Ansia, senso di derealizzazione?

Sono una ragazza di 19 anni. È da tempo ormai, forse dalle medie, che oscillo tra episodi ansiosi (credo) e periodi in cui cerco di negare e razionalizzare il tutto ed avere una vita normale.
Ho cambiato tre scuole perché da nessuna parte riuscivo ad integrarmi e mi sentivo sempre vittima di bullismo (e qui specifico che probabilmente si tratta di mie paranoie provenienti dalle medie, quando sono davvero stata vittima). Fatto sta che al terzo tentativo la mia situazione sembra essere precipitata: ho la costante paura, anche in luoghi pubblici, che qualcuno mi stia guardando e criticando, ho iniziato ad evitare molte relazioni e chiudermi in casa (sono mesi che non esco), fatico a parlare durante le interrogazioni "dal posto" se so che i miei compagni mi stanno ascoltando, continuo a rimuginare sulle cose cercando modi in cui potrebbero essere andate male e gli altri potrebbero avermi criticata, non riesco in generale più a tessere relazioni.
Questo si sta accompagnando a, quando costretta a partecipare in contesti sociali, "non essere presente", come se camminassi in una nuvola di cotone e tutto si stia svolgendo a parte.
Quando ho provato a parlarne coi miei genitori per chiedere un consulto con uno psicologo, ho finito per razionalizzare il tutto e "giocare contro me stessa", con il risultato quindi di non essere mai andata (se non a quindici anni dalla psicologa della scuola una volta).
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Sì, sembra proprio trattarsi di ansia unita forse a mancanza di autostima a causa probabilmente alla stessa ansia, dato che l'insicurezza può derivare dalla mancanza di esperienza, e che quest'ultima può a sua volta derivare dall'insicurezza.

Ok, però non mi è chiara la tua domanda.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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