Disturbo che mi causa una vergogna enorme...forse sarebbe meglio che mi levassi di mezzo...

Gentili dottori,

Arrivo subito al punto,qui mi sento libera di farlo.

Ho 19 anni e da un po' di tempo provo impulsi cannibali verso le altre persone....Cioe',quando fisso qualcuno(la cosa succede specialmente con i miei familiari)mi aumenta la salivazione,come se stessi guardando realmente qualcosa che si puo' mangiare e che mi piacerebbe mangiare....
Questo impulso non avviene dopo pensieri o immagini mentali,avviene proprio nel momento in cui fisso una persona.

Non mi sembra di provare sentimenti di rabbia nel momento in cui ho queste sensazioni.Cioe',le ho anche quando sono relativamente tranquilla.

E non sono una persona che non riesce ad arrabbiarsi,anzi....E quando lo faccio,lo faccio veramente e' divento una iena,urlo tantissimo e mi agito.

Ho provato in tutti i modi a scacciare questa cosa,non riesco a controllarla in nessun modo...

Riguardo alla mia vita posso dire che ho un enorme frustrazione perche' nella mia vita tutto finora mi e' andato male,non ho amici,non ho un ragazzo,sono stata bocciata varie volte a scuola,ho subìto atti di bullismo al liceo anche piuttosto pesanti....Con mia madre ho un pessimo rapporto,e' un tipo molto ansioso e nervoso...Litighiamo per nulla e poi stiamo molto tempo senza parlarci,anche se stiamo sempre a contatto perche' non esco praticamente mai di casa e sto sempre attaccata al computer.

E per cornonare il tutto,tra poco ci sfratteranno perche' non possiamo pagare l'affitto(sarebbe il quinto sfratto,finora abbiamo dovuto cambiare 5 case per questo motivo).In piu' sono gelosa dei miei fratelli piu' piccoli,soprattutto di mia sorella,che ha 9 anni ed e' la cocca di mia madre,si vede che preferisce lei a me,pure mio padre lo ha ammesso di fornte all'evidenza...Io non mi sono mai sentita amata da mia madre.

Provo dentro di me una grande rabbia,a volte mi sento come se il petto mi stesse per scoppiare....Non mi sento capita,qui nella mia famglia...La situazione in cui mi trovo mi causa un'enorme sofferenza interiore che nessuno sembra vedere,non voglio lasciare di nuovo la mia casa,voglio sentirmi amata almeno un po'.

L'altra volta,durante un ennesimo sfogo ho detto a mio padre:"cosa devo fare per farvi vedere che sto male?Devo arrivare a tagliarmi,devo suicidarmi?Io non voglio arrivare a questo,ma altrimenti sembra che non ve ne accorgete di quanto sto male dentro...Non so cosa mi trattiene dal farla finita una volta per tuttemloa mia vita fino ad ora e' stata un totale fallimento....".Tutto quello che ho detto lo penso veramente.

Non so se questo disturbo e' dovuto alla grande rabbia e alla frustrazione che ho dentro.

Sto gia' andando da una psichiatra(tra qualche giorno ci andro' per la terza volta),le ho detto che ho l'impulso di far del male alle persone(questo e' il motivo per cui ho deciso di farmi aiutare),ma non sono entrata nel dettaglio,mi vergogno troppo a dirle questa cosa nello specifico.....Perche' le stesse cose potrebbe dirle un mostro.

Io ho provato in tutti i modi a ripetere a me stessa che e' una cosa orribile,ma nulla....Non se ne va!E' una cosa che non riesco a controllare,forse e' inconscia...

Ero andata gia' da un altro psichiatra in precedenza,per 5 mesi,a lui avevo detto tutto....Poi ho smesso di andarci perche' con lui non c'era sintonia.E lui era giunto alla conclusione che non ho schizofrenia....Lo ha dato per certo!Quindi tenderei a escludere questa patologia,perche' se mi metto a discutere pure quello che mi dicono gli esperti,allora e' finita...

Secondo voi,per ipotesi,a cosa potrebbe essere dovuto?Come faccio a far andare via questi impulsi?E' come se una parte malata di me desiderasse fare queste cose orribili e non ci vedesse nulla di male a farle,e l'altra invece cercasse di contrastarla....

E come faccio ad affrontare l'argomento con la nuova psichiatra?Mi vergogno troppo,ho paura della sua reazione....

So che tutto questo puo' sembrare uno scherzo,non lo e',e io sono davvero disperata,mi sento diversa da tutti gli altri!

