Insicurezza e sessuofobia
Salve, ho 25 anni e soffro di disturbi di ansia e panico da qualche anno. Sono orfana di padre e non ho mai avuto un buon rapporto con mia madre, sopratutto negli ultimi tempi: dice che per lei sono una "parassita" poiché non ho un lavoro, né una laurea. Ho sofferto di dca, ero bulimica, ma non mi abbuffavo, tentavo di mangiare sempre di meno, poiché mia madre mi negava di digiunare mi autoinducevo il vomito. Non ho mai avuto un bel rapporto col mio corpo, né con le mie capacità. Mia madre non ha mai creduto in me, tanto da negarmi gli studi artistici. Anzi non ha mai esitato a dirmi quanto sia un inetta e un deludente fallimento per lei, rinfacciandomi i soldi spesi "inutilmente". Credo di non riuscire in nulla e ho paura del futuro, non nego di aver pensato tante volte al suicidio come unica soluzione, poiché mi sento un peso per la mia famiglia, considerato anche che sono il tipico "errore". Mi sento inferiore a chiunque e invidio chiunque mi passi avanti credendolo migliore di me. Non riesco a gioire per i miei traguardi, ma riesco a cruciarmi e darmi colpe anche per i piccoli incidenti di percorso. Praticamente vivo nel costante senso di colpa, inadeguatezza, vengo paragonata altre persone (sia da me stessa che da mia madre), vengo messa in dubbio, sento di non meritare nulla, non sono mai all'altezza di qualcosa o qualcuno, in ogni situazione parto già sconfitta. Tanto da essermi convinta di essere un fallimento, che la mia vita è inutile e che un giorno non riuscirò in nulla, anche se i miei sogni, i miei obiettivi ce li ho, ma li vedo lontanissimi dalle mie capacità, irraggiungibili. Appunto, li vedo semplicemente come sogni, non come una futura realtà. Non ho mai avuto amici e non sono mai stata in grado di distinguere le persone buone da quelle che avrebbero potuto ferirmi, ho fatto totalmente affidamento su chiunque ritrovandomi sempre tradita. Tempo fa, quando mi accorsi di avere (oltre che i dca) attacchi di ansia e panico, decisi di andare da una terapeuta, credendo di soffrire della sindrome bordeline, lei mi disse che a tratti ero border, ma la definizione più corretta era "evitante". E mi chiese perché mi boicottassi da sola, domanda alla quale tutt'ora non riesco a dare una risposta, so che è così, ma non so cosa fare per evitare di boicottarmi. Cosa posso fare?
Oltre a non avere per niente stima di me stessa, ho anche un problema con la mia sessualità. A 25 anni sono ancora vergine, e questa cosa mi pesa tantissimo. Mi fa letteralmente terrore la penetrazione tanto da portarmi quasi allo svenimento, anche solo parlarne o leggerne. Non ho mai avuto traumi o cose del genere, è cominciato tutto all'improvviso. Vorrei tanto risolvere questi problemi, sia di autostima che nell'ambito sessuale, poiché sono fidanzata e vorrei farlo col mio ragazzo (qualche volta ci abbiamo provato, ma il solo pensiero mi porta a sentirmi male), ma non ho le possibilità economiche da pagarmi una terapia. Spero che mi possiate aiutare. Vi ringrazio.
Oltre a non avere per niente stima di me stessa, ho anche un problema con la mia sessualità. A 25 anni sono ancora vergine, e questa cosa mi pesa tantissimo. Mi fa letteralmente terrore la penetrazione tanto da portarmi quasi allo svenimento, anche solo parlarne o leggerne. Non ho mai avuto traumi o cose del genere, è cominciato tutto all'improvviso. Vorrei tanto risolvere questi problemi, sia di autostima che nell'ambito sessuale, poiché sono fidanzata e vorrei farlo col mio ragazzo (qualche volta ci abbiamo provato, ma il solo pensiero mi porta a sentirmi male), ma non ho le possibilità economiche da pagarmi una terapia. Spero che mi possiate aiutare. Vi ringrazio.
[#1]
Gentile utente,
Lei ci presenta un quadro talmente complesso da faticare a tirare le fila.
- Inizio dal DCA, di cui ho postato oggi una news: https://www.medicitalia.it/public/uploadedfiles/minforma/giovanniberetta_grasso_1.jpg
- L'altro problema riguarda la penetrazione nel corso del rapporto sessuale.
