Depressione dopo un lutto e sensi di colpa per un nuovo rapporto

Cercherò di essere, per quanto possibile, sintetica.
Otto mesi fa perde la moglie ed un paio di mesi dopo ci conosciamo per caso.
Razionalmente non sarebbe dovuto succedere vista la situazione, ma è successo e ci siamo innamorati. E' successo così, senza tanti preamboli, senza alcun corteggiamento, senza nulla di quanto può succedere tra due persone che si incontrano e si piacciono, si osservano e poi magari si innamorano.
A noi è successo parlando della moglie mancata da poco. Parlandone con delicatezza, senza trattarlo da disgraziato, ma portando un po' di luce nella sua vita e quasi subito anche in quella dei figli di 7 e 14 anni. Sono stata da subito l'amica che portava il sorriso.
Non passava giorno senza vederci, parlare, parlare e ancora parlare, abbracciarci, sorridere....piangere insieme. Sapevamo che sarebbe stato complicato ma ci ripetevamo che ce l'avremmo fatta. Insieme. Il futuro lo avremmo costruito. Insieme.
Poi è arrivato il macigno. Solo ora si sta rendendo conto del lutto. La fase dell'elaborazione è arrivata ed io l'avevo sottovalutata.
Si dice depresso e come tutti i depressi si chiude in se stesso, allontanando amici, famigliari e chiaramente me. Mi chiedeva di non abbandonarlo mai, di restare con lui e guidarlo nella difficoltà. Ora mi evita e ad ogni domanda risponde con un 'non so'. Razionalmente vorrei fuggire, ma lo amo e non posso lasciarlo solo.
Se lo cerco, mi evita. Se sono sul punto di chiudere e sparire, mi dice che non è ciò che voglio davvero e torna a galla per un po'. È consapevole di mettere a rischio il nostro rapporto ma non fa nulla, dicendo che la malattia non lo fa reagire. Io cerco di tranquillizzarlo "è una malattia e si può curare. Lascia che ti aiuti", questo gli ripeto. Quand'è con me sta bene, gli torna il sorriso, ma poi si sente in colpa.
Come devo comportarmi per aiutarlo ad uscirne? Come fare perché si renda conto che su di me può contare? Quanto riuscirò a reggere questa situazione?
Grazie
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598



Gentile utente,

lui sa che su di Lei può contare,
ma si rende anche conto che tra Voi sono nati dei sentimenti che ora trova incongrui per la situazione di lutto che sta attraversando.

E questo lo fa sentire in colpa.

Lei sa che il lutto ha bisogno di un periodo di elaborazione, per essere "digerito".
Solo dopo si crea uno spazio "vero" per una nuova coppia, non reattivo alla perdita subìta.

Se comprende ciò, saprà attendere. Altrimenti non reggerà, e farà di tutto perchè tale periodo si accorci.
Mettendo seriamente in pericolo la possibilità che ci sia un futuro per Voi.


Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Grazie Dottoressa Brunialti per la cortese risposta.
Sono consapevole che sia per lui necessario vivere questo momento di lutto, ma come comportarmi?
Devo allontanarmi da lui, aspettare che lo elabori e poi mi cerchi? So che mi cercherà già dopo pochi giorni, lo ha già fatto, ma solo per capire se ancora ero lì. Questo comportamento, credo mi capirà, è deleterio!
O devo essere disponibile ogni volta che mi cerca e poi sopportare i suoi lunghi silenzi?
È ciò che sto facendo, rassicurandolo ogni volta, ma poi mi sento sola, svuotata, e mi chiedo quanto potrà andare avanti questa storia e quanto io potrò resistere.
Credo sia normale quando vedi soffrire una persona, soprattutto che ami, cercare di farla uscire quanto prima dalla sua sofferenza. Ancor di più quando questa persona è consapevole di stare male e te lo dice quasi a chiedere aiuto, e lo dice solo a te e a nessun altro, amico o familiare.
Ieri ci siamo visti, era sereno , m'ha ripetuto che per lui sono importante, che sa bene che non è colpa mia quanto accaduto, che non vuole farmi male allontanandomi, che comprende il mio volergli stare vicino. Ci siamo salutati dicendoci che ci saremmo sentiti più tardi. È sparito. Ieri e tutto oggi. Non risponde ai messaggi e alla telefonata che, preoccupata, gli ho fatto.
Non voglio insistere ma lui è persona molto riflessiva ed ho paura che, senza stimoli, non uscirà in tempi stretti da questo loop. Quanto devo aspettarmi che duri questo suo stato depressivo?
Non voglio sembrare egoista, ma forse ha ragione chi mi dice "vivi la tua vita senza tener conto di lui, poi si vedrà..." Forse sarebbe giusto, poi non so se sarei davvero in grado di vivere la mia vita come lui non esistesse...
Grazie in anticipo se volesse rispondere.