Ho anche paura di relazionarmi con qualcuno,perche' ho paura che questi impulsi finiranno per prendere il sopravvento...Insomma,per me in questo momento stare vicino a qualcuno vuol dire mettere a rischio la sua incolumita' a causa della mia instabilita' mentale,e io non voglio.

Mi sembra di non essere piu' capace a provare sentimenti di amore nei confronti degli altri..

Come farmaco prendo l'EN al bisogno....Lo psichiatra precedente non mi ha voluto dare altro.

Grazie a chi vorra' aiutarmi.
[#1]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile ragazza (se non sbaglio ti chiami ALice),
purtroppo mi rendo conto che a distanza di tempo la tua sofferenza non si è ancora placata: sei ancora schiava dei tuoi dubbi, e soprattutto della tua rabbia

La strada ceh hai intrapreso (quella psichiatrica) è davvero l'unica possibile in un caso come il tuo. Se la psichiatra fosse anche psicoterapeuta sarebbe il massimo, altrimenti potresti chiederle se ti può affiancare ad una psicologa (del servizio sanitario, così non devi affrontare spese)

Quando qualche mio paziente non riesce a dirmi qualcosa di cui si vergonga gli faccio scrivere una lettera

In questo caso potresti stampare questa pagina, e far leggere alla tua psichiatra quello che provi. Di solito funziona

Però fidati: hai bisogno di aiuto CONCRETO, non di chiacchiere mediatiche come le mie

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#2]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
La ringrazio per la risposta.

Ma mi chiedo come mai qui spesso e volentieri vengono fatte ipotesi di diagnosi agli altri utenti,per di piu' da dottori diversi,e a me vengono sempre date risposte vaghe("ne parli col suo medico curante") e da un solo dottore.

Ok,il mio e' un disturbo raro,sono la prima che sta male per questo,ma mi fa sentire malissimo il fatto che nessuno riesca a darmi delle risposte in merito a quello che ho,o almeno delle ipotesi...Perche' cosi' mi sento un'aliena,mi viene da pensare che ho qualcosa sulla quale nemmeno gli esperti si sanno pronunciare(a volte,pur essendo atea,mi chiedo se per caso sono poseduta da un demonio o qualcosa del genere..)

Eppure ho descritto tutto nei minimi particolari...Anche piu' di molti utenti ai quali sono state pero' date delle risposte piu' chiare e delle ipotesi,quello che vorrei io.

In ogni caso so che ho bisogno di un aiuto concreto,non a caso ho deciso io stessa di chiedere aiuto e di farmi aiutare.

Ma se vengo qua e' perche' la mia paura di me stessa e' talmente grande,che ho bisogno di risposte che finora non ho mai ottenuto da nessuno...

Se lei o qualcun altro avete in mente una qualche patologia precisa,oppure qualche ipotesi,desidererei che mi venisse detto chiaramente.

Perche',senza offesa,mi sembra inutile che mi venga detto che ho bisogno di un aiuto concreto,questo lo so gia'!

Io sono la prima che non sta bene in questo stato,e che vorrebbe essere diversa da quello che e'....Vorrei solo essere come tutti quanti.Ma qualcosa dentro di me al di sopra della mia volonta' non me lo permette.

Cordiali saluti.








[#3]
Psicologo attivo dal 2008 al 2011
Psicologo
Gentile utente, non creda che da parte dei professionisti di questo sito ci sia una sorta di riluttanza ad affrontare il suo problema e a darle una qualsivoglia spiegazione. Forse riceve risposte poco esaurienti perchè il suo caso è troppo complesso da affrontare su un sito internet e richiede invece un intervento più concreto che si può realizzare solo consultando un professionista che la prenda in carico e si occupi di lei nella maniera più adeguata alle esigenze poste dal suo problema. Lei dice, e probabilmente a ragione, che vuole il maggior numero di spiegazioni possibili per comprendere più a fondo il suo stesso problema, ma mi creda, avere una finta buona risposta qui è peggio che non averne affatto. Quindi si affidi al medico che ha contattato, faccia a lei tutte le domande e chieda a lei risposte migliori. Probabilmente le risponderà che ha bisogno di ancora tempo, ed è giusto. Si dia il tempo e la possibilità di stare bene e tutto verrà a soluzione nel migliore dei modi e nei tempi che lei stessa potrà gestire andando avanti.
[#4]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
La ringrazio.A questo punto non mi resta altro da fare che affidarmi solo allla mia psichiatra.

Vorrei solo precisare che quello che vorrei avere non sono "finte buone risposte",come le ha definite lei.E non vedo perche' dovrebbero venirmi date,visto che non le ho chieste.

