Perfezionismo infantile
Buongiorno,
sono mamma di un bambino che frequenta la prima elementare. Vi scrivo per avere un consiglio su come affrontare alcune "manie" che mi mettono un pò in allarme.
Mio figlio è un bambino vivace, solare ma anche a mio avviso molto sensibile. Reagisce facilmente con il pianto non solo dinanzi ad un no, ma più in generale a quelle che lui percepisce come frustrazioni. Nel corso degli anni questo aspetto è migliorato ma non del tutto scomparso.
Sono capitati episodi a scuola in cui il bambino piangeva in silenzio e alla domanda premusora dell'insegnante ha risposto che non riusciva a fare una determinata cosa o che non aveva finito come gli altri negli stessi tempi. E' stato tranquillizzato dall'insegnante sulla non importanza a finire negli stessi tempi o a fare tutto in modo perfetto. La stessa insegnante sottolinea spesso ai giovani alunni l'importanza di sbagliare. Ma mio figlio sembra non accettare l'idea di fallire (o forse di deludere?) Utilizzando penne cancellabili l'educatrice (ed anche noi genitori a casa) ha notato che il bambino cancellava nervosamente più volte la stessa cosa fino a quando il risultato non fosse quello che lui aveva in mente. Abbandonate le penne cancellabili, ultimamente noto che ripassa più volte sulle lettere che scrive, spiegandomi che vuole farle bene e che non riesce a controllare questo impulso. Ancora, poichè sono soliti utilizzare la colla per incollare delle schede sul quaderno, ultimamente ha preso l'abitudine a passarla anche sopra il foglio per il timore che gli angoli possano anche solo minimamente scollarsi.
Il risultato è in realtà l'opposto del suo scopo (ossia la perfezione credo io)ma non riesce a smettere di farlo. E' un bambino intelligente che ha ottenuto un giudizio scolastico eccellente, che però a quanto pare non ha aumentato la sua autostima?
Non vi nascondo che spesso mi dico che è solo una fase di crescita e passerà, ma in fondo al cuore in realtà temo che siano comportamenti che nascondono una forte insicurezza dovuta a qualche errore commesso da noi genitori.
Vi chiedo gentilmente di indicarmi, qualora ne sia il caso, il modo corretto di intervenire.
Ringrazio in anticipo chi vorrà rispondere.
Saluti.
sono mamma di un bambino che frequenta la prima elementare. Vi scrivo per avere un consiglio su come affrontare alcune "manie" che mi mettono un pò in allarme.
Mio figlio è un bambino vivace, solare ma anche a mio avviso molto sensibile. Reagisce facilmente con il pianto non solo dinanzi ad un no, ma più in generale a quelle che lui percepisce come frustrazioni. Nel corso degli anni questo aspetto è migliorato ma non del tutto scomparso.
Sono capitati episodi a scuola in cui il bambino piangeva in silenzio e alla domanda premusora dell'insegnante ha risposto che non riusciva a fare una determinata cosa o che non aveva finito come gli altri negli stessi tempi. E' stato tranquillizzato dall'insegnante sulla non importanza a finire negli stessi tempi o a fare tutto in modo perfetto. La stessa insegnante sottolinea spesso ai giovani alunni l'importanza di sbagliare. Ma mio figlio sembra non accettare l'idea di fallire (o forse di deludere?) Utilizzando penne cancellabili l'educatrice (ed anche noi genitori a casa) ha notato che il bambino cancellava nervosamente più volte la stessa cosa fino a quando il risultato non fosse quello che lui aveva in mente. Abbandonate le penne cancellabili, ultimamente noto che ripassa più volte sulle lettere che scrive, spiegandomi che vuole farle bene e che non riesce a controllare questo impulso. Ancora, poichè sono soliti utilizzare la colla per incollare delle schede sul quaderno, ultimamente ha preso l'abitudine a passarla anche sopra il foglio per il timore che gli angoli possano anche solo minimamente scollarsi.
