La cura del disturbo ossessivo compulsivo
Salve Dottori,
Ho letto credo abbastanza non solo qui su medicitalia, ma anche sul resto di internet sui vari tipi di psicoterapia e sulla scelta del terapeuta. La mia situazione è questa: ho un disturbo ossessivo compulsivo e tratti di rabbia, molta, tratti aggressivo impulsivi, per il quale ho iniziato una cura farmacologica da uno psichiatra con il quale mi trovo molto bene. È stato il mio terapeuta breve strategico dopo le prime 4/5 sedute a indirizzarmi verso un controllo medico di tipo psichiatrico perché ero in uno stato di forte disequlibrio e la terapia non riusciva a coprire i miei sbalzi. Ora la situazione è questa: la psicoterapia è temporaneamente sospesa per far si che i farmaci mi diano equilibrio. Anche il mio psichiatra è uno psicoterapeuta ad indirizzo imvece cognitivo post-razionalista. Mi ha detto qualche cosa sulla mia rabbia, per la quale prendo il depakin come stabilizzante dell'umore perché avevo l'impulso ad uccidere i miei genitori scannarli eccc...ho rotto 6 cellulari in una settimana e mezza e svariati bicchieri, e sui pensieri suicidi. Queste cose mi hanno fatto stare tremendamente bene e fatto venire il desiderio di intraprendere un percorso terapeutico con lui. Mi ha contestualizzato una situazione che mi scatena la rabbia che mi ha fatto dire in me stesso "questo è il tipo di terapia di cui ho bisogno". Quando gliel'ho comunicato, lui molto professionalmente mi ha detto che lui lavora per obiettivi, quindi adesso concentriamoci sulla farmacoterapia, poi al prossimo incontro avremmo potuto parlarne. Mi ha anche detto però di tenere conto degli effetti positivi della terapia breve strategica e che la fretta è cattiva consigliera, soprattutto in psicoterapia. Per cui avrei dovuto riflettere attentamente su quale terapia seguire. Devo dire che è vero. Ho molta fiducia nel mio terapeuta breve strategico perché in parte mi ha già sbloccato qualcosa nonostante ero in forte squilibrio, e ho molta fiducia nella terapia breve strategica per il doc, ma allo stesso tempo sento di aver bisogno di fare un percorso con lo psichiatra, e ho fatto ricerche anche sul post razionalismo e il lavoro sulle emozioni. Ora nella mia situazione il consiglio che Vi chiedo è questo: quale la strada per la cura del disturbo ossessivo compulsivo?
Grazie
Ho letto credo abbastanza non solo qui su medicitalia, ma anche sul resto di internet sui vari tipi di psicoterapia e sulla scelta del terapeuta. La mia situazione è questa: ho un disturbo ossessivo compulsivo e tratti di rabbia, molta, tratti aggressivo impulsivi, per il quale ho iniziato una cura farmacologica da uno psichiatra con il quale mi trovo molto bene. È stato il mio terapeuta breve strategico dopo le prime 4/5 sedute a indirizzarmi verso un controllo medico di tipo psichiatrico perché ero in uno stato di forte disequlibrio e la terapia non riusciva a coprire i miei sbalzi. Ora la situazione è questa: la psicoterapia è temporaneamente sospesa per far si che i farmaci mi diano equilibrio. Anche il mio psichiatra è uno psicoterapeuta ad indirizzo imvece cognitivo post-razionalista. Mi ha detto qualche cosa sulla mia rabbia, per la quale prendo il depakin come stabilizzante dell'umore perché avevo l'impulso ad uccidere i miei genitori scannarli eccc...ho rotto 6 cellulari in una settimana e mezza e svariati bicchieri, e sui pensieri suicidi. Queste cose mi hanno fatto stare tremendamente bene e fatto venire il desiderio di intraprendere un percorso terapeutico con lui. Mi ha contestualizzato una situazione che mi scatena la rabbia che mi ha fatto dire in me stesso "questo è il tipo di terapia di cui ho bisogno". Quando gliel'ho comunicato, lui molto professionalmente mi ha detto che lui lavora per obiettivi, quindi adesso concentriamoci sulla farmacoterapia, poi al prossimo incontro avremmo potuto parlarne. Mi ha anche detto però di tenere conto degli effetti positivi della terapia breve strategica e che la fretta è cattiva consigliera, soprattutto in psicoterapia. Per cui avrei dovuto riflettere attentamente su quale terapia seguire. Devo dire che è vero. Ho molta fiducia nel mio terapeuta breve strategico perché in parte mi ha già sbloccato qualcosa nonostante ero in forte squilibrio, e ho molta fiducia nella terapia breve strategica per il doc, ma allo stesso tempo sento di aver bisogno di fare un percorso con lo psichiatra, e ho fatto ricerche anche sul post razionalismo e il lavoro sulle emozioni. Ora nella mia situazione il consiglio che Vi chiedo è questo: quale la strada per la cura del disturbo ossessivo compulsivo?
Grazie
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La risposta è che entrambe le terapie con cui è venuto a contatto sono adatte al suo tipo di disturbo. Diciamo che in questo caso la scelta diventa soprattutto un trovarsi bene con il proprio terapeuta. Sono forme di terapia un po' diverse, ma entrambe lavorano per obiettivi, cioè sono terapie focalizzate. La strategica forse un po' più attiva, nel senso che rispetto alla post-razionalista, per quanto mi risulta, fa un uso maggiore di prescrizioni comportamentali.
Oltre al trovarsi bene con il professionista, un altro indicatore molto semplice che può utilizzare per regolarsi è: quanto la terapia che sto facendo mi sta portando nella direzione che voglio? Stiamo procedendo alla velocità desiderata o ipotizzabile?
Oltre al trovarsi bene con il professionista, un altro indicatore molto semplice che può utilizzare per regolarsi è: quanto la terapia che sto facendo mi sta portando nella direzione che voglio? Stiamo procedendo alla velocità desiderata o ipotizzabile?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Grazie Dottore, sarei tentato di riprendere il percorso strategico breve adesso che sto cominciando ad avere un equilibrio farmacologico proprio per valutare quelle due domande sulle quali lei diceva di riflettere. Può essere una buona strada?
Anche se devo dire che l'impressione che ho proprio avuto quando ho parlato con lo psichiatra è stata "finalmente forse ho trovato la strada".
Anche se devo dire che l'impressione che ho proprio avuto quando ho parlato con lo psichiatra è stata "finalmente forse ho trovato la strada".
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In tal caso sarebbe inappropriato da parte mia suggerirle l'una o l'altra. Deve giungere da solo a tale decisione. Segua le sue sensazioni, senza cedere al dubbio.
Consideri che il dubbio è uno dei nomi del disturbo ossessivo e che perciò superarlo sarà già un passo verso l'emancipazione dal suo disturbo.
Consideri che il dubbio è uno dei nomi del disturbo ossessivo e che perciò superarlo sarà già un passo verso l'emancipazione dal suo disturbo.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.3k visite dal 17/03/2017.
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