Io non ho scritto questa domanda per essere rassicurata,non voglio sentirmi dire "non hai nulla,tranquilla" ....
Cioe',mi piacerebbe che fosse cosi',ma io accetterei qualsiasi ipotesi.Anche non bella.Non chiedo menzogne,ecco.

E' la verita' quello di cui ho piu' bisogno ora.Non importa se brutta.

le rassicurazioni le ho cercate un tempo,ora ho smesso,non me ne importa piu' nulla.

Desidero solo sapere in modo certo cosa sta accadendo nella mia testa,e poi prendere i dovuti provvedimenti(farmaci adeguati,psicoterapia adeguata ecc).

E' piu' di ogni altra cosa dwsidero stare bene.ma ho paura che il mio disturbo prenda il sopravvento,e che impazzisca del tutto.

Va bene,grazie ugualmente.

Cordiali saluti.
[#5]
Psicologo attivo dal 2008 al 2011
Psicologo
Mi scusi, intendevo dire che certe risposte sembrano buone perchè dicono quello che vorremmo sentirci dire, ma qui di risposte così non ne riceverà. Per questo i colleghi si sono sempre limitati con lei. Per non darle risposte che non le avrebbero apportato nessun beneficio. Lei ha scelto di percorrere la strada più giusta: lo faccia e non se ne rammarichi. I risultati verranno, se si darà il tempo di farli arrivare.
[#6]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Cara Alice
Posso sbagliarmi, ma credo che questa tua nuova richiesta potrebbe essere riassunta con: "Non sono rimasta pienamente soddisfatta di ciò che mi hanno detto gli specialisti che ho consultato. E non mi sono sentita nemmeno di dir loro tutto ciò che provo".

È davvero così, oppure mi sbaglio?

Se è così, l'unica cosa sensata da fare è aspettare ancora un po' e poi, se ancora non dovessi vedere i risultati che aspetti, cambiare.

E tieni presente che la "verità" riguardo al tuo caso potrà esserti rivelata solamente di persona, non certo attraverso dei consulti online. Semplicemente non sarebbe corretto azzardare diagnosi senza conoscerti, e nessuno se ne prenderà la responsabilità. Lo so che è sgradevole sentirselo dire, però è così.

L'unica alternativa è reperire un professionista in grado di aiutarti prima di tutto ad aprirti, e poi a cambiare. Saprai di esserci riuscita quando non sentirai più il bisogno di inserire altre richieste qui. O meglio, potrai ancora volerlo fare ma magari più come richiesta di un secondo parere che altro.

Invece dalle tue parole traspare forte la sensazione che ancora tu non abbia trovato qualcuno in grado di comprendere ciò che senti e che, di conseguenza, non ti fidi nemmeno a seguire le loro indicazioni.

A questo proposito permettimi di farti presente che forse sarebbe necessario anche un intervento di tipo psicologico/psicoterapeutico e non solo farmacologico. Ciò può essere fornito anche dallo psichiatra, ma nel caso in cui questo non sia possibile dovresti attivarti per riuscire ad ottenerlo. Se necessario, anche attraverso un secondo professionista.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#7]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23
Cara Alice,

Io non so perché hai questa forma di desiderio cannibalesco.

Non lo so, ma se tu fossi una mia paziente, io farei delle ricerche, poi insieme a quello che racconti di te, dei tuoi sentimenti, delle tue aspirazioni, delle tue frustrazioni, insieme forse riusciremo a capirlo. Ma forse guarirai anche senza raggiungere la radice della patologia.
Probabilmente essa è annidata nelle pieghe ( e nelle piaghe) del tuo animo esacerbato da tante malaugurate semi-sciagure: la scuola, il bullismo, mancanza di un amore, sorella che ti defrauda (innocentemente) dell'attenzione dei tuoi genitori. E tu stai male davvero e ti senti piena di problemi che si aggrovigliano e non ti permettono una vita che almeno sia decente, se non felice.