Il risultato è in realtà l'opposto del suo scopo (ossia la perfezione credo io)ma non riesce a smettere di farlo. E' un bambino intelligente che ha ottenuto un giudizio scolastico eccellente, che però a quanto pare non ha aumentato la sua autostima?
Non vi nascondo che spesso mi dico che è solo una fase di crescita e passerà, ma in fondo al cuore in realtà temo che siano comportamenti che nascondono una forte insicurezza dovuta a qualche errore commesso da noi genitori.
Vi chiedo gentilmente di indicarmi, qualora ne sia il caso, il modo corretto di intervenire.
Ringrazio in anticipo chi vorrà rispondere.
Saluti.
[#1]
Gentile signora comprendo la sua preoccupazione, e mi domando se in casa il modello , trasmesso anche inconsapevolmente coi comportamenti, non sia un modello esigente, per cui si aspira
sempre al massimo, all'autosuperamento.. questo bimbo è figlio unico ? ci sono fratelli in questo caso potrebbe trattarsi di gelosia..
Comunque vi consiglio di valorizzarlo e rassicurarlo , in un mondo in cui tanti non hanno voglia di fare niente, questo bimbo che si preoccupa delle pieghe degli angoli fa tenerezza.. .Vedrà che col tempo e il vostro amore la cosa si attenuerà.
Molti auguri
sempre al massimo, all'autosuperamento.. questo bimbo è figlio unico ? ci sono fratelli in questo caso potrebbe trattarsi di gelosia..
Comunque vi consiglio di valorizzarlo e rassicurarlo , in un mondo in cui tanti non hanno voglia di fare niente, questo bimbo che si preoccupa delle pieghe degli angoli fa tenerezza.. .Vedrà che col tempo e il vostro amore la cosa si attenuerà.
Molti auguri
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#2]
Gentile utente,
Mi trovo in perfetto accordo con la Collega Fregonese circa la trasmissione familiare inconsapevole (quindi scevra da colpe genitoriali) di modelli perfezionistici tendenti all'utosuperamento delle proprie normali abilità, fino a non tollerare l'errore di sbagliare.
Aggiungo solo che:
Alla base di queste tendenze perfezionistiche, generalmente c'è un'emozione di ansia non espressa a parole e:
- che si esprime proprio con il perfezionismo;
- e che andrebbe indagata mediante l'ausilio di un/a Collega perfezionato/a in Psicologia dell'età evolutiva.
Tutto ciò, sarebbe utile in termini di prevenzione a pensieri, emozioni e comportamenti "perfettini" che potrebbero incrementarsi con l'andare degli anni.
Non c'è assolutamente motivo di preoccuparsi!
Molti bambini in ambiente scolastico e non solo, tendono a voler superarsi. I motivi di questa tendenza sono da ricercare mediante la consulenza indicatole.
questo link le potrebbe tornare utile https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2900-l-imperfezione-del-perfezionismo.html
Cordiali saluti
Mi trovo in perfetto accordo con la Collega Fregonese circa la trasmissione familiare inconsapevole (quindi scevra da colpe genitoriali) di modelli perfezionistici tendenti all'utosuperamento delle proprie normali abilità, fino a non tollerare l'errore di sbagliare.
Aggiungo solo che:
Alla base di queste tendenze perfezionistiche, generalmente c'è un'emozione di ansia non espressa a parole e:
- che si esprime proprio con il perfezionismo;
- e che andrebbe indagata mediante l'ausilio di un/a Collega perfezionato/a in Psicologia dell'età evolutiva.
Tutto ciò, sarebbe utile in termini di prevenzione a pensieri, emozioni e comportamenti "perfettini" che potrebbero incrementarsi con l'andare degli anni.
Non c'è assolutamente motivo di preoccuparsi!
Molti bambini in ambiente scolastico e non solo, tendono a voler superarsi. I motivi di questa tendenza sono da ricercare mediante la consulenza indicatole.
questo link le potrebbe tornare utile https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2900-l-imperfezione-del-perfezionismo.html
Cordiali saluti
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.4k visite dal 15/03/2017.
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