Ansia e incapacità di gestire le relazioni
Gentili dottori,miei problemi spuntano tutte le volte che frequento un ragazzo, ansia, malessere, nausea diarrea,insonnia, sono solo la punta dell'iceberg. Sono sempre stata una ragazza timida, con un papà iperprotettivo e una mamma pronta a consolarmi dopo le sue sfuriate.
Il mio primo contatto con la sessualità avviene a 16 anni, lui più piccolo di me di un anno, durante i quasi due anni di storia non abbiamo avuto rapporti completi, il petting ci bastava.18 anni mi lascia. Subito dopo conosco contemporaneamente due persone di 20 anni più di me,uno bipolare opprimente,l'altro,amico di famiglia,che inizia a giocare con me su Internet in modo scherzoso,amichevole,confidenziale,mi riempie di attenzioni,sposato con figli. Mi convinco di amarlo, così decido che il mio primo rapporto sessuale doveva essere con lui. Consapevole,che non volevo una storia con lui,in un anno visti circa 4 o 5 volte,da clandestini. Inizia l'università,lo allontano xke decido che ormai la cosa era diventata squallida. Dopo un anno lascio l'università,mi sentivo in colpa di pesare economicamente ai mie,mi sento sola e inutile e il terrore di nn riuscire a passare un esame mi ha fa mollare.Complice di ciò il bipolare,spuntato nuovamente per assorbire le mie energie,lui mi dava distrazione,si prendeva quello di cui aveva bisogno,attenzioni e affetto. Non riuscivo a distaccarmi,al punto che gli permettevo atteggiamenti intimi che poi mi facevano sentire sporca. Non sapevo come uscirne, se nonché un giorno mia madre lo minaccia al telefono di starmi lontana. Finalmente mi sento libera,difesa. Dopo Incontro uno,pazzi l'uno dell'altra, un giorno mi dice tu stai con me solo per il sesso. Un enorme vuoto si apre dentro di me, non so che pensare, penso di essere sporca,mi faccio schifo. Era il periodo in cui mio padre a casa non esisteva,si occupava solo della malattia di suo padre,portando mia madre a cacciarlo di casa. Dopo poco tempo tornano insieme,x la famiglia.io in attesa di qualcuno che mi trasformasse dalla figlia protetta,alla moglie perfetta. Colleziono relazioni sbagliate,riconoscendomi principalmente nella sindrome della croce rossina. I sintomi fisici nascono durante 1storia,lui un po' stronzo,ma a me piaceva fare sesso con lui.inizio a stare male, a sentirmi sporca,a pensare che lui non è la persona giusta per me, ma non riesco a capire cosa sento,solo un forte malessere che mi porta inevitabilmente ad allontanarlo. Così via da due anni a questa parte,non appena si arriva al sesso, subito dopo malessere,nausea,vomito,insonnia,la mia razionalità mi porta a vedere tutte le cose negative,avendo la scusa per allontanarli tutti.A volte solo l'mpegno,già mi fa nauseare,e soprattutto sentire in colpa di non essere innamorata (come posso esserlo se non lo conosco nemmeno?)ferisco la gente
sentendomi sempre vuota e inutile. Vorrei tanto innamorarmi,ma odio il mostro che affiora ogni volta,e mi mangia da dentro diventando gigante se nn mi metto al sicuro.
Il mio primo contatto con la sessualità avviene a 16 anni, lui più piccolo di me di un anno, durante i quasi due anni di storia non abbiamo avuto rapporti completi, il petting ci bastava.18 anni mi lascia. Subito dopo conosco contemporaneamente due persone di 20 anni più di me,uno bipolare opprimente,l'altro,amico di famiglia,che inizia a giocare con me su Internet in modo scherzoso,amichevole,confidenziale,mi riempie di attenzioni,sposato con figli. Mi convinco di amarlo, così decido che il mio primo rapporto sessuale doveva essere con lui. Consapevole,che non volevo una storia con lui,in un anno visti circa 4 o 5 volte,da clandestini. Inizia l'università,lo allontano xke decido che ormai la cosa era diventata squallida. Dopo un anno lascio l'università,mi sentivo in colpa di pesare economicamente ai mie,mi sento sola e inutile e il terrore di nn riuscire a passare un esame mi ha fa mollare.Complice di ciò il bipolare,spuntato nuovamente per assorbire le mie energie,lui mi dava distrazione,si prendeva quello di cui aveva bisogno,attenzioni e affetto. Non riuscivo a distaccarmi,al punto che gli permettevo atteggiamenti intimi che poi mi facevano sentire sporca. Non sapevo come uscirne, se nonché un giorno mia madre lo minaccia al telefono di starmi lontana. Finalmente mi sento libera,difesa. Dopo Incontro uno,pazzi l'uno dell'altra, un giorno mi dice tu stai con me solo per il sesso. Un enorme vuoto si apre dentro di me, non so che pensare, penso di essere sporca,mi faccio schifo. Era