Ma veniamo allo specifico dei tuoi malanni.
Posso aiutarti se ti racconto una terapia condotta su un soggetto? Può darsi.
34 anni, lontano da affetti e da amori mai avuti, introverso sino ad aspetti di chiusura, distacco, riservato, sino ad un parametro che in alcuni test si dice di Schizotimia, (schizotimico – no schizofrenico che è un’altra cosa), aveva degli impulsi omicidi verso i suoi due genitori con i quali viveva da sempre, verso qualche collega di lavoro, e poi mi confidò, che ne aveva anche contro di me, più di una volta li aveva provati. Un giorno mi disse, “”ecco , adesso li sto provando verso di lei””, anche se la seduta era poi delle più tranquille. Mi ci scervellai sopra a questo problema. Ci persi il sonno, il cervello, lo studio, ho chiesto informazioni, ho scartabellato libri interi, di classici, moderni, ho interrogato colleghi. Nulla. Ho trovato qualcosa nei classici della psicoanalisi.
Ci misi il cuore, l'anima in quella terapia, che sarebbe anche contro le buone regole di una terapia, in quanto noi non dovremmo essere coinvolti più di tanto. Ma volevo risolvere quel caso. Era brutto quel ragazzo, brutto di volto, di portamento, e dalla vita non aveva avuto nulla. Allora capii che dovevo prima di tutto accettarlo così com'era e mostrargli anche un affetto di tipo amicale, non paterno, per sganciarmi dalla figura paterna che lui aveva presente nella sua mente.
Aveva impulsi omicidi verso le ragazze, specie le più carine, ovvero quelle più disinvolte, contro i capi.
Ne venimmo fuori, col tempo, con tante trovate, con tante invenzioni.

Devi dire chiaramente alla psichiatra quello che provi, altrimenti sprechi anche la seduta.
Ne verrai fuori, la psichiatra potrebbe aver avuto casi analoghi.
Il cannibalismo e o il desiderio o l'impulso di farlo è una forma estrema di incorporazione, un'esasperazione del desiderio dell'introiettare dentro di sé figure e persone per OTTENERE IL PREDOMINIO SU DI LORO.
E' un residuo della fase orale, quella della suzione della mammella, sino al tentativo inconscio di svuotarla. per prenderne tutto il nutrimento che serve per il proprio sostentamento e la propria sussistenza, per la propria vita.

Ne verrai fuori, sta’ tranquilla. Ma è un caso clinico che con le buone parole non si risolve: occorre che la psichiatra sappia tutto quello che provi.
Che sogni fai?

Cari, carissimi saluti e tanti auguri.

Antonio Vita

[#8]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Alice, hai ragione, vuoi delle risposte concrete

Per cui alla tua domanda posso solo risponderti: non lo so cos'hai. Da qui non posso saperlo, e onestamente non mi va di raccontarti delle cavolate

per cui non lo so
[#9]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Grazie a tutti coloro che mi hanno risposto.

Vorrei rispondere al dottor Antonio Vita,che mi chiedeva cosa sogno la notte:

Dipende,proprio l'altra sera ho fatto un sogno che riguardava il cannibalismo,e' la prima volta che mi capita di farci pure dei sogni sopra(Nemmeno quando dormo sto in pace)....Ma probabilmente dipende dal fatto che durante il giorno ci penso continuamente.



L'atmosfera del sogno era cupa,tertra,oscura.Non c'ero io nell'atto di mangiare un'altra persona,ma avevo davanti a me una persona,fatta a pezzi,vicino ad un calderone.C'era sangue mi pare,lo scenario era simile a quando ci si trova in una macelleria,e io provavo sempre quel disgustoso desiderio di mangiare,come se stessi guardando un qualsiasi altro tipo di carne di animale.

Questo mi sentivo di raccontarlo perche' e' legato al mio problema.Inutile dire che' e' orribile.

Invece altre notti mi e' capitato di sognare di innamorarmi.

Ricordo bene a questo proprosito due sogni,fatti a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro:

Nel primo,mi ricordo che abitavo in una casa buia,non c'era illuminazione interna,e fuori anche era notte.Tutto era triste,e mi sentivo sola.
Ero sola in casa,non c'era traccia della mia famiglia.E a un certo punto veniva a trovarmi questa famiglia reale indiana,perche' il figlio mi voleva chiedere in sposa.Poi non ricordo bene cosa successe,mi pare che a un certo punto questo principe non voleva piu' sposarmi,poi ho un buco,non mi ricordo piu' nulla...Mi ricordo solo che alla fine siamo riusciti a sposarci.

Nel secondo invece,abitavo in una casa in campagna.Anche qui,almeno inizialmente,non c'e' traccia della mia famiglia.La casa in campagna del sogno esiste realmente,perche' avevamo un agriturismo la' qualche tempo fa'.
Era comunque molto diverso,appunto perche' era un sogno...
Ricordo solo che c'era molta vegetazione rigogliosa intorno a me.
E a un certo punto conosco questo ragazzo albanese.E me ne innamoro.
E'strano,perche' in questi sogni riesco a provare veramente amore per queste figure.Sono certa che provo amore.
Pero' la cosa fini' male,perche' a un certo punto lo scenario cambio' e ci ritrovammo in mare,durante una battaglia navale tra la mia famiglia,e quella del ragazzo albanese.A un certo punto,un colpo di cannone da parte della nave della mia famiglia colpi' il ragazzo,che mori' annegato.

