Alcolismo, dipendenza

Salve dottori.
Vi scrivo per chiedere aiuto per la mia ragazza. Stiamo insieme da due anni e lei ha un grande problema di alcol. Noi siamo una coppia omosessuale e viviamo difficolta ogni giorno per via della mia famiglia che non accetta lei e soprattutto i suoi problemi. ( sanno che non ha lavoro e che beve). All'inizio non sapevo come parlargliene quindi dopo un pò, esasperata, sono andata ad un sert. Lei lo ha saputo durante un litigio e mi ha ringraziata, ma nonostante l'abbia pregata di provare a venire, ancora rifiuta. Ultimamente avendo anche grossi problemi con i miei che mi hanno ostacolato più volte in questa relazione, ho smesso di andarci. Ogni tanto torno, ma mi sento inutile. Lei parla di questo problema solo quando vuole lei e pochi giorni fa mi ha parlato e ho capito che sicuramente questo problema deriva anche da una forte depressione. Per via del suo aspetto un pò mascolino, è sempre stata poco accettata dai genitori di ogni sua ragazza e credo questo sia stato un grosso problema per lei. In più, con la sua ultima compagna era andata anche a vivere e aveva un lavoro, poi l'ha perso per chiusura di attività ed è dovuta tornare a casa. Da lì credo sia caduta in questa situazione. In più è solo da poco che inizio a conoscere la famiglia. Il padre sembra un brav'uomo ma anche lui ha avuto problemi di alcolismo, con i quali lei ha lottato da piccola. Anche la sorella è un pò sregolata per quanto riguarda alcol e droghe e la madre invece è la più tranquilla. Vorrei provare a parlare alla sua famiglia ma ho paura che non gli interessi, non mi ha mai detto che hanno fatto qualcosa per aiutarla, per quanto difficile sia aiutaa. È un anno che è ferma senza lavoro e senza cercarlo a parte qualche lavoro in campagna la vedo sotto di morale e ovviamente mi sento male anche io, perchè io ancora non ho un lavoro fisso e la nostra storia non va avanti...e anche perchè i miei vedono l'alcolismo come una non forza di volontà e comunque non la stimano, mi hanno tolto la macchina ( non mia, regalatomi da loro) per "spronarla" a iniziare anche lei a prendere la patente, rendendoci impossibile vederci frequentemente come prima. Ora sto iniziando un percorso psicologico anche per i problemi che ho in famiglia per la mia omosessualità e anche perchè a volte mi sembra di scoppiare. Vorrei solo aiutarla ad aprirsi con me a risolvere insieme questo problema che la affligge e piano piano guadagnarci la stima della mia famiglia. La mia ragazza è una persona deliziosa, buona d'animo e si merita di guarire. Sto facendo bene? Cosa posso fare ancora?
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile ragazza,

La Sua decisione migliore è prendersi cura di sè,
cosa che sta facendo avendo iniziato un percorso psicologico.

Avere una compagna dipendente da sostanze
è problematico, faticoso,
e Lei ha fatto proprio bene a rivolgeris al SERT.

"i miei vedono l'alcolismo come una non forza di volontà .."
e spesso così accade per chi non è del settore.
La dipendenza dall'alcol è una vera e propria .. dipendenza, cioè malattia.
"La ragione comune per iniziare a bere è di tipo ricreativo o per migliorare la propria funzione sociale in occasioni di divertimento o di confronto con gli altri.
Una parte delle persone usano l’alcol come medicina per correggere ansia, stress, depressione,..."
( https://www.medicitalia.it/minforma/psichiatria/567-alcol-e-alcolismo-domande-e-risposte.html )

Ma se si ha bisogno di una "sostenza"per rilassarsi, per tranquillizzarsi
- l'alcol in questo caso -
e se ne perde il controllo sulla quantità
oppure non se ne può fare a meno
significa che la propria psiche non sta tanto bene.
E dunque da ciò la necessità di chiedere aiuto come già indicato precedentemente.
Però è la persona stessa che deve chiedere aiuto.

"..Sto facendo bene? Cosa posso fare ancora?"
Lei sembra aver fatto tutto il necessario.
Ma l'amore è una medicina meravigliosa.







Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

oltre a tutto ciò che stai già facendo, potrebbe essere utile partecipare agli incontri organizzati da Alcolisti Anonimi e dedicati ai parenti degli alcolisti. Infatti, spesso a casa sono proprio i parenti che pur di buon cuore alimentano e rinforzano proprio i meccanismi patologici, per cui è opportuno capire quali dinamiche inconsapevolmente si sono create.

Eventualmente, la mamma della tua ragazza potrebbe collaborare.
Da qui, sarà poi un professionista a spiegarti come coinvolgere la tua ragazza nel processo di cura.


Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Grazie mille dottoressa BRUNIALTI, il nostro sentimento è davvero forte e spero basti. Dott. PILESI, nella mia città il gruppo alcolisti è misto a quello di parenti e spesso si mischiano anche con altre dipendenze. Non mi sarebbe possibile spostarmi troppo lontano. Sono consapevole di queste dinamiche e cerco di non controllarla nè creare atti che possano rafforzare la dipendenza. Credo di essere diventata un'esperta di alcolismo e dipendenza in questi ultimi due anni, sebbene nella pratica sia molto più difficile.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Uscire da una "dipendenza da sostanza" è piuttosto complesso.

Se non potete appoggiarVi ad un gruppo,
cosa molto adeguata e auspicabile,
appoggiarvi almeno al Consultorio vi sarebbe possibile?
Voi due da sole.. è difficile.
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Utente
Utente
Io frequento quando posso questo gruppo misto, solitamente è diviso per dipendenze tranne qualcje periodo e ci sono sia parenti che alcolisti. Ancora non conosco abbastanza la madre da coinvolgerla e ho paura rifiuti. Ho ancje paura la mia ragazza si arrabbi per averla coinvolta. Coinvolgerei il padre, ma se è vero che ha avuto gli stessi problemi non so quanto potrebbe essere d'aiuto. Spero di conoscere meglio la madre, ma come può capire la nostra storia è stata contrastata ed essendo la mia ragazza molto chiusa, ci è voluto molto prima di portarmi a casa. È molto riservata, davanti a persone che non conosce e ad i suoi paesani non fa vedere che stiamo insieme, credo per evitare problemi. Neanche davanti ai famigliari o amici, nonostante sappiano. Mentre invece con i miei amici è tranquillissima e naturale. Dice sia opportuno coinvolgere la madre? E se capissi che non è il caso? Non posso coinvolrere nessuno della mia famiglia, mia madre è malata di tumore e mio padre ancora è in shock per la mia omosessualità e scelta di partner. Ho sempre pensato di andare avanti sola
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Utente
Utente
A casa la situazione è spesso tremenda, mio padre è molto autoritario e io devo vivere spesso nella bugia perchè lui non può sentire neanche il nome della mia ragazza. Ci sono stati periodi che avevamo paura anche di vederci e ci siamo lasciate, ma ci volevamo troppo bene per desistere e siamo qui,anche se mio padre è venuto a conoscenza dell'ambiente di droga e alcol dal quale proviene, ambiente del quale nella mia famiglia non si può parlare, è completamente tabù , non deve esistere ed è luogo per i perdenti. Lei viene da un passato di uso di droghe, ora sltuariamente fa uso di cocaina( forse 4 volte all'anno.non è dipendente, l'alcol è la sua unica terribile dipendenza) e anche io ho fatto uso di droghe in poche occasioni con lei, ma sinceramente dopo aver provato due volte non voglio facciano parte della mia vita anche perchè sono una sportiva e amo l'adrenalina che mi da lo sport, non quella delle droghe che veramente ho trovato veramente depressiva e poco allettante.dopo queste esperienze fui chiara sulla mia opinione in merito. La cosa che mi da paura di più è proprio l'alcol che ingerisce, arriva a 5 6 birre ad alta gradazione e non sembra neanche ubriaca. Vivo spesso con la paura che si senta male o si ammali. Per questo frequento il sert, ho bisogno di parlarne e non di sentirmi dire che sononuna crocerossina. Seplicemente la amo e vorrei solo stesse meglio con se stessa. È una persona veramente buona e di questo se ne sono accorti tutti. Lei si rende conto del problema che ha, ma ancora cerca di ignorarlo
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598



"... Lei si rende conto del problema che ha, ma ancora cerca di ignorarlo .."

Nessuno può aiutare chi ancora ignora, o vuole ignorare, il proprio problema.
Purtroppo.

( https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/328-aiuto-a-tutti-i-costi-come-posso-convincere-mio-marito-moglie-amico-fidanzato-a-farsi-visitare.html )
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Utente
Utente
Dott la ringrazio. Ho già letto questi tipi di articoli e parlando anche col dottore del sert mi ha consigliato di non forzare. Lei consiglia di portare uno specialista, magari a parlare con il diretto interessato senza dire nulla?
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Utente
Utente
Grazie mille dottoressa BRUNIALTI, il nostro sentimento è davvero forte e spero basti. Dott. PILESI, nella mia città il gruppo alcolisti è misto a quello di parenti e spesso si mischiano anche con altre dipendenze. Non mi sarebbe possibile spostarmi troppo lontano. Sono consapevole di queste dinamiche e cerco di non controllarla nè creare atti che possano rafforzare la dipendenza. Credo di essere diventata un'esperta di alcolismo e dipendenza in questi ultimi due anni, sebbene nella pratica sia molto più difficile.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Purtroppo occorre attendere "i tempi" interiori della persona,
fin quando la persona non è "pronta"
non c'è amore che faccia il miracolo.
Purtroppo, dicevo.

In ogni caso Lei è supportata anche da persona in carne ed ossa,
e - per quanto si legge - sta facendo le cose giuste.

Saluti cari.