Ansia e problemi intestinali

Salve a tutti. Non mi sto riconoscendo più. È partito tutto tre settimane fa con un forte e fastidioso dolore al fianco sinistro (inizio a dire che non ho mai sofferto d ansia se non un episodio nel lontano 2010 dovuto al fuoco di s. Antonio).

Dopo gli accertamenti al pronto soccorso le analisi ok a parte la bilirubina a 2.30 e un cpk oltre i 600 (forse per una puntura di voltaren fatta 12 ore prima). Rx addome che constata un "discreto" meteorismo ileo colico ed ecografia che non segna nulla; torno a casa un po' rassenerato ma col dolore che da lì a tutta un' altra settimama non è scomparso.

Fu così che cominciai a leggere su internet ogni tipo di malattia e ogni tipo di sintomo che mi potesse condurre ad un soluzione: niente! Lessi che parecchi sintomi coincidevano con un tumore e da li il panico. Ho fatto tac addome e torace venerdi e il dottore sul momento mi ha subito tranquillizato dicendomi che dalle tac non c'era nulla.

Altri 2 giorni passati con un ansia terribile e un senso di "vuoto" come fosse depressione. Ho preso il lyrica per due tre giorni ma subito staccato. Da quando ho letto del possibile "tumore" ho avuto fenomeni di diarrea a fenomeni di stitichezza. Ho fastidi ad entrambi i fianchi e all addome che sembrano dovuti ad un disordine intestinale, a volte anche al petto. Le feci non sono compatte ma molli con residui alimentari (nn sembra esserci sangue).

Ho tuttora fitte e fastidi che non mi permettono di dormire e dolore all' ano. Credo di essere arrivato al limite. 3 settimane e non ho miglioramenti. Ho perso 1 chilo e mezzo . Forse due ultimamente. Ecco perché ho pensato anche al peggio.

Cosa posso fare per uscire da questa situazione?

Ultimamente sto dando pensieri a tutti e non voglio che questo tunnel in cui sono entrato non abbia una fine.

Ringrazio con tutto il cuore chiunque possa dirmi qualcosa.

[#1]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,
È probabile che lei soffra della "sindrome da colon irritabile" che si configura come disturbo funzionale e non organico. Questa sindrome rappresenta una diagnosi di esclusione. Ovvero si escludono, come ha fatto lei con gli esami strumentali, patologie organiche.

Perché l’ansia causa diarrea?
Molte delle cause non sono ancora state scoperte, ma la ragione principale è il modo in cui il corpo reagisce al sistema di “lotta o fuga”.
L'ansia provoca una scarica di adrenalina che ridistribuisce il flusso di sangue e acqua, questa ridistribuzione significa che il sistema gastrointestinale non sta filtrando correttamente l’acqua, con conseguente diarrea.

L'ansia con base ipocondriaca, è altresì possibile, che mantenga il disturbo in un circolo vizioso in cui l'ansia influisce sul suo sistema gastrointestinale e viceversa. Non per niente il nostro apparato digerente è chiamato "secondo cervello". Nello stomaco e nell'intestino è presente una quantità di neuroni quasi simile a quella presente nel cervello.

Legga questo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1792-lo-stress-e-disturbi-gastro-intestinali.html

una consulenza de visu presso un/a collega Psicologo/a Psicoterapeuta e una visita gastroenterologica, le torneranno utili.

Se il collega lo riterrà opportuno, è necessario trattare i sintomi dell’ansia, in quanto solo con il trattamento di questi sintomi è possibile trattare la diarrea, la stitichezza e i dolori.

Nel mentre può avvalersi di alcune strategie:
-Esercizio fisico- una strategia potente contro l’ansia che può contribuire a trattare la digestione, perché controlla il ritmo del cibo nel sistema nervoso.
-Distrarsi-. molti soggetti hanno sperimentato che se si concentrano sullo stomaco la situazione tende a peggiorare; assicurarsi di trovare il modo giusto per distrarsi.
-Regolare il respiro- l’iperventilazione e le sindromi ansiose, vanno di pari passo e contribuiscono a notevole stress nel corpo; respirare più lentamente con il ventre anziché il petto è in grado di ridurre l’iperventilazione e lo stress associato con gli attacchi di ansia

Saluti cordiali.

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

[#2]
Utente
Utente
Grazie dottore per la risposta celere. Ho letto l'articolo; ultimamente infatti faccio caso ad ogni minimo sintomo che il mio corpo ha. Credo di aver inquadrato il problema ma non mi capacito a come sia potuto arrivare a una situazione simile. Mi sento stanco e intanto ho difficoltà a dormire, dolori diversi al giorno. FisIco che stende a riprendersi. Seguiro' i suoi consigli. Ho staccato l attività fisica ultimamente poiché avevo paura fosse un problema muscolare.. ho cercato di svagare ma la mia testa è sempre buttata li a pensare al dolorino al fianco o al petto. Poiché tutto ciò non è correlato devo capire che non ho nulla e che sto rovinando questo periodo della mia vita. Andrò al più presto da uno psichiatra e se dovesse servire da un gastroenterologo. La ringrazio ancora.
[#3]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,

è vero. È difficile distrarsi perché si attiva un processo ansioso chiamato: attenzione selettiva. Ovvero prestare continua attenzione al proprio "tallone d'achille". Nel suo caso l'intestino.
L'attenzione selettiva porta ad avvertire sintomi anche quando non ci sono; in un certo senso... ci si crea il sintomo. L'ansia disfunzionale fa questi scherzi....

Per ora è sufficiente che contatti uno/a Psicologo/a Psicoterapeuta preferibilmente specializzato/a in psicoterapia cognitivo comportamentale.

Sarà poi eventualmente il/la Collega a concordare con lei la possibilità di avvalersi di una visita psichiatrica per un sostegno psicofarmacologico.

Molti auguri
[#4]
Utente
Utente
Le leggo il referto. Mi aiuti a capire cosa dovrei fare:
"Fegato modicamente aumentato di volume.
Colecisti poco distesa.
Nei limiti le dimensioni di milza pancreas reni e surreni.
Abbondanti residui fecali nel lume colico.
Non versamento addominale. Probabile riduzione dell angolo aorto mesentrico co compressione sulla terza porzione duodenite e sulla vena renale sinistra come da sindrome del compasso aorto mesentrico."
[#5]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

Riguardo ad #4,
Lei ci chiede un aiuto relativo al settore strettamente medico, e dunque NON di nostra competenza .

Dovrebbe girare la richiesta in area medica. O altriemnti lo possiamo fare noi direttamente se ne esprime il desiderio.

Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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