Mi ricordo che,sempre nel sogno,provavo un forte dolore per la perdita di quel ragazzo,e una forte rabbia verso la mia famiglia che lo aveva ucciso,senza un particolare motivo.


Ora non mi viene in mente altro di significativo da raccontare.Una cosa ricorrente nei miei sogni e' comunque l'atmosfera buia e cupa.Come quella della mia vita.


Per quanto riguarda il racconto di quel ragazzo che aveva impulsi omicidi,la ringrazio perche' mi e' stato utile....Mi rivedo molto in quel caso.
E mi fa' piacere che alla fine sia riuscito a uscirne,anche perche' rappresenta una piccola speranza per me.


Quello che mi fa' star male e' che quello che sento di essere non e' quello che voglio essere.
Cioe',sento che c'e' una forza dentro di me,talmente grande che mi sopraffa' completamente,io sento di non avere piu' il controllo di me stessa.

Da fuori sembro una ragazza come tante....Nessuno penserebbe mai che dentro di me c'e' un mostro.

Mi dispiace tanto di essermi ammalata,io ho lottato cosi' strenuamente contro queste sensazioni,non volevo ammalarmi,volevo solo essere una persona come le altre.Perche' non mi e' stato concesso?

Solo io so con quanta forza ho combattuto contro questa parte malata di me.Solo io so quanto ho combattuto(e ancora sto combattendo)per non impazzire,per non mandare completamente a rotoli la mia vita.Ma ora sono arrivata a un punto che non ce la faccio piu',per troppo tempo ho combattuto questa battaglia interiore.

Sono allo stremo.

Sento di aver fallito,non mi importa se sono giovane.Ho fallito sia fuori,che dentro di me.

Sono diventata una persona che si merita solo la morte.

La cosa piu' incredibile,poi,e' che sento che non riusciro' mai a mettere in atto quello che qualcosa dentro di me mi spinge a fare.

Sono praticamente certa che non ne avrei il coraggio.

Cioe',se ora mi mettessero davanti ad una persona e mi dicessero "uccidila" o "mangiala" non ci riuscirei,non avrei il coraggio,la forza,non ci riuscirei.Qualcosa dentro di me me lo impedirebbe.O almeno credo.Non sono certa su nulla.

Ma allora vorra' dire che questa lotta interiore continuera' all'infinito,fino a quando magari non cedero'?

Perdonatemi,ma io sono realmente mortificata...

La mia non puo' essere definita vita,leggetevi la descrizione che ne ho fatto...Li' e' riassunto tutto.Non c'e' bisogno di aggiungere altro.


E' orrendo,la sensazione che provo e' come se un mostro,il demonio o che so io si fosse impossessato del mio corpo e cercasse in tutti i modi di farmi compiere certe azioni,mentre io mi oppongo con tutte le mie forze.

So bene che non e' cosi',ma la sensazione e' proprio quella.

Voglio solo vivere,non ne posso piu',non voglio finire rinchiusa in un reparto psichiatrico....

Voglio tornare a essere una persona normale,voglio scacciare quella parte malefica di me....Voglio guardare le persone e vederle come le vedono tutti.

Invidio i miei coetanei,invidio la loro spensieratezza,invidio tutto di loro...Vorrei tanto essere come loro...

E' molto difficile descrivere a parole la frustrazione,la rabbia,il dolore che provo.Ma ci sto provando con tutte le mie forze.Vi dico solo che sto piangendo ora mentre scrivo.

Perche' a me?Perche'?

Mi sento chiusa in trappola,sento la mia mente come una gabbia...Non come qualcosa con cui vivere in armonia..

Grazie a tutti,e perdonatemi....Non sono io che parlo,ma e' la mia disperazione....
[#10]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23


Gentile Utente,

Ribadisco che occorre un'analisi della sua persona con particolare riguardo al suo INCONSCIO.

Per i sogni, mi mandi una sua e-mail.

Lei dovrà subito raccontare sia i suoi disturbi di tipo cannibalistico, sia i sogni da lei fatti alla sua psichiatra.


Cordialmente

Antonio Vita
[#11]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Grazie mille,Dottor Vita.

Dopodomani ho la terza seduta con la psichiatra,trovero' il coraggio di parlargliene perche' io VOGLIO tornare a stare bene.

