Cardiofobia e somatizzazione

Salve dottori ho 24 anni e da ben 5 soffro di ipocondria e cardiofobia e nel passare degli anni ho somatizzato sempre di più i sintomi inerenti alle cardiopatie specialmente quelli dell' infarto...e nonostante le visite fatte non sono mai riuscito a tranquillizarmi del tutto pensando ad un errore nelle visite...io spesso e volentieri ho dolore al petto (vero e proprio dolore) delle fitte al braccio, scossette alla schiena, denti praticamente sempre serrati quindi dolore alla mascella...palpitazioni,qualche extrasistole spesso sensazione di gambe leggere e testa vuota...sbandamenti e orecchie che mi si tappano dopo uno sforzo...la mia domanda è può l'ansia o comunque la mia testa somatizzare tutto questo? O faccio bene ad essere preoccupato? Ho eseguito un ecocardio elettrocardiogramma normale /sforzo e holter tutto negativo
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Carissimo, dopo i controlli e le visite negativi, si è domandato se è contento della sua vita , affettiva, lavorativa, di che cosa è
preoccupato, cosa e chi le fa rabbia , paura ? Ad un certo punto è meglio fermarsi e riflettere e chiarire, le consiglio di rivolgersi ad un Collega di persona , nella struttura pubblica o privata, è necessario, a mio parere chiarire il suo stato d'animo e la sua storia, perchè si sta rovinando la giovinezza. Spesso il corpo parla per noi, attraverso i sintomi e ci dice di fermarci e rileggere la
situazione.. Le faccio molti auguri, si può migliorarla e cambiarla la vita !!

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
"può l'ansia o comunque la mia testa somatizzare tutto questo". Assolutamente si!

Ha fatto comunque bene ad escludere cause organiche

"nonostante le visite fatte non sono mai riuscito a tranquillizarmi del tutto pensando ad un errore nelle visite.." .
Durante le visite, lei ha ottenuto rassicurazioni. Ma le rassicurazioni sono un "piatto succulento" per l'ansia. In pratica le rassicurazioni, durate gli stati d'ansia, diminuiscono questa emozione per pochissimo tempo per poi farla ritornare piu sgradevole di prima. Quindi non sono risolutive per gli Stati di ansia acuta e/o cronica.

Questo link le tornerà utile
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html

Per quanto concerne la sua cardiofobia. Le fornisco un breve stralcio di ricerca psicocardiologica:

Per secoli, tante culture hanno considerato il cuore come la fonte delle emozioni migliori, come l'amore, il coraggio, la generosità. Presso l'Istituto di HeartMath (IHM), sono stati esplorati scientificamente i meccanismi fisiologici con cui il cuore comunica con il cervello, come influenza l'elaborazione delle informazioni, delle percezioni, delle emozioni.

L'osservazione scientifica ha dimostrato che il cuore è molto di più di quello che crediamo e che non è affatto una semplice pompa, come siamo abituati a considerarlo...

Il muscolo cardiaco è, in sostanza, un centro complesso, auto-organizzato, di elaborazione dati, con una propria mente, che comunica costantemente con il cervello, con il sistema nervoso e con tutta la nostra fisiologia, influenzando profondamente ogni organo, in un complesso intreccio di messaggi e feedback.

Giovanni e Beatrice Lacey, negli anni tra il 1960 e gli anni '70, hanno scoperto che il cuore comunica con il cervello in modo tale da influenzare significativamente il modo in cui percepiamo e reagiamo al mondo.

I coniugi Lacey andarono ben oltre: realizzarono che questo motore della circolazione sanguigna sembrava avere una sua logica, una sua mente, che spesso divergeva da quella del sistema nervoso autonomo; soprattutto capirono che è l'organo predominante.

Infatti il cuore inviava messaggi significativi al cervello, dei veri e propri comandi, che influenzavano tutto il comportamento di una persona.

Mentre i Laceys stavano compiendo le loro ricerche in psicofisiologia, un piccolo gruppo di ricercatori nel campo cardiovascolare si unirono ad alcuni neurofisiologi, dando il via ad una nuova disciplina detta Neurocardiologia, che da allora ha fornito indicazioni estremamente importanti sul sistema nervoso del cuore e su come il cervello e il cuore comunicano attraverso il sistema nervoso.

Dopo approfondite ricerche, uno dei primi pionieri della psiconeurocardiologia, il Dr. J. Andrew Armour, nel 1991 introdusse il concetto di "cervello del cuore".

Il suo lavoro dimostrò che il cuore ha un complesso sistema nervoso intrinseco molto sofisticato, un "piccolo cervello" appunto, una rete intricata di diversi tipi di neuroni, neurotrasmettitori, proteine e cellule, molto simili a quelli trovati nel cervello.

Nel libro "Neurocardiology", il Dr. Armour e il Dr. Jeffrey Ardell, forniscono una panoramica completa della funzione del sistema nervoso intrinseco del cuore: il quale contiene circa 40.000 neuroni, detti neuriti sensori; essi rilevano gli ormoni circolanti, la chimica corporea, la frequenza cardiaca e la pressione.

saluti

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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Utente
Utente
Gentili dottori vi ringrazio delle esaurienti risposte...per rispondere alle domande della dottoressa Magda, no non sono felice della mia vita ne del mio passato ho pochi amici e sono spesso solo...ho perso mio padre da pochi anni ma è stato assente per tutta la mia infanzia....fermamdomi a pensare posso giustificare il mio corpo se parla in questo modo...seguiro il suo consiglio e parlerò con un professionista...vi ringrazio davvero molto
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Non perda altro tempo prezioso ! Lieti di averla potuta aiutare.. Ancora auguri !
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