Bassa autostima, egoismo, incapacità di amare

Buonasera, sono in un momento della mia vita veramente problematico dal punto di vista mentale.
Ho una storia con un ragazzo che mi ama da alcuni anni, ho due migliori amiche e una famiglia (genitori e due fratelli maggiori) all'interno della quale non mi sento del tutto capita, anche se so per certo che mi vogliono molto bene. So che intellettualmente non mi manca niente per considerarmi al pari degli altri ma la mia autostima a volte è inesistente. Dico a volte perché questo accade a periodi: ci sono momenti in cui riesco a restare razionale, a "controllare", i miei pensieri negativi altri in cui questi prevalgono e mi portano in un vortice di azioni sbagliate, egoiste e distruttive nei confronti delle persone che amo. Questo perché penso che quello che penso io di me, lo pensino tutti gli altri, vedo spesso il negativo nei gesti altrui e temo il giudizio delle persone vivendolo con vergogna e aggressività allo stesso tempo. É inutile dire che quindi tutto questo ostacola la mia storia che sta attraversando un periodo nero dovuto alla mia gelosia incontrollabile, che sfugge quasi dalla normale definizione di gelosia essendo sostenuta da una mia insicurezza di base. Lui mi vuole bene e sta cadendo insieme a me in questa situazione.. sento di aver fatto perdere a lui la sua innata spensieratezza, solarità, felicità e non posso/riesco a perdonarmelo.. io vorrei raggiungere la mia serenità, voglio dimenticarmi di queste mia insicurezze e vivere la vita che merito.. perché sento di aver tantissimo da dare a me stessa e agli altri ma incappo in questo periodo da cui ad una piccola incomprensione traggo conclusione tragiche. Come se si dovesse essere solo il meglio (i migliori in tutto) e basta, come se chi sbagliasse una volta resti marchiato a vita.. so che nn è così! So che gli errori sono esperienze da cui ripartire, che i limiti esistono e non fanno di una persona qualcosa di poco meritevole, so che solo io posso decidere da cosa farmi toccare o no.. che la mia vita non può essere assoggettata dal giudizio di nessuno.. che non sono gli altri a definirmi.. che ciò che mi viene detto a volte dice tanto su chi emette sentenza piuttosto che su di me.. ma a livello teorico queste nozioni non mi bastano per trovare un equilibrio e consentire anche al mio ragazzo di non cadere con me in questa spirale di cattivo umore.. cosa posso fare?
Mio padre è una persona estremamente critica (non troppo con me ma nei confronti degli altri) e detesto il suo modo di criticare quello che non sta dentro il suo modo di pensare perché penso che questo mi abbia influenzato nella crescita sempre molto inquadrata nei suoi canoni o di chi mi volesse bene. Voglio uscirne e basta.. per me e basta.. per saper amare chi mi sta a fianco difetti compresi, amare incondizionatamente..
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

ti poni delle buone domande e rifletti su questioni importanti, ma per poter cambiare concretamente è il caso che tu ti rivolga direttamente ad uno psicologo psicoterapeuta perché sembra che ci siano meccanismi automatici e quindi inconsapevoli: accade qualcosa e tu reagisci in modo drammatico, come se mancasse un pezzo di consapevolezza a spingerti a reagire con maggior serenità.
Questo può diventare un obiettivo di crescita personale.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr.ssa Alessia Ghisi Migliari Psicologo 127 7
Gentile Utente,
Una certa ansia, unita a troppa autocritica (e a perfezionismo) rendono davvero arduo vivere con se stessi... Se nota, è ipercritica con se stessa anche nel titolo del post: egoista, incapace di amare...
Io credo che meriterebbe di dare a se stessa un poco di gentilezza, no? Ma questo è ovvio, il difficile è realizzarlo, cambiando una forma mentis radicata.
Ma già chiederci è voglia di cambiare.
Capirà però che questo non è il contesto ideale (mancano molti dati cui non accenna e capisco che un post non è il luogo)... Ha mai riflettuto sulla possibilità di un percorso con un esperto? Per "rivedersi" e scoprirsi, magari (finalmente) più libera e lieve?
Un caro saluto.

dr.ssa Alessia Ghisi Migliari

[#3]
Utente
Utente
Grazie mille per la risposta, la penso come lei..c'è qualcosa che mi scatta che mi fa perdere la razionalità.
sto cercando già nella mia zona alcuni psicoterapeuti ma mi chiedo a che tipo di approccio psicoterapico devo affidarmi? Comportamentale? Transazionale? Sono ignorante in materia e l'offerta é vasta.
[#4]
Utente
Utente
Ho risposto prima alla dott.ssa Pileci ma la risposta data vale anche per lei, dott.ssa Migliari. So che questo non è il luogo adatto e già quando ho finito di scrivere il post sono andata a cercare alcuni psicoterapeuti di zona nella mia città.. però davvero non so a che metodo psicoanalitico approcciarmi, cosa farebbe al caso mio.. questo è un percorso importante, delicato e non voglio affidarmi "a caso" nelle mani di qualcuno..
[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Inizierei da una consulenza psicologica per capire meglio la situazione.
Poi, puoi anche prenderti un momento per riflettere...
Non sappiamo ora e non è detto che ci sia bisogno di una psicoterapia.

Cordiali saluti,