Non le ho ancora chiesto se e' anche psicoterapeuta,ma dal suo approccio presumo proprio di si',ha un modo di fare piu' umano che medico,se capisce cosa intendo....Sempre molto sorridente e cordiale.

Invece lo psichiatra precedente non era cosi',era molto freddo,distaccato.Lui aveva un approccio di tipo analitico,ma il suo metodo con me non ha funzionato.

Eravamo arrivati ad un "punto morto",sentivo di star sprecando il mio tempo ogni volta che andavo li'.

In pratica ero io a parlare per tutto il tempo,la seduta durava un ora circa ed era settimanale,lui ascoltava e interveniva solo ogni tanto.E tutto quello che diceva per me era inutile,per quanto da parte mia ce la mettessi tutta.

Avevo l'impressione che mi ascoltasse solo per capire che tipo di farmaco darmi.

Ha cominciato a propormi l'ansiolitico gia' dalla seconda-terza seduta,manco mi aveva conosciuta,ancora!

Invece l'attuale psichiatra,quando le ho raccontato questo fatto(appunto,che mi erano stati proposti da subito degli psicofarmaci)era a dir poco allibita....Lei ha detto che avrebbe aspettato un bel po',per vedere se davvero era il caso.

Io sento di trovarmi meglio,con lei...E' molto meglio a livello umano,sempre pronta a farsi quattro risate,di buon umore,quando le parlo sento che mi ascolta e che mi capisce davvero.Questo mi fa' piacere perche' quando esco da li' sento che parte del suo buon umore me lo ha trasferito a me.

Solo che questo suo fare "amichevole" e non medico ha anche qualche lato negativo.

Nel senso che,se con l'altro psichiatra mi sentivo piu' libera di raccontargli tutto(e infatti gli avevo detto anche del disturbo che ho ora),con l'attuale dottoressa non riesco ad aprirmi del tutto perche' ho in qualche modo paura che dopo aver saputo tutto cambi atteggiamento con me,insomma,che il bel rapporto che si sta cominciando a creare si sgretoli....essendo piu' umana....Cioe',se l'altro psichiatra rimaneva sempre impassibile qualsiasi cosa gli dicessi,ho come paura di vedere la reazione,l'espressione della mia psichiatra quando le raccontero' tutto..

Lo so,e' una cosa stupida....Ma durante le sedute spesso ridiamo,scherziamo...Quasi sdrammatizziamo...Perche' magari lei pensa che il mio non sia un caso cosi' grave....E ho il timore che ora che le raccontero' veramente tutto,cambi...

Non so se mi sono spiegata bene...

Cordiali saluti.
[#12]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Scusi,c'e' un problema....Non riesco a visualizzare la sua ultima risposta,quella delle 16,02!
[#13]
Psicologo attivo dal 2008 al 2011
Psicologo
Cara, non c'è nessuna risposta delle 16.02, c'è stato un errore di invio. Comunque ricorda sempre che la tua terapeuta non è lì per giudicarti, ma per aiutarti e che non cambierà affatto atteggiamento nei tuoi confronti. Non preoccuparti.
[#14]
Dr. Mariano Indelicato Psicologo, Psicoterapeuta 124 4
Gentile utente,
io credo che quando non veniamo sentiti dobbiamo urlare sempre con maggiore forza. Evidentemente le sue emozioni non trovano il modo di esplicarsi all'interno della sua famiglia, non trovano la giusta accoglienza e, quindi, deve trovare modi anche strani per poter affermare il suo essere o semplicemente per poter dire: io ci sono, io sono qua ed ho bisogno di voi. Veda anche la sua sensazione di poter ingurgitare i suoi genitori altro non rappresentano che un modo per poterli mettere dentro di se: poterli in qualche modo introiettarli. Veda è normale che nella fase in cui ci prepariamo ad uscire di casa abbiamo bisogno di avere molte certezze che lei in questo momento sente di non avere. da questo punto di vista credo che la sua terapia dovrebbe coinvolgere la sua famiglia. Ne parli con il suo psichiatra.

Indelicato Dott. Mariano
idm@dottindelicato.it
www.dottindelicato.it
www.psicoterapiacoppia.it

[#15]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Ringrazio tutti i dottori che mi hanno risposto finora,mi avete tutti dato delle risposte molto utili.

Oggi ho avuto il mio terzo colloquio con la specialista(che ho scoperto essere psicologa,io invece finora ero rimasta con la convinzione che fosse psichiatra perche' me lo aveva detto mio padre).

E le ho raccontato TUTTO.

