Sindrome post-aborto
Ho fatto ieri l'ivg, e con lui/lei sono morta anch'io. C'è qualcosa oltre questo buio? Adesso non scorgo più niente, se non oscurità. Ho 23 anni e studio medicina all'università. Orgoglio dei miei genitori e di tutti i miei parenti. La strada è ancora troppo lunga e in salita. E i miei mi hanno quasi imposto l'aborto, con pianti quotidiani imploranti, spingendomi a non fare pazzie tenendo il bambino e buttando all' aria la mia formazione. Amo medicina, ma sono debole e sensibile. Sensibile anche ai loro malesseri e alle loro preoccupazioni, e pur di non deluderli e di non farli più piangere a causa mia(era diventata un'agonia l'atmosfera in casa) ho accettato di fare l'ivg. Il mio ragazzo voleva con tutto il cuore questo bambino, e io non ho mai amato una persona quanto amo lui, e infondo so che lo volevo anch'io. Ma non ho avuto il coraggio di ignorare i pianti, le romanzine su quanto io sia irresponsabile e immatura, e il senso di delusione che ho causato nei miei. Ero come bloccata in questa trappola. Volevo solo che quell' incubo in casa mia finisse. E adesso, dopo l'ivg di ieri, è iniziato il mio..oscuro..silenzioso..muto..dentro me. Adesso i miei in casa sono sereni..,mi ripetono ogni 2 secondi che ho fatto la cosa giusta e che ora devo rimettermi a studiare e raggiungere il mio obiettivo. Ma loro non sanno...quello che sento. Il senso di vuoto, solitudine..sconforto. Se guardo i libri ho la nausea. Quando faccio la doccia, sto attenta a non guardarmi la pancia perché per me è troppo doloroso. Ho passato questi 3 mesi prima dell' ivg toccandomi la pancia..e anche se tutto intorno era difficile..mi sentivo protetta dal mio bambino. Mi sentivo importante per lui. Stupidamente facevo anche attenzione a cosa mangiare , anche se sapevo che non avrei mai avuto il coraggio di andare contro i miei genitori, scappando di casa col mio ragazzo e lasciando l'università. Adesso per me niente ha senso. Niente. Forse è ancora presto, ma a me sembra che non passerà mai. Ho un ragazzo meraviglioso, che condivide il mio dolore, che cerca di farmi forza con il suo amore, nonostante soffra almeno quanto me. Odia i miei e infondo so che mi odia perché non ho avuto il coraggio di oppormi ai miei per stare con lui e il nostro bambino. Mi dice che avremo altri figli...che saremo felici.. A volte mi dice che invece pensa di non farcela a superarlo. Io mi sento morire. Ho paura di perderlo. E ho paura che niente sia in grado di limitare il mio dolore, la mia mancanza. Si guarisce dottore? Mi dica che si guarisce ... io non ho più voglia nemmeno di vivere.. È un dolore così grande che non credevo potesse esistere. Mi manca il mio bambino.. E l'ho ucciso io perché sono una vigliacca senza coraggio. Ho ucciso dentro anche il mio ragazzo, che amo da morire, e che forse perderò. A cosa mi serve la mia vita adesso? È un Vuoto troppo grande..ogni cosa mi fa pensare al mio bambino.. dove sei amore mio?? Cosa ti ho fatto..??Piango..piango solo..non mi perdonerò mai..aiuto
[#1]
La situazione che stai attraversando non è dissimile da un lutto grave ed è perciò in tal modo che andrebbe affrontata. Nel lutto normalmente del tempo è necessario per digerire ed elaborare l'accaduto. Nel caso dell'Ivg si aggiunge la volontarietà dell'atto e questo può rendere il superamento più lungo o difficile.
Proprio perché studi medicina dovresti renderti conto che hai bisogno di un aiuto psicologico, che non può rimanere confinato allo scambio di alcune email. Qualunque rassicurazione o certezza tentassimo di darti da qui sarebbe insufficiente e inappropriata.
Rivolgiti a un collega, di persona, e parlane insieme.
Proprio perché studi medicina dovresti renderti conto che hai bisogno di un aiuto psicologico, che non può rimanere confinato allo scambio di alcune email. Qualunque rassicurazione o certezza tentassimo di darti da qui sarebbe insufficiente e inappropriata.
Rivolgiti a un collega, di persona, e parlane insieme.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Cara Ragazza,
l'IVG è una morte simbolica, che va ben oltre la morte dell'ovocita fecondato..
È la morte del progetto.
Del proprio sè biologico.
Della prosecuzione della specie.
Di parti del vostro amore.
È un lutto, e come tutti i lutti, necessita di un'adeguata elaborazione del lutto.
"ho accettato di fare l'ivg. Il mio ragazzo voleva con tutto il cuore questo bambino, e io non ho mai amato una persona quanto amo lui, e infondo so che lo volevo anch'io. "
La problematica però, mi sembra che vada oltre l'episodio.
Lei non può vivere la vita che i suoi genitori hanno scelto per lei.