Una visita ginecologica potrebbe essere importante, se se la sente;
però per quanto talvolta la persona sia penetrabile medicalmente
può presentare una "proibizione" nei confronti del pene.
Una psico-sessuologa sarebbe opportuna,
per una consulenza. un percorso..
(Fissonline.it Albo)
Saluti cordiali.
Lei ci presenta un quadro talmente complesso da faticare a tirare le fila.
- Inizio dal DCA, di cui ho postato oggi una news: https://www.medicitalia.it/public/uploadedfiles/minforma/giovanniberetta_grasso_1.jpg
- L'altro problema riguarda la penetrazione nel corso del rapporto sessuale.
Una visita ginecologica potrebbe essere importante, se se la sente;
però per quanto talvolta la persona sia penetrabile medicalmente
può presentare una "proibizione" nei confronti del pene.
Una psico-sessuologa sarebbe opportuna,
per una consulenza. un percorso..
(Fissonline.it Albo)
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Buon giorno,
La diagnosi del suo malessere non può esse fatta online, ma de visu.
I soldi non sono un problema, ma spesso un alibi, perché nelle strutture pubbliche può trovare dei Colleghi validi ed empatici.
Sesso, cibo, immagine corporea, e sessualità sono strettamente correlate tra di loro.
Si affidi cin fiducia ad un nostro collega, nel frattempo legga queste letture d un canale salute che dovrebbe aiutarla a riflettere
https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/110-vaginismo.html (speciale salute)
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/861-sessualita-femminile-disfunzioni-cause-e-terapie.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1995-donne-e-sessualita-vergini-adulte-vaginismo-parte-seconda.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4106-l-intimita-impossibile-donne-vergini-adulte-e-matrimoni-bianchi.html
Ed anche questa che è davvero molto indicata
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1887-quando-non-piace-fare-l-amore-il-disturbo-da-avversione-sessuale-das.html
La diagnosi del suo malessere non può esse fatta online, ma de visu.
I soldi non sono un problema, ma spesso un alibi, perché nelle strutture pubbliche può trovare dei Colleghi validi ed empatici.
Sesso, cibo, immagine corporea, e sessualità sono strettamente correlate tra di loro.
Si affidi cin fiducia ad un nostro collega, nel frattempo legga queste letture d un canale salute che dovrebbe aiutarla a riflettere
https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/110-vaginismo.html (speciale salute)
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/861-sessualita-femminile-disfunzioni-cause-e-terapie.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1995-donne-e-sessualita-vergini-adulte-vaginismo-parte-seconda.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4106-l-intimita-impossibile-donne-vergini-adulte-e-matrimoni-bianchi.html
Ed anche questa che è davvero molto indicata
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1887-quando-non-piace-fare-l-amore-il-disturbo-da-avversione-sessuale-das.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Gentile utente,
Correggo il link citato in #1:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-come-sconfiggere-i-dca.html
Correggo il link citato in #1:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-come-sconfiggere-i-dca.html
[#4]
Utente
Devo ammettere che non mi sono sentita molto a mio agio a leggere alcuni articoli. Mi sono rassegnata ormai al fatto che avendo un' educazione alimentare, io dai dca non ne uscirò mai, poiché ora, mangio normalmente, solo se mi trovo a casa sotto costrizione di mia madre, ma non nego di averci pensato più e più volte di "ritornarci dentro", mi dava un senso di soddisfazione vedere un numero in meno sulla bilancia. Era forse che riuscivo bene solo in quello, non so... So che il piacere che si trae dal cibo stimola la stessa parte del cervello che viene stimolata dal piacere che si trae dal sesso e temendo l'uno temo, di conseguenza, anche l'altro. Leggendo gli articoli riguardanti la sessualità, ho notato che una delle cause è la "figura materna incombente", e ho ricordato che, anni fa, durante una terapia, la dottoressa mi propose di "uccidere" (metaforicamente) mia madre, me per motivi sia economici, sia che mia madre mi diagnosticò che ero magicamente guarita, dovetti interrompere la terapia, ragion per cui, non sono mai riuscita ad "ucciderla" e lei ancora incombe nella mia vita e nelle mie scelte quotidiane. Capisco di aver bisogno di una terapia da uno specialista, ma, come ho citato sopra, davvero non posseggo mezzi economici, neanche per pagare un ticket, poiché non sono occupata, e mia madre, per questioni createsi in famiglia, non credo che metterebbe più un centesimo per me. Potete dirmi come fare, almeno per difendermi dalla presenza di mia madre? Grazie mille.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.7k visite dal 15/03/2017.
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