anche facendo la vittima (ma senza raccontare davvero come erano le cose a casa mia, era un atteggiamento) o smettendo di mangiare. Come mai?
Poi è stato l'opposto, ho ed ho sempre avuto difficoltà a fidarmi degli altri e li tenevo a distanza. Questa volta in parte sto riuscendo a fidarmi, con una psicologa molto brava, dopo tanta resistenza.
In passato da altri psicologi, anche da bambina, non mi sono fidata. Ora mi trovo a pensare continuamente al passato, i cui ricordi aumentano, e continuo a raccontarglielo mentalmente, come se le parlassi nella mia testa, vale anche per alcuni problemi e situazioni del presente, ancora difficili. Questa è dipendenza?
Inoltre, nell'ultimo incontro è stato meno interessata e un po' frettolosa. Di solito sono io a voler scappare. Ho pensato che ora che non porto più sintomi (pensieri distruttivi, problemi alimentari e altro) forse non sono più interessante, ho pensato che non gliene fregasse niente di me e di non piacergli come persona. All'inizio non mi importava d ero contenta di non essere affezionata mentre lei cercava di coinvolgermi, ma ora è bastato così poco per sentire di non valere nulla. Devo interrompere, o si può uscire da questa situazione pur continuando?
[#1]
Gentile utente,
di quanto succede in seduta tra terapeuta e paziente
è fondamentale poterne e volerne parlare con la terapeuta stessa.
Talvolta ci si vegogna, talaltra ci si imbarazza,
ma è l'unica via possibile e produttiva.
Tenga conto che noi psicoterapeuti siamo proparati per gestire anche queste situazioni, nè strane, nè nuove.
di quanto succede in seduta tra terapeuta e paziente
è fondamentale poterne e volerne parlare con la terapeuta stessa.
Talvolta ci si vegogna, talaltra ci si imbarazza,
ma è l'unica via possibile e produttiva.
Tenga conto che noi psicoterapeuti siamo proparati per gestire anche queste situazioni, nè strane, nè nuove.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Le risposte che Lei cerca possono essere trovate solo all'interno della Sua terapia: non sappiamo perché ha messo in atto un determinato sintomo o che cosa è accaduto nella terapia.
Deve parlarne con la terapeuta, esattamente come ha fatto qui; se lo ritiene può stampare questa mail e portarla con sé nella prossima seduta.
Cordiali saluti,
Deve parlarne con la terapeuta, esattamente come ha fatto qui; se lo ritiene può stampare questa mail e portarla con sé nella prossima seduta.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
Vi ringrazio molto per le vostre risposte.
Sinceramente non so se riuscirei a parlarne di persona,specie col la sensazione di non contare nulla che ho ora. Proverò a farmi coraggio. Grazie.
Rispetto all'atteggiamento che avevo da bambina, ci sono delle ipotesi che si possono fare ? So che non ha più importanza, e non so perchè ma lo vorrei sapere...
Sinceramente non so se riuscirei a parlarne di persona,specie col la sensazione di non contare nulla che ho ora. Proverò a farmi coraggio. Grazie.
Rispetto all'atteggiamento che avevo da bambina, ci sono delle ipotesi che si possono fare ? So che non ha più importanza, e non so perchè ma lo vorrei sapere...
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.2k visite dal 27/03/2017.
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