Ha detto che probabilmente queste sensazioni sono dovute al fatto che fin dalla nascita dei miei fratelli,e in particolare di mia sorella,mi sono sempre sentita messa da parte.Ed e' vero.
Mi e' mancato l'affetto,soprattutto di mia madre.
E questo "voler mangiare" in realta' potrebbe essere fame di affetto,quell'affetto di cui ho sempre sentito la mancanza...

Poi c'e' dietro tutta la frustrazione e la rabbia riguardo alla mia situazione familiare....

Comunque ha detto che ne parlera' con un suo collega psichiatra,per chiedere il suo parere e per sapere se e' il caso di darmi farmaci.

Ha detto che forse ci vogliono,per darmi un po' di tregua(perche' questa continua lotta con me stessa mi lascia stremata)...Ma non e' nemmeno detto che non basti la sola psicoterapia.

Comunque me lo immaginavo che stavolta,dopo aver detto tutto,avrebbe tirato fuori l'argomento "psicofarmaci".

Io credo proprio che alla fine me li prescriveranno..Pero' mi chiedo:che effetto puo' farmi un farmaco,se poi la realta' intorno a me e' questa?
Cosa puo' farmi un farmaco,se non addormentarmi,sedarmi il cervello e rendermi fintamente piu' calma?

Davvero puo' essere in grado di far andare via queste sensazioni che ho?

E farmi tornare ad un rapporto normale con le altre persone?
[#16]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Gentili dottori,

Scrivo per aggiornarvi sul mio caso.

La psicologa aveva detto che probabilmente ci sarebbe stato bisogno di farmaci,ma non aveva specificato quali...E mi aveva detto che avrebbe contattato un suo collega psichiatra per sentire il suo parere.

L'altro ieri allora ho fatto un colloquio con psichiatra e psicologa insieme.

La psicologa ha preso veramente a cuore il mio caso,perche' lo psichiatra ha detto che lo ossessionava per fargli prendere un appuntamento con me!Mi ha fatto molto piacere...Insomma,ogni tanto mi piace vedere qualcuno che si preoccupa cosi' tanto per me...


In ogni caso lo psichiatra e' propenso a credere che si tratti di sintomi depressivi.

Ha detto che per lui non ho nessuna malattia in particolare,ma che la mia "malattia" e' la SOLITUDINE.

Mi ha prescritto un antidepressivo,il CIPRALEX in pasticche da 10 mg,meta' pastiglia la mattina dopo colazione.

Perche' ha detto che devo cercare di avere contatti con altre persone,e il CIPRALEX puo' aiutarmi in questo,a rendermi piu' predisposta ai rapporti sociali.

Per quanto riguarda l'EN,ha deciso di scalarlo gradualmente fino ad arrivare a toglierlo.

Ora ne prendo 7 gocce la mattina e 14 la sera tutti i giorni,mentre prima lo prendevo una volta ogni tanto al bisogno e mettevo nel bicchiere 30 gocce tutte insieme....
Lui ha detto che questo modo di fare e' il modo migliore per diventare dipendente.

E poi mi ha detto che devo andare a dormire tutti i giorni alle 11 e svegliarmi alle 8 di mattina.

Perche' il ritmo che ho preso io(andare a dormire alle 3/4 di mattina e svegliarmi alle una)e' il modo migliore per diventare depressi veramente.

Oggi ho cominciato a prendere il cipralex,e devo dire che sono stata meglio,mi sentivo piu' energica e di buon umore,e quelle sensazioni c'erano meno....In piu' riuscivo a parlare facilmente anche con la gente che non conoscevo.

Possibile che il farmaco abbia cominciato a fare effetto da subito?Io voglio credere di si',e che non sia solo effetto placebo....

Non so,a me sembrano buoni consigli quelli che mi hanno dato....E comunque mi sento molto aiutata da loro.Mi sento capita.

[#17]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Scusate,un'ultima domanda,visto che il prossimo appuntamento con la psicologa ce l'ho tra 10 giorni...In questi giorni mi capita che mentre sto cercando di dormire,o anche mentre sono impegnata a fare altre cose,come per esempio stare al computer,mi vengono nella mente cosi' all'improvviso delle parole che non hanno alcun nesso con quello che sto facendo....
Insomma,sto al computer ed ecco che mi viene in mente una parola che non c'entra nulla,tipo "cavolfiore"(questo per farvi un esempio di quello che mi capita).

Questi pensieri sottoforma di parole vengono cosi' all'improvviso,quando meno me lo aspetto.