L'autonomia si costruisce sin da adolescenti, e va mantenuta nel tempo, e non va confusa con l'affetto.
Credo che un nostro collega potrebbe aiutarla ad elaborare questo dolore, ed a cambiare rotta nei confronti della sua famiglia.
Le allego qualche spezzone di un mio scritto
" L’aborto va considerato sempre, anche quando è voluto, come un evento traumatico in quanto produce un marcato stress ed evoca elementi mortiferi, azzera inoltre gli elementi di identificazione con il bambino, mediante la negazione della gravidanza.
La sintomatologia psicosomatica che insorge nelle donna che ha abortito, ha caratteristiche simili al “disturbo post traumatico da stress” (DSM IV), i disturbi possono insorgere subito dopo l’intervento o dopo un lungo periodo di incubazione psichica a livello inconscio.
I disturbi comprendono:
disturbi neurovegetativi,
disturbi d’ansia,
del tono dell’umore,
del ritmo sonno veglia,
dell’affettività,
della sessualità,dell’alimentazione,
del flusso ideico e così via...
Il processo riproduttivo e procreativo deve essere considerato in tutta la sua complessità, senza trascurare soprattutto il “valore dell’elaborazione simbolica”, oltre che dell’evento biologico".
l'IVG è una morte simbolica, che va ben oltre la morte dell'ovocita fecondato..
È la morte del progetto.
Del proprio sè biologico.
Della prosecuzione della specie.
Di parti del vostro amore.
È un lutto, e come tutti i lutti, necessita di un'adeguata elaborazione del lutto.
"ho accettato di fare l'ivg. Il mio ragazzo voleva con tutto il cuore questo bambino, e io non ho mai amato una persona quanto amo lui, e infondo so che lo volevo anch'io. "
La problematica però, mi sembra che vada oltre l'episodio.
Lei non può vivere la vita che i suoi genitori hanno scelto per lei.
L'autonomia si costruisce sin da adolescenti, e va mantenuta nel tempo, e non va confusa con l'affetto.
Credo che un nostro collega potrebbe aiutarla ad elaborare questo dolore, ed a cambiare rotta nei confronti della sua famiglia.
Le allego qualche spezzone di un mio scritto
" L’aborto va considerato sempre, anche quando è voluto, come un evento traumatico in quanto produce un marcato stress ed evoca elementi mortiferi, azzera inoltre gli elementi di identificazione con il bambino, mediante la negazione della gravidanza.
La sintomatologia psicosomatica che insorge nelle donna che ha abortito, ha caratteristiche simili al “disturbo post traumatico da stress” (DSM IV), i disturbi possono insorgere subito dopo l’intervento o dopo un lungo periodo di incubazione psichica a livello inconscio.
I disturbi comprendono:
disturbi neurovegetativi,
disturbi d’ansia,
del tono dell’umore,
del ritmo sonno veglia,
dell’affettività,
della sessualità,dell’alimentazione,
del flusso ideico e così via...
Il processo riproduttivo e procreativo deve essere considerato in tutta la sua complessità, senza trascurare soprattutto il “valore dell’elaborazione simbolica”, oltre che dell’evento biologico".
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Gentile utente,
"... .quello che sento. Il senso di vuoto, solitudine..sconforto. "
Il vissuto post IVG è strettamente individuale. A questo si accennava nel consulto precedente quando Lei ancora doveva decidere e non sapeva cosa fare.
Se rilegge quel consulto rivivrà i tanti dubbi, domande, interrogativi .. a cui poi ha dovuto dare Lei una risposta.
Ora Le rimane il vuoto, il dolore.
Non Le dirò che il tempo.. ecc., perchè non sempre è questo il fattore determinante.
L'elaborazione del lutto in questo caso ha bisogno di un aiuto psicologico.
Lo so che La avevamo orientata già in tal senso. Ma ora è divenuto più urgente.
______________________
Anche se sembra "fuori argomento", Le raccomando vivamente l'assunzione di un metodo contraccettivo sicuramente efficace, quando riprenderete i rapporti.
Saluti cordiali.
"... .quello che sento. Il senso di vuoto, solitudine..sconforto. "
Il vissuto post IVG è strettamente individuale. A questo si accennava nel consulto precedente quando Lei ancora doveva decidere e non sapeva cosa fare.
Se rilegge quel consulto rivivrà i tanti dubbi, domande, interrogativi .. a cui poi ha dovuto dare Lei una risposta.
Ora Le rimane il vuoto, il dolore.
Non Le dirò che il tempo.. ecc., perchè non sempre è questo il fattore determinante.
L'elaborazione del lutto in questo caso ha bisogno di un aiuto psicologico.
Lo so che La avevamo orientata già in tal senso. Ma ora è divenuto più urgente.
______________________
Anche se sembra "fuori argomento", Le raccomando vivamente l'assunzione di un metodo contraccettivo sicuramente efficace, quando riprenderete i rapporti.
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.5k visite dal 17/03/2017.
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