il periodo in cui mio padre a casa non esisteva,si occupava solo della malattia di suo padre,portando mia madre a cacciarlo di casa. Dopo poco tempo tornano insieme,x la famiglia.io in attesa di qualcuno che mi trasformasse dalla figlia protetta,alla moglie perfetta. Colleziono relazioni sbagliate,riconoscendomi principalmente nella sindrome della croce rossina. I sintomi fisici nascono durante 1storia,lui un po' stronzo,ma a me piaceva fare sesso con lui.inizio a stare male, a sentirmi sporca,a pensare che lui non è la persona giusta per me, ma non riesco a capire cosa sento,solo un forte malessere che mi porta inevitabilmente ad allontanarlo. Così via da due anni a questa parte,non appena si arriva al sesso, subito dopo malessere,nausea,vomito,insonnia,la mia razionalità mi porta a vedere tutte le cose negative,avendo la scusa per allontanarli tutti.A volte solo l'mpegno,già mi fa nauseare,e soprattutto sentire in colpa di non essere innamorata (come posso esserlo se non lo conosco nemmeno?)ferisco la gente
sentendomi sempre vuota e inutile. Vorrei tanto innamorarmi,ma odio il mostro che affiora ogni volta,e mi mangia da dentro diventando gigante se nn mi metto al sicuro.
[#1]
Cara Utente,
è chiaro che la situazione che descrive è fonte di grande sofferenza e probabilmente è legata al rapporto con la figura paterna, che descrive come "iperprotettiva" e aggressiva (mi riferisco alle sfuriate dopo le quali sua madre la consolava) e successivamente assente.
Il suo post descrive come si sente, ma non contiene domande.
Cosa intendeva chiederci?
è chiaro che la situazione che descrive è fonte di grande sofferenza e probabilmente è legata al rapporto con la figura paterna, che descrive come "iperprotettiva" e aggressiva (mi riferisco alle sfuriate dopo le quali sua madre la consolava) e successivamente assente.
Il suo post descrive come si sente, ma non contiene domande.
Cosa intendeva chiederci?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Mi chiedo se ormai sono destinata a essere così, come faccio a essere meno vulnerabile, come riconosco la persona giusta se non ho neanche il tempo di capire.
Tra l'atro nell'ultima settimana sono andata via di casa per 4 giorni perché in casa si era creata troppa tensione dovuta al fatto che ho frequentato un ragazzo più piccolo e ai miei non piaceva per niente. Tutte le volte che dicevo che uscivo con lui saliva la tensione e l'indifferenza, così per circa 20giorni. Questo ha contribuito fortemente all'Ansia,di ciò che pensano i miei di me,che mi cerco le situazioni sfigate (in quanto più piccolo di me)Sono tornata e non mi sento in colpa nei confronti dei miei, sono stufa di giustificarmi con loro di dove vado,con chi, e perché.
Tra l'atro nell'ultima settimana sono andata via di casa per 4 giorni perché in casa si era creata troppa tensione dovuta al fatto che ho frequentato un ragazzo più piccolo e ai miei non piaceva per niente. Tutte le volte che dicevo che uscivo con lui saliva la tensione e l'indifferenza, così per circa 20giorni. Questo ha contribuito fortemente all'Ansia,di ciò che pensano i miei di me,che mi cerco le situazioni sfigate (in quanto più piccolo di me)Sono tornata e non mi sento in colpa nei confronti dei miei, sono stufa di giustificarmi con loro di dove vado,con chi, e perché.
[#3]
"Mi chiedo se ormai sono destinata a essere così, come faccio a essere meno vulnerabile"
Alle sue domande si può solo rispondere che probabilmente è necessario un percorso psicologico che le consenta di prendere le distanze dalla famiglia, di liberarsi dalle zavorre che si sta portando dietro e che appesantiscono il suo cammino non consentendole di essere libera nelle sue scelte.
Le suggerisco la lettura di "Donne che amano troppo", un libro che può trovare illuminante e che spiega la scelta di uomini sbagliati con gli elementi provenienti dal passato della donna, non ancora superati.
Alle sue domande si può solo rispondere che probabilmente è necessario un percorso psicologico che le consenta di prendere le distanze dalla famiglia, di liberarsi dalle zavorre che si sta portando dietro e che appesantiscono il suo cammino non consentendole di essere libera nelle sue scelte.
Le suggerisco la lettura di "Donne che amano troppo", un libro che può trovare illuminante e che spiega la scelta di uomini sbagliati con gli elementi provenienti dal passato della donna, non ancora superati.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.4k visite dal 24/03/2017.
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