Pero' quando parlo lo faccio sempre in modo logico.E' una cosa che succede solo al mio interno.

Da cosa potrebbe dipendere?Io ho sempre il timore della schizofrenia,e' piu' forte di me...E se fossero voci?Ma le voci che una persona schizofrenica sente sono a livello dell'udito o sono sottoforma di pensieri dentro la testa?

Perche' io li definirei piu' pensieri molto forti che voci....Come faccio a capire se sono voci o pensieri?Uffa,eppure la psicologa da qusto punto di vista mi ha rassicurata,lo psichiatra ha detto che si tratta di depressione iniziale,e allora perche' non riesco a convincermi?

Inoltre vorrei chiedervi un parere su quest'altra cosa:ogni tanto,quando sto nel dormiveglia,succede che mi capita di sentire voci che sembrano molto reali.

Mi capita molto raramente,l'ultima volta qualche giorno fa'.Era mattina,stavo quasi per svegliarmi,quando ho sentito chiaramente la voce di mio padre che mi chiamava dal piano di sotto.

Poi una volta sveglia ho realizzato che non poteva essere possibile,visto che era gia' in ufficio da un pezzo.

Pero' mi era sembrata cosi' reale che ero stata quasi sul punto di rispondergli...

Secondo voi poteva essere un prolungamento della fase del sogno?
[#18]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Gentili dottori,

avrei una domanda:lo psichiatra dice che il mio problema molto probabilment e' la depressione e mi ha dato il CIPRALEX.

Ma nella depressione possono rientrare anche sintomi psicotici,o almeno quelli che ho io?

In realta' lui non ha parlato di psicosi,ma solo di depressione.....E la psicologa mi ha detto chiaramente che non sono assolutamente psicotica(anche dopo averle detto tutto)e che devo tranquillizzarmi perche' non sono pericolosa per gli altri...

Io pero' sono dell'idea che questi pensieri che ho possono essere definiti psicotici...Perche' insomma,non sono normali!

Voi che ne pensate?Potrebbe fare tutto parte della depressione?

Grazie in anticipo.
[#19]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23

Non lo so.

Intensifichi la psicoterapia.

Credo che la soluzione sia soprattutto lì.

Le auguro di risolvere questo suo grosso fastidio.

Da noi c'è un sole che non s'immagina.
E ieri sera una luna piena che l'avresti mangiata.
Siamo privilegiati, per adesso.

Da lei com'è il tempo e la natura?.

Buona domenica e tanti cari auguri.

Si faccia sentire.
[#20]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Gentile Dottor Vita,

Non finiro' mai di dirle grazie,come sempre le sue risposte riescono a rassicurarmi.

Pure io mi auto-auguro di risolvere al piu' presto questa brutta faccenda...

Da me e' piuttosto nuvoloso,e' da molto giorni che e' cosi'....Solo ieri ha fatto una giornata "decente",e ne ho approfittato per andare a fare una passeggiata in campagna assieme ad una mia amica e sua madre.

La natura e' bellissima,soprattutto in autunno....Mi piace il colore delle foglie degli alberi,anche se in questo periodo tende piu' al marroncino che al rosso o al giallo.

Siamo saliti su un monte,da dove si vedeva un magnifico paesaggio,e sopra di noi stormi di uccelli migravano verso il sole che stava tramontando.

In quel momento ho desiderato tanto di essere anch'io un uccello.Che bello sarebbe non dover pensare a nulla,non farsi tutti questi problemi sulla vita,e volare semplicemente verso il sole.

Mi sto sempre piu' convincendo che gli esseri umani non sono poi cosi' privilegiati ad avere un cervello piu' sviluppato di tutti gli altri animali.

E' proprio la complessita' della nostra mente che ci causa tutti questi inutili problemi e non ci permette di vivere degnamente la vita.

Stiamo sempre ad analizzare tutto,a porci problemi su tutto,ansia,stress,malattie mentali....

Solo noi abbiamo questi problemi.

Possibile che si debba sprecare l'unica opportunita' che abbiamo di vivere in questo modo?
[#21]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23


Io conosco bene Perugia e dintorni, ed anche le perugine, mie compagne di università, splendide ragazze che ricordo con tanto piacere, simpatia ed affetto.
Ed anche la natura faceva da cornice alla semplice e bella vita di allora: i boschi, le taverne con prosciutto e buon vino.....
Bullismo

Il bullismo comprende una serie di comportamenti violenti intenzionali di tipo fisico o verbale ripetuti nel tempo nei confronti di una determinata persona. Si può manifestare anche in modo virtuale online e sui social network (cyberbullismo).

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